Guerra Ucraina, ok a Kiev per uso armi contro Russia. Zelensky: grazie Biden

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La Germania autorizza gli ucraini a difendersi "nel rispetto del diritto internazionale" contro gli attacchi che arrivano da immediatamente oltre confine. Stoltenberg: "Mosca capisca che la Nato sosterrà Kiev a lungo". Anche Biden avrebbe "segretamente" autorizzato l'Ucraina a colpire in territorio russo con armi Usa, ma solo nell'area vicino a Kharkiv e non a lungo raggio

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La Germania autorizza gli ucraini a difendersi "nel rispetto del diritto internazionale" contro gli attacchi che arrivano da immediatamente oltre confine. E questo "anche con le armi consegnate", anche quelle tedesche. Lo dice il portavoce del cancelliere Scholz, Steffen Hebestreit, in una nota. Anche il presidente americano Biden avrebbe "segretamente" autorizzato l'Ucraina a colpire in territorio russo con armi Usa, ma solamente nell'area vicino a Kharkiv e non a lungo raggio. L'indiscrezione è stata pubblicata in esclusiva da Politico, che cita fonti informate. 

L'Ucraina ha dichiarato che il via libera americano all'uso di armi occidentali contro obiettivi in Russia, a determinate condizioni, "rafforzerà significativamente" la sua difesa contro gli assalti russi, in particolare nella regione di Kharkiv, dove l'esercito di Mosca ha lanciato un'offensiva all'inizio di maggio. "Mosca capisca che la Nato sosterrà Kiev a lungo". Lo ha dichiarato il Segretario generale della Nato da Praga dove si trova per una riunione informale dei ministri degli Esteri dei Paesi dell'Alleanza Atlantica.



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Deputato Kiev, istruttori francesi in viaggio per Ucraina

Le mie fonti mi hanno informato che il primo gruppo di istruttori francesi è già in viaggio verso l'Ucraina". Ad affermarlo, su X, è il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko

Ucraina: Fmi verso ulteriori aiuti per 2,2 mld dollari

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il governo ucraino sulla quarta revisione del programma di aiuti attualmente in corso per sostenere il Paese in guerra, aprendo così la porta al versamento di ulteriori 2,2 miliardi di dollari. L'accordo deve ora ricevere il via libera dal consiglio di amministrazione del Fondo, che dovrebbe riunirsi "nelle prossime settimane", ha precisato l'istituzione nel suo comunicato. Si tratta della quarta quota del programma di aiuti di 15,6 miliardi di dollari adottato nel marzo 2023, nel quadro di un grande piano di aiuti internazionali per un importo totale di 122 miliardi di dollari.

= Ucraina: Zelensky, sono grato e apprezzo decisione Biden

Ucraina: Zelensky, sono grato e apprezzo decisione Biden

"Sono grato e apprezzo la decisione di Joe Biden sull'uso da parte dell'Ucraina delle sue capacità di difesa. Questo è un passo positivo che ci consentirà ora di proteggere meglio l'Ucraina e gli ucraini dal terrore russo e dai tentativi di espandere la guerra". Lo scrive il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Zelensky prosegue: "Dobbiamo continuare a compiere esattamente questi passi, decisivi ed efficaci, per garantire il vantaggio strategico del mondo democratico in questo confronto, in cui non viene determinato solo il destino dell'Ucraina. Insieme ripristineremo senza dubbio la pace giusta e riusciremo a garantire la sicurezza. Sono grato per il supporto vitale

Il Brasile all'Ucraina,: per la pace serve il dialogo con Mosca

l governo brasiliano - per bocca del consigliere della presidenza per gli Affari esteri Celso Amorim - risponde alle critiche espresse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in alcune dichiarazioni pubblicate dal quotidiano O Globo, ha affermato che Lula ha dato priorità ad "una'alleanza" con la Russia. "Rispettiamo la sofferenza del popolo ucraino, vogliamo contribuire a una pace realizzabile. Questo sarà possibile solo se terremo conto delle preoccupazioni delle parti, il che presuppone un dialogo tra loro, preferibilmente col sostegno di Paesi che godano della fiducia di entrambe (Ucraina e Russia)", ha dichiarato Amorim alla Globo. La scorsa settimana, a Pechino, Amorim e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi avevano presentato una proposta congiunta di negoziati di pace con la partecipazione di Russia e Ucraina.  "Chiunque legga attentamente la dichiarazione congiunta sino-brasiliana vedrà che c'è un messaggio per tutti, compresa la Russia", che il governo brasiliano ha sempre criticato per "l'azione militare senza autorizzazione delle Nazioni Unite", ha aggiunto Amorim.

