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Netanyahu: "Iran aspetti nervosamente nostra risposta". Difese aeree di Teheran in allerta

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Ambasciatore israeliano: troppo presto per una de-escalation
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Ambasciatore israeliano: troppo presto per una de-escalation
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Israele risponderà all'attacco dell'Iran. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi. Intanto aumentano gli appelli a uno stop immediato delle ostilità. L'Iran avverte: "Se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte". Gli Stati Uniti "non sono coinvolti nell'eventuale risposta" israeliana, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby

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Israele risponderà all'attacco dell'Iran. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi parlando nella base dell'aviazione di Nevatim, uno degli obiettivi dei droni e dei missili di Teheran sabato scorso. "Il lancio di così tanti droni e missili nel territorio israeliano - ha detto - avrà la sua risposta". In serata le difese aeree dell'Iran sono state poste in stato di massima allerta, in previsione di un possibile attacco israeliano che potrebbe essere "imminente". 


"Qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima". Lo ha detto, a quanto riporta Iran Observer, il portavoce delle forze armate iraniane, che, rivolgendosi ai leader occidentali, ha aggiunto che Teheran non cerca di ampliare il conflitto ma che "taglierà ogni mano" che oltrepassi i limiti. 



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Iran, 'ogni aggressione da Israele troverà risposta più dura e immediata

"Qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima". Lo ha detto, a quanto riporta Iran Observer, il portavoce delle forze armate iraniane, che, rivolgendosi ai leader occidentali, ha aggiunto che Teheran non cerca di ampliare il conflitto ma che "taglierà ogni mano" che oltrepassi i limiti. 

A quanto riferisce l'agenzia Irna, il vice ministro degli Esteri iraniano per gli affari politici Ali Bagheri Kani in un'intervista ha osservato che Israele ha commesso un errore strategico con l'attacco alla sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco, aggiungendo che “se il regime sionista sarà sufficientemente razionale, non ripeterà un simile errore perché l’Iran darà una risposta più dura, più rapida e più urgente”. La risposta che riceveranno, ha aggiunto, "non sarà misurata in giorni e ore, ma in secondi

Israele, dall'Iron Dome alla Fionda di David: come è costruita la difesa antiaerea

L'Idf ha fatto sapere di aver intercettato il 99% dei missili, droni e  proiettili lanciati dall'Iran verso il territorio israeliano nella notte  tra il 13 e il 14 aprile: l’esercito può contare su diversi sistemi  pensati per bloccare le varie minacce, dai missili balistici a quelli da  crociera e i razzi a bassa quota. L'APPROFONDIMENTO


Guerra in Medioriente, l’attacco dell’Iran a Israele: cosa è successo

Il raid lanciato sabato notte dall’Iran su Israele apre una nuova fase   nel conflitto. Ecco quali erano gli obiettivi dell'attacco iraniano,   quali i missili impiegati, in che modo la difesa israeliana è riuscita a   intercettarli e cosa è successo durante l'offensiva di Teheran. VIDEO E MAPPE


Netanyahu ha mostrato un atteggiamento più prudente, chiedendo alla comunità internazionale un appoggio unitario contro l’Iran

Guerra in Medio Oriente, cosa sappiamo sul potenziale nucleare dell’Iran

Dopo il raid lanciato sabato notte su Israele, torna lo spettro dell'arsenale atomico di Teheran. Nel 2015 l’accordo di Vienna aveva abolito le sanzioni in cambio di maggiori controlli ma, con l’uscita degli Stati Uniti dal patto, la Repubblica Islamica è tornata a intensificare il programma. Secondo l’intelligence americana, tuttavia, al momento non sarebbero in atto le attività chiave per finalizzare la costruzione di una bomba. COSA SAPPIAMO

Iran, l’arsenale degli Ayatollah: droni, missili e lo spettro nucleare

Durante l’attacco a Israele, Teheran avrebbe lanciato nel complesso centinaia di proiettili, di cui almeno 100-150 droni e 40-60 missili. Si tratta dei droni kamikaze del tipo Shahed 137, missili balistici ipersonici modello Kheibar e missili da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane, oltre che le più numerose in un solo attacco, ma di certo non sono le più potenti nel temibile e variegato arsenale iraniano. GUARDA LA GALLERY

Netanyahu, Iran dovrà aspetta nervosamente nostra risposta

 L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ad una riunione dei ministri del Likud. Poi ha aggiunto - secondo la stesse fonti - "Israele risponderà all'attacco dell'Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia". 

Raid Iran su Israele, la frattura nella comunità internazionale sul rischio escalation

L'attacco missilistico sferrato sabato notte da Teheran ha allargato le distanze tra i Paesi sulla crisi in Medioriente. Usa e alleati occidentali si ricompattano sul sostegno allo Stato ebraico. Più prudenti Russia, Cina e Turchia che hanno rinsaldato i rapporti con la Repubblica Islamica. Egitto "preoccupato" sulla tenuta della frontiera. LEGGI QUI

Perché l'Iran ha attaccato Israele? I motivi dietro la ritorsione di Teheran

L'attacco iraniano del 13 aprile è un’azione senza precedenti: mai Teheran aveva colpito direttamente all'interno dei confini israeliani. Si tratta di una risposta all'offensiva contro l'ambasciata iraniana a Damasco - attribuita a Israele - in cui sono stati uccisi diversi alti ufficiali dei Pasdaran. Ma non va dimenticato che le tensioni tra i due Paesi hanno radici profonde. COSA SAPPIAMO

Crosetto: "Attacco dimostra importanza sistema difesa aerea e missilistica integrato"

"Quanto avvenuto con l’attacco a Israele dimostra due cose: in primo luogo, l’importanza di possedere un sistema di difesa aerea e missilistica integrato ed efficace, adeguato in termini quantitativi e qualitativi, quale strumento di deterrenza e sicurezza per la Nazione". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nell'informativa alle commissioni riunite di Camera e Senato sui recenti sviluppi della crisi in Medio Oriente

Crosetto: "Con allargamento conflitto rischio aumenti, a partire da benzina e beni primari"

"Potrebbero esserci aumenti generalizzati, a partire da quello della benzina e di altri beni primari, già rallentati o impediti dalla guerra ibrida degli Houti nel mar Rosso. Anche per prevenire che ciò accada noi continueremo a fornire aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, a fare pressioni in ogni modo su Israele, affinché eviti una risposta militare troppo dura, a lavorare per una de-escalation nell’intera regione. Lo facciamo, e lo faccio, in silenzio e con discrezione, come è mio costume, ma in modo costante, pressante e quotidiano". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nell'informativa alle commissioni riunite di Camera e Senato sui recenti sviluppi della crisi in Medio Oriente.

