
La cittadina è considerata l'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza. L'operazione sarà lanciata non appena ci sarà l'approvazione del governo. La Casa Bianca: "Restiamo contrari a un'operazione a Rafah". Il capo della diplomazia israeliana ha ringraziato il Senato Usa per l'approvazione di un aiuto militare da 13 miliardi di dollari. Ondata di attacchi in Libano dopo un lancio di razzi. Biden assicura che i primi aiuti a Israele partiranno nelle prossime ore
in evidenza
L'esercito israeliano ha condotto tutti i preparativi necessari per entrare a Rafah, che ritiene l'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza, e potrà lanciare un'operazione non appena avrà ottenuto l'approvazione del governo: lo riporta Haaretz riportando media internazionali che citano un alto funzionario della Difesa.
Proseguono i raid israeliani sulla Striscia di Gaza: ieri sera tre morti e quattro feriti a Rafah. L'Egitto intanto nega "categoricamente" di aver discusso con Israele dell'invasione della città e ribadisce il suo totale rifiuto a questa ipotesi e a ogni sfollamento forzato dei palestinesi.
Il capo della diplomazia israeliana ha ringraziato il Senato degli Stati Uniti per l'approvazione di un aiuto militare da 13 miliardi di dollari, che secondo lui invia un "messaggio forte" ai "nemici" di Israele.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Attacco di Israele contro l'Iran, perché Esfahan è un obiettivo strategico
L'area nella zona centrale del Paese ospita diversi siti nucleari e la produzione di missili e droni. Secondo la World Nuclear Association, l’Isfahan Nuclear Technology Centre comprende un impianto di conversione dell'uranio (UCF) che produce esafluoruro di uranio. L'ANALISI
Guerra in Medioriente, Olimpio a Sky TG24: "Iran ha vastissimo arsenale droni"
"Queste armi sono state perfezionate, alcune sono state esportate in Russia che le utilizza contro l'Ucraina", spiega a Sky TG24 l'esperto del Corriere della Sera. L'INTERVISTA
Iran, dopo gli Usa l'Ue verso nuove sanzioni: dal petrolio alle banche i settori colpiti
In seguito all’attacco missilistico del 13 aprile contro Israele, l’amministrazione Biden ha dato il via libera a un pacchetto che punta a ridurre l’export di petrolio da parte di Teheran. Al Congresso i Repubblicani in pressing per la linea dura. Bruxelles valuta sanzioni sulla vendita di droni alla Russia. Ecco le conseguenze sull'economia iraniana. IL PUNTO
Usa, Biden sostiene la libertà di espressione nei campus
"Biden sostiene la libertà di espressione nelle università americane ma la violenza va sempre condannata". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre in un briefing con la stampa a proposito delle proteste pro-Gaza in diversi campus negli Stati Uniti.
Biden ha incontrato una bimba americana rapita da Hamas
Joe Biden ha incontrato oggi una bambina americana di quattro anni tenuta in ostaggio da Hamas: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. Abigail Edan, che ha compiuto quattro anni mentre era prigioniera, è stata liberata dai militanti di Hamas lo scorso novembre dopo essere stata trattenuta per sette settimane a Gaza.
Usa: "Su fosse comuni chiesto chiarimenti a Israele"
Il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha assicurato che il suo governo ha chiesto a Israele di fornire maggiori informazioni sulle fosse comuni rinvenute nei cortili di due ospedali della Striscia di Gaza. Patel ha spiegato che la versione sostenuta dall'esercito israeliano è che queste tombe esistevano già e sono state scavate per cercare i corpi degli ostaggi di Hamas e poi li hanno ricoperti. "Stiamo facendo pressione su Israele per avere maggiori informazioni", ha detto. "I rapporti sono inquietanti, li prendiamo molto sul serio e spingiamo Israele a indagare fino in fondo sulle accuse".
Casa Bianca, restiamo contrari ad un'operazione a Rafah
Gli Usa restano contrari ad una operazione in grande scala a Rafah e "continuano le conversazioni con Israele" per illustrare il proprio punto di vista, convinti che ci siano "altri modi per colpire Hamas": lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan.
Casa Bianca, inquietanti notizie di fosse comuni a Gaza
"Inquietanti": così il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha definito le notizie di fosse comuni a Gaza.
Cnn, Casa Bianca ha ricevuto lunedì video ostaggio americano
L'Amministrazione Biden ha ricevuto lunedì il video diffuso oggi da Hamas che mostra in vita l'ostaggio israelo-americano di 23 anni Hersh Goldberg-Polin. Lo ha riferito un funzionario americano alla Cnn, precisando che da allora le autorità sono in contatto con i familiari dell'ostaggio.
Secondo sempre la Cnn, l'Fbi sta esaminando il video per individuare eventuali prove e informazioni che possano essere raccolte su Goldberg-Polin e la sua prigionia. Sebbene l'Amministrazione non possa confermare l'autenticità del video, ha aggiunto la fonte, non ci sono motivi per dubitare che la persona che appare nel video non sia Goldberg-Polin.
Egitto, ripresi contatti con le parti per cessate il fuoco a Gaza
L'Egitto sta intensificando nuovamente i contatti con tutte le parti per raggiungere un modo per cessare il fuoco a Gaza. Lo ha detto una fonte di alto livello all'emittente statale Al Qahera. Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha ricevuto oggi una telefonata dal primo ministro olandese Mark Rutte, che ha incoraggiato gli sforzi egiziani per ripristinare la stabilità regionale raggiungendo un cessate il fuoco nella Striscia e implementare gli aiuti umanitari. Al Sisi ha rinnovato la sua contrarietà ad un attacco massiccio nella Rafah palestinese, invitando la comunità internazionale "ad assumersi le proprie responsabilità per attuare le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite". Nelle stesse ore il delegato palestinese presso la Lega Araba, Muhammad Al-Akloukha, sottolineato come Israele abbia "ucciso più di 1.500 palestinesi dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza". Ha chiesto quindi l'attivazione delle disposizioni del Capitolo Sette della Carta delle Nazioni Unite per costringere Israele a rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. "I meccanismi obbligatori includono l'imposizione di sanzioni a Israele, la cessazione dei legami economici e la rottura delle relazioni diplomatiche", ha osservato, mentre quel Paese "è stato corrotto da vezzeggiamenti e sostegno illimitato per più di 8 decenni".
