L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Ap che ha visto mezzi militari vicino al valico di Kerem Shalom. Un membro dell'Ufficio politico di Hamas ha affermato che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967
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L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione della città di confine di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Associated Press che ha visto il movimento dei mezzi militari oggi vicino al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah.
Un membro dell'Ufficio politico di Hamas basato in Qatar, Khalil al-Hayya, ha affermato in un'intervista all'Ap che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967. Lo riporta il Times of Israel.
Il capo della diplomazia israeliana ha ringraziato il Senato Usa per l'approvazione di un aiuto militare da 13 miliardi di dollari. Ondata di attacchi in Libano dopo un lancio di razzi. Biden assicura che i primi aiuti a Israele partiranno nelle prossime ore.
Nella notte 3 morti per nuovi raid aerei nella Striscia di Gaza.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Egitto teme profughi da Rafah, fretta per accordo
Secondo funzionari israeliani, citati da Ynet, l'Egitto teme i "profughi di guerra" palestinesi che potrebbero entrare nel Sinai in seguito all'assalto a Rafah, e quindi ha fretta di proporre un accordo a Hamas ritenendo che questo potrebbe comportare il rinvio dell'operazione nella città meridionale, come hanno rivelato gli stessi media del Cairo. Intanto, la squadra negoziale israeliana ha ricevuto il "via libera" dal gabinetto di guerra con un mandato preciso: "Flessibilità nella posizione di Israele in modo che, se ci fosse un cambiamento per la pressione militare, sarà possibile andare avanti rapidamente con un accordo".
Houthi: bersagliata con missili e droni nave israeliana
Il gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall'Iran, ha rivendicato di aver preso di mira la nave Msc Darwin nel Golfo di Aden. Lo ha dichiarato il portavoce militare del gruppo sciita che controlla buona parte dello Yemen Yahya Sarea in un discorso televisivo, come riporta Al Masirah, emittente di proprietà Houthi. Secondo Sarea, "una nave israeliana, la Msc Darwin è stata accuratamente bersagliata nel Golfo di Aden con missili navali e droni".
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO
Proteste per Gaza, ripresi i negoziati alla Columbia University
Dopo una pausa di 30 ore sono ripresi oggi i negoziati tra gli studenti pro-Gaza che occupano il campus della Columbia University e i responsabili dell'ateneo newyorchese. Lo hanno detto rappresentanti studenteschi ai giornalisti. Le trattative si erano interrotte lunedi' notte. Gli organizzatori della protesta hanno detto che la nuova sacdenza di 48 per sgomberare il campus fissata dall'universita' non è chiara e che si sta cercando di avere dei chiarimenti.
Israele schiera carri armati lungo il confine con Sud di Gaza
Il gabinetto di guerra israeliano si è riunito, a porte chiuse, per discutere i passi da seguire prima della prevista invasione terrestre di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza; e intanto l'esercito ha mobilitato decine di carri armati nella zona al confine con l'enclave palestinese. L'esercito israeliano ha concentrato una trentina di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con il Sud di Gaza, alcuni trasportati oggi da camion; uno schieramento che sono forse i preparativi per la presa di Rafah. Il premier Benjamin Netanyahu ha approvato i piani per l'operazione di terra, ha riferito l'emittente nazionale, la Israel Broadcasting Corporation, ma finora non ha dato all'esercito il via libera per muoversi. Secondo il media israeliano Wala, nella riunione di gabinetto si è discusso anche della questione dei 133 ostaggi rimasti nella Striscia e dell'evoluzione dei colloqui per un cessate il fuoco nell'enclave dopo oltre 200 giorni di offensiva. Le autorità israeliane sostengono che in quella cittadina nel Sud dell'enclave, al confine con l'Egitto e dove si sono rifugiati 1,4 milioni di abitanti di Gaza, vi sono ancora quattro battaglioni di Hamas. Netanyahu ha ribadito fin dall'inizio della devastante guerra che l'invasione di Rafah è necessaria non solo per eliminare Hamas, ma per garantire che Gaza smetta di costituire una "minaccia" per Israele.

©Ansa
Ap: "L'esercito israeliano ammassa tank al valico per Rafah"
L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione della città di confine di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Associated Press che ha visto il movimento dei mezzi militari oggi vicino al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah. Dopo la riunione del gabinetto di guerra israeliano di oggi, durato due ore e mezza, e un'altra riunione del gabinetto di guerra limitato, un alto funzionario ha riferito in serata a Ynet che "non c'è contraddizione tra un'operazione a Rafah e un accordo per la restituzione degli ostaggi". "Più ci avviciniamo a Rafah, più il coinvolgimento egiziano aumenta naturalmente. Hanno un collegamento diretto con la Striscia di Gaza e sono fondamentali per il futuro della Striscia". Ha chiarito la fonte: "Siamo diretti a Rafah senza dubbio.C'è speranza che la strada egiziana si sviluppi in direzioni positive. Dovremo provarci in tutti i modi. Gli egiziani partecipano alla mediazione da molto tempo. Ora sono molto motivati, perché vogliono un accordo". Le rivelazioni del funzionario israeliano arrivano mentre i media riferiscono che Israele ha abbandonato la sua precedente richiesta che almeno 40 ostaggi fossero rilasciati come parte di un eventuale accordo.
Usa: "Iniziata la costruzione del molo a Gaza"
"E' iniziata la costruzione del molo temporaneo per far arrivare gli aiuti umanitaria a Gaza". Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono Pat Ryder. "Navi militari statunitensi hanno dato il via alla costruzione del molo temporaneo e della passerella sul mare", ha spiegato il generale in una conferenza stampa.
