Guerra Gaza, media: "L'esercito israeliano ammassa tank al valico per Rafah"

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L'esercito israeliano ha ammassato decine di carri armati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale in quelli che sembrano essere i preparativi per un'invasione di Rafah. Lo ha riferito un giornalista dell'Ap che ha visto mezzi militari vicino al valico di Kerem Shalom. Un membro dell'Ufficio politico di Hamas ha affermato che il gruppo sarebbe disposto ad accettare una tregua con Israele e a deporre le armi trasformandosi in partito se venisse creato uno Stato palestinese nei confini precedenti al 1967

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Ucciso un operatore umanitario in un raid israeliano a Rafah

Un operatore umanitario che lavorava a Gaza per l'Agenzia belga Enabel di supporto alla piccole imprese è morto in un attacco israeliano a Rafah, ha detto la ministra dello Sviluppo di Bruxelles, Caroline Gennez, riporta la Belga. "È con profonda tristezza e orrore che apprendiamo della morte del nostro collega Abdallah Nabhan (33 anni) e di suo figlio Jamal, di sette anni, avvenuta ieri notte, a seguito di un bombardamento da parte dell'esercito israeliano nella parte orientale della città di Rafah", ha affermato la ministra in una nota.   La nazionalità di Nabhan non è stata rivelata. L'esercito israeliano non ha risposto alla richiesta di spiegazioni. Gennez ha condannato "l'attacco contro civili innocenti", mentre la collega degli Esteri, Hadja Lahbib, ha annunciato che convocherà l'ambasciatrice di Israele in Belgio "per condannare questo atto inaccettabile ed esigere delle spiegazioni". 

Dispersa protesta filo-palestinesi a Science Po Paris

La polizia francese ha disperso una protesta filo-palestinese cui partecipavano alcune decine di studenti universitari a Parigi. La polizia è intervenuta ieri sera mentre gli studenti si radunavano nel campus della prestigiosa Sciences Po, nel centro di Parigi. "Dopo aver discusso con la presidenza, la maggior parte di loro ha accettato di lasciare i locali", hanno reso noto fonti dell'università, ma "un piccolo gruppo di studenti" si è rifiutato di andarsene ed "è stato chiesto alla polizia di far sgomberare". Sciences Po si è rammaricata del fatto che i "numerosi tentativi" di far uscire pacificamente gli studenti dai locali non abbiano portato a nulla. Secondo la prefettura di polizia, gli studenti avevano montato circa 10 tende e all'arrivo delle forze dell'ordine, "50 studenti se ne sono andati, 70 sono stati evacuati con calma" e la polizia "dopo poco più di un'ora si è ritirata senza incidenti". Secondo i testimoni, i manifestanti hanno chiesto a Sciences Po di "tagliare i legami con universita' e aziende complici del genocidio di Gaza" e di "porre fine alla repressione delle voci filo-palestinesi nei campus". L'Unione studentesca di Sciences Po Paris ha definito "scioccante e profondamente preoccupante" la decisione dei funzionari universitari di chiamare la polizia e vi vede "una svolta autoritaria senza precedenti". 

L'Idf ritira Brigata Nahal da Gaza in vista azione a Rafah

L'esercito israeliano ha annunciato il ritiro della Brigata Nahal dalla Striscia di Gaza per prepararsi con il resto della 162 Divisione alle operazioni future, inclusa l'imminente offensiva a Rafah. Lo scrive il Times of Israel. La Brigata Nahal era l'ultima rimasta nel sud della Striscia dopo il ritiro delle truppe di terra del 7 aprile, con il compito di tenere in sicurezza il 'Corridoio Netzarim', che attraversa la Striscia da est a ovest a sud di Gaza City. Nahal, aggiunge il sito israeliano, viene sostituita da due brigate di riserva nel centro di Gaza, la 679a Brigata corazzata Yiftah e la 2a Brigata di fanteria Carmeli. 