Crosetto: "Militari italiani no target ma rischi ci sono"

"I nostri militari non sono obiettivi deliberati ma c'è il rischio di un loro coinvolgimento anche se non intenzionale nello scambio di fuoco tra le parti". Lo ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto, nell'informativa davanti alla commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera sul Medioriente. "I nostri contingenti - ha spiegato - sono stati avvisati per tempo del possibile attacco e ciò ha consentito loro di prendere le contromisure necessarie, procedure di sicurezza note e ben rodate che non hanno colto di sorpresa i militari italiani". 

Ambasciatore israeliano Alon Bar a Sky TG24: "Troppo presto per una de-escalation"

L'attacco dell'Iran contro Israele del 13 aprile ha allargato la guerra in Medioriente. Il diplomatico israeliano in Italia ha parlato dell'attacco, attribuito a Israele, dell'1 aprile contro l'ambasciata iraniana a Damasco. "La Guardia iraniana - ha detto - deve essere trattata come organizzazione terroristica". E ha aggiunto: "Non è una buona idea dire al nemico cosa faremo, ma finché non troveremo un modo di fermare l'Iran il rischio di escalation continuerà ad esistere". LEGGI L'ARTICOLO

Usa, fiduciosi che Netanyahu sia consapevole di timori Biden

"Il presidente non vuole che ci sia una escalation del conflitto in Medio Oriente e sono fiducioso che Netanyahu, con cui ha parlato diverse volte, sia consapevole delle sue preoccupazioni": lo ha detto il portavoce della Casa Bianca John Kirby.

Media, le difese aeree iraniane in massima allerta

Le difese aeree dell'Iran sono state poste in stato di massima allerta, in previsione di un possibile attacco israeliano che potrebbe essere "imminente". Lo riferiscono alcuni media iraniani rilanciati su X da analisti e osservatori. 

media, Netanyahu ha rifiutato colloqui con diversi leader occidentali

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto la richiesta di colloquio di diversi leader stranieri che volevano convincerlo a non reagire all'attacco dell'Iran. Lo riferiscono i media locali.

Tajani, al lavoro contro escalation dopo attacco Iran

"Quello di sabato notte è il primo attacco che l'Iran sferra direttamente contro lo stato di Israele", ha spiegato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani alle commissioni riunite di Camera e Senato. Il ministro ha sottolineato che l'attacco "rischia di innescare nuove reazioni: lavoriamo per scongiurare una nuova escalation".

Usa, non siamo coinvolti nell'eventuale risposta d'Israele

"Il governo israeliano deciderà da solo se ci sarà una risposta" all'attacco iraniano "e quale sarà la risposta".  Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti "non sono coinvolti nell'eventuale risposta" israeliana. 

Hamas pronta a rilascio meno di 20 ostaggi in cambio tregua di 6 settimane

Hamas sarebbe pronta a rilasciare meno di 20 ostaggi in cambio di una tregua di sei settimane, ha reso noto Channel 12. Hamas chiede tuttavia il rilascio di un numero più alto di detenuti nelle carceri di sicurezza, incluse persone condannate per reati di sangue. 

Il capo dell'Idf, Israele risponderà all'attacco dell'Iran

Israele risponderà all'attacco dell'Iran. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi parlando nella base dell'aviazione di Nevatim, uno degli obiettivi dei droni e dei missili di Teheran sabato scorso. "Il lancio di così tanti droni e missili nel territorio israeliano - ha detto - avrà la sua risposta".

Meloni sente re Giordania, evitare escalation

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto - informa una nota di palazzo Chigi - questo pomeriggio un colloquio telefonico con il re di Giordania Abdallah II sulla situazione regionale in Medio Oriente dopo l'attacco iraniano contro Israele. La premier Meloni - si spiega - ha richiamato le conclusioni della riunione dei leader G7 che aveva presieduto nella giornata di domenica e i due leader si sono concentrati sull'esigenza di evitare un'ulteriore escalation nella regione. 

Gli Usa ribadiscono, 'siamo al fianco di Israele'

"Siamo al fianco di Israele e della difesa della sua sicurezza". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con la stampa. "Anche se ci sono stati dei motivi di disaccordo in questi mesi, il legami tra americani e israeliani è forte", ha sottolineato il funzionario.

Usa condanna omicidio giovane israeliano in Cisgiordania

Gli Usa hanno condannato l'omicidio di un adolescente israeliano in Cisgiordania, nonché il conseguente scoppio di violenza nei territori palestinesi occupati. "Condanniamo fermamente l'omicidio del quattordicenne israeliano Benjamin Achimeir", ha dichiarato in una nota il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller,  aggiungendo di essere "sempre più preoccupato per le violenze commesse contro i civili palestinesi e i loro beni in Cisgiordania in seguito alla scomparsa di Achimeir".

Biden: "Determinati a evitare allargamento conflitto"

"Siamo determinati ad evitare l'allargamento del conflitto in Medio Oriente". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, incontrando alla Casa Bianca il primo ministro iracheno, Shyaa al-Sudani.