Il vice di Sinwar: "Hamas deporrà le armi con la soluzione a 2 Stati"
Khalil al-Hayya, uno dei massimi leader dell'ala politica di Hamas, ha detto che il gruppo islamista è pronto ad accettare una tregua con Israele di cinque anni o anche di più e che deporrà le armi se sarà creato uno Stato palestinese indipendente lungo i confini precedenti al 1967. In un'intervista con l'Associated Press a Istanbul, al-Hayya - che è considerato il vice di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, e che partecipa ai negoziati con Israele- ha detto che il gruppo terroristico palestinese sarebbe disposto a sciogliere le Brigate Ezzedine al-Qassam "se fosse istituito uno Stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza". Si tratta di un cambio di posizione rispetto alla carta fondativa di Hamas che vuole la distruzione di Israele e che afferma che il popolo palestinese deve godere dell'intera terra "che si estende dal fiume Giordano a Est fino al Mediterraneo a ovest", riecheggiando il famoso slogan anti-israeliano "dal fiume al mare, La Palestina sara' libera". Al-Hayya non ha specificato se questa ipotetica adesione a una soluzione a due Stati equivarrebbe alla fine del conflitto palestinese con Israele o a un passo intermedio verso l'obiettivo dichiarato del gruppo terroristico di distruggere Israele. Al-Hayya -considerato uno degli attori chiave nei colloqui per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza- ha anche aggiunto il gruppo terroristico non si pente dell'attacco terroristico del 7 ottobre, nonostante la distruzione che ha causato a Gaza e alla sua popolazione.
Media: "Israele propone ad Hamas il rilascio di 20 ostaggi, no allo stop alla guerra"
Secondo la tv israeliana Channel 12 news, funzionari israeliani hanno valutato oggi durante il gabinetto di guerra una proposta più limitata per Hamas di liberare gli ostaggi, con l'intenzione di evitare la richiesta del gruppo terroristico per il quale qualsiasi accordo include la fine della guerra. Channel 12 news parla di un "nuovo schema di un accordo" che prevede il rilascio di 20 ostaggi: donne, soldatesse, anziani e persone in gravi condizioni. Israele consentirebbe ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza, ma non dichiarerebbe la fine della guerra. La proposta dovrebbe essere trasmessa ai mediatori a breve.
Israele: "Terroristi colpiscono il molo umanitario a Gaza"
L'esercito israeliano (Idf) riferisce che un gruppo terroristico di Gaza ha lanciato colpi di mortaio contro il molo in costruzione per portare aiuti nella Striscia mentre funzionari delle Nazioni Unite visitavano il sito con le truppe israeliane. L'Idf afferma che i funzionari delle Nazioni Unite sono stati portati d'urgenza in un rifugio dalle truppe durante l'attacco, come riferisce il Times of Israel. Anche funzionari delle Nazioni Unite hanno confermato l'attacco all'Associated Press, affermando che non ci sono stati feriti. L'attacco segna un inizio traballante per la costruzione del molo, un progetto che gli Stati Uniti stanno portando avanti per far arrivare aiuti umanitari a Gaza. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità del fuoco di mortaio, ma un funzionario di Hamas ha detto ieri all'Ap che il gruppo resisterà a qualsiasi presenza militare straniera coinvolta nel progetto del porto.
Media: "Netanyahu non ha ancora dato l'ok per l'invasione a Rafah"
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha ancora dato il via libera all'esercito per invadere Rafah. Lo riferisce la tv pubblica israeliana, Ipbc. Il premier ha approvato i piani per l'operazione di terra nella città a Sud della Striscia di Gaza, ha riferito la Israel Broadcasting Corporation, ma finora non ha dato all'esercito il via libera per muoversi.
Proteste pro-Gaza, Sanders replica a Netanyahu
Il senatore democratico Bernie Sanders ha replicato alle dure parole di ieri del premier di Israele Benjamin Netanyahu, secondo cui le critiche al suo governo degli studenti americani pro-palestinesi sono sinonimo di antisemitismo. "No, signor Netanyahu. Non e' antisemitismo o pro-Hamas far presente che in poco piu' di sei mesi il suo governo estremista ha ucciso 34 mila palestinesi e ferito oltre 77 mila, il 70 per cento dei quali donne e bambini", ha detto Sanders, che è di religione ebraica.
Guerra in Medioriente, l'esercito pronto ad entrare a Rafah. VIDEO
Media: "Gli osservatori internazionali possono visitare i detenuti di Hamas"
Secondo i media israeliani, i ministri del governo hanno approvato la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di consentire a osservatori non israeliani di visitare i terroristi delle forze Nukhba di Hamas arrestati dopo aver preso parte all'assalto del 7 ottobre. La proposta prevede che un giudice israeliano e due osservatori stranieri possano vedere i membri di Nukhba detenuti.
Gabinetto di guerra in Israele, si prova a riaprire il negoziato
A Tel Aviv, si è riunito il gabinetto di guerra israeliano per discutere dell'invasione di terra a Rafah ma anche dell'impasse nei negoziati con Hamas. L'incontro è durato circa due ore e mezza. Domani arriverà in Israele una delegazione dell'intelligence egiziana ed è stato programmato un incontro con alti membri del Consiglio di sicurezza nazionale. Ieri erano stati al Cairo il capo dello Shin Bet Ronen Bar e il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevy. Secondo l'Yedioth Ahronoth, durante la visita, il capo dell'intelligence Abbas Kamel ha presentato una nuova proposta di Hamas che includerebbe un cessate il fuoco di un anno, il rilascio degli ostaggi e misure per promuovere uno Stato palestinese.
