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Guerra Gaza, media: "L'esercito israeliano ammassa tank al valico per Rafah"

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L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Ap che ha visto mezzi militari vicino al valico di Kerem Shalom. Un membro dell'Ufficio politico di Hamas ha affermato che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967

LIVE

Proteste per Gaza, a Austin ieri arrestati 57 studenti

Un totale di persone sono state arrestate ieri durante la protesta studentesca di Austin. Lo ha reso noto oggi l'ufficio dello sceriffo della contea di Travis. Non e' pero' chiaro quanti tra gli arrestati siano studenti e quante fossero persone estranee all'universita'. Ieri la protesta pro-Gaza ha visto impegnati poliziotti statali in assetto antisommossa - alcuni a cavallo - per sgomberare l'area occupata dalla manifestazione. 

Media, il Brasile aumenta a 400 milioni il contributo all'Unrwa

Il governo brasiliano amplierà del 433% il contributo all'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) portando il finanziamento dagli attuali 75 milioni di dollari all'anno a 400 milioni. Lo riferisce CNN Brasil. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva aveva già anticipato l'intenzione di donare più fondi all'Unrwa senza però definire il valore. L'Unrwa affronta una crisi economica per la decisione di numerosi Paesi di sospendere i finanziamenti a seguito delle accuse del governo di Israele secondo cui alcuni dipendenti dell'agenzia avrebbero aiutato Hamas nel portare avanti gli attacchi terroristici dello scorso 7 ottobre.

Fonte Egitto: "Se Israele si avvicina al confine viola il trattato di pace"

"La presenza militare israeliana al confine con l'Egitto costituirebbe una violazione del trattato di pace" e "la risposta del Cairo sarebbe decisiva": lo ha detto una "fonte informata" al sito egiziano Al Ahram. L'Egitto ha riaffermato il suo rifiuto categorico di qualsiasi tentativo di invasione israeliana della città palestinese di Rafah. La fonte ha affermato che qualsiasi presenza militare dell'esercito di occupazione israeliano nella zona di confine tra Egitto e Israele, conosciuta come area D (che corrisponde alla Rafah palestinese), costituirebbe una violazione del trattato di pace egiziano-israeliano firmato nel 1979. 

Tra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah

Fra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah dallo scorso sette aprile in vista del possibile attacco da parte di Israele, rende noto il Jerusalem Post citando fonti militari. Dall'inizio della guerra, 1,5 milioni di profughi, sui 2,2 milioni residenti nella Striscia, hanno cercato rifugio a Rafah. 


Rafah

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Usa: "Non ci sarà mai uno Stato palestinese con Hamas"

"Non ci sarà mai uno stato palestinese con Hamas". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing a bordo dell'Air Force One. "Gli Stati Uniti sostengono una soluzione a due Stati affinché questo avvenga ci vuole una leadership da entrambe le parti che garantisca la pace", ha aggiunto. 

Meloni sente Modi e Sunak, focus su Ucraina, Medio Oriente e G7

"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto oggi due conversazioni telefoniche rispettivamente con il Primo Ministro indiano, Narendra Modi, e il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak. Al centro dei colloqui, oltre alle relazioni bilaterali e all'attualità internazionale con gli ultimi sviluppi in Ucraina e Medio Oriente, le priorità di azione della Presidenza italiana in ambito G7, la migrazione, l'intelligenza artificiale, la sicurezza alimentare e le iniziative italiane in partenariato con le nazioni africane". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. 

Biden posta una foto con una bimba ostaggio: "Al lavoro per gli altri"

"L'anno scorso abbiamo ottenuto il rilascio di Abigail, una bambina di 4 anni detenuta da Hamas. È straordinaria e si sta riprendendo da un trauma indicibile. Il tempo trascorso insieme ieri è stato un promemoria del lavoro che abbiamo davanti a noi per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti". Lo scrive il presidente americano Joe Biden su X, postando una sua foto mentre tiene in braccio la piccola Abigail Edan, la bimba americana tenuta in ostaggio a Gaza per sette settimane e liberata a novembre, nel loro incontro di ieri a Washington. 

Media, delegazione egiziana attesa in Israele per i negoziati

Una delegazione egiziana è attesa domani in Israele per continuare i negoziati per un accordo sul rilascio degli ostaggi in mano a Hamas. Lo riferisce Haaretz. 

Hamas: "Le pressioni Usa non servono, Israele si ritiri"

Hamas ha ribadito la richiesta che Israele ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza come parte di qualsiasi accordo per la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce Times of Israel. Le pressioni Usa su Hamas "non hanno alcun valore", ha detto Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, alla Reuters. 