Israele: "Rammarico e disappunto per decisione Germania su Unrwa"
"Rammarico e disappunto" sono stati espressi dal ministero degli Esteri israeliano per la decisione del governo tedesco che oggi ha annunciato l'intenzione di riprendere la collaborazione con l'Unrwa nella Striscia di Gaza nel prossimo futuro. "Israele ha condiviso con la Germania e altri Paesi donatori informazioni dettagliate su centinaia di militanti di Hamas e della Jihad islamica che sono tutti dipendenti dell'Unrwa", si legge nella dichiarazione. "Queste non sono solo alcune mele marce, questo è un albero marcio e velenoso", ha aggiunto il ministero degli Esteri, secondo cui "trasferire il denaro dei contribuenti tedeschi a un'organizzazione in cui una percentuale così alta dei suoi dipendenti fa parte di Hamas non contribuirà a promuovere la sicurezza e il benessere degli abitanti della regione, sia israeliani che palestinesi"
Iran e Pakistan chiedono immediato cessate fuoco a Gaza
Iran e Pakistan chiedono, in una dichiarazione congiunta, un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza, nonché l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e il ritorno dei profughi palestinesi. Iran e Pakistan hanno rilasciato una dichiarazione congiunta al termine della visita ufficiale di Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica islamica dell'Iran nella Repubblica islamica del Pakistan. I due leader - scrive l'agenzia iraniana Irna - hanno concordato di aumentare il commercio bilaterale a 10 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
Usa, legalizzare insediamenti coloni pericoloso
Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Vedant Patel, ha affermato durante una conferenza stampa che gli sforzi del ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, per legalizzare dozzine di insediamenti attualmente illegali nella Cisgiordania occupata sono "sconsiderati e pericolosi". Patel ha anche detto che Washington continua a fare pressione sul governo israeliano per maggiori informazioni sulle segnalazioni di fosse comuni a Gaza, per le quali i funzionari israeliani hanno negato ogni responsabilita'.
Usa contro tentativi di legalizzare insediamenti in Cisgiordania
Il dipartimento di Stato Usa ha definito "pericolose e sconsiderate" le notizie secondo cui il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich sta spingendo per legalizzare dozzine di avamposti di coloni in Cisgiordania. Il vice portavoce del dipartimento Vedant Patel ha anche affermato che Washington continua a fare pressioni sul governo israeliano per avere ulteriori informazioni sulle notizie di fosse comuni a Gaza.
Noury: "Italiani arrestati in Egitto saranno scarcerati su cauzione"
"Saranno scarcerate su cauzione le persone, comprese le due di nazionalità italiana, arrestate ieri al Cairo alla manifestazione di solidarietà con le donne sudanesi e di Gaza. Resta l'assurda accuse di appartenenza a un gruppo terroristico. Va annullata". Lo ha annunciato sul social X il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury.
Netanyahu, 'antisemitismo nei campus come in università tedesche anni '30'
"Quello che sta accadendo nei campus universitari americani è orribile. Bande antisemite hanno preso il controllo delle principali università. Hanno chiesto l'annientamento di Israele. Hanno attaccato gli studenti ebrei. Hanno attaccato le facoltà ebraiche. Ciò ricorda quello che accadde nelle università tedesche negli anni '30". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a proposito delle proteste contro Israele nei campus universitari americani.
Stato Palestina, Sanchez a colloquio con sovrano Abu Dhabi
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha proseguito i suoi contatti con i leader del Medioriente e ha parlato con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed Bin Zayed, in vista del riconoscimento, da parte della Spagna, della Palestina come Stato. Sanchez ha avuto un colloquio con Bin Zayed in cui, come lui stesso ha riferito sui social network, lo ha ringraziato per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la stabilità in Medio Oriente insieme ad altri Paesi arabi. I due leader hanno anche discusso dell'alto rischio di un'escalation della guerra e dell'urgenza di raggiungere un cessate il fuoco immediato e della concretizzazione della soluzione a due Stati, Israele e Palestina. Una soluzione sulla quale ha assicurato che la Spagna è fermamente impegnata, Spagna che riconoscerà presto la
Palestina come Stato. Sanchez ha anche confermato che la Spagna sostiene l'ingresso della Palestina nelle Nazioni Unite come membro a pieno titolo. Il colloquio si aggiunge a quelli che Sanchez ha avuto lunedì scorso con i leader di Giordania, Egitto e Palestina e alla serie di viaggi che ha compiuto in diversi Paesi europei e in Medio Oriente per affrontare la situazione del conflitto.
Biden, gli aiuti partiranno nelle prossime ore
Joe Biden ha assicurato che i primi aiuti militari a Ucraina e Israele partiranno nelle prossime ore.
Hamas diffonde video con ostaggio americano vivo
Hamas ha diffuso un video in cui mostra l'ostaggio 23enne Hersh Goldberg-Polin in vita. Il giovane ha la doppia cittadinanza israelo-americana. Nel video di quasi tre minuti, Goldberg-Polin, a cui manca l'avambraccio sinistro dal gomito in giù, si identifica e chiede al governo israeliano di riportarlo a casa. Non è specificato quando è stato girato il filmato ma il giovane afferma di essere stato tenuto prigioniero per "quasi 200 giorni", suggerendo che è stato fatto di recente. Il 23enne e' stato rapito il 7 ottobre da Hamas mentre si trovava al festival musicale vicino a Rèim. Ha perso l'avambraccio a causa delle granate lanciate dai miliziani dentro al rifugio dove aveva cercato riparo insieme ad altri giovani. Nei video diffusi dopo l'attacco si vedeva mentre lo portavano via, stringendo il moncherino.