Marina Gb abbatte un missile lanciato dagli Houthi
La marina britannica ha annunciato di aver abbattuto ieri un missile lanciato dagli Houthi che aveva come obiettivo una nave mercantile. La Royal Navy britannica ha rivendicato di aver intercettato ieri un missile sparato dalle milizie sciite filo-iraniane Houthi, che controllano buona parte dello Yemen, contro una nave commerciale in transito nel Golfo di Aden. La missione è stata compiuta dal cacciatorpediniere Diamond, con un missile anti-missile della classe Sea Viper. Peter Evans, comandante della Diamond, in missione di pattugliamento internazionale nel Mar Rosso, si è detto "immensamente fiero" del suo equipaggio. Mentre il ministro della Difesa, Grant Shapps, ha ringraziato la Marina, tornando a denunciare "gli attacchi illegali degli Houthi".
Esercito israeliano al governo: "Pronti per l'operazione a Rafah"
L'esercito israeliano (Idf) ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per una prossima operazione a Rafah e che la data ora dipende dal gabinetto di guerra. Lo riferisce Haaretz. L'Idf ha aggiunto che come parte dei preparativi, la brigata 162, che era stata posizionata nel nord e nel centro della Striscia dall'inizio dell'operazione di terra, si è avvicinata alla città meridionale di Rafah. L'esercito attende la decisione del governo, quando arriverà inizierà l'evacuazione di Rafah. Ad oggi, circa 150.000 palestinesi hanno lasciato Rafah verso Khan Yunis e Al-Mawasi. Secondo le stime dell'esercito, l'evacuazione della restante popolazione di Rafah - circa un milione di persone - richiederà settimane e le forze entreranno nel territorio solo dopo il suo completamento.

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Proteste per Gaza, a Austin ieri arrestati 57 studenti
Un totale di persone sono state arrestate ieri durante la protesta studentesca di Austin. Lo ha reso noto oggi l'ufficio dello sceriffo della contea di Travis. Non e' pero' chiaro quanti tra gli arrestati siano studenti e quante fossero persone estranee all'universita'. Ieri la protesta pro-Gaza ha visto impegnati poliziotti statali in assetto antisommossa - alcuni a cavallo - per sgomberare l'area occupata dalla manifestazione.
Media, il Brasile aumenta a 400 milioni il contributo all'Unrwa
Il governo brasiliano amplierà del 433% il contributo all'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) portando il finanziamento dagli attuali 75 milioni di dollari all'anno a 400 milioni. Lo riferisce CNN Brasil. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva aveva già anticipato l'intenzione di donare più fondi all'Unrwa senza però definire il valore. L'Unrwa affronta una crisi economica per la decisione di numerosi Paesi di sospendere i finanziamenti a seguito delle accuse del governo di Israele secondo cui alcuni dipendenti dell'agenzia avrebbero aiutato Hamas nel portare avanti gli attacchi terroristici dello scorso 7 ottobre.
Fonte Egitto: "Se Israele si avvicina al confine viola il trattato di pace"
"La presenza militare israeliana al confine con l'Egitto costituirebbe una violazione del trattato di pace" e "la risposta del Cairo sarebbe decisiva": lo ha detto una "fonte informata" al sito egiziano Al Ahram. L'Egitto ha riaffermato il suo rifiuto categorico di qualsiasi tentativo di invasione israeliana della città palestinese di Rafah. La fonte ha affermato che qualsiasi presenza militare dell'esercito di occupazione israeliano nella zona di confine tra Egitto e Israele, conosciuta come area D (che corrisponde alla Rafah palestinese), costituirebbe una violazione del trattato di pace egiziano-israeliano firmato nel 1979.
Tra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah
Fra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah dallo scorso sette aprile in vista del possibile attacco da parte di Israele, rende noto il Jerusalem Post citando fonti militari. Dall'inizio della guerra, 1,5 milioni di profughi, sui 2,2 milioni residenti nella Striscia, hanno cercato rifugio a Rafah.

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Usa: "Non ci sarà mai uno Stato palestinese con Hamas"
"Non ci sarà mai uno stato palestinese con Hamas". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing a bordo dell'Air Force One. "Gli Stati Uniti sostengono una soluzione a due Stati affinché questo avvenga ci vuole una leadership da entrambe le parti che garantisca la pace", ha aggiunto.
Meloni sente Modi e Sunak, focus su Ucraina, Medio Oriente e G7
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto oggi due conversazioni telefoniche rispettivamente con il Primo Ministro indiano, Narendra Modi, e il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak. Al centro dei colloqui, oltre alle relazioni bilaterali e all'attualità internazionale con gli ultimi sviluppi in Ucraina e Medio Oriente, le priorità di azione della Presidenza italiana in ambito G7, la migrazione, l'intelligenza artificiale, la sicurezza alimentare e le iniziative italiane in partenariato con le nazioni africane". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.
Biden posta una foto con una bimba ostaggio: "Al lavoro per gli altri"
"L'anno scorso abbiamo ottenuto il rilascio di Abigail, una bambina di 4 anni detenuta da Hamas. È straordinaria e si sta riprendendo da un trauma indicibile. Il tempo trascorso insieme ieri è stato un promemoria del lavoro che abbiamo davanti a noi per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti". Lo scrive il presidente americano Joe Biden su X, postando una sua foto mentre tiene in braccio la piccola Abigail Edan, la bimba americana tenuta in ostaggio a Gaza per sette settimane e liberata a novembre, nel loro incontro di ieri a Washington.
Media, delegazione egiziana attesa in Israele per i negoziati
Una delegazione egiziana è attesa domani in Israele per continuare i negoziati per un accordo sul rilascio degli ostaggi in mano a Hamas. Lo riferisce Haaretz.
