Netanyahu: "Iran aspetti nervosamente nostra risposta". Difese aeree di Teheran in allerta
Israele risponderà all'attacco dell'Iran. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi. Intanto aumentano gli appelli a uno stop immediato delle ostilità. L'Iran avverte: "Se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte". Gli Stati Uniti "non sono coinvolti nell'eventuale risposta" israeliana, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby
Hamas pronta a rilascio meno di 20 ostaggi in cambio tregua di 6 settimane
Hamas sarebbe pronta a rilasciare meno di 20 ostaggi in cambio di una tregua di sei settimane, ha reso noto Channel 12. Hamas chiede tuttavia il rilascio di un numero più alto di detenuti nelle carceri di sicurezza, incluse persone condannate per reati di sangue.
Il capo dell'Idf, Israele risponderà all'attacco dell'Iran
Israele risponderà all'attacco dell'Iran. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi parlando nella base dell'aviazione di Nevatim, uno degli obiettivi dei droni e dei missili di Teheran sabato scorso. "Il lancio di così tanti droni e missili nel territorio israeliano - ha detto - avrà la sua risposta".
Meloni sente re Giordania, evitare escalation
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto - informa una nota di palazzo Chigi - questo pomeriggio un colloquio telefonico con il re di Giordania Abdallah II sulla situazione regionale in Medio Oriente dopo l'attacco iraniano contro Israele. La premier Meloni - si spiega - ha richiamato le conclusioni della riunione dei leader G7 che aveva presieduto nella giornata di domenica e i due leader si sono concentrati sull'esigenza di evitare un'ulteriore escalation nella regione.
Gli Usa ribadiscono, 'siamo al fianco di Israele'
"Siamo al fianco di Israele e della difesa della sua sicurezza". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con la stampa. "Anche se ci sono stati dei motivi di disaccordo in questi mesi, il legami tra americani e israeliani è forte", ha sottolineato il funzionario.
Usa condanna omicidio giovane israeliano in Cisgiordania
Gli Usa hanno condannato l'omicidio di un adolescente israeliano in Cisgiordania, nonché il conseguente scoppio di violenza nei territori palestinesi occupati. "Condanniamo fermamente l'omicidio del quattordicenne israeliano Benjamin Achimeir", ha dichiarato in una nota il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller, aggiungendo di essere "sempre più preoccupato per le violenze commesse contro i civili palestinesi e i loro beni in Cisgiordania in seguito alla scomparsa di Achimeir".
Biden: "Determinati a evitare allargamento conflitto"
"Siamo determinati ad evitare l'allargamento del conflitto in Medio Oriente". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, incontrando alla Casa Bianca il primo ministro iracheno, Shyaa al-Sudani.
Biden: "Evitare l'escalation del conflitto in Medio Oriente"
Joe Biden ha ribadito di voler evitare una escalation del conflitto in Medio Oriente, ricevendo alla Casa Bianca il premier iracheno Mohammed Shiaa Al-Sudani.
Israele, "ridotti gli attacchi su Gaza per accordo sugli ostaggi"
Il motivo per cui Israele ha ridotto l'intensità delle operazioni militari sulla Striscia è che vuole "raggiungere un accordo sugli ostaggi". Lo ha detto il ministro Miki Zohar parlando alla Knesset. "La ragione di questo - ha spiegato - è che noi vogliano raggiungere una intesa sugli ostaggi. Se quest'intesa non ci sarà, torneremo alla soluzione militare".
Parigi, espressa all'ambasciatore Iran condanna per l'attacco
La Francia ha "ricordato con la più grande fermezza" all'ambasciatore iraniano a Parigi - convocato oggi al Quai d'Orsay - "la condanna della Francia per l'attacco lanciato da Teheran contro Israele la notte fra sabato e domenica": lo rende noto un comunicato del Quai d'Orsay al termine della convocazione dell'ambasciatore, Mohammad Amin-Nejad. "La Repubblica islamica, lanciando questo irresponsabile attacco - si legge nel comunicato - fa correre il rischio di un incendio generale al quale nessuno avrebbe interesse. Queste azioni gravi e senza precedenti, che minacciano la sicurezza di Israele, quella dei nostri partner, e la stabilità regionale, devono cesare immediatamente.
