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Guerra Gaza, media: "L'esercito israeliano ammassa tank al valico per Rafah"

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L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Ap che ha visto mezzi militari vicino al valico di Kerem Shalom. Un membro dell'Ufficio politico di Hamas ha affermato che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967

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L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione della città di confine di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Associated Press che ha visto il movimento dei mezzi militari oggi vicino al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah.

Un membro dell'Ufficio politico di Hamas basato in Qatar, Khalil al-Hayya, ha affermato in un'intervista all'Ap che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967. Lo riporta il Times of Israel.

Il capo della diplomazia israeliana ha ringraziato il Senato Usa per l'approvazione di un aiuto militare da 13 miliardi di dollari. Ondata di attacchi in Libano dopo un lancio di razzi. Biden assicura che i primi aiuti a Israele partiranno nelle prossime ore.

Nella notte 3 morti per nuovi raid aerei nella Striscia di Gaza.


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Egitto teme profughi da Rafah, fretta per accordo

Secondo funzionari israeliani, citati da Ynet, l'Egitto teme i "profughi di guerra" palestinesi che potrebbero entrare nel Sinai in seguito all'assalto  a Rafah, e quindi ha fretta di proporre un accordo a Hamas ritenendo che questo potrebbe comportare il rinvio dell'operazione nella città meridionale, come hanno rivelato gli stessi media del Cairo. Intanto, la squadra negoziale israeliana ha ricevuto il "via libera" dal gabinetto di guerra con un mandato preciso: "Flessibilità nella posizione di Israele in modo che, se ci fosse un cambiamento per la pressione militare, sarà possibile andare avanti rapidamente con un accordo". 

Houthi: bersagliata con missili e droni nave israeliana

Il gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall'Iran, ha rivendicato di aver preso di mira la nave Msc Darwin nel Golfo di Aden. Lo ha dichiarato il portavoce militare del gruppo sciita che controlla buona parte dello Yemen Yahya Sarea in un discorso televisivo, come riporta Al Masirah, emittente di proprietà Houthi.  Secondo Sarea, "una nave israeliana, la Msc Darwin è stata accuratamente bersagliata nel Golfo di Aden con missili navali e droni". 

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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO

Proteste per Gaza, ripresi i negoziati alla Columbia University

Dopo una pausa di 30 ore sono ripresi oggi i negoziati tra gli studenti pro-Gaza che occupano il campus della Columbia University e i responsabili dell'ateneo newyorchese. Lo hanno detto rappresentanti  studenteschi ai giornalisti. Le trattative si erano interrotte lunedi' notte. Gli organizzatori della protesta hanno detto che la nuova sacdenza di 48 per sgomberare il campus fissata dall'universita' non è chiara e che si sta cercando di avere dei chiarimenti. 

Israele schiera carri armati lungo il confine con Sud di Gaza

Il gabinetto di guerra israeliano si è riunito, a porte chiuse, per discutere i passi da seguire prima della prevista invasione terrestre di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza; e intanto l'esercito ha mobilitato decine di carri armati nella zona al confine con l'enclave palestinese. L'esercito israeliano ha concentrato una trentina di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con il Sud di Gaza, alcuni trasportati oggi da camion; uno schieramento che sono forse i preparativi per la presa di Rafah.  Il premier Benjamin Netanyahu ha approvato i piani per l'operazione di terra, ha riferito l'emittente nazionale, la Israel Broadcasting Corporation, ma finora non ha dato all'esercito il via libera per muoversi. Secondo il media israeliano Wala, nella riunione di gabinetto si è discusso anche della questione dei 133 ostaggi rimasti nella Striscia e dell'evoluzione dei colloqui per un cessate il fuoco nell'enclave dopo oltre 200 giorni di offensiva. Le autorità israeliane sostengono che in quella cittadina nel Sud dell'enclave, al confine con l'Egitto e dove si sono rifugiati 1,4 milioni di abitanti di Gaza, vi sono ancora quattro battaglioni di Hamas. Netanyahu ha ribadito fin dall'inizio della devastante guerra che l'invasione di Rafah è necessaria non solo per eliminare Hamas, ma per garantire che Gaza smetta di costituire una "minaccia" per Israele. 