Proteste per Gaza, ad Atlanta polizia usa gas lacrimogeni

La polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere una protesta pro-Gaza nel campus della Emory University di Atlanta. Gli agenti hanno anche sparato pallottole di gomma contro i manifestanti. E' quanto mostrano video girati da studenti in cui si vedono anche poliziotti che spingono a terra manifestanti con le mani legate dietro la schiena. Gli studenti, una decina dei quali sono stati fermati, avevano tentato di montare un accampamento sul modello di quanto fatto a Columbia e in altri atenei Usa. 

Iran, nuove sanzioni "anti droni" da Usa, Gb e Canada

Regno Unito, Usa e Canada hanno annunciato oggi un ennesimo pacchetto di sanzioni coordinate contro l'Iran, in risposta alla rappresaglia condotta da Teheran il 13 aprile contro Israele. Lo rende noto il Foreign Office britannico, precisando che le misure riguardano individui ed entità accusate di essere coinvolte nella produzione di droni: utilizzabili anche per scopi bellici e usati sia nei recenti raid anti-israeliani, sia nelle forniture garantite alla Russia in guerra con l'Ucraina. Londra preannuncia poi ulteriori sanzioni destinate a prendere di mira l'industria iraniana della "componentistica per missili e droni". 

L'Anpi: "Netanyahu responsabile dello sterminio dei palestinesi"

"È troppo chiedere il cessate il fuoco ovunque? Netanyahu è responsabile dello sterminio dei palestinesi e se attacca in forza Rafah può avvenire un massacro di dimensioni inaudite". Lo ha detto il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo dal palco del 25 Aprile in piazza Duomo a Milano tra gli applausi dei manifestanti pro Palestina che hanno contestato tutti coloro che sono saliti sul palco. "È troppo chiedere ad Hamas di liberare gli ostaggi? Non abbiamo dimenticato la carneficina del 7 ottobre - ha aggiunto -,  tutti tranne Netanyahu auspicano due popoli e due Stati, allora cosa aspetta il governo italiano a riconoscere lo Stato di Palestina? Chiediamo l'avvio di un negoziato di pace tra israeliani e palestinesi e la fine dell'occupazione della Cisgiordania da parte di Israele". 

Netanyahu

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Tra gli 80mila ed i 100mila palestinesi in Egitto da Gaza dal 7 ottobre

Tra gli 80.000 e i 100.000 palestinesi sono arrivati in Egitto dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele a Gaza, ha dichiarato l'ambasciatore palestinese al Cairo, Diab Allouh.

In teoria, il valico di Rafah è l'unica apertura al mondo da Gaza che non sia sotto il diretto controllo israeliano. In pratica, Israele mantiene il diritto di monitorare l'ingresso e l'uscita di merci e persone, ed è attraverso questo valico che vengono convogliati gli aiuti umanitari destinati a Gaza. 

Il Nobel per la Pace, Malala Yousafzai, ribadisce il sostegno a Gaza e condanna Israele

La premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai ha condannato Israele giovedì e ha ribadito il suo sostegno ai palestinesi a Gaza, dopo le reazioni negative nel suo natio Pakistan per il musical di Broadway che ha co-prodotto con l'ex segretario di Usa Hillary Clinton. Yousafzai, premiata con il Nobel nel 2014, è stata duramente criticata in patria per aver collaborato con Clinton, ferma sostenitrice della guerra di Israele contro Hamas. Il musical, intitolato "Suffs", racconta la campagna delle donne americane per il diritto al voto nel XX secolo ed è in scena a New York dalla scorsa settimana. "Voglio che non ci sia confusione sul mio sostegno al popolo di Gaza", ha scritto Yousafzai su X. "Non abbiamo bisogno di vedere altri cadaveri, scuole bombardate e bambini che muoiono di fame per capire che è urgente e necessario un cessate il fuoco". E ha aggiunto: "Ho condannato e continuerò a condannare il governo israeliano per le sue violazioni del diritto internazionale e i crimini di guerra". "La collaborazione teatrale di Yusafzai con Hillary Clinton, che sostiene l'appoggio dell'America al genocidio dei palestinesi, è un colpo enorme alla sua credibilità come attivista per i diritti umani", ha scritto la popolare commentatrice pachistana Mehr Tarar su X. "Lo considero assolutamente tragico". Il New York Times ha riferito che Malala ha indossato un distintivo rosso e nero alla prima di "Suffs" lo scorso giovedì, a significare il suo sostegno per un cessate il fuoco.

Hamas insiste: "Nessun rilascio degli ostaggi senza la fine della guerra"

Hamas ribadisce che non rilascerà gli ostaggi senza la fine della guerra. Lo riposta Times of Israel citando il portavoce del movimento islamista Sami Abu Zuhri. Secondo quanto avrebbe detto il funzionario dell'organizzazione a Reuters la pressione degli Stati Uniti su Hamas "non ha alcun valore". 

