Elezioni USA 2024
Arrow-link
Arrow-link

Guerra Israele-Hamas, Ue chiede stop immediato a operazioni a Rafah

 L'esercito israeliano prosegue la sua avanzata con i tank e le truppe. Fuori servizio l'ospedale Europeo, situato vicino alla città palestinese, dopo che i generatori elettrici hanno smesso di funzionare a causa della carenza di carburante. Gantz sente Sullivan e insiste sulla necessità della pressione militare su Hamas. L'amministrazione Biden ha notificato al Congresso americano che intende procede con la vendita di armi per un miliardo di dollari a Israele, secondo i media Usa

Allestite tende per Gaza nei campus svedesi, c'è anche Greta

Studenti nelle principali città universitarie svedesi quali Lund, Goteborg e ora anche Stoccolma hanno iniziato a protestare contro i loro atenei per chiedere una condanna di quanto sta succedendo a Gaza e una presa di distanza da Israele. "Siamo qui perché c'è un genocidio in corso contro i palestinesi" ha dichiarato Emma Bastås, studentessa a Stoccolma, come riporta il quotidiano Dagens Nyheter. "L'Università di Stoccolma ha quattro accordi con università israeliane, che hanno tutte espresso il loro sostegno al genocidio", ha aggiunto la studentessa che vuole la cancellazione degli accordi. Tra le persone presenti anche l'ambientalista Greta Thunberg. A Lund e Goteborg gli studenti stanno chiedendo simili interventi alle loro università. Diverse tende e striscioni occupano un'intera area davanti all'edificio dove ha sede il rettorato dell'università di Goteborg. Gli organizzatori hanno intenzione di stare lì per giorni, il che finora è stato tollerato sia dalle autorità che dall'università stessa. "Fa parte dei diritti democratici degli studenti esprimere le proprie opinioni e frustrazioni" ha dichiarato all'ANSA Malin Broberg, rettrice dell'università di Goteborg. "Gli studenti vogliono che l'università prenda una posizione e interrompa le collaborazioni (con Israele)". Per ora l'università non si è ancora espressa in merito alle richieste degli organizzatori della protesta: "Risponderò per iscritto nel corso della giornata di domani", ha aggiunto la rettrice Broberg.

Katz: 'scoperta in Giordania una rete terroristica Iran-Hamas'

"Le autorità giordane hanno scoperto una rete terroristica iraniana composta da attivisti dei Fratelli Musulmani e terroristi di Hamas, che mirava a contrabbandare armi in Giordania per destabilizzare il regime giordano". Lo rende noto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz su X. "Inoltre, la rete prevedeva di contrabbandare armi nei territori dell'Autorità Palestinese per costruire un'infrastruttura terroristica di Hamas e aprire un altro fronte contro Israele". "L'Iran - prosegue il ministro taggando la Guida suprema Ali Khamanei - è la testa del serpente e il mondo deve fermarlo oggi prima che sia troppo tardi".

Missili, droni e caccia: ecco i sistemi di attacco e difesa aerea di Iran e Israele. FOTO

Dopo l'attacco della Repubblica islamica allo Stato ebraico e, in risposta, il lancio di droni contro la base di Esfahan, torna l'attenzione degli analisti internazionali sulle forze aeronautiche dei due Paesi. In caso di guerra aperta, ecco quali armi e sistemi hanno in dotazione e chi sarebbe avvantaggiato (anche grazie all'aiuto degli Usa). I SISTEMI

Blinken parla con Fidan: 'Sforzi per tregua, rilascio ostaggi e sollievo sofferenze a Gaza'

Antony Blinken ha discusso oggi in un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, "gli sforzi per ottenere un immediato cessate il fuoco che garantisca il rilascio degli ostaggi e aiuti ad alleviare le sofferenze dei palestinesi a Gaza". Lo rende noto il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, aggiungendo che il segretario di Stato Usa e Fidan hanno "discusso degli sforzi per assicurare una pace durevole nella regione". "Blinken ha sottolineato l'importanza di evitare un'escalation del conflitto in Medio Oriente e garantire l'aumento degli invii di aiuti umanitari a Gaza", ha concluso Miller. 

Netanyahu: 'on Hamas nessun governo a Gaza, neanche

"Finché Hamas resta a Gaza, nessun altro governerà la Strscia: certamente non l'Autorità nazionale palestinese". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta alle dichiarazioni del ministro della difesa Yoav Gallant. "Non sono disposto a passare da Hamastan a Fatahstan", ha detto riferendosi alla parte politica dominante dell'Anp, Fatah.

Funzionario alla Cnn: 'Egitto valuta di ridurre relazioni diplomatiche con Israele'

"L'Egitto potrebbe considerare di ridurre il livello delle relazioni diplomatiche con Israele se proseguiranno le sue operazioni militari nella città di Rafah": lo ha detto un alto funzionario egiziano alla Cnn. "Tutto è possibile ed è sul tavolo, compreso il declassamento dei rapporti - ha detto il funzionario -. Ma non siamo ancora a questo punto. Stiamo parlando con gli israeliani, cercando di spiegare e raggiungere un consenso", ha detto il funzionario. I due Paesi si stanno accusando reciprocamente di impedire l'invio di aiuti a Gaza, dove la crisi umanitaria peggiora di ora in ora.

Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'INTERVISTA

Tajani: Israele ci chiede di intervenire su Egitto per gli aiuti

"Gli israeliani ci hanno chiesto di intervenire e sostenere presso l'Egitto la possibilità di riaprire il valico di Rafah da parte egiziana per far arrivare gli aiuti alla popolazione civile". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando della sua telefonata con il suo omologo israeliano Katz, a margine dell'incontro su 'La Diplomazia della crescita verso Expo Osaka 2025', in corso alla Farnesina.

A Bari studenti manifestano per la Palestina: 'Stop al genocdio'

Si sono tenute anche a Bari manifestazioni in alcune scuole e nelle sedi universitarie "in solidarietà al popolo palestinese e per l'immediata fine del genocidio in corso", evidenziano gli studenti di Uds, Link e Zona Franka. "Questa mattina - spiegano - un flash mob e lo srotolamento della bandiera palestinese dai palazzi universitari, nel pomeriggio un evento organizzato dall'associazione Italia-Palestina con studenti e studentesse: siamo in collegamento con i colleghi statunitensi in lotta al fianco della Palestina e per la pace in Medioriente e in tutto il mondo", dichiarano. "A 76 anni di distanza dalla prima enorme deportazione del popolo palestinese organizzata dall'allora neonato Stato di Israele, passata alla storia come Nakba - aggiungono - sentiamo il dovere civico e politico di manifestare con ancora più forza al fianco della Palestina e per l'immediato cessate il fuoco". "Vogliamo creare un filo rosso tra le mobilitazioni degli studenti oltreoceano e quelle promosse in gran numero nel nostro continente: la situazione in tutta la striscia di Gaza, e non solo - sottolineano - è da tempo assolutamente preoccupante. L'Italia continua ad avere una posizione di silenzi e ambiguità sul genocidio più filmato e diffuso in tempo reale della storia". "Noi - concludono - non seguiamo l'indirizzo del nostro governo, continueremo a batterci fino al riconoscimento dello stato di Palestina, alla cessazione del conflitto per garantire pace ed esistenza pacifica a tutti i popoli del mondo". 

Roma, vandalizzata alla Sapienza la targa del rettore palestinese ucciso a Gaza

Stelle di David disegnate con lo spray, la scritta Israel sul muro e un foglio: "In ricordo delle 1133 vittime, uomini, donne, bambini, neonati israeliani uccisi, stuprati, bruciati il 7 ottobre del 2023 dagli infami, feroci, assassini palestinesi di Hamas, abitanti di Gaza". La reazione dei collettivi dell'Ateneo romano: "Gesto grave, vogliamo una reazione da parte dell'Università e della Rettrice". LEGGI L'ARTICOLO

Ben Gvir chiede le dimissioni di Gallant

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi hanno chiesto di destituire il ministro della Difesa Yoav Gallant dopo che ha chiesto al premier Netanyahu di "dichiarare che Israele non governerà la Striscia di Gaza". "Un simile ministro della Difesa deve essere sostituito per raggiungere gli obiettivi della guerra", ha detto Ben Gvir citato da Haaretz. "Dal punto di vista (di Gallant), non c'è differenza se Gaza sarà controllata dai soldati israeliani o dagli assassini di Hamas".

Gallant ordina lo stop di al Jazeera anche in Cisgiordania

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dato istruzioni al capo dell'Idf di prepararsi a chiudere le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania. Lo riferisce la radio militare israeliana.

Torino, a Palazzo nuovo studenti pro Gaza bloccano le lezioni Al Politecnico occupata l'Aula magna

Secondo giorno di occupazione all'Università di Torino. Gli studenti, tra cui membri dei collettivi Cambiare Rotta, Cua e Progetto Palestina, che manifestano a sostegno di Gaza e contro la collaborazione fra atenei e istituzioni e università israeliane, hanno impedito lo svolgimento delle lezioni a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Sempre a Torino, al Politecnico invece un centinaio di manifestanti ha occupato l'Aula magna. "Resteremo qui finché il rettore Corgnati non sarà disponibile a un dialogo e fin quando gli accordi con le istituzioni accademiche israeliane e le aziende belliche non saranno desecretati e immediatamente interrotti" hanno dichiarato gli studenti attivisti. Stasera alle 21 prevista una fiaccolata per la ricorrenza dei 76 anni della Nakba, l'esodo forzato dei palestinesi dai loro territori.