Carri armati Israele

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Ap: "L'esercito israeliano ammassa tank al valico per Rafah"

L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione della città di confine di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Associated Press che ha visto il movimento dei mezzi militari oggi vicino al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah. Dopo la riunione del gabinetto di guerra israeliano di oggi, durato due ore e mezza, e un'altra riunione del gabinetto di guerra limitato, un alto funzionario ha riferito in serata a Ynet che "non c'è contraddizione tra un'operazione a Rafah e un accordo per la restituzione degli ostaggi". "Più ci avviciniamo a Rafah, più il coinvolgimento egiziano aumenta naturalmente. Hanno un collegamento diretto con la Striscia di Gaza e sono fondamentali per il futuro della Striscia". Ha chiarito la fonte: "Siamo diretti a Rafah senza dubbio.C'è speranza che la strada egiziana si sviluppi in direzioni positive. Dovremo provarci in tutti i modi. Gli egiziani partecipano alla mediazione da molto tempo. Ora sono molto motivati, perché vogliono un accordo". Le rivelazioni del funzionario israeliano arrivano mentre i media riferiscono che Israele ha abbandonato la sua precedente richiesta che almeno 40 ostaggi fossero rilasciati come parte di un eventuale accordo. 

Usa: "Iniziata la costruzione del molo a Gaza"

"E' iniziata la costruzione del molo temporaneo per far arrivare gli aiuti umanitaria a Gaza". Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono Pat Ryder. "Navi militari statunitensi hanno dato il via alla costruzione del molo temporaneo e della passerella sul mare", ha spiegato il generale in una conferenza stampa. 

Il vice di Sinwar: "Hamas deporrà le armi con la soluzione a 2 Stati"

Khalil al-Hayya, uno dei massimi leader dell'ala politica di Hamas, ha detto che il gruppo islamista è pronto ad accettare una tregua con Israele di cinque anni o anche di più e che deporrà le armi se sarà creato uno Stato palestinese indipendente lungo i confini precedenti al 1967. In un'intervista con l'Associated Press a Istanbul, al-Hayya - che è considerato il vice di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, e che partecipa ai negoziati con Israele- ha detto che il gruppo terroristico palestinese sarebbe disposto a sciogliere le Brigate Ezzedine al-Qassam "se fosse istituito uno Stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza". Si tratta di un cambio di posizione rispetto alla carta fondativa di Hamas che vuole la distruzione di Israele e che afferma che il popolo palestinese deve godere dell'intera terra "che si estende dal fiume Giordano a Est fino al Mediterraneo a ovest", riecheggiando il famoso slogan anti-israeliano "dal fiume al mare, La Palestina sara' libera". Al-Hayya non ha specificato se questa ipotetica adesione a una soluzione a due Stati equivarrebbe alla fine del conflitto palestinese con Israele o a un passo intermedio verso l'obiettivo dichiarato del gruppo terroristico di distruggere Israele. Al-Hayya -considerato uno degli attori chiave nei colloqui per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza- ha anche aggiunto il gruppo terroristico non si pente dell'attacco terroristico del 7 ottobre, nonostante la distruzione che ha causato a Gaza e alla sua popolazione.

Media: "Israele propone ad Hamas il rilascio di 20 ostaggi, no allo stop alla guerra"

Secondo la tv israeliana Channel 12 news, funzionari israeliani hanno valutato oggi durante il gabinetto di guerra una proposta più limitata per Hamas di liberare gli ostaggi, con l'intenzione di evitare la richiesta del gruppo terroristico per il quale qualsiasi accordo include la fine della guerra. Channel 12 news parla di un "nuovo schema di un accordo" che prevede il rilascio di 20 ostaggi: donne, soldatesse, anziani e persone in gravi condizioni. Israele consentirebbe ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza, ma non dichiarerebbe la fine della guerra. La proposta dovrebbe essere trasmessa ai mediatori a breve. 

Israele: "Terroristi colpiscono il molo umanitario a Gaza"

L'esercito israeliano (Idf) riferisce che un gruppo terroristico di Gaza ha lanciato colpi di mortaio contro il molo in costruzione per portare aiuti nella Striscia mentre funzionari delle Nazioni Unite visitavano il sito con le truppe israeliane. L'Idf afferma che i funzionari delle Nazioni Unite sono stati portati d'urgenza in un rifugio dalle truppe durante l'attacco, come riferisce il Times of Israel. Anche funzionari delle Nazioni Unite hanno confermato l'attacco all'Associated Press, affermando che non ci sono stati feriti. L'attacco segna un inizio traballante per la costruzione del molo, un progetto che gli Stati Uniti stanno portando avanti per far arrivare aiuti umanitari a Gaza. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità del fuoco di mortaio, ma un funzionario di Hamas ha detto ieri all'Ap che il gruppo resisterà a qualsiasi presenza militare straniera coinvolta nel progetto del porto. 