Erdogan: "Noi in prima fila per lo scambio degli ostaggi"
La Turchia è in prima linea per mediare in uno scambio di prigionieri tra Israele e Hama ed è determinata a ottenere dei risultati. Lo ha dichiarato oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in conferenza stampa con il collega tedesco Frank Walter Steinmeier in visita ad Ankara. "Nonostante tutte le difficoltà stiamo lottando e ci stiamo sforzando per giungere a un'intesa sullo scambio dei prigionieri e vogliamo riuscirci", ha detto Erdogan, che ha poi invitato il collega tedesco a cambiare prospettiva sulla guerra nella Striscia di Gaza. "La maggior parte delle vittime sono donne, anziani e bambini innocenti. Siamo dinanzi a uno scenario desolante. Gaza e' stata distrutta e la Germania non può girarsi dall'altra parte. Purtroppo tutto l'Occidente sta con Israele, ma la Turchia ha preso una posizione chiara: continueremo a lavorare per un cessate il fuoco", ha detto Erdogan.
Axios: "Shin Bet e Idf in Egitto per offensiva a Rafah"
Il capo dell'agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet, Ronen Bar, e il capo di stato maggiore dell'Idf, generale Herzi Halevi, sono stati in Egitto questa mattina: lo riporta il sito di notizie Axios che cita tre alti funzionari israeliani. Le fonti affermano che Bar e Halevi si sono incontrati con il capo dell'intelligence egiziana e altri funzionari chiave per discutere dell'imminente offensiva dell'esercito di Israele a Rafah, nel sud di Gaza. L'Egitto, con cui Rafah confina, ha messo in guardia Israele dall'entrare nella città dove risiedono più di un milione di civili di Gaza sfollati.
Gallant: "Eliminata la metà dei comandanti di Hezbollah nel sud del Libano"
"La metà dei comandanti degli Hezbollah nel sud del Libano sono stati eliminati". E' quanto ha affermato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, secondo dichiarazioni riportate dal Times of Israel dopo una visita del ministro al Comando Nord delle Idf a Safed. "L'altra metà si nasconde e abbandona il sud del Libano per le operazioni delle Idf", ha detto Gallant senza indicare un bilancio esatto.
Israele, uccisi metà comandanti Hezbollah in sud Libano
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che "la metà dei comandanti di Hezbollah nel sud del Libano sono stati eliminati". "Sono persone responsabili di azioni offensive. L'altra metà si sta nascondendo e sta abbandonando il sud del Libano di fronte alle operazione dell'Idf", ha aggiunto citato da Haaretz
Gaza: 79 morti in 24 ore, oltre 34.200 dal 7/10
Sarebbe di almeno 34.262 il numero dei morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre, un bilancio che comprende 79 persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. A denunciarlo è il ministero della Salute di Gaza, dal 2007 in mano a Hamas, secondo cui sono 77.229 le persone rimaste ferite da quanto l'enclave palestinese è nel mirino delle operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele.
Khamenei: "Oggi persone sostengono Palestina in Europa, a Washington e Ny"
"Oggi il mondo intero sostiene la Palestina. Le persone sostengono la Palestina nelle strade dell'Europa, a Washington e a New York". Lo ha dichiarato la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, in un passaggio di un discorso pronunciato davanti a una rappresentanza di lavoratori all' 'Imam Khomeini Hussainiyah' di Teheran. "La catastrofe che il regime sionista ha creato bombardando la popolazione di Gaza non lo porterà da nessuna parte", ha proseguito Khamenei, che ha quindi affrontato il tema delle sanzioni imposte alla Repubblica islamica e inasprite dagli Stati Uniti e dall'Europa a causa dell'attacco lanciato il 13 aprile contro Israele. "Qual è il loro scopo? Ingannevolmente dicono che sono a causa delle armi nucleari e di questioni relative ai diritti umani. No, sanzionano l'Iran per il sostegno al terrorismo. Cos'è il terrorismo secondo loro? Sono le persone di Gaza!", ha affermato l'ayatollah, aggiungendo che, secondo europei e americani "un regime malvagio, falso, usurpatore e brutale che in sei mesi ha massacrato quasi 40mila persone, tra cui migliaia di bambini, non è terrorista, ma sono terroristi le persone che sono sotto i suoi bombardamenti!".
Libano, massicci raid aerei israeliani lungo la linea blu
Media libanesi riferiscono di massicci raid aerei israeliani nel sud del Libano lungo la linea blu di demarcazione tra i due paesi. Particolarmente colpite, secondo quanto riferito dall'agenzia governativa di notizie Nna, le località di Alma Shaab, Ramiye, Yarun, Marun Ras, Ayta Shaab, Dhahira.
Estremisti fermati a Gerusalemme, "liberati per Ben-Gvir"
Estremisti ebrei, fermati lunedì per aver tentato di sacrificare una capra sul Monte del Tempio (la Spianata delle Moschee per i musulmani) a Gerusalemme, hanno riferito di essere stati rilasciati grazie all'intervento del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir. Lo riferisce Haaretz. La polizia aveva informato i loro avvocati che sarebbero rimasti in custodia cautelare durante le festività per la Pasqua ebraica. Erano stati gli stessi legali a farlo sapere, denunciando la decisione come "oltraggiosa" in una nota. Ma meno di un'ora dopo i tre erano stati rilasciati e avevano affermato in un gruppo di attivisti su WhatsApp che cio' era avvenuto "grazie all'intervento del ministro Ben-Gvir". L'Alta Corte di Giustizia ha gia' stabilito in passato che al leader di estrema destra è vietato intervenire nelle decisioni operative della polizia, ma deve limitarsi a delineare la politica.