Hamas: "Le pressioni Usa non servono, Israele si ritiri"
Hamas ha ribadito la richiesta che Israele ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza come parte di qualsiasi accordo per la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce Times of Israel. Le pressioni Usa su Hamas "non hanno alcun valore", ha detto Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, alla Reuters.
Proteste per Gaza, ad Atlanta polizia usa gas lacrimogeni
La polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere una protesta pro-Gaza nel campus della Emory University di Atlanta. Gli agenti hanno anche sparato pallottole di gomma contro i manifestanti. E' quanto mostrano video girati da studenti in cui si vedono anche poliziotti che spingono a terra manifestanti con le mani legate dietro la schiena. Gli studenti, una decina dei quali sono stati fermati, avevano tentato di montare un accampamento sul modello di quanto fatto a Columbia e in altri atenei Usa.
Iran, nuove sanzioni "anti droni" da Usa, Gb e Canada
Regno Unito, Usa e Canada hanno annunciato oggi un ennesimo pacchetto di sanzioni coordinate contro l'Iran, in risposta alla rappresaglia condotta da Teheran il 13 aprile contro Israele. Lo rende noto il Foreign Office britannico, precisando che le misure riguardano individui ed entità accusate di essere coinvolte nella produzione di droni: utilizzabili anche per scopi bellici e usati sia nei recenti raid anti-israeliani, sia nelle forniture garantite alla Russia in guerra con l'Ucraina. Londra preannuncia poi ulteriori sanzioni destinate a prendere di mira l'industria iraniana della "componentistica per missili e droni".
L'Anpi: "Netanyahu responsabile dello sterminio dei palestinesi"
"È troppo chiedere il cessate il fuoco ovunque? Netanyahu è responsabile dello sterminio dei palestinesi e se attacca in forza Rafah può avvenire un massacro di dimensioni inaudite". Lo ha detto il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo dal palco del 25 Aprile in piazza Duomo a Milano tra gli applausi dei manifestanti pro Palestina che hanno contestato tutti coloro che sono saliti sul palco. "È troppo chiedere ad Hamas di liberare gli ostaggi? Non abbiamo dimenticato la carneficina del 7 ottobre - ha aggiunto -, tutti tranne Netanyahu auspicano due popoli e due Stati, allora cosa aspetta il governo italiano a riconoscere lo Stato di Palestina? Chiediamo l'avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi e la fine dell'occupazione della Cisgiordania da parte di Israele".

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Tra gli 80mila ed i 100mila palestinesi in Egitto da Gaza dal 7 ottobre
Tra gli 80.000 e i 100.000 palestinesi sono arrivati in Egitto dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele a Gaza, ha dichiarato l'ambasciatore palestinese al Cairo, Diab Allouh.
In teoria, il valico di Rafah è l'unica apertura al mondo da Gaza che non sia sotto il diretto controllo israeliano. In pratica, Israele mantiene il diritto di monitorare l'ingresso e l'uscita di merci e persone, ed è attraverso questo valico che vengono convogliati gli aiuti umanitari destinati a Gaza.
Il Nobel per la Pace, Malala Yousafzai, ribadisce il sostegno a Gaza e condanna Israele
La premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai ha condannato Israele giovedì e ha ribadito il suo sostegno ai palestinesi a Gaza, dopo le reazioni negative nel suo natio Pakistan per il musical di Broadway che ha co-prodotto con l'ex segretario di Usa Hillary Clinton. Yousafzai, premiata con il Nobel nel 2014, è stata duramente criticata in patria per aver collaborato con Clinton, ferma sostenitrice della guerra di Israele contro Hamas. Il musical, intitolato "Suffs", racconta la campagna delle donne americane per il diritto al voto nel XX secolo ed è in scena a New York dalla scorsa settimana. "Voglio che non ci sia confusione sul mio sostegno al popolo di Gaza", ha scritto Yousafzai su X. "Non abbiamo bisogno di vedere altri cadaveri, scuole bombardate e bambini che muoiono di fame per capire che è urgente e necessario un cessate il fuoco". E ha aggiunto: "Ho condannato e continuerò a condannare il governo israeliano per le sue violazioni del diritto internazionale e i crimini di guerra". "La collaborazione teatrale di Yusafzai con Hillary Clinton, che sostiene l'appoggio dell'America al genocidio dei palestinesi, è un colpo enorme alla sua credibilità come attivista per i diritti umani", ha scritto la popolare commentatrice pachistana Mehr Tarar su X. "Lo considero assolutamente tragico". Il New York Times ha riferito che Malala ha indossato un distintivo rosso e nero alla prima di "Suffs" lo scorso giovedì, a significare il suo sostegno per un cessate il fuoco.
Hamas insiste: "Nessun rilascio degli ostaggi senza la fine della guerra"
Hamas ribadisce che non rilascerà gli ostaggi senza la fine della guerra. Lo riposta Times of Israel citando il portavoce del movimento islamista Sami Abu Zuhri. Secondo quanto avrebbe detto il funzionario dell'organizzazione a Reuters la pressione degli Stati Uniti su Hamas "non ha alcun valore".
Al-Sisi: "Contrari alla migrazione forzata dei palestinesi da Gaza"
Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi ha ribadito la contrarietà del suo Paese allo spostamento forzato dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, mentre Israele prepara la sua offensiva su Rafah, al confine con l'Egitto, che potrebbe riversare sul territorio egiziano un massiccio esodo di sfollati. "L'Egitto ha adottato una chiara posizione sin dall'inizio della guerra, respingendo la migrazione forzata dei palestinesi dalle loro terre verso il Sinai o qualunque altro posto al fine di preservare la causa palestinese e garantire la salvaguardia della sicurezza nazionale egiziana", ha detto Sisi in un messaggio televisivo ripreso dai media internazionali.