Biden: "Evitare l'escalation del conflitto in Medio Oriente"

Joe Biden ha ribadito di voler evitare una escalation del conflitto in Medio Oriente, ricevendo alla Casa Bianca il premier iracheno Mohammed Shiaa Al-Sudani. 

Israele, "ridotti gli attacchi su Gaza per accordo sugli ostaggi"

Il motivo per cui Israele ha ridotto l'intensità delle operazioni militari sulla Striscia è che vuole "raggiungere un accordo sugli ostaggi". Lo ha detto il ministro Miki Zohar parlando alla Knesset. "La ragione di questo - ha spiegato - è che noi vogliano raggiungere una intesa sugli ostaggi. Se quest'intesa non ci sarà, torneremo alla soluzione militare". 

Parigi, espressa all'ambasciatore Iran condanna per l'attacco

La Francia ha "ricordato con la più grande fermezza" all'ambasciatore iraniano a Parigi - convocato oggi al Quai d'Orsay - "la condanna della Francia per l'attacco lanciato da Teheran contro Israele la notte fra sabato e domenica": lo rende noto un comunicato del Quai d'Orsay al termine della convocazione dell'ambasciatore, Mohammad Amin-Nejad. "La Repubblica islamica, lanciando questo irresponsabile attacco - si legge nel comunicato - fa correre il rischio di un incendio generale al quale nessuno avrebbe interesse. Queste azioni gravi e senza precedenti, che minacciano la sicurezza di Israele, quella dei nostri partner, e la stabilità regionale, devono cesare immediatamente. 

Solidarietà a Palestina, occupato rettorato Statale Milano

Un gruppo di studenti ha occupato il rettorato dell'università Statale di Milano in solidarietà con il popolo palestinese, espondendo uno striscione con la scritta "Unimi prendi posizione. Stop genocidio", lanciando volantini nel cortile principale dell'ateneo, dove sono collocate numerose installazioni per la Design Week e quindi affollato anche da turisti. "Oggi come student* dell'università statale di Milano scegliamo di denunciare chi chiude gli occhi davanti al genocidio in corso a Gaza - si legge nel volantino firmato dal collettivo Rebelot - Non possiamo più tollerare che l'amministrazione di questa università non prenda posizione riguardo al massacro senza precedenti del popolo palestinese, che fa seguito a 75 anni di politiche di occupazione, apartheid e pulizia etnica, popolazione che viene costantemente minata da tentativi di rimozione dalla memoria e dallo scenario globale".

Washington Post, "Israele valuta raid su Teheran o attacco informatico"

"Tutti sono d'accordo che Israele debba rispondere. La domanda è come e quando". Lo ha dichiarato al Washington Post un funzionario israeliano che avvicina la rappresaglia dello Stato ebraico contro l'Iran per l'attacco di sabato notte. Secondo la fonte, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto alle Idf di fornirgli una lista di obiettivi, con l'obiettivo di Tel Aviv che è "mandare un messaggio" a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo del governo, evidenzia la fonte, c'è un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.

Zaki: "Netanyahu responsabile per attacco a consolato Iran, prima cosa ora è tregua"

"In questo momento è importante parlare di come costruire la pace, dopo gli eventi di ottobre tutti purtroppo parlano della terza guerra mondiale. Per capire quanto sta avvenendo però occorre ricostruire gli avvenimenti, Netanyahu ha responsabilità di quanto sta avvenendo, dopo aver attaccato il consolato iraniano e ora Teheran sta reagendo". Lo dice l'attivista per i diritti umani, Patrick Zaki, nel corso della presentazione di un suo libro in Senato, rispondendo a una domanda della senatrice del M5S, Mariolina Castellone che ha organizzato l'evento a Palazzo Giustiniani. 

Gallant a Usa: non c'è altra scelta che rispondere all'Iran

"Non c'è altra scelta se non quella di rispondere all'attacco dell'Iran". Lo ha detto, secondo il sito Axios che cita fonti informate, il ministro della Difesa Yoav Gallant in una conversazione avuta ieri con il capo del Pentagono Lloyd Austin. La stessa fonte ha ricordato che l'amministrazione Biden e diversi altri Paesi occidentali alleati con Israele stanno esortando il governo di Benyamin Netanyahu a non precipitarsi in una ritorsione contro l'Iran che potrebbe portare a una guerra regionale.

Prefetto Roma: ‘Arruolamenti attraverso web, serve prevenzione’

“Oggi gli arruolamenti avvengono attraverso il web”. Lo afferma il prefetto di Roma Lamberto Giannini al convegno “Cybercrime e cyberterrorismo, strategie di prevenzione e contrasto” all’Università Lumsa. Giannini ha ricordato la minaccia dei cosiddetti “lupi solitari” in grado di “passare all’azione in pochissimo tempo”.   Per contrastare la minaccia “serve uno studio attento e accurato dei fenomeni e si vedrà che i terroristi sono sempre pronti a fornirsi di  tecnologia per acuire la minaccia”, osserva il prefetto secondo il quale “serve massima attività di prevenzione” anche rispetto alla “propaganda”.

Viminale: dai lupi solitari il rischio principale

ll rischio principale per la sicurezza deriva dalle potenziali azioni di lupi solitari. Così fonti del Viminale, dopo al riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, all'indomani dell'attacco dell'Iran ad Israele. E da parte degli apparati c'è attenzione anche sui flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. in proposito permangono in vigore i controlli alla frontiera Est.

Media: Iran ha inviato messaggio a Israele tramite Egitto

"Due importanti messaggi" sono stati inviati dall'Iran dopo il massiccio attacco di sabato notte a Israele. Il primo, senza precedenti, allo stesso Stato ebraico tramite l'Egitto, ed il secondo agli Usa tramite la Turchia. Il contenuto dei messaggi - hanno riferito fonti diplomatiche iraniane ad al-Jazeera, secondo quanto riportano i media della Repubblica islamica - è che la risposta della Repubblica islamica all'eventuale reazione israeliana sarà "devastante".