Hamas: bilancio sale a 34.262 morti e 77.229 feriti
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato mercoledì che 34.262 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, il 7 ottobre. Nell'arco di 24 ore sono stati registrati almeno altri 79 decessi, secondo un comunicato del ministero, che ha anche riferito che 77.229 persone sono state ferite in 201 giorni di guerra.
"Più di una dozzina di attacchi israeliani nel sud del Libano"
I media libanesi riferiscono che il sud del Paese, in particolare le aree di Ayta ash-Shab e Ramyeh, è stato colpito da più di una dozzina di attacchi israeliani. In precedenza l'esercito israeliano ha reso noto che due abitazioni private nella comunità settentrionale di Avivim sono state prese di mira da missili anticarro tirati dal Libano e che in risposta stavano bombardando con lanci di mortaio.
Media: "molto presto" offensiva Israele a Rafah
Le forze di sicurezza israeliane si stanno preparando a iniziare l'operazione di terra a Rafah "molto presto", iniziando con una massiccia evacuazione di oltre un milione di palestinesi. Lo ha riferito Kan 11, citando due funzionari americani, secondo quanto riporta il Jerusalem Post. Secondo quanto riferito nelle prossime quattro o cinque settimane i palestinesi dovranno evacuare nei complessi di tende allestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali. Il piano per l'operazione Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, riporta ancora Kan. Secondo il piano, l'operazione andrà avanti per fasi, sulla base di una divisione regionale della città di Gaza in aree definite.
Fao: a Gaza crisi alimentare a livello di catastrofe
L'intera popolazione della Striscia di Gaza, con i suoi 2,2 milioni di abitanti è diventata la crisi alimentare più grave nella storia della scala della sicurezza del cibo. A dicembre 2023 ha identificato oltre un quarto della popolazione, ovvero 600mila persone in condizioni di 'Catastrofe' (livello 5 dell' Integrated Food Security Phase Classification) e a rischio carestia. A stabilirlo è il Rapporto globale sulle Crisi Alimentari 2024 del Food Security Information Network. Crisi alimentari aumentate in modo allarmante nei punti caldi dei conflitti, Palestina ma anche in Sudan, sulle quali è necessaria "un'azione immediata".
Gb, incidente marittimo a sud di Aden nello Yemen
La società britannica di sicurezza marittima Ambrey rende noto che a sud-ovest della città portuale di Aden, nello Yemen, si è verificato un incidente. Ambrey usualmente comunica gli attacchi alle navi da parte del gruppo filoiraniano Houthi. Al momento non sono stati riferiti ulteriori dettagli.
Missili dal Libano colpiscono due case nel nord di Israele
Due abitazioni private nella comunità settentrionale israeliana di Avivim sono state colpite da missili anticarro lanciati dal Libano. Le autorità locali riferiscono che c'è stato anche un incendio ma nessun ferito. Lo riporta Times of Israel. In seguito all'attacco missilistico, l'esercito israeliano ha dichiarato che sono in corso bombardamenti con mortai nel sud del Libano contro le postazioni da cui sono partiti i colpi verso Israele.
Il Cairo, due italiani arrestati durante un corteo per Gaza
A dare la notizia dell'arresto di Lina Aly e Mohammed Farag, entrambi con cittadinanza sia italiana che egiziana, è stato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, con un post su X. LEGGI L'ARTICOLO
Israele, donna palestinese cerca di accoltellare soldati: uccisa
L'esercito israeliano ha reso noto che le truppe hanno sventato un attacco ai militari vicino all'insediamento cisgiordano di Kiryat Arba: una donna palestinese ha tentato di accoltellare soldati del Battaglione Shimshon della Brigata Kfir, che si trovavano presso una postazione dell'esercito a un incrocio vicino all'insediamento ed è stata uccisa. "Le truppe hanno risposto e aperto il fuoco contro la terrorista che aveva un coltello e ha cercato di colpire le forze armate".
Hamas: "Sinwar comanda a Gaza e visita le zone di battaglia"
Un alto funzionario di Hamas intervistato dal quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar, ripreso da Haaretz, ha rivelato che il leader Yahya Sinwar continua a comandare l'organizzazione a Gaza e addirittura è uscito dai tunnel in cui si nascondeva per visitare le zone di battaglia in superficie.

©Ansa
Hamas: "Liberiamo 40 ostaggi, ancora in vita più di 20"
Un alto funzionario di Hamas ha affermato un'intervista al quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar che l'organizzazione si è offerta di rilasciare 40 ostaggi israeliani nella prima fase dell'accordo e non 20 come ha affermato Israele. Il funzionario ha aggiunto che il numero degli ostaggi ancora in vita è significativamente superiore a 20, anche se non è possibile dire il numero esatto. "Hamas detiene 30 ufficiali e agenti dello Shin Bet che sono stati catturati il ;;7 ottobre e sono sottoposti a un livello di sicurezza estremamente elevato", ha detto il funzionario.
Borrell: "Ultimamente un po' più lontani dal baratro"
"Ultimamente sembra che ci siamo allontanati un po' dal baratro dopo le esplosioni avvenute a Isfahan, in Iran. Ma nessuna delle due parti - nè Israele nè l'Iran - ha utilizzato queste esplosioni come un nuovo elemento di escalation. Ma questo rischio esiste ancora e il nostro obbligo è quello di chiedere il contenimento affinchè l'escalation non aumenti il livello di rischio". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un intervento in plenaria.
