Russia rivede confini nel Mar Baltico con Lituania e Finlandia. Mosca non smentisce
La decisione unilaterale russa emergerebbe da un progetto di decreto governativo pubblicato online. Sarebbero interessate una parte dello specchio d'acqua a est del Golfo di Finlandia e nei pressi delle città di Baltiysk e Zelenogradsk nella regione di Kaliningrad. Ma perché il Cremlino ha prodotto quel documento e a quali scenari può portare in un’area già calda per gli equilibri tra le forze NATO e quelle russe?
- Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha smentito una proposta del ministero della Difesa di modificare i confini marittimi nel Mar Baltico con Finlandia e Lituania, sottolineando che il livello delle tensioni, specie in questa regione, "richiede relativi passi" dei ministeri e le agenzie russe "per garantire la sicurezza nazionale". In precedenza una "fonte politico-militare"aveva detto che Mosca "non ha assolutamente alcuna intenzione" di modificare i confini
- Bisogna sottolineare subito che una eventuale decisione di Mosca sui confini marittimi si innesterebbe in uno scenario di piena tensione nel Mar Baltico, dopo l'ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO e i numerosi episodi di caccia russi intercettati da quelli dell'Alleanza Atlantica nella zona. A ciò si aggiunge la decisione del Cremlino di rafforzare i sistemi militari e la presenza di truppe al confine con la Finlandia, elemento che ha allarmato il governo di Helsinki
- Secondo quanto riferisce il sito del Moscow Times, con il documento preparato dal Ministero della Difesa, la Russia intenderebbe dichiarare come proprie acque interne una parte dello specchio d'acqua a est del Golfo di Finlandia e nei pressi delle città di Baltiysk e Zelenogradsk nella regione di Kaliningrad, enclave russa sul Mar Baltico
- Per permettere a Mosca di stabilire i nuovi confini, verrebbero modificate le coordinate geografiche dei punti che determinano la posizione delle linee di base da cui si misura l'ampiezza del mare territoriale della Federazione Russa, così come la zona adiacente alla costa e alle isole.
- Al confine con la Finlandia, il governo russo dovrebbe invece adeguare le coordinate nella zona delle isole di Jahi, Sommers, Holland, Rodsher, Maly Tyuters, Vigrund, nonché in prossimità del capo d'ingresso settentrionale del fiume Narva, come risulta dall'allegato alla risoluzione del Consiglio dei Ministri
- Al confine con la Lituania, Mosca avrebbe preso in esame l'area dello Spiedo Curoniano, le aree di Capo Taran, Capo a sud di Capo Taran e lo Spiedo del Baltico. Queste dovrebbero essere le zone su cui far ricadere i nuovi confini marittimi decisi unilateralmente
- Secondo il documento, il motivo dello spostamento dei confini marittimi con Finlandia e Lituania risalirebbe a decisioni ritenute errate prese nel 1985 dall'ex URSS. Il progetto di decreto sostiene che le precedenti coordinate geografiche sarebbero state registrate sulla base di mappe di navigazione che si basavano su ricerche del XX secolo: "Non corrispondono pienamente alla situazione geografica attuale e non consentono di determinare il confine esterno delle acque interne" della Russia
- Il documento sul possibile cambio unilaterale dei confini marittimi con la Lituania e la Finlandia rappresenta "l'ennesima prova che la politica aggressiva e revisionista della Russia rappresenta una minaccia per la sicurezza dei Paesi vicini e dell'intera Europa". Questo il commento del ministero degli Esteri di Vilnius in un comunicato. L'obiettivo sarebbe quello di intimidire gli occidentali e ridurre il sostegno a Kiev: "La minaccia va presa sul serio: abbiamo il dovere di rimanere vigili".
- Se la decisione di Mosca venisse invece confermata, lo scenario più probabile sarebbe un aumento della tensione con i Paesi baltici e con la Nato. Il rischio principale è che l'allargamento dei confini marittimi stabilito unilateralmente da Mosca, con il conseguente uso di quelle zone di mare come acque interne russe - considerato illegittimo da Finlandia e Lituania, possa portare navi militari di Helsinki e di Vilnius, o in generale forze NATO, ad avvicinarsi ulteriormente a quelle di Mosca
- Il pericolo paventato da tempo dagli analisti, così come accade per le intercettazioni aeree nella zona del Mar Baltico, è quello di un "incidente" tra forze dell'Alleanza e della Russia che faccia scattare una pericolosa scintilla per una escalation nel Nord Europa.
- Lo scenario di tensione NATO-Russia va ulteriormente allargato anche a ciò che sta succedendo ai confini con l'Ucraina, oltre alla recente controffensiva di Mosca su Kharkiv. Mosca ha infatti dato inizio alle esercitazioni con armi nucleari tattiche vicino al Paese in guerra, come risposta alle "minacce occidentali". Manovre che vertono verte sui sistemi missilistici a corto raggio Iskander e gli ipersonici Kinzhal per "garantire l'integrità territoriale della Russia"