Sunak: 'Il programma nucleare dell'Iran mai così avanzato'

Il programma nucleare dell'Iran non è "mai stato a uno stadio così avanzato". Lo ha sostenuto il premier britannico Rishi Sunak aggiornando la Camera dei Comuni sugli sviluppi in Medio Oriente dopo la rappresaglia di Teheran contro Israele. Sunak ha poi sollecitato la comunità internazionale all'unità, ribadendo la necessità di evitare un'escalation, ma sottolineando anche "la risposta" comune assicurata dal G7 alla Repubblica Islamica. Non ha invece raccolto la sollecitazione della sua ex ministra Suella Braverman, dell'ultradestra Tory, a etichettare come "terrorista" la Guardia Rivoluzionaria iraniana (i cosiddetti pasdaran).

Lo scrittore iraniano Ziarati: 'Attacco arma di distrazione di massa'

L'attacco dell'Iran contro Israele ha tutte le caratteristiche di "un'azione di propaganda sia da una parte che dall'altra. Una propaganda che serve, a ciascuna parte, come arma di distrazione di massa. Bibi Netanyahu ha tutto l'interesse a spostare la tensione sulla crisi con l'Iran, coinvolgendo la Repubblica Islamica in questa guerra, perché vuole entrare a Rafah. Mentre, dall'altra parte, in Iran, combinazione, esattamente nello stesso giorno la polizia morale ha ripreso a dare la caccia alle donne malvelate, ad arrestarle, picchiarle, multarle eccetera". E' l'analisi di Hamid Ziarati, scrittore, ingegnere e insegnante iraniano naturalizzato italiano, che - sentito dall'Adnkronos - esaminando alcuni 'numeri' (quelli dei droni e dei missili lanciati contro Israele) dell'attacco di sabato scorso, sottolinea come "a pagare il prezzo più alto di questa propaganda" ci sia "la popolazione civile palestinese e quella iraniana, per non parlare di quello che hanno pagato già gli israeliani, per la follia di pochi disperati il 7 ottobre". 


Cnn: Israele rinvia operazione a Rafah dopo raid iraniano

Israele avrebbe deciso di rinviare la sua annunciata offensiva militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo l'attacco iraniano di sabato notte. Lo riporta la Cnn, citando due fonti israeliane anonime, secondo cui proprio oggi le Idf avevano in programma di rendere noti gli ordini di evacuazione per le circa 1,4 milioni di persone che vivono nella città. Quei piani per il momento sono stati accantonati. L'emittente pubblica Kan, precisa la Cnn, ha riferito la stessa notizia nelle scorse ore, ma il Likud - il partito del primo ministro Benjamin Netanyahu - ha smentito.



Unrwa: 'Il rischio maggiore le minacce Israele di invadere Rafah'

Il "maggiore timore" sono "le minacce israeliane di invasione terrestre a Rafah", dove sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, che se realizzate provocherebbero "un massacro anche peggiore" di quello registrato a Gaza negli ultimi sei mesi, dall'inizio della guerra fra Israele e Hamas. Raquel Martì, direttrice esecutiva del Comitato spagnolo dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Palestinesi in Medio Oriente, assicura che "non si era mai visto un tale grado di distruzione" nella regione. In dichiarazioni all'Efe, Martì ha segnalato che la situazione di sovraffollamento a Rafah "in tende da campo senza condizioni igienico sanitarie per poter vivere" sta provocando ogni giorno a circa 300.000 persone "diarree acute provocate dall'ingestione di acqua contaminata, perché Israele ha tagliato le condotte dell'acqua a Gaza". E assicura che si stanno diffondendo fra la popolazione epatiti, infezioni respiratorie e della pelle, "a parte le malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari o cancro della popolazione, che non ha accesso ai trattamenti, perché è bloccato l'arrivo di medicine". "Per ora non si prevede un cessate il fuoco. E Gaza dipende totalmente dagli aiuti umanitari", rileva Raquel Martì. Scarseggiano medicinali perché Tel Aviv "ha vietato molti prodotti contro il cancro e perfino analgesici". Per cui "si stanno amputando arti a una media giornaliera di dieci bambini senza anestesia", denuncia la responsabile del Comitato iberico di Unrwa. E non si tratta di amputazioni provocate dalle ferite, ma "perché è l'unica soluzione, non avendo medicine per evitare infezioni" e setticemie. Una situazione drammatica negli ospedali denunciata anche da Medici senza Frontiere e dall'Organizzazione Mondiale della Salute. Si stima che almeno 14.500 bambini siano stati uccisi nel conflitto. E la fame è già una delle principali cause di morte sulla Striscia: "Gli ospedali stanno ricevendo bambini del tutto denutriti, ridotti a scheletri, a causa del blocco degli aiuti umanitari, soprattutto al nord di Gaza dove "Israele vieta a Unrwa e ad altre organizzazioni di distribuire alimenti e blocca i convogli umanitari", denuncia Martì. L'Agenzia delle Nazioni Unite assiste attualmente nelle sue strutture un milione di rifugiati palestinesi, in maggioranza donne e bambini.

Media: 'Israele valuta risposta a Iran ma senza guerra regionale'

Il gabinetto di guerra ha concluso la sua riunione sull'Iran. Secondo la tv Canale 12 sono state discusse "diverse opzioni" ognuna delle quali rappresenta "una risposta dolorosa" all'attacco di Teheran ma senza scatenare "una guerra regionale". Secondo la stessa fonte, l'obiettivo è di scegliere un'opzione che "non sia bloccata dagli Usa". Il gabinetto, secondo i media, tornerà a riunirsi domani. 