Israele mobilita due brigate di riservisti per dispiegamento a Gaza
I militari israeliani hanno annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti, pronte al ridispiegamento nella Striscia di Gaza. Le Idf sono pronte a schierare due brigate di riservisti, la 679esima brigata corazzata 'Yiftah' e la seconda brigata di fanteria 'Carmeli', scrive il Times of Israel, citando i militari che precisano che le unità "si sono preparate nelle ultime settimane per la missione nella Striscia di Gaza" e si sono esercitate su "tecniche di battaglia".
Il giornale evidenzia come il dispiegamento avvenga mentre "le Idf si preparano a nuove offensive a Gaza, anche nella città di Rafah" nel contesto delle operazioni avviate contro Hamas dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele. Il Jerusalem Post precisa che le due brigate verranno trasferite nella Striscia di Gaza dal nord di Israele, a ridosso del confine con il Libano, per "continuare la missione di difesa e attacco" nell'enclave palestinese.
Khamenei: "L'Iran non si piegherà mai alla prepotenza delle sanzioni"
"Le sanzioni dei Paesi occidentali mirano a esercitare pressioni sull'Iran per far sì che il Paese segua le loro politiche coloniali e arroganti, ma è chiaro che l'Iran non si piegherà mai a queste prepotenze": lo ha dichiarato il leader iraniano Ali Khamenei in un incontro con un gruppo di lavoratori, in occasione della Settimana del Lavoro. Riferendosi alle recenti sanzioni imposte all'Iran dagli Stati Uniti e dagli Stati europei per il recente attacco dell'Iran a Israele e per il suo ruolo nella crisi di Gaza, il leader, citato dalla tv di Stato, ha sottolineato: "Una nazione viva crea opportunità dall'ostilità dei suoi nemici, come in Iran che, nonostante le sanzioni, ha ottenuto grandi risultati, anche nel settore delle armi". "Le sanzioni puntano a costringere l'Iran a seguire i dettati delle potenze coloniali e arroganti", ha detto Khamenei, aggiungendo che "è impossibile sottomettere al bullismo la grande nazione dell'Iran e il suo sistema islamico".
Blinken in Cina, focus su Gaza e Kiev con nodo Taiwan
Medio Oriente, Ucraina, le pratiche commerciali e Taiwan. Sono questi i temi che il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, affronterà nella sua visita in Cina, che inizia oggi. Blinken dovrà esercitare tutta la sua influenza per convincere Pechino a smorzare le tensioni tra Iran e Israele, ma farà anche pressione per l'Ucraina, approfittando dei rapporti privilegiati della Cina con la Russia. Poi la questione Taiwan, che ancora oggi è riemersa dopo lo stanziamento di 8 miliardi varati ieri sera dal Congresso americano a sostegno dell'isola. Blinken sottolineerà "l'importanza di garantire la pace e la stabilita' nello Stretto di Taiwan" in vista dell'insediamento del presidente eletto Lai Ching-te il 20 maggio prossimo. Altre questioni in agenda riguardano i diritti umani nello Xinjiang, la lotta congiunta al narcotraffico, il rafforzamento della comunicazione tra i vertici della difesa e l'avvio dei colloqui sui rischi presentati dall'intelligenza artificiale.
Pizzaballa: "La pace in Terra Santa arriverà solo dal basso"
"Il dopo sarà durissimo. Intanto spero che chi è uscito da Gaza possa, e voglia ritornare. Ricostruire Gaza richiederà decenni. Non c'è più niente: case, strade, infrastrutture. Occorrerà uno sforzo enorme internazionale". Il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, dopo duecento giorni di guerra, è intervistato dai media vaticani e da Avvenire e parla della fase più difficile del dopo guerra. "Non è immaginabile che la gente dorma in una tenda per anni. Ma credo che, più in generale, tutto dovrà essere rifondato non solo lì, anche in Palestina e in Israele. Occorre veramente mettere un punto alla storia e ricominciare tutto daccapo e su basi nuove e diverse dal passato", ha sottolineato. "Penso che tutto quello che è successo in questi sei mesi abbia mostrato in modo evidente l'ineluttabilita' della soluzione dei 'due stati'. Non c'è alternativa ai due stati che il permanere della guerra".
Il Papa: "Israele e Palestina siano due Stati liberi con buoni rapporti’"
“Israele e la Palestina siano due Stati liberi e con buoni rapporti”. Lo sottolinea il Papa al termine dell’udienza generale rinnovando il suo appello per la pace. “Il mio pensiero - dice Bergoglio - va alla martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, al Myanmar, che sono in guerra, e a tanti altri paesi. La guerra sempre e’ una sconfitta in cui chi guadagna di più sono i fabbricanti di armi. Per favore, preghiamo per la pace. Preghiamo per Gaza, si soffre tanto li’ nella guerra, preghiamo per la pace tra Palestina e Israele: che siano due Stati liberi e con buoni rapporti. Preghiamo per la pace”.
©Ansa
Hamas: "30 ufficiali dello Shin Bet tra gli ostaggi. Sinwar comanda a Gaza"
"Hamas detiene 30 ufficiali e agenti dello Shin Bet che sono stati catturati il 7 ottobre e sono sottoposti a un livello di sicurezza estremamente elevato. Sono lontani da Israele e impossibili da raggiungere". Lo ha detto un alto funzionario di Hamas in una intervista al quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar. Il funzionario ha aggiunto che il leader di Hamas Yahya Sinwar continua a comandare l'organizzazione a Gaza e sarebbe ancheaddirittura uscito dai tunnel in cui si nascondeva per pattugliare le zone di battaglia in superficie. La fonte di Hamas ha anche aggiunto che il numero degli ostaggi vivi è significativamente superiore a 20, anche se non è possibile dire il numero esatto. Inoltre, Hamas si è offerta di rilasciare 40 ostaggi nella prima fase dell'accordo e non 20 come riportato in Israele. Il funzionario di Hamas ha affermato che il primo ministro Benjamin Netanyahu tiene sotto un velo di segretezza le identità di alcuni militari nelle mani di Hamas. Secondo lui, "il governo israeliano mente alle famiglie degli ostaggi e le manipola nel tentativo di cambiare l'opinione pubblica e sottrarsi al proprio dovere di rilasciare gli ostaggi".