La Germania segue gli Usa: Kiev può colpire in Russia

Il vertice di Praga ha avuto l'effetto desiderato. Ma era nell'aria. La moral suasion del segretario generale Jens Stoltenberg aveva già convinto molti alleati a rimuovere le restrizioni sulle armi fornite a Kiev per contrastare l'avanzata dei russi su Kharkiv. E con la luce verde degli Stati Uniti, anche gli ultimi indecisi - come la Germania - hanno gettato la spugna. Berlino ha infatti autorizzato gli ucraini a difendersi dagli attacchi "che arrivano da immediatamente oltre confine" anche con le armi tedesche, come ha annunciato la cancelleria. Per quanto riguarda invece gli americani, "la richiesta è finita sul tavolo del presidente, e l'ha autorizzata", ha raccontato il segretario di Stato Antony Blinken al termine della ministeriale dopo che giovedì la notizia era stata anticipata da Politico. Gli ucraini però non avranno carta bianca. Washington autorizzerà infatti ad usare i missili Gmlrs - montati sui lanciatori Himars, con una gittata di circa 70-100 km - ma non gli Atacms. Che potrebbero colpire la Russia in maggiore profondità. Il rischio di un'escalation è reale, gli Usa lo sanno, dunque non vogliono strafare, a costo di frustrare le aspettative degli ucraini. C'è poi da dire che il fronte dei falchi è sì maggioritario, all'interno della Nato, ma alleati importanti - come l'Italia - vogliono procedere con cautela. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato per filo e per segno che la Costituzione vieta all'Italia di autorizzare l'uso delle sue armi per colpire la Russia ma, allo stesso tempo, ha aperto alla possibilità d'inviare "altri sistemi di difesa missilistica Samp-T". "Noi siamo comunque dalla parte dell'Ucraina, vogliamo che sia in grado di difendersi e di bloccare l'avanzata russa perché soltanto così ci si potrà sedere al tavolo della pace", ha spiegato. Mentre la Turchia si oppone tout-court al coinvolgimento della Nato in guerra. Resta il fatto che la svolta di Praga non è da poco. "La situazione sul campo è cambiata e come abbiamo fatto fin dall'inizio abbiamo cambiato la nostra strategia e continueremo a farlo", ha assicurato Blinken. Stoltenberg ha detto però che gli alleati ora si aspettano che Kiev usi le armi "in linea con il diritto internazionale e in modo responsabile". Ma è stato anche molto netto nel rigettare le accuse di Mosca, sempre pronta a dipingere l'Alleanza come guerrafondaia e determinata a "contenere la Russia". "Mosca colpisce scuole, ospedali, la rete elettrica, uccide i civili, e l'Ucraina si difende da questa brutalità: l'autodifesa non è escalation, è un diritto fondamentale", ha aggiunto. C'è un paradosso in tutto questo. Se vogliamo che la guerra finisca "il prima possibile", ha poi avvertito, "dobbiamo prepararci per il lungo periodo", per far capire a Putin che "non ci stancheremo". Una massima sempre valida da 2000 anni a questa parte. Gli alleati, a Praga, hanno infatti discusso del piano presentato il mese scorso dal sec-gen per sostenere l'Ucraina in modo "robusto e coordinato", portando il coordinamento sotto l'ombrello Nato e assicurando un finanziamento "prevedibile, affidabile e trasparente" per i prossimi anni. Perché non sempre ciò che è stato promesso poi è stato dato. Ovvero il piano da 100 miliardi in 5 anni. Che pare possa essere riformulato, dato che ora si parla di 40 miliardi all'anno ma non si sa per quanto. "Ci stiamo lavorando ma non posso darvi i dettagli, altrimenti mi complico la vita", ha scherzato Stoltenberg a colloquio con i giornalisti alla fine del vertice. Blinken gli ha dato manforte: "Al summit di Washington ci sarà un pacchetto massiccio per l'Ucraina e servirà da solido ponte fino a che non potrà entrare nell'Alleanza". Perché, di nuovo, un invito nero su bianco non è ancora possibile. Il mantra, d'altra parte, è sempre lo stesso: rafforzando l'Ucraina si rinforza la sicurezza dell'Europa. Il vertice di Praga coincide poi con la fine della maxi esercitazione della Nato Steadfast Defender, la più imponente dalla fine della guerra fredda. "Abbiamo mostrato che siamo in grado di proteggere tutti gli alleati", ha assicurato il generale Cavoli. Ma dalla Russia vengono tuttavia altri pericoli, come gli attacchi ibridi e cibernetici nonché i sabotaggi. "Li vediamo, sappiamo cosa stanno combinando i russi e siamo pronti a rispondere", ha detto Blinkeninvisibile ai sistemi difensivi avversari. Il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, ha riferito che anche l'Italia avrebbe fornito questi missili a Kiev