Onu: aiuti per Gaza restano una priorità

Assicurare a Gaza gli aiuti necessari attuando la risoluzione 2027 dell'Onu resta una priorità, nonostante il contesto geopolitico viva nuove tensioni. Lo ha detto la coordinatrice Onu per gli Affari umanitari e la ricostruzione a Gaza, Sigrid Kach, che ha incontrato oggi al Cairo il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. L'incontro - ha riferito il portavoce del ministero egiziano Ahmed Abu Zeid - è servito a fare il punto sul meccanismo degli aiuti, come previsto dalla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu e a coordinare i vari sforzi in corso per farlo funzionare il più rapidamente possibile. Il ministro Shoukry ha colto l'occasione per ribadire la responsabilità giuridica e umanitaria delle parti internazionali nel garantire l'attuazione delle disposizioni della Risoluzione 2027 del Consiglio di Sicurezza e di tutte le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale relative alla situazione di Gaza. "Affrontare seriamente e urgentemente la travolgente crisi umanitaria nella Striscia di Gaza" - ha detto - non può che passare per "un cessate il fuoco immediato e permanente, nonché implementando gli aiuti in modo completo, sicuro e intensivo in tutte le aree di Gaza, rimuovendo gli ostacoli posti da Israele a questo riguardo". 

Ben Gvir: 'Non sono più vincolato a coalizione di governo'

Il ministro della Sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir ha fatto sapere di non sentirsi più "vincolato dalla disciplina di coalizione" dopo che i partiti religiosi della maggioranza di governo Shas e Torah Unita hanno espresso opposizione a un'espansione della sua autorità. "Nelle ultime ore - ha sostenuto una nota del partito di Ben Gvir, 'Potere ebraico' - i rappresentanti delle fazioni religiose hanno informato il ministro che non permetteranno il trasferimento della Divisione di controllo immobiliare al Ministero della Sicurezza nazionale". Per questo, Ben Gvir ha informato "il presidente della coalizione che da oggi 'Potere ebraico' non è vincolata dalla disciplina della coalizione e fino al trasferimento dell'autorità voterà come ritiene opportuno". 

Wsj, risposta Israele possibile già oggi

Israele risponderà presto all'attacco iraniano, forse già oggi. E' quanto scrive il Wall Street Journal, che cita fonti americane e occidentali, che esprimono tuttavia l'auspicio che questo non avvenga, avendo sia Tel Aviv che Teheran rivendicato la vittoria nell'attacco di sabato sera, che gli permette di avere una via d'uscita dall'escalation.

Iran, cargo sequestrato vicino agli Emirati ha infranto la legge

"L'Iran ha sequestrato una nave battente bandiera portoghese sabato perché ha infranto le leggi marittime e non rispondeva alle chiamate da parte dei rispettivi funzionari iraniani". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in riferimento al sequestro nel fine settimana da parte delle Guardie della rivoluzione del cargo Aries della Msc, nel Golfo di Hormuz, a 80 chilometri dalle coste degli Emirati Arabi Uniti. Il percorso della nave commerciale è stato deviato verso acque territoriali iraniane, ha aggiunto Kanani. "Non c'è dubbio che la nave sia legata al regime sionista", ha detto il funzionario della Repubblica islamica, come riporta Irna. 

Usa confermano, Houthi hanno lanciato missile balistico prima di attacco Iran

Il Comando militare Centrale degli Stati Uniti ha confermato che i ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato un missile balistico nel Golfo di Aden sabato pomeriggio, poco prima dell'inizio dell'attacco dell'Iran contro Israele. Il lancio è avvenuto intorno alle 19:00 (ora locale di Sana'a). "Non ci sono stati feriti o danni su navi Usa o della coalizione o commerciali", ha dichiarato il Centcom in una breve dichiarazione pubblicata sul social network X. Le forze Usa avevano il giorno prima distrutto quattro droni lanciati da zone dello Yemen controllate dagli Houthi.

Netanyahu convoca leader opposizione per riunione su sicurezza

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato i leader dell'opposizione per un aggiornamento sulle condizioni di sicurezza del Paese. Lo riporta la stampa locale, precisando che la riunione si terrà nella Kirya, dove si trova il quartier generale delle Forze di difesa israeliane a Tel Aviv.

Il Messico suggerisce ai connazionali di lasciare Israele

Il ministero degli Esteri messicano ha sconsigliato ai connazionali di effettuare viaggi non essenziali in Medio Oriente, soprattutto in Israele e in Iran, "poiché le azioni di assistenza e protezione consolare potrebbero essere seriamente compromesse a causa dell'escalation delle tensioni in questi Paesi".   Il governo ha poi suggerito ai messicani in Israele di programmare l'uscita dal Paese "nel minor tempo possibile" e di  mantenersi informati attraverso le autorità locali sulle vie di evacuazione più sicure e sui rifugi più vicini ai loro domicili.

Ambasciatore Iran in Spagna: "Se Israele reagisse nostra risposta sarà più dura"

La risposta dell'Iran sarà "più dura" in caso di rappresaglia israeliana all'attacco sferrato contro lo Stato ebraico nella notte tra sabato e domenica. Lo ha dichiarato l'ambasciatore iraniano in Spagna, Reza Zabib, confermando in una conferenza stampa che considera l'operazione "finita".

L'ambasciatore ha quindi esortato l'Unione europea a riflettere se sostenere il diritto internazionale o "una situazione caotica" prima di applicare eventuali sanzioni a Teheran per i suoi attacchi contro Israele. Secondo Zabib, infatti, "molti" Paesi europei "hanno evitato di condannare anche a parole" il raid contro il consolato iraniano a Damasco e "ora potrebbero voler imporre sanzioni". 