Il Papa: "Per favore preghiamo per la pace in Medioriente, Ucraina e Myanmar"
"E poi il pensiero va alla martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, al Myanmar che sono in guerra e tanti altri paesi. La guerra sempre è una sconfitta e coloro che guadagnano di piu sono i fabricatori delle armi. Per favore preghiamo per la pace, preghiamo". E' l'accorato appello di Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale. "Preghiamo per la martoriata Ucraina, soffre tanto, tanto... i soldati giovani vanno a morire. Preghiamo. E preghiamo anche per il Medio Oriente, per Gaza, si soffre tanto l' nella guerra... (preghiamo) per la pace fra Palestina e Israele, che siano due Stati, liberi e con buoni rapporti. Preghiamo per la pace", ha aggiunto il Pontefice.
Usa, oltre 100 arresti nel corso delle proteste contro il voto sugli aiuti a Israele.
Circa 2mila persone si sono radunate a Brooklyn davanti all'abitazione di Chuck Schumer, il leader dei democratici al Senato. Nelle stesse ore il Congresso ha approvato il massiccio pacchetto di fondi che include miliardi in assistenza militare a Israele. LE FOTO
Iran agli Usa: "Lasciate manifestare gli studenti pro Palestina"
"Il governo degli Usa dovrebbe rispettare le richieste e i diritti legali degli studenti universitari che sostengono la Palestina e dovrebbe garantire il diritto alla libertà di espressione e ad organizzare raduni". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in riferimento all'arresto di decine universitari americani nei giorni scorsi, durante manifestazioni a sostegno della Palestina. "La repressione e gli arresti di studenti rappresentano una violenta violazione del diritto di voto, della libertà di espressione e dei Diritti umani", ha aggiunto Kanani, sul suo account X, affermando che "gli Usa non possono cancellare il loro ruolo in quanto sostenitori del genocidio sionista dei palestinesi creando un'atmosfera soffocante e mettendo a tacere i manifestanti". Secondo quanto riporta Irna, concludendo ieri la sua visita in Pakistan, anche il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha criticato l'arresto degli universitari. "Gli Studenti sono stati espulsi dall'Università semplicemente per avere sostenuto il popolo oppresso di Gaza. È questa la libertà di pensiero?", ha chiesto polemicamente Raisi, aggiungendo che il sostegno per le uccisioni da parte di Israele ha rivelato che gli Usa e l'Occidente sono "i più grandi profanatori dei Diritti Umani, nonostante sostengano di essere difensori di questi diritti".
Isw: "Un non meglio specificato funzionario della sicurezza di Israele ha ribadito al Wall Street Journal l'intenzione israeliana di condurre un'operazione di sgombero a Rafah"
Borrell: "Gaza rimane l'epicentro della tensione regionale"
"Gaza rimane l'epicentro della tensione regionale, da li parte l'onda d'urto che destabilizza la regione, e così rimarrà cosi finché continua la guerra, e finché il conflitto israelo-palestinese non sarà risolto. Quindi dobbiamo essere capaci di costruire pace nella regione considerando il conflitto in corso". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, durante il dibattito in aula sulla crisi Israele-Iran, a Strasburgo.
Libano, Hezbollah lancia razzi contro una caserma di Israele
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato poco fa di aver lanciato una serie di razzi contro una base militare israeliana a ridosso della linea di demarcazione tra Libano e Israele. Secondo il comunicato, l'attacco ha preso di mira la località di Shtula, in Alta Galilea. E questo, affermano gli Hezbollah, in risposta all'uccisione ieri da parte di Israele di due civili - una donna e una bambina - a Hanin, nel distretto meridionale di Bint Jbeil.
Borrell: "Con l'Iran le sanzioni non bastano, usare la diplomazia"
"Dobbiamo capire che le sanzioni da sole non rappresentano uno strumento politico e non bastano per la deterrenza con l'Iran. Oltre alle sanzioni serve la diplomazia, questo è il momento della diplomazia questo, bisogna profondere il massimo sforzo diplomatico per agire e calmare la situazione e chiedere a tutti di svolgere il proprio ruolo. L'Ue tiene aperti i canali diplomatici con tutte le parti". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, durante il dibattito in aula sulla crisi Israele-Iran, a Strasburgo.

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La Giamaica riconosce lo Stato di Palestina
Il governo della Giamaica ha annunciato la decisione di riconoscere lo Stato di Palestina e ha ribadito il suo sostegno alla soluzione dei due Stati come "l'unica opzione praticabile" per risolvere il conflitto, inaspritosi il 7 ottobre in seguito agli attacchi di Hamas e alla successiva offensiva militare israeliana contro la Striscia di Gaza. "La Giamaica continua a sostenere la soluzione dei due Stati come l'unica opzione praticabile per risolvere il conflitto di lunga data, garantire la sicurezza di Israele e rispettare la dignità e i diritti dei palestinesi", ha affermato il ministro degli Esteri giamaicano Kamina Johnson Smith.