I missili occidentali che possono colpire in Russia

Dai missili alle bombe d'artiglieria: è diversificato l'arsenale di armi occidentali che Kiev potrà utilizzare per colpire in territorio russo per contrastare, nell'immediato, l'avanzata delle truppe di Mosca perlomeno nella regione di Kharkiv. Dal pacchetto americano, hanno evidenziato fonti di Washington al Wall Street Journal, sarebbero però esclusi gli Atacms, missili terra-terra tattici a corto raggio Srbm che hanno un raggio d'azione fino a 300 chilometri, ultima fornitura arrivata a Kiev. Non è chiaro se invece i soldati ucraini potranno utilizzare quelli meno potenti già nei magazzini: gli Atacms, prodotti dalla Lockheed-Martin in varie versioni, hanno infatti gittate diverse e gli Usa fino alla svolta dell'aprile scorso avevano consegnato solo quelli con una portata massima di 140 chilometri. Via libera invece all'uso dei sistemi di lancio Himars e Mlrs per colpire le retrovie russe con gli altri razzi americani a disposizione, che hanno un raggio d'azione superiore a 70 chilometri, e con le 'ground launched small diameter bombs' (bombe di piccolo diametro lanciate da terra, Glsdb), che invece possono distruggere un bersaglio fino a 150 chilometri "entro un metro di raggio e con un'angolazione a 360 gradi", assicura il produttore, la Saab. Tra le altre armi fornite all'Ucraina, non solo da Washington ma da diversi altri Paesi, ci sono poi i pezzi d'artiglieria M777 howitzer, con una portata di 40 chilometri e quindi teoricamente in grado di contrastare l'avanzata russa lungo il confine. Ipotesi che sembra però remota, gli M777 sarebbero inefficaci e vulnerabili lamentano i militari di Kiev. Sulla carta dunque, le armi più potenti che l'Ucraina può usare restano i missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow britannici e la loro versione francese denominata Scalp. L'ammazza bunker, divenuto celebre in Iraq nel 2003 ai danni di Saddam e in Libia nel 2011 contro Gheddafi, ha una portata di oltre 500 chilometri e viene lanciato dai caccia: scende di quota e vola verso l'obiettivo, che individua grazie a un sistema a infrarossi in grado di aggiustare la rotta programmata prima del lancio. Raggiunto il bersaglio esplode una prima testata per aprire un varco alla seconda, quella principale, che penetra il target e poi detona al suo interno. La velocità e la bassa quota rendono il missile quasi invisibile ai sistemi difensivi avversari. Il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, ha riferito che anche l'Italia avrebbe fornito questi missili a Kiev

Medvedev avverte: "Sul nucleare non bluffiamo"