"Viviamo sotto sanzioni da 45 anni", ha ricordato Zabib, che ha sottolineato che ciò non ha causato "problemi" alla Repubblica islamica, aggiungendo che l'Iran "si aspetta che i Paesi che sostengono il diritto internazionale reagiscano di conseguenza e pubblicamente". L'ambasciatore iraniano, che ha descritto Israele come "un'entità canaglia", ha sostenuto che, senza un attacco come quello di sabato, "nessuno potrebbe escludere che non ci siano più attacchi contro le strutture diplomatiche". In questo modo, ha concluso, le autorità iraniane hanno finora adottato la linea del "contenimento strategico" di fronte alle azioni di Israele, anche se dopo "l'ultima aggressione del regime sionista" Teheran è passata alla "deterrenza attiva".

Di Maio, 'Ue ha credibilità per chiedere moderazione a Israele'

"Gli Stati membri dell'Ue sono stati chiari nel condannare un attacco completamente sproporzionato. Il fatto che tutti insieme abbiamo difeso Israele quella notte ci permette di avere la credibilità per rivolgere a Israele un appello alla moderazione rispetto alla risposta. Lo abbiamo visto con il presidente degli Usa che va a Tel Aviv nei giorni successivi al 7 ottobre e dice 'non fate gli stessi nostri errori dopo l'11 settembre". Lo ha detto l'inviato dell'Ue per il Golfo, Luigi Di Maio, a 'L'aria che tira'. "Credo che l'Ue abbia la forza per rivolgere un appello a Israele per evitare una escalation. Domani ci sarà una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell'Ue e la settimana prossima a Lussemburgo è previsto un incontro tra i ministri degli Esteri dell'Ue e i ministri dei Paesi arabi del Consiglio di Cooperazione del Golfo", ha sottolineato Di Maio spiegando che "nelle prossime settimane saranno sempre più fondamentali i rapporti tra l'Ue e i Paesi moderati del Medio oriente per cercare di raggiungere un cessate il fuoco sostenibile a Gaza e ed evitare una escalation, per esempio in Libano". 

Cresce il pressing di Israele sul Brasile, 'condanni l'Iran'

Cresce il pressing sul governo brasiliano affinché condanni apertamente l'attacco compiuto sabato dall'Iran contro Israele: in un'intervista alla radio Cbn, l'ambasciatore israeliano in Brasile, Daniel Zonshine, ha affermato di aspettarsi che l'esecutivo del presidente Luiz Inacio Lula da Silva sia "più chiaro" nella sua presa di posizione ufficiale. Secondo lui, la nota emessa dal ministero degli Esteri "non è stata una condanna" vera e propria. Ieri anche l'Istituto Brasile-Israele, la principale rappresentanza della comunità israeliana nel Paese sudamericano, aveva criticato la generica "preoccupazione" espressa da Brasilia sull'aggravarsi del conflitto in Medio Oriente. Le relazioni diplomatiche tra Israele e Brasile sono entrate in crisi dopo alcune dichiarazioni di Lula, che ha paragonato all'Olocausto le azioni dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza.

Lapid, 'Gantz ci aiuti a far cadere governo Netanyahu, potrebbe essere nuovo premier'

"Il modo per avere influenza è aiutarci a far cadere questo governo". E' questo l'appello che il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha rivolto a Benny Gantz, l'ex capo dello Stato Maggiore e ministro della Difesa, che dopo gli attacchi del 7 ottobre ha accettato di entrate nel governo di emergenza nazionale di Benjamin Netanyahu. 

"Formeremo un nuovo governo e questo governo avrà molta più influenza, Benny Gantz potrebbe essere primo ministro e non c'è cittadino che non sarebbe contento di avere Gadi Eisenkot come ministro della Difesa", ha aggiunto, riporta Times of Israel,  Lapid, riferendosi all'altro esponente dell'opposizione, anche lui ex capo dello Stato Maggiore, che ha accettato dopo gli attacchi di Hamas di sostenere il governo di Netanyahu. 

Secondo Lapid, l'attule leadership israeliana, influenzata dalle componenti di estrema destra del governo, ignorano le posizioni di Gantz e  Eisenkot e così loro aiutando ad far cadere il governo, potrebbero "veramente avere un impatto positivo, sostanziale e profondo sul destino del nostro Paese". 

Macron, 'intercettati missili da nostra base in Giordania'

La Francia ha "intercettato" dalla Giordania missili e droni iraniani lanciati contro Israele nella notte fra sabato e domenica. E' quanto ha confermato a BFM TV il presidente Emmanuel Macron. "Noi - ha detto - abbiamo una base aerea in Giordania. Lo spazio aereo giordano è stato violato da questi lanci. Abbiamo fatto decollare i nostri aerei e abbiamo intercettato quello che dovevamo intercettare".

L'Argentina chiude 4 ambasciate in Medio Oriente per sicurezza

Il governo argentino ha ordinato la chiusura di quattro sue ambasciate all'estero in risposta all'allarme di sicurezza globale innescato dall'attacco dell'Iran a Israele. Si tratta delle sedi diplomatiche in Israele, Iran, Siria e Libano. Secondo le autorità, si tratta di una misura temporanea per motivi di sicurezza che è stata già comunicata con una circolare dal ministero degli Esteri e che sarà in vigore fino a quando il presidente Javier Milei definirà i prossimi passi da seguire nell'ambito dell'escalation del conflitto in Medio Oriente. 

Mosca fa appello alla moderazione in Medio Oriente

Il Cremlino fa appello alla moderazione in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran a Israele. "Siamo molto preoccupati per l'escalation della tensione e chiediamo moderazione a tutti i Paesi della regione", ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass. "Chiediamo di risolvere le differenze esclusivamente tramite la strada politica e diplomatica", ha aggiunto. 

Sunak respinge versione Iran, 'nessun avvertimento 72 ore prima attacco'

Il Premier britannico Rishi Sunak respinge la dichiarazione dell'Iran secondo cui aveva dato un preavviso di 72 ore prima dell'inizio dell'attacco contro Israele. Era stato ieri il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian a dire che l'Iran aveva dato ai Paesi vicini e agli alleati degli Usa 72 ore di tempo. "Respingiamo questa formulazione", ha dichiarato un portavoce di Downing Street, ribadendo "la condanna nei termini più fermi dell'attacco diretto a Israele". 