Pertanto, ha sottolineato che, "con il riconoscimento dello Stato di Palestina, la Giamaica rafforza la sua difesa di una soluzione pacifica" e ha aggiunto che "ciò è in linea con il fermo impegno della Giamaica nei confronti dei principi della Carta delle Nazioni Unite, che cerca di generare reciprocità rispetto e la convivenza pacifica tra gli Stati, riconoscendo il diritto dei popoli all’autodeterminazione”. Johnson Smith ha sottolineato che la decisione è anche motivata dalle preoccupazioni della Giamaica per l'offensiva contro Gaza e la crisi umanitaria nell'enclave, così come dalla sua difesa di un modo pacifico di risolvere il conflitto attraverso il dialogo, invece che con mezzi militari.
Media, operazione dell'esercito israeliano a Rafah "molto presto"
L'esercito israeliano si sta preparando a iniziare l'operazione di terra a Rafah "molto presto", iniziando con una massiccia evacuazione di oltre un milione di palestinesi: lo ha riferito martedì sera la tv Kan, citando due funzionari americani. Secondo le fonti, nelle prossime quattro o cinque settimane i palestinesi dovranno evacuare nei complessi di tende allestiti dalle organizzazioni umanitarie internazionali. Il piano per l'operazione Rafah è stato presentato ai funzionari americani e ad altre agenzie nella regione, ha osservato Kan. Secondo il piano, l'operazione andrà avanti per fasi, sulla base di una divisione della città di Gaza in aree definite.
Germania: "Pronti a riprendere la collaborazione con l'Unwra"
Il governo tedesco prevede di riprendere la cooperazione con l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi a Gaza. Lo hanno affermato in una dichiarazione congiunta i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo. La decisione fa seguito a un'indagine condotta dall'ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna sul coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'UNRWA in organizzazioni terroristiche. A gennaio, la Germania, insieme ad altri 15 paesi, tra cui l'Italia, aveva sospeso i finanziamenti all'agenzia nel contesto di un'indagine sulle accuse secondo cui 12 dei suoi dipendenti avrebbero partecipato all'attacco del 7 ottobre contro Israele.
Medio Oriente, l'Onu chiede un'“inchiesta internazionale” sulle fosse comuni. VIDEO
Il presidente di Israele ringrazia il Senato Usa per gli aiuti
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ringraziato il Senato degli Stati Uniti per aver approvato un pacchetto di finanziamenti che include 26 miliardi di dollari per Israele. "Grazie ai membri del Senato degli Stati Uniti, di entrambe le parti, per l'ampio e deciso sostegno al pacchetto di aiuti a Israele", ha dichiarato Herzog. "Insieme siamo uniti di fronte a coloro che minacciano i nostri valori condivisi". Il pacchetto fornirà 26,4 miliardi di dollari per aiutare Israele, tra cui 4 miliardi di dollari per i sistemi di difesa missilistica Iron Dome e David's Sling e 1,2 miliardi di dollari per il sistema di difesa Iron Beam, che contrasta le minacce di razzi e mortai a corto raggio.
Il ministro della Diaspora di Israele: "Voterei per Trump"
"Se potessi voterei per Trump, non per Biden". Lo ha detto il ministro israeliano per gli Affari della diaspora Amichai Chikli, del partito Likud di Benjanin Netanyahu. In una intervista all'emittente pubblica israeliana Kan rilanciata dai media israeliani, Chikli ha detto che mentre Biden è "personalmente amico di Israele, è soggetto a pressioni molto forti che lo influenzano e causano danni reali alle relazioni" tra Israele e America. Secondo Chikli, l'attuale politica di Biden non consente a Israele di operare come vorrebbe a Rafah, nel sud di Gaza. "Se guardi alla strategia di Biden - in Afghanistan, in Ucraina, cosa sta succedendo in Medio Oriente - abbiamo visto molta violenza", ha continuato Chikli. "Biden ha detto non fare a Hezbollah, e conosciamo i risultati, ha detto non fare all'Iran, e abbiamo visto il risultato. Non penso che gli Stati Uniti, sotto la sua guida, irradino potere, e questo è qualcosa che danneggia lo Stato di Israele", ha aggiunto.
Medioriente, l'Argentina presenta richiesta ufficiale per l'arresto del ministro degli Interni iraniano
L'Argentina ha presentato una richiesta ufficiale per l'arresto del ministro dell'Interno iraniano ed ex comandante della Forza Quds Ahmad Vahidi per il suo ruolo nell'attentato dell'Amia, a Buenos Aires, nel 1994. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri argentino.
Vahidi, ex capo della Forza extraterritoriale Quds delle Guardie Rivoluzionarie, è sospettato di essere responsabile dell'attacco. Buenos Aires chiede anche ai governi del Pakistan e dello Sri Lanka, dove Vahidi si trova al momento, di arrestare il ministro.
Nel 1994, un camion carico di esplosivo entrò nel centro ebraico Amia ed esplose, provocando 85 morti e 300 feriti. Argentina e Israele sospettano da tempo che Hezbollah abbia effettuato l'attacco su richiesta dell'Iran.
Katz: "Ringrazio il Senato degli Stati Uniti per aver approvato il pacchetto di aiuti a Israele con una schiacciante maggioranza bipartisan"
Israele, ondata di attacchi in Libano dopo lancio di razzi
L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che l'aeronautica ha colpito un sito da cui venivano lanciati razzi a Tayr Harfa, nel sud del Libano, poco dopo essere stato utilizzato per un attacco contro l'area settentrionale di Shomera la scorsa notte. L'Idf ha aggiunto di aver colpito anche un edificio in cui erano riuniti miliziani di Hezbollah. Lo riferiscono i media israeliani. "Nella notte, gli aerei da combattimento dell'Iaf hanno effettuato un'ondata di attacchi sulle postazioni di Hezbollah nel sud del Libano, in seguito ai ripetuti attacchi del gruppo terroristico nel nord di Israele", ha dichiarato l'esercito.