L'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha invitato l'Occidente a non commettere "un errore fatale" contando sul fatto che Mosca non impiegherà armi nucleari tattiche se l'escalation in corso sul conflitto in Ucraina porterà a uno scontro con la Nato. "Purtroppo questa non è un'intimidazione e nemmeno un bluff nucleare", ha affermato Medvedev, dopo il via libera di molti Paesi dell'Alleanza all'utilizzo di armi fornite a Kiev per attaccare il territorio russo. Ma il ministro della Difesa Andrei Belousov frena, assicurando che la risposta sarà sì "decisa" ma anche "proporzionata" alle minacce. Le tensioni tra la Russia e l'Occidente stanno crescendo "secondo il peggiore scenario possibile", ha avvertito Medvedev, attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale. Per questo motivo sul possibile uso di testate atomiche tattiche, di cui in questi giorni i russi stanno testando la preparazione nell'ambito di un'esercitazione, non devono ripetere lo stesso sbaglio fatto quando hanno pensato che Mosca "non sarebbe entrata in un conflitto militare aperto con il regime di Bandera". Vale a dire con il governo di Kiev. E oggi "nessuno può escludere la possibilità che il conflitto scivoli verso lo stadio finale", ha concluso l'ex presidente, che più volte in passato ha evocato lo spettro di una guerra nucleare, o "un Armageddon", come lui stesso si è espresso. La stessa retorica bellicista sembra aver contagiato alcuni analisti politici russi. Come Dmitry Suslov, professore della Higher School of Economics e vice direttore dei programmi di ricerca del Consiglio per la politica estera e di difesa, che ha proposto di dar vita ad un esperimento nucleare nell'atmosfera nelle sperdute isole di Novaja Zemlja, nel Mar Glaciale Artico, per impressionare i Paesi della Nato e far vedere che Mosca fa sul serio. Ma ben diverse sono le reazioni ufficiali. La Russia "continuerà ad agire in modo deciso e proporzionato alle minacce alla sua sicurezza", ha affermato il ministro Belousov. Ieri anche la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, aveva parlato di una risposta "proporzionata", ipotizzando in particolare la creazione di una fascia di sicurezza in territorio ucraino. Belousov ha sottolineato che nelle ultime settimane Kiev ha già usato decine di missili americani Atacms per colpire obiettivi in Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. "L'altro ieri c'è stato l'attacco più massiccio con dieci Atacms al ponte di Kerch, ma tutti i missili sono stati abbattuti", ha aggiunto. E secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, Kiev ha già utilizzato armi occidentali per attaccare il territorio russo. Ma per il Wall Street Journal, Washington avrebbe posto agli ucraini il veto ad utilizzare gli Atacms a questo scopo. Secondo Belousov, Kiev vuole solo "dimostrare agli sponsor occidentali la capacità di causare danni alla Federazione Russa attraverso attacchi alle infrastrutture civili", per cercare di rispondere ad una situazione ormai irrimediabilmente compromessa sul terreno. Il ministro della Difesa sostiene che le forze ucraine si sono "ritirate di 8-9 chilometri" nella regione di Kharkiv, per difendere la quale Washington ha accettato che vengano impiegate anche le armi provenienti dall'America. Lungo tutto il fronte, ha aggiunto Belousov, i russi hanno conquistato in un mese 28 villaggi. Una buona notizia è intanto oggi quella della ripresa, dopo mesi di interruzione, degli scambi di prigionieri. Mosca ha fatto sapere che 75 militari sono stati liberati da ciascuna delle due parti grazie a una mediazione condotta dagli Emirati Arabi Uniti

La Turchia si oppone al coinvolgimento Nato in Ucraina

Turchia si oppone alla partecipazione della Nato alla guerra in Ucraina: lo ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan dopo la riunione informale dei capi delle diplomazie dell'Alleanza a Praga. "Sosteniamo il proseguimento dell'aiuto all'Ucraina e alla sua capacità di assicurare la dissuasione, ma non vogliamo che la Nato partecipi a questa guerra", ha detto il ministro

Ucraina: sale a 6 bilancio morti bombardamento russo a Kharkiv

È salito a 6 il bilancio delle vittime di un attacco missilistico russo contro un edificio residenziale a Kharkiv. Lo rende noto l'ufficio del procuratore regionale. "Sei persone sono già morte a causa del bombardamento russo di Kharkiv questa notte".