Usa chiedono il rilascio immediato degli ostaggi a Gaza

Gli Stati Uniti e altri 17 Paesi - tra cui Francia, Germania e Gran Bretagna - chiedono "il rilascio immediato di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti anticipando l'uscita di un comunicato congiunto. "La liberazione degli ostaggi", ha sottolineato il funzionario, "è essenziale affinché si raggiunga un cessate il fuoco". 

Iran, PE adotta risoluzione condanna dell'attacco contro Israele

Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna l'attacco dell'Iran con droni e missili contro Israele all'inizio di aprile con 357 voti a favore e 20 contrari, e chiede l'imposizione di ulteriori sanzioni contro entità iraniane. Condannando anche gli attacchi di Hezbollah dal Libano e degli Houthi dalo Yemen, la risoluzione riconosce il ruolo di Teheran nella destabilizzazione del Medio Oriente attraverso la sua "rete di attori non statali". La risoluzione approvata durante l'ultima sessione prima delle prossime elezioni europee ribadisce la richiesta di includere il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica nella lista delle organizzazioni terroristiche riconosciute dall'Unione e chiede che anche Hezbollah nella sua interezza venga aggiunto alla lista.

Papa: pace negoziata meglio di guerra senza fine

Per favore, i Paesi in guerra, tutti quanti, fermino la guerra. Cercate di negoziare. Cercate la pace. una pace negoziata è meglio di una guerra senza fine”. Lo ha detto Papa Francesco in una intervista esclusiva alla giornalista americana Norah O’Donnel del network statunitense Cbs, tornando a invocare la pace nei teatri di guerra. Non solo a Gaza, ma soprattutto in Ucraina.  "Quei bambini non sanno sorridere, hanno dimenticato come sorridere. E quando un bambino dimentica come si sorride è molto dura. Questa è una cosa molto seria”, ha affermato Bergoglio nel corso dell’intervista cui ha preso parte anche Padre Enzo Fortunato, Direttore della comunicazione della Basilica di San Pietro e coordinatore della GMB24.


Ue, minaccia Houthi "concreta". Ribelli "attaccate 3 navi"

Gli Houthi dello Yemen annunciano di aver attaccato altre due navi americane e una nave israeliana in transito nel Golfo di Aden e nell'Oceano indiano con droni e sottolineano che "le due operazioni sono state portate a termine con successo". A renderlo noto lo stesso gruppo ribelle sciita attraverso un comunicato, diramato nelle stesse ore in cui l'ammiraglio greco Vasileyos Gryparis, alla testa della missione europea 'Aspides' nel Mar Rosso, definiva ancora "reale e concreta la minaccia Houthi". "Si tratta di un'area oggetto di molteplici attacchi nei mesi passati, condotti sia per via area che per via marittima con droni, razzi e missili. Da quando l'operazione 'Aspides' è partita il 19 febbraio scorso il livello di minaccia rimane lo stesso, ed è concreto e reale", ha detto l'ammiraglio Gryparis in un'intervista ad Al Arabiya. Gli Houthi intanto non si fermano, continuano ad attaccare in solidarietà con la popolazione civile palestinese e definiscono "accurato" l'attacco sferrato nei confronti della nave americana Maersk Yorktown, l'ultimo in ordine di tempo. Un altro attacco è stato diretto contro la nave israeliana Msc Veracruz, presa di mira nell'Oceano Indiano. Gli attacchi sono iniziati a novembre scorso, ma gli Houthi confermano di non volersi fermare fino a quando Israele continuerà ad attaccare Gaza. Gli Usa hanno risposto lanciando una coalizione internazionale per proteggere le navi in transito nel Mar Rosso. Il leader dei ribelli, Abdul Malik Al Houthi, ha recentemente denunciato la morte di 37 persone causata dai bombardamenti americani e britannici sullo Yemen. La missione europea 'Aspides' invece, cui prende parte anche l'Italia, ha scopi esclusivamente difensivi e mira a intercettare attacchi di droni e razzi per consentire la sicurezza delle acque del Mar Rosso e del Golfo di Aden. 