Media: "Netanyahu non ha ancora dato l'ok per l'invasione a Rafah"

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha ancora dato il via libera all'esercito per invadere Rafah. Lo riferisce la tv pubblica israeliana, Ipbc. Il premier ha approvato i piani per l'operazione di terra nella città a Sud della Striscia di Gaza, ha riferito la Israel Broadcasting Corporation, ma finora non ha dato all'esercito il via libera per muoversi. 

Proteste pro-Gaza, Sanders replica a Netanyahu

Il senatore democratico Bernie Sanders ha replicato alle dure parole di ieri del premier di Israele Benjamin Netanyahu, secondo cui le critiche al suo governo degli studenti americani pro-palestinesi sono sinonimo di antisemitismo. "No, signor Netanyahu. Non e' antisemitismo o pro-Hamas far presente che in poco piu' di sei mesi il suo governo estremista ha ucciso 34 mila palestinesi e ferito oltre 77 mila, il 70 per cento dei quali donne e bambini", ha detto Sanders, che è di religione ebraica. 

Guerra in Medioriente, l'esercito pronto ad entrare a Rafah. VIDEO

Media: "Gli osservatori internazionali possono visitare i detenuti di Hamas"

Secondo i media israeliani, i ministri del governo hanno approvato la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di consentire a osservatori non israeliani di visitare i terroristi delle forze Nukhba di Hamas arrestati dopo aver preso parte all'assalto del 7 ottobre. La proposta prevede che un giudice israeliano e due osservatori stranieri possano vedere i membri di Nukhba detenuti. 

Gabinetto di guerra in Israele, si prova a riaprire il negoziato

A Tel Aviv, si è riunito il gabinetto di guerra israeliano per discutere dell'invasione di terra a Rafah ma anche dell'impasse nei negoziati con Hamas. L'incontro è durato circa due ore e mezza. Domani arriverà in Israele una delegazione dell'intelligence egiziana ed è stato programmato un incontro con alti membri del Consiglio di sicurezza nazionale. Ieri erano stati al Cairo il capo dello Shin Bet Ronen Bar e il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevy. Secondo l'Yedioth Ahronoth, durante la visita, il capo dell'intelligence Abbas Kamel ha presentato una nuova proposta di Hamas che includerebbe un cessate il fuoco di un anno, il rilascio degli ostaggi e misure per promuovere uno Stato palestinese.

Marina Gb abbatte un missile lanciato dagli Houthi

La marina britannica ha annunciato di aver abbattuto ieri un missile lanciato dagli Houthi che aveva come obiettivo una nave mercantile. La Royal Navy britannica ha rivendicato di aver intercettato ieri un missile sparato dalle milizie sciite filo-iraniane Houthi, che controllano buona parte dello Yemen, contro una nave commerciale in transito nel Golfo di Aden. La missione è stata compiuta dal cacciatorpediniere Diamond, con un missile anti-missile della classe Sea Viper. Peter Evans, comandante della Diamond, in missione di pattugliamento internazionale nel Mar Rosso, si è detto "immensamente fiero" del suo equipaggio. Mentre il ministro della Difesa, Grant Shapps, ha ringraziato la Marina, tornando a denunciare "gli attacchi illegali degli Houthi". 

Esercito israeliano al governo: "Pronti per l'operazione a Rafah"

L'esercito israeliano (Idf) ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per una prossima operazione a Rafah e che la data ora dipende dal gabinetto di guerra. Lo riferisce Haaretz. L'Idf ha aggiunto che come parte dei preparativi, la brigata 162, che era stata posizionata nel nord e nel centro della Striscia dall'inizio dell'operazione di terra, si è avvicinata alla città meridionale di Rafah. L'esercito attende la decisione del governo, quando arriverà inizierà l'evacuazione di Rafah. Ad oggi, circa 150.000 palestinesi hanno lasciato Rafah verso Khan Yunis e Al-Mawasi. Secondo le stime dell'esercito, l'evacuazione della restante popolazione di Rafah - circa un milione di persone - richiederà settimane e le forze entreranno nel territorio solo dopo il suo completamento.

Esercito Israele

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