Solidarietà a Palestina, occupato rettorato Statale Milano
Un gruppo di studenti ha occupato il rettorato dell'università Statale di Milano in solidarietà con il popolo palestinese, espondendo uno striscione con la scritta "Unimi prendi posizione. Stop genocidio", lanciando volantini nel cortile principale dell'ateneo, dove sono collocate numerose installazioni per la Design Week e quindi affollato anche da turisti. "Oggi come student* dell'università statale di Milano scegliamo di denunciare chi chiude gli occhi davanti al genocidio in corso a Gaza - si legge nel volantino firmato dal collettivo Rebelot - Non possiamo più tollerare che l'amministrazione di questa università non prenda posizione riguardo al massacro senza precedenti del popolo palestinese, che fa seguito a 75 anni di politiche di occupazione, apartheid e pulizia etnica, popolazione che viene costantemente minata da tentativi di rimozione dalla memoria e dallo scenario globale".
Washington Post, "Israele valuta raid su Teheran o attacco informatico"
"Tutti sono d'accordo che Israele debba rispondere. La domanda è come e quando". Lo ha dichiarato al Washington Post un funzionario israeliano che avvicina la rappresaglia dello Stato ebraico contro l'Iran per l'attacco di sabato notte. Secondo la fonte, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto alle Idf di fornirgli una lista di obiettivi, con l'obiettivo di Tel Aviv che è "mandare un messaggio" a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo del governo, evidenzia la fonte, c'è un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.
Zaki: "Netanyahu responsabile per attacco a consolato Iran, prima cosa ora è tregua"
"In questo momento è importante parlare di come costruire la pace, dopo gli eventi di ottobre tutti purtroppo parlano della terza guerra mondiale. Per capire quanto sta avvenendo però occorre ricostruire gli avvenimenti, Netanyahu ha responsabilità di quanto sta avvenendo, dopo aver attaccato il consolato iraniano e ora Teheran sta reagendo". Lo dice l'attivista per i diritti umani, Patrick Zaki, nel corso della presentazione di un suo libro in Senato, rispondendo a una domanda della senatrice del M5S, Mariolina Castellone che ha organizzato l'evento a Palazzo Giustiniani.
Gallant a Usa: non c'è altra scelta che rispondere all'Iran
"Non c'è altra scelta se non quella di rispondere all'attacco dell'Iran". Lo ha detto, secondo il sito Axios che cita fonti informate, il ministro della Difesa Yoav Gallant in una conversazione avuta ieri con il capo del Pentagono Lloyd Austin. La stessa fonte ha ricordato che l'amministrazione Biden e diversi altri Paesi occidentali alleati con Israele stanno esortando il governo di Benyamin Netanyahu a non precipitarsi in una ritorsione contro l'Iran che potrebbe portare a una guerra regionale.
Prefetto Roma: ‘Arruolamenti attraverso web, serve prevenzione’
“Oggi gli arruolamenti avvengono attraverso il web”. Lo afferma il prefetto di Roma Lamberto Giannini al convegno “Cybercrime e cyberterrorismo, strategie di prevenzione e contrasto” all’Università Lumsa. Giannini ha ricordato la minaccia dei cosiddetti “lupi solitari” in grado di “passare all’azione in pochissimo tempo”. Per contrastare la minaccia “serve uno studio attento e accurato dei fenomeni e si vedrà che i terroristi sono sempre pronti a fornirsi di tecnologia per acuire la minaccia”, osserva il prefetto secondo il quale “serve massima attività di prevenzione” anche rispetto alla “propaganda”.
Viminale: dai lupi solitari il rischio principale
ll rischio principale per la sicurezza deriva dalle potenziali azioni di lupi solitari. Così fonti del Viminale, dopo al riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, all'indomani dell'attacco dell'Iran ad Israele. E da parte degli apparati c'è attenzione anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. in proposito permangono in vigore i controlli alla frontiera Est.
Media: Iran ha inviato messaggio a Israele tramite Egitto
"Due importanti messaggi" sono stati inviati dall'Iran dopo il massiccio attacco di sabato notte a Israele. Il primo, senza precedenti, allo stesso Stato ebraico tramite l'Egitto, ed il secondo agli Usa tramite la Turchia. Il contenuto dei messaggi - hanno riferito fonti diplomatiche iraniane ad al-Jazeera, secondo quanto riportano i media della Repubblica islamica - è che la risposta della Repubblica islamica all'eventuale reazione israeliana sarà "devastante".
Sunak: 'Il programma nucleare dell'Iran mai così avanzato'
Il programma nucleare dell'Iran non è "mai stato a uno stadio così avanzato". Lo ha sostenuto il premier britannico Rishi Sunak aggiornando la Camera dei Comuni sugli sviluppi in Medio Oriente dopo la rappresaglia di Teheran contro Israele. Sunak ha poi sollecitato la comunità internazionale all'unità, ribadendo la necessità di evitare un'escalation, ma sottolineando anche "la risposta" comune assicurata dal G7 alla Repubblica Islamica. Non ha invece raccolto la sollecitazione della sua ex ministra Suella Braverman, dell'ultradestra Tory, a etichettare come "terrorista" la Guardia Rivoluzionaria iraniana (i cosiddetti pasdaran).