Hezbollah, 'colpiti soldati israeliani entrati in Libano'

Nel rivendicare l'esplosione che stamani ha ferito dei soldati israeliani, Hezbollah ha spiegato di aver preso di mira militari che avevano "varcato il confine" con il Libano. Secondo il movimento armato libanese filo-iraniano, questa operazione avrebbe causato morti e feriti tra i soldati israeliani. "Dopo aver osservato il movimento delle truppe nemiche, la resistenza islamica (Hezbollah) ha piazzato esplosivi nel settore di Tell Ismail, all'interno del territorio libanese, vicino al confine con la Palestina occupata", si legge nel comunicato. "Questi esplosivi sono stati fatti esplodere quando un gruppo della brigata Golani ha attraversato il confine", si legge. È la prima volta da ottobre scorso che Hezbollah rivendica un'operazione del genere utilizzando esplosivi piazzati lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi. Secondo media panarabi, quattro soldati sono rimasti feriti nell'esplosione di una mina mentre si trovavano a bordo del loro veicolo vicino al confine.

Berlino convoca ambasciatore iraniano

La Germania convoca oggi l'ambasciatore iraniano, all'indomani di un'analoga convocazione fatta a Teheran per l'ambasciatore tedesco, francese e britannico per la loro risposta all'attacco missilistico e con droni contro Israele. 

"L'ambasciatore iraniano è stato convocato al ministero degli Esteri questa mattina e il colloquio è in corso", ha dichiarato il portavoce del ministero nel corso del suo briefing.


Madrid, 'per evitare escalation urgente riconoscere Palestina'

Il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, ha valutato positivamente che, dopo l'attacco di sabato dell'Iran a Israele, i due Paesi "non abbiano avuto un'attitudine aggressiva". "Ma siamo molto lontani da quello che reclamano la Spagna e gli alleati", ha osservato Albares in un'intervista a Tve. Nei prossimi giorni sia la Spagna che le altre potenze saranno "molto attenti alla situazione che è incalzante e grave, e a fare il possibile per evitare un'escalation", ha detto il capo della diplomazia spagnola. "Ma tutti sappiamo qual è la soluzione del conflitto nella regione", ha aggiunto. "Sta nel cessate il fuoco a Gaza e nella pace e stabilità in tutto il Medio Oriente, che passa per  il riconoscimento dello Stato palestinese e la soluzione dei due Stati", ha segnalato. 

Iran alla Germania, fermate Israele a Gaza invece di condannarci

"Invece di condannare le azioni legittime dell'Iran, gli sforzi della Germania dovrebbero essere concentrati su come fermare la guerra a Gaza e come stabilire pace e sicurezza dal Mediterraneo al Mar Rosso". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, durante una telefonata con l'omologa tedesca, Annalena Baerbock. Il capo della diplomazia di Teheran ha definito "preciso" e "minimo" l'attacco dell'Iran contro Israele tra sabato e domenica, in ritorsione per il raid contro l'ambasciata iraniana a Damasco dove sono stati uccisi sette membri delle Guardie della rivoluzione. "Se il regime di Israele vuole continuare con le sue mosse avventuriste, la ritorsione sarà veloce e su larga scala", ha ribadito Amirabdollahian, condannando il sostegno di Berlino allo Stato ebraico. "I nostri sforzi congiunti dovrebbero essere concentrati su come impedire un'escalation delle tensioni", ha detto Baercok ad Amirabdollahian, secondo quanto riporta Mehr. 

Tajani, 'sanzioni G7 all'Iran? Decisione da prendere insieme'

Sull'eventualità di nuove sanzioni da parte del G7 nei confronti dell'Iran "dobbiamo prendere decisioni tutti insieme, si vedrà". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine di un convegno del Ppe sull'agricoltura. 

Scholz, 'Israele contribuisca a de-escalation, Teheran non vada avanti'

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato oggi Israele a contribuire ad una de-escalation dopo l'attacco iraniano nel fine settimana. La riuscita difesa contro circa 300 droni e missili è stata "un successo che forse non dovrebbe essere sprecato", ha dichiarato Scholz a Shanghai, seconda tappa della sua visita in Cina. "Da qui il nostro consiglio (a Israele) di contribuire alla de-escalation", ha aggiunto.

Tuttavia, ha anche lanciato un altro avvertimento all'Iran, sottolineando che il primo attacco della Repubblica islamica al territorio israeliano è stata una "terribile escalation" che non avrebbe dovuto avere luogo. "Questo non deve proseguire da parte da parte iraniana", ha avvertito Scholz.

Meloni: "Al lavoro sulla de-escalation, contenta dell'unità di intenti del G7". VIDEO

Ambasciatore d'Israele a riunione del comitato di crisi di Milei

Il presidente argentino, Javier Milei, durante la riunione del "comitato di crisi" da lui convocata dopo l'attacco dell'Iran a Tel Aviv ha fatto sedere accanto alla sua vice, Victoria Villerruel, l'ambasciatore israeliano a Buenos Aires, Eyal Sela. A quest'ultimo è stato chiesto di avviare formalmente la riunione di gabinetto. A causa dell'escalation del conflitto in Medio Oriente, il leader ultraliberista aveva anticipato il suo ritorno nel Paese dal viaggio che stava effettuando negli Stati Uniti. E invece di stabilire una posizione neutrale sulla questione, come hanno fatto la maggior parte dei suoi omologhi della regione e del resto del mondo, Milei ha espresso il suo sostegno a favore del governo di Benjamin Netanyahu.   "L'Argentina sostiene con forza lo Stato di Israele in difesa della sua sovranità", ha detto il portavoce presidenziale, Manuel Adorni, al termine della riunione presso la Casa Rosada. La "chiara condanna dell'Iran" da parte dell'Argentina dimostra che il Paese si è collocato "dalla parte giusta della storia e dei fatti", ha affermato a sua volta Sela. 