Hamas: "Stop ad attacchi a Idf se tregua di un anno"

L'Egitto ha consegnato a Israele una proposta di Hamas per un cessate il fuoco della durata di un anno in cambio della sospensione degli attacchi alla forze israeliane. Lo riporta la Tass. 

Iran a Israele: "Pronti a rispondere duramente se ci attaccano"

"La Repubblica islamica dell'Iran non cerca l'espansione della guerra, comunque risponderà a qualsiasi aggressione in modo più schiacciante di prima nella guerra di volontà". Lo ha affermato il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, come riporta Tasnim, facendo riferimento all'attacco di Teheran contro Tel Aviv tra il 13 e il 14 aprile in ritorsione contro il raid attribuito a Israele contro l'ambasciata di Teheran a Damasco. 

Iran, il mondo è determinato a fermare i crimini a Gaza

"Nonostante i desideri dei falsi e criminali funzionari del regime israeliano e dei loro sostenitori, l'opinione pubblica mondiale si è risvegliata ed è determinata a fermare i crimini di guerra nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania". Lo ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in riferimento alle proteste per la Palestina nelle università americane. "L'opinione pubblica mondiale punta a consegnare i criminali ai tribunali internazionali competenti e assicurarli alla giustizia", ha aggiunto Kanani, come riporta Irna. 

Hamas, sale a 34.305 il bilancio delle vittime a Gaza

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha aggiornato a 34.305 il numero delle vittime del conflitto con Israele. Il conteggio comprende almeno 43 morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero, secondo cui 77.293 persone sono state ferite dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre. 

Fonti palestinesi, almeno 5 morti in raid Israele su Rafah

Gli attacchi aerei israeliani sulla città di Rafah, nella notte e questa mattina, hanno ucciso almeno cinque persone. Secondo i funzionari sanitari palestinesi citati da Associated Press, tra le vittime ci sono anche due bambini di sei e otto anni: Sham Najjar e Jamal Nabahan.

Hamas: "Giù le armi se riconoscimento Stato palestinese"

Hamas sarebbe disposta a sciogliere la sua ala militare se venisse riconosciuto lo Stato palestinese. In un'intervista all'Ap rilanciata dai media israeliani, Khalil al-Hayya, membro dell'ufficio politico del gruppo residente a Doha, ha detto che l'organizzazioen sarebbe pronta a deporre le armi se venisse creato "uno stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza".

Proteste pro Gaza in campus di Los Angeles, 93 arresti

La polizia californiana ha arrestato ieri sera 93 persone nel campus di Los Angeles della University of Southern California per violazione di proprietà privata durante le proteste contro la situazione a Gaza e la guerra di Israele contro Hamas. Lo riporta il Los Angeles Times.

Fregata greca missione Aspides abbatte drone lanciato da Houthi

Una fregata greca della missione europea "Aspides" ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi dello Yemen. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Atene, secondo cui la nave "Hydra" ha agito per proteggere un mercantile che transitava nel Golfo di Aden, contro il quale erano stati lanciati più aerei senza pilota.

Media, attacco Israele con droni sul Nord-Est del Libano

I media statali e una fonte di Hezbollah hanno affermato che una persona è rimasta ferita questa mattina in un attacco di droni israeliani sul Nord-Est del Libano, a seguito di un'escalation al confine tra Hezbollah e Israele. Il raid è avvenuto il giorno dopo che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che le forze israeliane stanno portando avanti "un'azione offensiva" nel Sud del Libano, mentre il fuoco oltre confine si intensificava. La violenza ha alimentato i timori di un conflitto totale tra Hezbollah, sostenuto dall'Iran, e Israele che è entrato in guerra col Libano l'ultima volta nel 2006.

