Missile balistico intercontinentale, cos'è un ICBM e quali sono le sue caratteristiche
Il 21 novembre 2024, dopo circa mille giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, la Russia ha lanciato verso il territorio di Kiev un nuovo missile balistico ipersonico a medio raggio armato con una testata non nucleare, chiamaro Oreshnik, come confermato da Putin. Ma inizialmente si era pensato al lancio di un ICBM, un missile balistico intercontinentale, un elemento che avrebbe rappresentato un'ulteriore escalation. Vediamo cos’è, quali sono le sue caratteristiche ed effetti, e quali testate può portare
- Dopo oltre mille giorni di guerra, la Russia ha lanciato verso l’Ucraina un nuovo missile balistico ipersonico a medio raggio, l'Oreshnik, armato con una testata convenzionale, dunque non nucleare. Gli analisti avevano temuto inizialmente che fosse un ICBM, un missile balistico intercontinentale. L'uso di questa arma, capace di raggiungere Paesi distanti migliaia di chilometri dalla Russia, avrebbe rappresentato un'ulteriore escalation, in risposta agli ATACMS e Storm Shadow di Usa e Gb dati a Kiev per colpire la Russia. Vediamo cos'è un ICBM
- Un missile balistico intercontinentale (ICBM è il suo acronimo, Intercontinental ballistic missile) è un missile utilizzato per trasportare testate nucleari (per le quali è stato concepito) o convenzionali a lungo raggio. Utilizza una traiettoria balistica che comprende una parte di volo suborbitale, oppure in parte orbitale, elemento che gli consente di percorrere distanze molto significative lungo il globo
- Un missile balistico intercontinentale può coprire distanze molto più elevate rispetto a quelle dei missili SRBM e IRBM: arriva a oltre 5.500 chilometri di distanza con testate da una tonnellata o 7800 chilometri in caso di testate da mezza tonnellata, come sottolineano alcuni report specialistici, tenendo in considerazione solo gli ICBM tradizionali, non quelli con caratteristiche "ipersoniche"
- I moderni ICBM utilizzano combustibili solidi - a più lunga conservazione, meno pericolosi e volatili rispetto a quelli liquidi con reagenti - e testate più leggere rispetto a quelle trasportate durante gli anni della Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Un singolo ICBM, a seconda delle sue caratteristiche, può portare anche 10 testate nucleari dotate di MIRV (Veicoli di rientro multipli con obiettivi indipendenti), ognuna delle quali può colpire un target diverso e in modo indipendente entro un certo raggio
- Gli ICBM in posizione di lancio si trovano solitamente all'interno di silos interrati, che consentono con la loro struttura una certa protezione per la testata, lasciandola sempre pronta all'uso; su sottomarini (gli SLBM); su speciali veicoli o treni che consentono il trasporto e lo spostamento delle testate in modo veloce a seconda delle esigenze strategiche. Gli ICBM di riserva vengono invece stoccati in particolari strutture in attesa di passare alla fase operativa
- Gli "effetti" del lancio di un ICBM dipendono dal tipo di testate in esso contenute, dunque non direttamente dal missile intercontinentale stesso. Nel caso dei MIRV contenenti testate nucleari, gli effetti dipendono dalla tipologia di ordigno che raggiunge il bersaglio e dalla sua potenza in kilotoni. Alcuni possono contenere più testate pari a 100, 200 o 300 kilotoni l'una (la bomba che colpì Hiroshima aveva una potenza di 16 kilotoni), ma ogni ICBM con MIRV ha potenzialità e testate diverse
- Uno degli ICBM più grandi, nonché il primo realizzato nella storia, è stato l'R-36 sovietico, dal peso di 210 tonnellate e lungo 33 metri. Negli anni gli ICBM sono stati ridotti nelle dimensioni con l'utilizzo di testate più leggere e piccole. Uno dei più performanti nell'arsenale russo è l'RS-28 Sarmat, che ha caratteristiche in grado di eludere le difese missilistiche. Può portare fino a 15 testate nucleari nella zona suborbitale o 24 MARV ipersonici che possono colpire fino a 18mila chilometri di distanza dal punto di lancio.