Attivisti: a fuoco la dacia dove Putin ospitò Berlusconi

Un edificio di una dacia del presidente russo Vladimir Putin nel territorio orientale dell'Altai sarebbe stato interamente distrutto dalle fiamme, secondo quanto riferisce il Moscow Times citando il canale Telegram Sirena, della Fondazione anticorruzione dell'oppositore Alexei Navalny, morto lo scorso febbraio. Quest'ultima fonte cita il blogger Amyr Aitashev e l'attivista Aruna Arna, che hanno postato immagini dell'incendio, precisando che non se ne conoscono le cause. Aitashev scrive nel suo canale Telegram che in questa residenza nel 2015 Putin ospitò il premier italiano Silvio Berlusconi. 

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Stoltenberg: "Putin minaccia da anni, noi aiutiamo ugualmente Kiev"

Il presidente russo Vladimir Putin "minaccia gli alleati Nato dall'inizio della guerra" in Ucraina. "In realtà dal giorno prima dell'invasione ha pronunciato un discorso in cui" minacciava "chi avesse fornito aiuti all'Ucraina. Ma non ci siamo fatti intimorire: se ci fossimo lasciati intimorire, non avremmo sostenuto" Kiev. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a Praga al termine della Ministeriale Esteri. "Noi crediamo fortemente che l'Ucraina abbia diritto all'autodifesa e noi abbiamo il diritto di aiutarla" ad esercitare quel diritto, conclude.    

Wsj: Usa vietano gli Atacms per gli attacchi in Russia

Con una significativa inversione di rotta, ieri l'amministrazione Biden ha dichiarato per la prima volta che consentirà alle forze ucraine di effettuare attacchi limitati con armi fornite Usa all'interno della Russia, attorno all'area di Kharkiv. Tuttavia Washington ha posto un limite sul tipo di armi vietando l'utilizzo di Atacms o missili a lungo raggio in questo tipo di attacchi. Lo rivela un funzionario americano al Wall Street Journal. La decisione, spiegano le fonti, deriva dal tentativo del presidente di aiutare l'Ucraina a difendersi meglio, ma allo stesso tempo evitare un'escalation con Mosca. 

Filorussi, tre donne uccise da bombe ucraine nel Donetsk

Tre donne sono rimaste uccise e altri tre civili feriti oggi in bombardamenti ucraini con razzi sulla parte della regione di Donetsk sotto il controllo russo, secondo quanto riferiscono le autorità filorusse locali citate dall'agenzia Ria Novosti. Due vittime sono segnalate nel distretto di Staromikhailovka, alla periferia della città capoluogo Donetsk. Una terza ha perso la vita nel villaggio di Luganskoye. 

Ue sanziona 9 soggetti per fornitura droni e missili

Il Consiglio dell'Ue ha adottato sanzioni nei confronti di sei persone e tre entità per il loro ruolo nel trasferimento di veicoli aerei senza equipaggio alla Russia a sostegno della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina; nel trasferimento droni o missili a gruppi armati ed entità che minano la pace e sicurezza in Medio Oriente e nella regione del Mar Rosso; o per essere coinvolti nel programma droni iraniano.