Lo scrittore iraniano Ziarati: 'Attacco arma di distrazione di massa'
L'attacco dell'Iran contro Israele ha tutte le caratteristiche di "un'azione di propaganda sia da una parte che dall'altra. Una propaganda che serve, a ciascuna parte, come arma di distrazione di massa. Bibi Netanyahu ha tutto l'interesse a spostare la tensione sulla crisi con l'Iran, coinvolgendo la Repubblica Islamica in questa guerra, perché vuole entrare a Rafah. Mentre, dall'altra parte, in Iran, combinazione, esattamente nello stesso giorno la polizia morale ha ripreso a dare la caccia alle donne malvelate, ad arrestarle, picchiarle, multarle eccetera". E' l'analisi di Hamid Ziarati, scrittore, ingegnere e insegnante iraniano naturalizzato italiano, che - sentito dall'Adnkronos - esaminando alcuni 'numeri' (quelli dei droni e dei missili lanciati contro Israele) dell'attacco di sabato scorso, sottolinea come "a pagare il prezzo più alto di questa propaganda" ci sia "la popolazione civile palestinese e quella iraniana, per non parlare di quello che hanno pagato già gli israeliani, per la follia di pochi disperati il 7 ottobre".
Cnn: Israele rinvia operazione a Rafah dopo raid iraniano
Israele avrebbe deciso di rinviare la sua annunciata offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo l'attacco iraniano di sabato notte. Lo riporta la Cnn, citando due fonti israeliane anonime, secondo cui proprio oggi le Idf avevano in programma di rendere noti gli ordini di evacuazione per le circa 1,4 milioni di persone che vivono nella città. Quei piani per il momento sono stati accantonati. L'emittente pubblica Kan, precisa la Cnn, ha riferito la stessa notizia nelle scorse ore, ma il Likud - il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu - ha smentito.
Unrwa: 'Il rischio maggiore le minacce Israele di invadere Rafah'
Il "maggiore timore" sono "le minacce israeliane di invasione terrestre a Rafah", dove sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, che se realizzate provocherebbero "un massacro anche peggiore" di quello registrato a Gaza negli ultimi sei mesi, dall'inizio della guerra fra Israele e Hamas. Raquel Martì, direttrice esecutiva del Comitato spagnolo dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Palestinesi in Medio Oriente, assicura che "non si era mai visto un tale grado di distruzione" nella regione. In dichiarazioni all'Efe, Martì ha segnalato che la situazione di sovraffollamento a Rafah "in tende da campo senza condizioni igienico sanitarie per poter vivere" sta provocando ogni giorno a circa 300.000 persone "diarree acute provocate dall'ingestione di acqua contaminata, perché Israele ha tagliato le condotte dell'acqua a Gaza". E assicura che si stanno diffondendo fra la popolazione epatiti, infezioni respiratorie e della pelle, "a parte le malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari o cancro della popolazione, che non ha accesso ai trattamenti, perché è bloccato l'arrivo di medicine". "Per ora non si prevede un cessate il fuoco. E Gaza dipende totalmente dagli aiuti umanitari", rileva Raquel Martì. Scarseggiano medicinali perché Tel Aviv "ha vietato molti prodotti contro il cancro e perfino analgesici". Per cui "si stanno amputando arti a una media giornaliera di dieci bambini senza anestesia", denuncia la responsabile del Comitato iberico di Unrwa. E non si tratta di amputazioni provocate dalle ferite, ma "perché è l'unica soluzione, non avendo medicine per evitare infezioni" e setticemie. Una situazione drammatica negli ospedali denunciata anche da Medici senza Frontiere e dall'Organizzazione Mondiale della Salute. Si stima che almeno 14.500 bambini siano stati uccisi nel conflitto. E la fame è già una delle principali cause di morte sulla Striscia: "Gli ospedali stanno ricevendo bambini del tutto denutriti, ridotti a scheletri, a causa del blocco degli aiuti umanitari, soprattutto al nord di Gaza dove "Israele vieta a Unrwa e ad altre organizzazioni di distribuire alimenti e blocca i convogli umanitari", denuncia Martì. L'Agenzia delle Nazioni Unite assiste attualmente nelle sue strutture un milione di rifugiati palestinesi, in maggioranza donne e bambini.