Protesta anti-Israele durante voto aiuti Usa, 100 arresti
Oltre 100 manifestanti filo-palestinesi che protestavano contro il sostegno americano a Israele sono stati arrestati davanti all'abitazione a Brooklyn di Chuck Schumer, il leader dei democratici al Senato Usa. Lo riferiscono il New York Times e il New York Post. Circa 2mila manifestanti hanno organizzato la protesta vicino casa di Schumer mentre il Senato si riuniva per approvare il massiccio pacchetto di aiuti che include miliardi in assistenza militare a Israele. Tra gli organizzatori della manifestazione c'erano l'antisionista Jewish Voice for Peace, l'estrema sinistra IfNotNow e gli ebrei per la giustizia razziale ed economica.
Media, 4 morti in raid Israele su campo profughi Nuseirat
L'emittente araba Al Jazeera afferma che quattro persone sono state uccise stanotte in un bombardamento israeliano vicino a una scuola nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Colpiti anche il quartiere Zeitoun della città di Gaza e il villaggio di Zawaida.
Unrwa: "Entrati 310 camion di aiuti, record dal 7 ottobre"
Il capo dell'agenzia Onu per i profughi palestinesi Unrwa, Philippe Lazzarini, ha dichiarato che "più di 310 camion di aiuti" sono entrati ieri nella Striscia di Gaza, sottolineando che si tratta del numero più alto dal 7 ottobre. "Ciò dimostra che quando c'è una volontà c'è un modo: ora occorre sostenerlo e incrementarlo ulteriormente", ha scritto Lazzarini sul suo account X aggiungendo che "i camion dovrebbero includere sia forniture commerciali che umanitarie in modo che i mercati possano riaprire" nell'enclave palestinese. La carestia nel nord della Striscia di Gaza "può essere evitata solo con una fornitura significativa e ininterrotta" di aiuti "anche attraverso l'Unrwa", ha aggiunto il capo dell'agenzia Onu.
Amnesty: "Israele commette crimini di guerra con armi Usa"
Il direttore esecutivo di Amnesty International Usa, Paul O'Brien, ha affermato che "le forze israeliane" nella Striscia di Gaza stanno "commettendo crimini di guerra" contro il popolo palestinese "utilizzando munizioni di fabbricazione statunitense". In un post sul suo account X, O'Brien ha ribadito che Amnesty chiede agli Usa di "fermare l'invio di armi" a Israele.
Il governo della Giamaica riconosce lo Stato di Palestina
Il governo della Giamaica ha "preso la decisione di riconoscere lo Stato di Palestina". Lo ha annunciato la ministra degli Esteri giamaicana Kamina Johnson Smith. "La Giamaica continua a sostenere la soluzione dei due stati come unica opzione praticabile per risolvere il conflitto di lunga data, garantire la sicurezza di Israele e sostenere la dignità e i diritti dei palestinesi", spiega la Johnson Smith in un comunicato diffuso ieri sera. "Riconoscendo lo Stato di Palestina, la Giamaica rafforza la sua difesa verso una soluzione pacifica", ha sottolineato la ministra di Kingston. Johnson Smith afferma che la decisione si basa sulle preoccupazioni della Giamaica riguardo alla guerra nella Striscia di Gaza e alla crisi umanitaria sempre più profonda. Secondo la ministra "la decisione è in linea con il forte impegno della Giamaica nei confronti dei principi della Carta delle Nazioni Unite, che cercano di generare rispetto reciproco e coesistenza pacifica tra gli stati, nonché il riconoscimento del diritto dei popoli all'autodeterminazione".
Israele ringrazia Senato Usa: "Aiuti sono monito a nemici"
Il capo della diplomazia israeliana ha ringraziato il Senato degli Stati Uniti per l'approvazione di un aiuto militare da 13 miliardi di dollari, che secondo lui invia un "messaggio forte" ai "nemici" di Israele. "Ringrazio il Senato americano per aver adottato, con un'ampia maggioranza di entrambi i partiti, questo aiuto a Israele che è una chiara garanzia della forza della nostra alleanza e invia un messaggio forte a tutti i nostri nemici", ha affermato il ministro Israel Katz in un post pubblicato oggi sul suo account X.
Quasi 400 camion di aiuti dall'Egitto a Gaza
Si intensificano gli aiuti umanitari verso Gaza. Oggi circa 260 camion con aiuti umanitari, inclusi 8 camion di carburante e gas, sono entrati nella Striscia di Gaza dai valichi di Rafah e Kerem Shalomh . Lo ha riferito il presidente della Mezzaluna Rossa Khaled Zayed. Altri 120 camion erano ore fa in attesa di entrare ai valichi di Kerem Shalom e al posto di frontiera terrestre di Al-Awja. Sono invece giunte da Gaza come nei giorni scorsi, circa 900 persone, tra feriti, accompagnatori, stranieri ed egiziani. Tornati a Gaza 120 palestinesi rimasti bloccati nel Sinai.
Egitto, nessuna intesa con Israele su evacuazioni da Rafah
L'Egitto "nega categoricamente" di aver discusso con Israele dell'invasione di Rafah e ribadisce il suo totale rifiuto di questa ipotesi e di ogni sfollamento forzato dei palestinesi dalla loro terra. Diaa Rashwan, capo dell'Ufficio stampa statale egiziano, ha smentito recisamente in una nota quanto pubblicato ieri sul Wsj, che sosteneva che l'Egitto avesse discusso con la parte israeliana i suoi piani per la prevista invasione di Rafah e una previa evacuazione. Nella nota si conferma "la ferma posizione egiziana, annunciata in diverse occasioni dai leader politici, di un rifiuto totale di questa invasione, che porterà a massacri, perdite umane massicce e distruzioni diffuse, che si aggiungeranno alla sofferenza del popolo palestinese della Striscia di Gaza sofferto durante i 200 giorni della sanguinosa aggressione israeliana".