Bimbi in corteo per Gaza a Torino: arriva ispezione ministero

Una classe di Chieri, comune di 35 mila abitanti della città metropolitana di Torino, nel capoluogo sabaudo per una gita, terminata l'uscita didattica al 'Xké?', il «laboratorio della curiosità» che dista solo due isolati dalla città universitaria, è stata fatta riparare dalle tre maestre che l'accompagnavano, a causa della pioggia cominciata a cadere piovosa all'ora di pranzo, nell'ateneo torinese, che però è occupato da qualche giorno dagli attivisti pro Palestina. In un breve filmato che gira on line, si vedono i bambini gridare 'Palestina libera'; urlano, battono le mani, alzano le braccia al cielo; uno sventola il vessillo palestinese, molto più alto di lui. Il ministero dell'Istruzione e del Merito fa sapere in queste ore di aver predisposto un'ispezione per accertare i fatti e appurare eventuali responsabilità dei docenti dell'istituto scolastico. Le maestre e il preside dell'istituto hanno chiarito che non era prevista la sosta nell'ateneo in cui i bambini sono stati fatti fermare solo perchè la pioggia era forte ed era quasi ora di pranzo. In effetti nei filmati alcuni piccoli sono seduti per terra e mangiano un panino. "Non siamo state noi a insegnare ai bambini i canti per la Palestina. Sono stati gli occupanti a intonarli, i nostri alunni li hanno solo ripetuti", ha detto una delle maestre. Nell'ateneo è in corso una mobilitazione con tende 'pro Gaza' da lunedì scorso. Anche il preside ha difeso le docenti, ripetendo la loro versione. "Le maestre volevano solo proteggere i bambini dalla pioggia e sono entrate con la classe a Palazzo Nuovo occupato", ha raccontato Dario Portale, dirigente dell'Istituto comprensivo Chieri. Ma la Federazione Italia Israele e il Gruppo Sionistico Piemontese hanno definito "sconcertante" l'episodio, "tra l'altro ingiustificabile sul piano didattico", e si sono rivolti al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Che oggi ha predisposto una ispezione.

Tajani a Katz: aprite i varchi per aiuti a popolazione

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri di Israele, Israel Katz. "In questa delicata fase del conflitto, ho invitato il Governo israeliano a porre termine all'azione militare a Rafah, che rischia di aggravare la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza: e' importante continuare a lavorare perche' i negoziati tra le parti proseguano, affinche' si possa raggiungere un cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi", ha commentato il vice presidente del Consiglio. Durante la telefonata Tajani ha ribadito al ministro Katz l'importanza che l'Italia attribuisce all'apertura dei valichi terrestri - rispetto ai quali il corridoio marittimo e' complementare, ma non sostitutivo - che consentano l'arrivo nella Striscia di aiuti umanitari, a partire da quelli alimentari e medici. In proposito, e' stato confermato l'impegno del Governo per il successo dell'iniziativa "Food for Gaza" e l'attenzione con cui il nostro Paese, anche nell'ambito della Presidenza del G7, intende continuare a lavorare per alleviare la crisi umanitaria a Gaza. 



Capo diplomazia Ankara discute della tregua col leader di Hamas

Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha discusso dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Lo riporta la tv di Stato turca Trt, citando fonti diplomatiche. In precedenza, Fidan aveva avuto un colloquio con il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, dove aveva sottolineato l'importanza di un cessate il fuoco immediato a Gaza e aveva definito "inaccettabile" l'attacco di Israele contro Rafah.

Gallant: 'Netanyahu dica che Israele non resterà a Gaza'

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato dai media, ha chiesto al premier Benyamin Netanyahu di "prendere una decisione e dichiarare che Israele non governerà la Striscia di Gaza con civili e che non ci sarà alcun governo militare". Secondo Gallant, avere un apparato di sicurezza a Gaza il giorno dopo la sconfitta di Hamas comporterebbe costi non necessari di vite israeliane.

Gallant: 'Accordo o guerra per rientro sfollati Israele nel nord'

"Presto dovremo prendere una decisione: se riportare i nostri sfollati a casa loro al nord o con un accordo o un'azione militare". Lo ha detto, citato dai media, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una conferenza stampa. Il ministro si è riferito alle decine di migliaia di israeliani che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni al confine con il Libano a causa dei continui lanci di razzi da parte degli Hezbollah, cominciati subito dopo il 7 ottobre.

Israele invierà all'Aja una delegazione per le prossime sedute

Una delegazione legale israeliana si recherà nei prossimi giorni all'Aja per rappresentare il Paese nelle sedute della Corte internazionale di giustizia chieste dal Sudafrica per esaminare la situazione a Gaza dopo l'operazione militare a Rafah. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri sottolineando che la delegazione andrà nonostante "il corto preavviso" sulle sedute annunciato dalla Corte.

Media: delegazione Shin Bet oggi al Cairo per colloqui su valico Rafah

Una delegazione di funzionari israeliani della sicurezza e dell'intelligence guidati dallo Shin Bet si è recata oggi al Cairo per tenere colloqui con funzionari egiziani mirati a risolvere la crisi relativa all'operazione delle Idf a Rafah e alla chiusura del valico locale. Lo ha riferito sul social X il giornalista Barak Ravid di Axios, citando una fonte israeliana. "Lo scopo dei colloqui al Cairo è quello di allentare le tensioni con l'Egitto e di stabilire rapporti cordiali", ha affermato la fonte.

Mondo: I più letti