Zelensky a Stoccolma firma patti di sicurezza con Paesi nordici

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato oggi a Stoccolma per il terzo vertice con i Paesi Nordici, in cui ha firmato accordi di sicurezza bilaterali con i cinque: "Si tratta di una vera e propria manifestazione di un impegno a lungo termine a sostegno dell'Ucraina", ha sottolineato il primo ministro svedese Ulf Kristersson parlando con i giornalisti. "Dopo più di 10 anni di aggressione russa e più di due anni di guerra  su larga scala, l'Ucraina continua a combattere con una determinazione straordinaria" ha aggiunto, rimarcando inoltre l'impegno congiunto da parte dei Paesi Nordici a supportare l'Ucraina e farsi guidare da Kiev nel tipo di supporto necessario: "Finora i Paesi nordici hanno sostenuto l'Ucraina con circa 17 miliardi di euro in aiuti civili e militari." Il presidente della Finlandia Alexander Stubb ha specificato che il supporto per l'Ucraina è in tre fasi: la prima per garantire la vittoria della guerra, la seconda per permettere "una pace giusta", sottolineando la partecipazione dei Paesi  alla conferenza di pace in Svizzera il 15 giugno e "l'ultimo e terzo obiettivo è dare il massimo sostegno all'Ucraina verso l'adesione all'Ue e alla Nato." La premier danese ha evidenziato l'importanza dell'incontro e dell'accelerazione dei tempi per la consegna del materiale: "Siamo tutti d'accordo sulla necessità di potenziare le nostre industrie di difesa e allo stesso tempo  di sostenere la produzione di armi, munizioni e droni in Ucraina" che secondo Fredriksen aiuterebbe a ridurre i tempi di consegna. Il primo ministro norvegese Jonas Gahr St›re ha evidenziato come la guerra in Ucraina abbia cambiato i Paesi nordici: "Eravamo tre membri nella Nato ora siamo cinque", e apprezza l'impegno dell'Ucraina "nella più grande azione di difesa dalla Seconda Guerra Monidale". Guardando avanti St›re ha parlato della volontà di pace tra gli ucraini: "hanno un solo sogno: vivere una vita regolare come cittadini europei in un'Europa libera e un'Ucraina libera. Non perdiamo quindi questa prospettiva. Si tratta davvero della vita delle persone" ha concluso St›re ricordando la partecipazione della Norvegia alla conferenza di pace del 15 giugno. 

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Stoltenberg, più vicina adesione Nato a vertice luglio

Al vertice Nato di luglio a Washington, ci dovrebbero essere nuovi passi avanti nel processo di adesione dell'Ucraina all'Alleanza atlantica. Lo ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg al termine della riunione dei ministri degli Esteri dei 32 Paesi a Praga. "Spero che al vertice di Washington si possano fare ulteriori passi - ha auspicato nella conferenza stampa di fine riunione - Sono anche fermamente convinto che istituiremo una missione che fornirà un sostegno più forte all'Ucraina e che aiuterà l'Ucraina ad avvicinarsi all'adesione". "Gli alleati hanno concordato che l'Ucraina dovrebbe diventare membro, ma i tempi dell'adesione dipendono da quando ci sarà un consenso e quando le condizioni saranno soddisfatte", ha detto Stoltenberg. Il vertice della NATO a Washington è in programma fra il 9 e l'11 luglio. 

Ucraina, Cina: "Non saremo in Svizzera, non accolte le nostre richieste"

La Cina conferma che non sarò al summit per la pace in Ucraina che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno, dal momento che non sono state accolte "le richieste" di Pechino. Dopo le indiscrezioni della stampa cinese, la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha detto: "I preparativi per l'incontro sono ancora molto lontani dalle richieste della Cina e dalle aspettative generali della comunità internazionale, rendendo difficile la partecipazione della Cina".

“La Cina ha sempre insistito sul fatto che una conferenza di pace internazionale dovrebbe essere approvata sia dalla Russia che dall'Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti, e che tutte le proposte di pace dovrebbero essere discusse in modo equo e paritario. Altrimenti sarà difficile per la Cina svolgere un ruolo sostanziale nel ripristino della pace”, ha spiegato la portavoce.

Varsavia: "Probabile cyberattacco russo all'agenzia polacca"

La Polonia denuncia un "probabile attacco informatico russo" all'agenzia di stampa nazionale Pap. Lo riferiscono i servizi segreti di Varsavia. 

Blinken: "Salgono gli attacchi ibridi russi, pronti a rispondere"

"Questo è un momento critico per l'alleanza. Praticamente ogni alleato ha visto aumentare gli attacchi ibridi russi: lo vediamo, sappiamo cosa combinano, siamo pronti a rispondere individualmente e collettivamente". Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine della ministeriale di Praga.

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