Idf: "La Brigata Nahal via da Gaza per un'operazione su Rafah"
La Brigata Nahal dell'Idf è stata ritirata dalla Striscia di Gaza per prepararsi con il resto della 162a Divisione per le operazioni future, inclusa l'imminente offensiva israeliana a Rafah, lo scrive il Times of Israel. Negli ultimi tre mesi Nahal aveva operato nel corridoio Netzarim, che attraversa Gaza dalla zona di Be'eri, nel sud di Israele, fino alla costa della Striscia. Il corridoio, costruito attorno a una strada a sud di Gaza City, consente all'Idf di effettuare raid nella parte settentrionale e centrale di Gaza, consentendo allo stesso tempo a Israele di controllare l'accesso al nord per i palestinesi che cercano di tornare dopo essere fuggiti dal sud. Consente inoltre a Israele di coordinare le consegne di aiuti umanitari direttamente nel nord di Gaza. L'Idf afferma che la strada è lunga 6,8 chilometri e ci vogliono solo sette minuti per percorrerla.
Hamas: "Tregua di almeno 5 anni se si crea lo Stato palestinese"
Un membro dell'Ufficio politico di Hamas basato in Qatar, Khalil al-Hayya, ha affermato in un'intervista all'Ap che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967. Lo riporta Times of Israel. Tuttavia, parlando con il giornale arabo con sede a Londra Araby al-Jadeed, l'esponente di Hamas ha precisato che questa sarebbe solo una posizione temporanea e che i palestinesi mantengono il "diritto storico su tutte le terre palestinesi". Al-Hayya ha anche specificato nell'intervista ad Ap che il previsto Stato palestinese richiederebbe "il ritorno dei profughi palestinesi" nell'odierno Israele. La richiesta palestinese del "diritto al ritorno" prevede che fino a sei milioni di discendenti di rifugiati entrino in Israele, una richiesta inaccettabile per Israele in quanto significherebbe la distruzione dello Stato a maggioranza ebraica.
Il Pe condanna l'attacco dell'Iran e invita alla de-escalation
Via libera dell'Eurocamera alla risoluzione di "ferma condanna" degli attacchi iraniani del 13 e 14 aprile contro Israele. Il testo invita invita Iran e Israele a dare prova di moderazione e ad evitare ulteriori escalation. La risoluzione è stata approvata con 357 voti favorevoli, 20 contrari e 58 astenuti. Tra gli italiani il M5S si è astenuto, come il Verde Ignazio Corrao. Rosa D'Amato, anche lei tra le fila dei Greens, ha votato contro. Nel testo il Parlamento deplora il recente attacco al consolato iraniano a Damasco, dichiarando che le sedi diplomatiche e consolari sono protette dal diritto internazionale. "L'Iran - si legge una risoluzione - deve rispettare gli obblighi previsti dall'accordo nucleare". Inoltre per il Pe "il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche deve essere inserito nella lista europea delle organizzazioni terroristiche". Nell'invitare le parti a evitare qualsiasi ulteriore escalation e a esercitare la massima moderazione, "il Parlamento esprime profonda preoccupazione per il ruolo destabilizzante svolto dal regime iraniano e dalla sua rete di attori non statali in Medio Oriente. I deputati accolgono con favore la decisione dell'Ue di estendere l'attuale regime di sanzioni contro l'Iran, in particolare sanzionando la fornitura e la produzione di veicoli aerei senza pilota e di missili da parte del Paese alla Russia e al Medio Oriente. Chiedono che queste sanzioni vengano attuate con urgenza e che venga preso di mira un maggior numero di individui ed entità".
Da Biden e da 17 capi di Stato un appello ad Hamas sugli ostaggi
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden guida una dichiarazione congiunta dei leader di 18 paesi con cittadini tenuti in ostaggio da Hamas, chiedendo al gruppo terroristico di liberarli immediatamente da Gaza, lo scrive il Times of Israel. I leader di Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Regno Unito si sono uniti a Biden in questa dichiarazione. Israele non è stato incluso poichè l'obiettivo era garantire il sostegno internazionale all'iniziativa. "Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza da oltre 200 giorni. Includono i nostri stessi cittadini. Il destino degli ostaggi e della popolazione civile di Gaza, che sono protetti dal diritto internazionale, è motivo di preoccupazione a livello internazionale", affermano i leader.
Ucciso un operatore umanitario in un raid israeliano a Rafah
Un operatore umanitario che lavorava a Gaza per l'Agenzia belga Enabel di supporto alla piccole imprese è morto in un attacco israeliano a Rafah, ha detto la ministra dello Sviluppo di Bruxelles, Caroline Gennez, riporta la Belga. "È con profonda tristezza e orrore che apprendiamo della morte del nostro collega Abdallah Nabhan (33 anni) e di suo figlio Jamal, di sette anni, avvenuta ieri notte, a seguito di un bombardamento da parte dell'esercito israeliano nella parte orientale della città di Rafah", ha affermato la ministra in una nota. La nazionalità di Nabhan non è stata rivelata. L'esercito israeliano non ha risposto alla richiesta di spiegazioni. Gennez ha condannato "l'attacco contro civili innocenti", mentre la collega degli Esteri, Hadja Lahbib, ha annunciato che convocherà l'ambasciatrice di Israele in Belgio "per condannare questo atto inaccettabile ed esigere delle spiegazioni".