Al-Sisi: "Contrari alla migrazione forzata dei palestinesi da Gaza"

Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi ha ribadito la contrarietà del suo Paese allo spostamento forzato dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, mentre Israele prepara la sua offensiva su Rafah, al confine con l'Egitto, che potrebbe riversare sul territorio egiziano un massiccio esodo di sfollati. "L'Egitto ha adottato una chiara posizione sin dall'inizio della guerra, respingendo la migrazione forzata dei palestinesi dalle loro terre verso il Sinai o qualunque altro posto al fine di preservare la causa palestinese e garantire la salvaguardia della sicurezza nazionale egiziana", ha detto Sisi in un messaggio televisivo ripreso dai media internazionali. 

Idf: "La Brigata Nahal via da Gaza per un'operazione su Rafah"

La Brigata Nahal dell'Idf è stata ritirata dalla Striscia di Gaza per prepararsi con il resto della 162a Divisione per le operazioni future, inclusa l'imminente offensiva israeliana a Rafah, lo scrive il Times of Israel. Negli ultimi tre mesi Nahal aveva operato nel corridoio Netzarim, che attraversa Gaza dalla zona di Be'eri, nel sud di Israele, fino alla costa della Striscia. Il corridoio, costruito attorno a una strada a sud di Gaza City, consente all'Idf di effettuare raid nella parte settentrionale e centrale di Gaza, consentendo allo stesso tempo a Israele di controllare l'accesso al nord per i palestinesi che cercano di tornare dopo essere fuggiti dal sud. Consente inoltre a Israele di coordinare le consegne di aiuti umanitari direttamente nel nord di Gaza. L'Idf afferma che la strada è lunga 6,8 chilometri e ci vogliono solo sette minuti per percorrerla. 

Hamas: "Tregua di almeno 5 anni se si crea lo Stato palestinese"

Un membro dell'Ufficio politico di Hamas basato in Qatar, Khalil al-Hayya, ha affermato in un'intervista all'Ap che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967. Lo riporta Times of Israel. Tuttavia, parlando con il giornale arabo con sede a Londra Araby al-Jadeed, l'esponente di Hamas ha precisato che questa sarebbe solo una posizione temporanea e che i palestinesi mantengono il "diritto storico su tutte le terre palestinesi". Al-Hayya ha anche specificato nell'intervista ad Ap che il previsto Stato palestinese richiederebbe "il ritorno dei profughi palestinesi" nell'odierno Israele. La richiesta palestinese del "diritto al ritorno" prevede che fino a sei milioni di discendenti di rifugiati entrino in Israele, una richiesta inaccettabile per Israele in quanto significherebbe la distruzione dello Stato a maggioranza ebraica. 

Il Pe condanna l'attacco dell'Iran e invita alla de-escalation

Via libera dell'Eurocamera alla risoluzione di "ferma condanna" degli attacchi iraniani del 13 e 14 aprile contro Israele. Il testo invita invita Iran e Israele a dare prova di moderazione e ad evitare ulteriori escalation. La risoluzione è stata approvata con 357 voti favorevoli, 20 contrari e 58 astenuti. Tra gli italiani il M5S si è astenuto, come il Verde Ignazio Corrao. Rosa D'Amato, anche lei tra le fila dei Greens, ha votato contro. Nel testo il Parlamento deplora il recente attacco al consolato iraniano a Damasco, dichiarando che le sedi diplomatiche e consolari sono protette dal diritto internazionale. "L'Iran - si legge una risoluzione - deve rispettare gli obblighi previsti dall'accordo nucleare". Inoltre per il Pe "il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche deve essere inserito nella lista europea delle organizzazioni terroristiche". Nell'invitare le parti a evitare qualsiasi ulteriore escalation e a esercitare la massima moderazione, "il Parlamento esprime profonda preoccupazione per il ruolo destabilizzante svolto dal regime iraniano e dalla sua rete di attori non statali in Medio Oriente. I deputati accolgono con favore la decisione dell'Ue di estendere l'attuale regime di sanzioni contro l'Iran, in particolare sanzionando la fornitura e la produzione di veicoli aerei senza pilota e di missili da parte del Paese alla Russia e al Medio Oriente. Chiedono che queste sanzioni vengano attuate con urgenza e che venga preso di mira un maggior numero di individui ed entità". 

Da Biden e da 17 capi di Stato un appello ad Hamas sugli ostaggi

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden guida una dichiarazione congiunta dei leader di 18 paesi con cittadini tenuti in ostaggio da Hamas, chiedendo al gruppo terroristico di liberarli immediatamente da Gaza, lo scrive il Times of Israel. I leader di Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Regno Unito si sono uniti a Biden in questa dichiarazione. Israele non è stato incluso poichè l'obiettivo era garantire il sostegno internazionale all'iniziativa. "Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza da oltre 200 giorni. Includono i nostri stessi cittadini. Il destino degli ostaggi e della popolazione civile di Gaza, che sono protetti dal diritto internazionale, è motivo di preoccupazione a livello internazionale", affermano i leader. 

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