Gaza, lascia la parrocchia, 18enne cristiana muore per malore

E' morta al confine, proprio mentre stava lasciando le bombe di Gaza per cercare una nuova vita in Egitto. Lara Sayegh, 18 anni, cristiana, è  morta per un colpo di sole proprio mentre coronava il suo sogno di lasciarsi la guerra alle spalle, di riprendere gli studi, di ricominciare la vita con una nuova speranza. Dal 7 ottobre viveva nella parrocchia cattolica della Sacra Famiglia, la loro casa era stata bombardata. Lara aveva perso il papà il 21 dicembre scorso per l'impossibilità di ricevere cure nella parrocchia cattolica dove sono rifugiate oltre seicento persone e che scarseggia di tutto. A dare la notizia della morte della giovane cristiana è il fratello, Khalil Sayegh, attivista palestinese, presidente di Agora Initiative.

Attivisti, domani partirà da Istanbul la Flotilla per Gaza

Gli attivisti della Freedom Flotilla Coalition hanno annunciato che salperanno domani da un porto di Istanbul verso Gaza con una nave carica di aiuti umanitari. "Sono stati ultimati tutti i preparativi tecnici e di equipaggio per la partenza della Freedom Flotilla per Gaza venerdì 26 aprile 2024. Il nostro ultimo gruppo di partecipanti sta svolgendo oggi l'addestramento richiesto di azione non violenta", si legge in un comunicato dell'associazione, secondo cui le imbarcazioni trasporteranno oltre 5.000 tonnellate di aiuti. "Stiamo lavorando diligentemente per spostare le nostre barche in un porto di Istanbul dove potranno essere completate le pratiche burocratiche per centinaia di partecipanti, per consentire l'imbarco a partire da venerdì mattina", fanno sapere gli attivisti. "Chiediamo ai governi dei 40 Paesi rappresentati nella Freedom Flotilla di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale e di chiedere che Israele garantisca alla flottiglia un passaggio sicuro verso Gaza", ha affermato Huwaida Arraf, avvocata statunitense. Anche il nipote di Nelson Mandela, Mandla, è tra gli attivisti che si preparano a salpare. "Con questa Flotilla vogliamo assicurare di essere in grado di rompere l'assedio e il blocco di Gaza", ha detto Mandela intervistato dai media. Nel 2010 una Flotilla partita dalla Turchia fu intercettata dalle forze israeliane nel Mediterraneo e durante gli scontri morirono 9 attivisti, uno di loro entrò in coma è morì dopo 4 anni.   

Roma, manifestante Brigata ebraica tenta blitz verso pro Palestina, sassi contro cronisti

Un manifestante del gruppo della Brigata ebraica ha tentato di forzare il cordone della polizia in piazza di Porta San Paolo a Roma per raggiungere il presidio pro Palestina ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Negli stessi istanti dalla parte della Brigata ebraica sono stati lanciati alcuni sassi verso il gruppo di cronisti presenti.

Evacuato campus Parigi occupato da filopalestinesi

Le forze dell'ordine sono intervenute in nottata in uno dei campus della facoltà parigina di Sciences Po per evacuare i locali, occupati da alcune decine di studenti per una protesta filo-palestinese. Lo ha annunciato la direzione della facoltà. Ieri sera, spiega la direzione, "l'anfiteatro esterno del campus della rue Saint-Thomas è stato occupato da una sessantina di studenti militanti della causa palestinese, provocando un forte clima di tensione per studenti, insegnanti e dipendenti" della celebre facoltà. Dopo un dialogo con la direzione, "la maggior parte degli occupanti ha accettato di uscire", ma "un piccolo gruppo ha rifiutato ed è stato deciso di procedere con le forze dell'ordine all'evacuazione". La mobilitazione era stata organizzata dal Comitato Palestina di Sciences Po, con la richiesta che la facoltà "tagliasse i ponti con le università e le imprese complici del genocidio a Gaza" e mettesse fine "alla repressione delle voci filopalestinesi nel campus".

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