Dispersa protesta filo-palestinesi a Science Po Paris
La polizia francese ha disperso una protesta filo-palestinese cui partecipavano alcune decine di studenti universitari a Parigi. La polizia è intervenuta ieri sera mentre gli studenti si radunavano nel campus della prestigiosa Sciences Po, nel centro di Parigi. "Dopo aver discusso con la presidenza, la maggior parte di loro ha accettato di lasciare i locali", hanno reso noto fonti dell'università, ma "un piccolo gruppo di studenti" si è rifiutato di andarsene ed "è stato chiesto alla polizia di far sgomberare". Sciences Po si è rammaricata del fatto che i "numerosi tentativi" di far uscire pacificamente gli studenti dai locali non abbiano portato a nulla. Secondo la prefettura di polizia, gli studenti avevano montato circa 10 tende e all'arrivo delle forze dell'ordine, "50 studenti se ne sono andati, 70 sono stati evacuati con calma" e la polizia "dopo poco più di un'ora si è ritirata senza incidenti". Secondo i testimoni, i manifestanti hanno chiesto a Sciences Po di "tagliare i legami con universita' e aziende complici del genocidio di Gaza" e di "porre fine alla repressione delle voci filo-palestinesi nei campus". L'Unione studentesca di Sciences Po Paris ha definito "scioccante e profondamente preoccupante" la decisione dei funzionari universitari di chiamare la polizia e vi vede "una svolta autoritaria senza precedenti".
L'Idf ritira Brigata Nahal da Gaza in vista azione a Rafah
L'esercito israeliano ha annunciato il ritiro della Brigata Nahal dalla Striscia di Gaza per prepararsi con il resto della 162 Divisione alle operazioni future, inclusa l'imminente offensiva a Rafah. Lo scrive il Times of Israel. La Brigata Nahal era l'ultima rimasta nel sud della Striscia dopo il ritiro delle truppe di terra del 7 aprile, con il compito di tenere in sicurezza il 'Corridoio Netzarim', che attraversa la Striscia da est a ovest a sud di Gaza City. Nahal, aggiunge il sito israeliano, viene sostituita da due brigate di riserva nel centro di Gaza, la 679a Brigata corazzata Yiftah e la 2a Brigata di fanteria Carmeli.
Usa chiedono il rilascio immediato degli ostaggi a Gaza
Gli Stati Uniti e altri 17 Paesi - tra cui Francia, Germania e Gran Bretagna - chiedono "il rilascio immediato di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti anticipando l'uscita di un comunicato congiunto. "La liberazione degli ostaggi", ha sottolineato il funzionario, "è essenziale affinché si raggiunga un cessate il fuoco".
Iran, PE adotta risoluzione condanna dell'attacco contro Israele
Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna l'attacco dell'Iran con droni e missili contro Israele all'inizio di aprile con 357 voti a favore e 20 contrari, e chiede l'imposizione di ulteriori sanzioni contro entità iraniane. Condannando anche gli attacchi di Hezbollah dal Libano e degli Houthi dalo Yemen, la risoluzione riconosce il ruolo di Teheran nella destabilizzazione del Medio Oriente attraverso la sua "rete di attori non statali". La risoluzione approvata durante l'ultima sessione prima delle prossime elezioni europee ribadisce la richiesta di includere il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica nella lista delle organizzazioni terroristiche riconosciute dall'Unione e chiede che anche Hezbollah nella sua interezza venga aggiunto alla lista.
Papa: pace negoziata meglio di guerra senza fine
Per favore, i Paesi in guerra, tutti quanti, fermino la guerra. Cercate di negoziare. Cercate la pace. una pace negoziata è meglio di una guerra senza fine”. Lo ha detto Papa Francesco in una intervista esclusiva alla giornalista americana Norah O’Donnel del network statunitense Cbs, tornando a invocare la pace nei teatri di guerra. Non solo a Gaza, ma soprattutto in Ucraina. "Quei bambini non sanno sorridere, hanno dimenticato come sorridere. E quando un bambino dimentica come si sorride è molto dura. Questa è una cosa molto seria”, ha affermato Bergoglio nel corso dell’intervista cui ha preso parte anche Padre Enzo Fortunato, Direttore della comunicazione della Basilica di San Pietro e coordinatore della GMB24.
Ue, minaccia Houthi "concreta". Ribelli "attaccate 3 navi"
Gli Houthi dello Yemen annunciano di aver attaccato altre due navi americane e una nave israeliana in transito nel Golfo di Aden e nell'Oceano indiano con droni e sottolineano che "le due operazioni sono state portate a termine con successo". A renderlo noto lo stesso gruppo ribelle sciita attraverso un comunicato, diramato nelle stesse ore in cui l'ammiraglio greco Vasileyos Gryparis, alla testa della missione europea 'Aspides' nel Mar Rosso, definiva ancora "reale e concreta la minaccia Houthi". "Si tratta di un'area oggetto di molteplici attacchi nei mesi passati, condotti sia per via area che per via marittima con droni, razzi e missili. Da quando l'operazione 'Aspides' è partita il 19 febbraio scorso il livello di minaccia rimane lo stesso, ed è concreto e reale", ha detto l'ammiraglio Gryparis in un'intervista ad Al Arabiya. Gli Houthi intanto non si fermano, continuano ad attaccare in solidarietà con la popolazione civile palestinese e definiscono "accurato" l'attacco sferrato nei confronti della nave americana Maersk Yorktown, l'ultimo in ordine di tempo. Un altro attacco è stato diretto contro la nave israeliana Msc Veracruz, presa di mira nell'Oceano Indiano. Gli attacchi sono iniziati a novembre scorso, ma gli Houthi confermano di non volersi fermare fino a quando Israele continuerà ad attaccare Gaza. Gli Usa hanno risposto lanciando una coalizione internazionale per proteggere le navi in transito nel Mar Rosso. Il leader dei ribelli, Abdul Malik Al Houthi, ha recentemente denunciato la morte di 37 persone causata dai bombardamenti americani e britannici sullo Yemen. La missione europea 'Aspides' invece, cui prende parte anche l'Italia, ha scopi esclusivamente difensivi e mira a intercettare attacchi di droni e razzi per consentire la sicurezza delle acque del Mar Rosso e del Golfo di Aden.
Hamas: "Stop ad attacchi a Idf se tregua di un anno"
L'Egitto ha consegnato a Israele una proposta di Hamas per un cessate il fuoco della durata di un anno in cambio della sospensione degli attacchi alla forze israeliane. Lo riporta la Tass.
Iran a Israele: "Pronti a rispondere duramente se ci attaccano"
"La Repubblica islamica dell'Iran non cerca l'espansione della guerra, comunque risponderà a qualsiasi aggressione in modo più schiacciante di prima nella guerra di volontà". Lo ha affermato il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, come riporta Tasnim, facendo riferimento all'attacco di Teheran contro Tel Aviv tra il 13 e il 14 aprile in ritorsione contro il raid attribuito a Israele contro l'ambasciata di Teheran a Damasco.
Iran, il mondo è determinato a fermare i crimini a Gaza
"Nonostante i desideri dei falsi e criminali funzionari del regime israeliano e dei loro sostenitori, l'opinione pubblica mondiale si è risvegliata ed è determinata a fermare i crimini di guerra nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania". Lo ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in riferimento alle proteste per la Palestina nelle università americane. "L'opinione pubblica mondiale punta a consegnare i criminali ai tribunali internazionali competenti e assicurarli alla giustizia", ha aggiunto Kanani, come riporta Irna.
Hamas, sale a 34.305 il bilancio delle vittime a Gaza
Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha aggiornato a 34.305 il numero delle vittime del conflitto con Israele. Il conteggio comprende almeno 43 morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero, secondo cui 77.293 persone sono state ferite dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre.
Fonti palestinesi, almeno 5 morti in raid Israele su Rafah
Gli attacchi aerei israeliani sulla città di Rafah, nella notte e questa mattina, hanno ucciso almeno cinque persone. Secondo i funzionari sanitari palestinesi citati da Associated Press, tra le vittime ci sono anche due bambini di sei e otto anni: Sham Najjar e Jamal Nabahan.
Hamas: "Giù le armi se riconoscimento Stato palestinese"
Hamas sarebbe disposta a sciogliere la sua ala militare se venisse riconosciuto lo Stato palestinese. In un'intervista all'Ap rilanciata dai media israeliani, Khalil al-Hayya, membro dell'ufficio politico del gruppo residente a Doha, ha detto che l'organizzazioen sarebbe pronta a deporre le armi se venisse creato "uno stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza".
Proteste pro Gaza in campus di Los Angeles, 93 arresti
La polizia californiana ha arrestato ieri sera 93 persone nel campus di Los Angeles della University of Southern California per violazione di proprietà privata durante le proteste contro la situazione a Gaza e la guerra di Israele contro Hamas. Lo riporta il Los Angeles Times.
Fregata greca missione Aspides abbatte drone lanciato da Houthi
Una fregata greca della missione europea "Aspides" ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi dello Yemen. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Atene, secondo cui la nave "Hydra" ha agito per proteggere un mercantile che transitava nel Golfo di Aden, contro il quale erano stati lanciati più aerei senza pilota.
Media, attacco Israele con droni sul Nord-Est del Libano
I media statali e una fonte di Hezbollah hanno affermato che una persona è rimasta ferita questa mattina in un attacco di droni israeliani sul Nord-Est del Libano, a seguito di un'escalation al confine tra Hezbollah e Israele. Il raid è avvenuto il giorno dopo che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che le forze israeliane stanno portando avanti "un'azione offensiva" nel Sud del Libano, mentre il fuoco oltre confine si intensificava. La violenza ha alimentato i timori di un conflitto totale tra Hezbollah, sostenuto dall'Iran, e Israele che è entrato in guerra col Libano l'ultima volta nel 2006.
Gaza, lascia la parrocchia, 18enne cristiana muore per malore
E' morta al confine, proprio mentre stava lasciando le bombe di Gaza per cercare una nuova vita in Egitto. Lara Sayegh, 18 anni, cristiana, è morta per un colpo di sole proprio mentre coronava il suo sogno di lasciarsi la guerra alle spalle, di riprendere gli studi, di ricominciare la vita con una nuova speranza. Dal 7 ottobre viveva nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, la loro casa era stata bombardata. Lara aveva perso il papà il 21 dicembre scorso per l'impossibilità di ricevere cure nella parrocchia cattolica dove sono rifugiate oltre seicento persone e che scarseggia di tutto. A dare la notizia della morte della giovane cristiana è il fratello, Khalil Sayegh, attivista palestinese, presidente di Agora Initiative.
Attivisti, domani partirà da Istanbul la Flotilla per Gaza
Gli attivisti della Freedom Flotilla Coalition hanno annunciato che salperanno domani da un porto di Istanbul verso Gaza con una nave carica di aiuti umanitari. "Sono stati ultimati tutti i preparativi tecnici e di equipaggio per la partenza della Freedom Flotilla per Gaza venerdì 26 aprile 2024. Il nostro ultimo gruppo di partecipanti sta svolgendo oggi l'addestramento richiesto di azione non violenta", si legge in un comunicato dell'associazione, secondo cui le imbarcazioni trasporteranno oltre 5.000 tonnellate di aiuti. "Stiamo lavorando diligentemente per spostare le nostre barche in un porto di Istanbul dove potranno essere completate le pratiche burocratiche per centinaia di partecipanti, per consentire l'imbarco a partire da venerdì mattina", fanno sapere gli attivisti. "Chiediamo ai governi dei 40 Paesi rappresentati nella Freedom Flotilla di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale e di chiedere che Israele garantisca alla flottiglia un passaggio sicuro verso Gaza", ha affermato Huwaida Arraf, avvocata statunitense. Anche il nipote di Nelson Mandela, Mandla, è tra gli attivisti che si preparano a salpare. "Con questa Flotilla vogliamo assicurare di essere in grado di rompere l'assedio e il blocco di Gaza", ha detto Mandela intervistato dai media. Nel 2010 una Flotilla partita dalla Turchia fu intercettata dalle forze israeliane nel Mediterraneo e durante gli scontri morirono 9 attivisti, uno di loro entrò in coma è morì dopo 4 anni.
Roma, manifestante Brigata ebraica tenta blitz verso pro Palestina, sassi contro cronisti
Un manifestante del gruppo della Brigata ebraica ha tentato di forzare il cordone della polizia in piazza di Porta San Paolo a Roma per raggiungere il presidio pro Palestina ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Negli stessi istanti dalla parte della Brigata ebraica sono stati lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti.
Evacuato campus Parigi occupato da filopalestinesi
Le forze dell'ordine sono intervenute in nottata in uno dei campus della facoltà parigina di Sciences Po per evacuare i locali, occupati da alcune decine di studenti per una protesta filo-palestinese. Lo ha annunciato la direzione della facoltà. Ieri sera, spiega la direzione, "l'anfiteatro esterno del campus della rue Saint-Thomas è stato occupato da una sessantina di studenti militanti della causa palestinese, provocando un forte clima di tensione per studenti, insegnanti e dipendenti" della celebre facoltà. Dopo un dialogo con la direzione, "la maggior parte degli occupanti ha accettato di uscire", ma "un piccolo gruppo ha rifiutato ed è stato deciso di procedere con le forze dell'ordine all'evacuazione". La mobilitazione era stata organizzata dal Comitato Palestina di Sciences Po, con la richiesta che la facoltà "tagliasse i ponti con le università e le imprese complici del genocidio a Gaza" e mettesse fine "alla repressione delle voci filopalestinesi nel campus".
A Roma in piazza manifestanti pro Palestina e Brigata ebraica, grida e insulti
Tensione tra grida, insulti e petardi a piazza di porta San Paolo a Roma dove sono in corso due manifestazioni contemporanee. Da un lato i manifestanti pro Palestina, circa 300 persone tra movimento degli studenti palestinesi, antagonisti e collettivi universitari, dall'altro rappresentanti della Brigata ebraica e della comunità ebraica. I due schieramenti sono separati dai blindati della polizia e dagli agenti in tenuta anti sommossa. "Fuori i genocidi dalla storia, con la resistenza sempre", e' lo slogan sullo striscione esposto dai manifestanti pro Palestina in piazza. "Non tolleriamo che in questa giornata vengano sventolati i simboli di uno Stato oppressore", gridano i manifestanti. A poche decine di metri sotto le lapidi dei caduti per la resistenza la Brigata ebraica che grida "Israel, Israel", cantando l'inno d'Italia.
Idf, uccisi 2 terroristi a Gaza, preparavano lancio razzi contro Israele
Due presunti terroristi palestinesi sono stati uccisi dalle Forze di difesa israeliane in un raid aereo sulla parte centrale di Gaza mentre tentavano di lanciare razzi contro Israele. Secondo quanto riferito dalle Idf, i due sono stati avvistati dagli uomini della Brigata Nahal nei pressi di un deposito di armi e di un lanciarazzi, bombardati nel raid.
Media, almeno 3 morti in un raid aereo di Israele su Rafah
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono state uccise e diverse altre ferite in un attacco aereo israeliano che ha colpito stanotte un edificio residenziale nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 34.262 morti e 77.229 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.
Yemen: Usa, abbattuti quattro droni sulle aree degli Houthi
Gli Stati Uniti hanno abbattuto quattro droni sulle aree dello Yemen controllate dai ribelli Houthi. Lo ha annunciato il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom). Le forze statunitensi sono riuscite a "distruggere quattro droni" che "rappresentavano una minaccia imminente per le navi statunitensi, le navi della coalizione e le navi mercantili nella regione", ha affermato il comando in una dichiarazione su X. Una nave della coalizione è riuscita anche a intercettare lo stesso giorno un missile antinave lanciato dalle zone controllate dai ribelli yemeniti verso il Golfo di Aden. "Non sono stati segnalati feriti o danni da parte di navi statunitensi, della coalizione o commerciali", ha affermato il Centcom.
Gaza, Onu: finora 324 i cadaveri trovati in ospedale Khan Yunis
E' salito a 324 il bilancio dei cadaveri recuperati finora dalle squadre della Protezione civile palestinese all'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato l'Ufficio per gli affari umanitari (Ocha) dell'Onu, in un aggiornamento citato dai media arabi. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) ha chiesto martedì un'indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali dell'enclave palestinese, lo Shifa di Gaza e il Nasser di Khan Yunis.
Cisgiordania: media, un palestinese ucciso in un raid di Israele
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che un giovane è morto dopo essere stato colpito da proiettili delle forze israeliane che hanno preso d'assalto stamattina la città di Ramallah, in Cisgiordania. Un ferito viene segnalato in un altro raid eseguito a Beit Furik, a est di Nablus.