Meloni: "Ferma condanna per l'attacco dell'Iran, ma ora de-escalation"

Nella riunione di ieri del G7 "si è ribadita la  necessità di fare tutti la nostra parte per dialogare con tutti gli attori interessati e far passare messaggi di responsabilità". Lo ha detto a Verona la premier Giorgia Meloni, a margine della sua visita al Vinitaly. "Ribadiamo come governo - ha aggiunto - la nostra ferma condanna per l'attacco iraniano contro Israele. Credo però sia molto importante una de-escalation nel conflitto all'interno di quella regione, tutti quanti ci rendiamo conto che una escalation potrebbe avere conseguenze molto significative". 

Reuters: "L’attacco dell’Iran a Israele non ha solo intensificato le tensioni in tutto il Medio Oriente, ma ha anche scatenato il caos nelle compagnie aeree di tutto il mondo"

L'ambasciatore di Israele a Roma: "La nostra risposta? Non è buona idea dire a nemici cosa faremo"

"Non so e non sarebbe una buona idea dire ai nostri nemici cosa faremo". Lo ha detto a Start Sky Tg24 l'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, rispondendo alla domanda se Israele risponderà all'attacco di sabato dell'Iran. "Il mio Paese è stato attaccato da centinaia di missili e droni e con successo abbiamo bloccato l'attacco - ha aggiunto - Questo è parte di uno sforzo continuo dell'Iran per portare una escalation, con attacchi dal Libano, dallo Yemen, dalla Siria, dall'Iraq e dall'Iran stesso. Finché non troveremo un modo per fermare l'Iran, il rischio di escalation continuerà a esistere".

"L'Iran è impegnato direttamente e indirettamente in attacchi contro Israele, negli ultimi sei mesi molto intensi - prosegue Bar - L'Iran ha fornito ad  Hezbollah armi e infrastrutture e le persone uccise a Damasco erano comandanti della Guardia rivoluzionaria nazionale ed erano lì per coordinare gli attacchi proprio contro Israele. Non so se si fermeranno, ma se non lo faranno sarà importante una risposta internazionale più forte. La Guardia rivoluzionaria è coinvolta negli attacchi a Israele e deve essere trattata come  organizzazione terroristica. I missili e i droni usati in Israele sono gli stessi che vengono usati anche in Ucraina e in altri posti. E' presto per parlare di una de-escalation e noi continueremo a fare pressione per fermare questi attacchi contro Israele". 

"Non so chi ha attaccato le Guardie iraniane a Damasco - dice ancora l'ambasciatore - ma l'Iran è coinvolto in attacchi in molti Paesi nel mondo e negli ultimi mesi molte ambasciate, inclusa la nostra, sono state sotto minaccia in Europa. L'Iran che dice che le ambasciate non dovrebbero trovarsi dentro al conflitto lo ritengo qualcosa di molto ipocrita. Lì c'erano comandanti di un'organizzazione terroristica, la Guardia rivoluzionaria, che erano coinvolti negli attacchi a Israele".

Mitsotakis: "Occorre evitare un'escalation in Medio Oriente"

"Qualsiasi escalation in questo momento sarebbe una minaccia fondamentale per la stabilità e la sicurezza regionale. Continuiamo a sostenere Israele, ma allo stesso tempo esortiamo tutte le parti a mostrare la necessaria moderazione per evitare un'ulteriore escalation potenzialmente molto pericolosa": lo ha dichiarato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, all'inizio dell'incontro con la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova ad Atene, presso la residenza istituzionale di Villa Maximos. Lo riporta l'agenzia Ana-mpa. Il discorso del premier si è poi concentrato sulle tematiche relative allo Stato di diritto in Grecia. Parlando con Jourova, responsabile del coordinamento delle politiche sui valori e la trasparenza, Mitsotakis ha ribadito: "Credo che (in Grecia) siano stati compiuti progressi significativi, riconosciuti anche dalla Commissione europea. Prendiamo sempre molto sul serio le raccomandazioni della relazione annuale sullo Stato di diritto e cerchiamo di rispettarle nel miglior modo possibile". La vicepresidente della Commissione Ue ha ricordato che il nuovo rapporto sullo Stato di diritto sarà pubblicato all'inizio di luglio. "Sapete che tutti e quattro i temi che trattiamo nel rapporto sono essenziali per i nostri sistemi democratici, che si tratti del sistema giudiziario, dello stato dell'informazione, della lotta alla corruzione o del sistema complessivo istituzionale" ha dichiarato Jourova. 

Baerbock: "La rappresaglia non è una categoria nel diritto internazionale"

"Il diritto all'autodifesa significa difesa da un attacco. La rappresaglia non è una categoria nel diritto internazionale": Così la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha esortato Israele a guardare alle norme internazionali nel considerare la possibilità di una risposta all'attacco iraniano. Baerbock ha risposto alla domanda di un giornalista sul diritto di Israele ad una rappresaglia. 

L'Iran, ha quindi sottolineato la ministra, ha portato la regione sull'orlo di una guerra totale. "Al tempo stesso, tuttavia, questa escalation ha anche dimostrato che la regione è al fianco di Israele quando si tratta di frenare il pericoloso atteggiamento dell'Iran. Teheran è isolata", ha dichiarato Baerbock a Parigi. 

"Israele ha vinto in modo difensivo, grazie alla sua forte difesa aerea e al coraggioso intervento di Stati Uniti, Gran Bretagna e Stati arabi", ha continuato Baerbock. "Questa vittoria difensiva deve ora essere assicurata diplomaticamente. La nostra priorità deve essere quella di evitare una conflagrazione nella regione". Baerbock ha detto di aver parlato con il Ministro degli Esteri iraniano Hussein Amirabdollahian per metterlo in guardia contro qualsiasi ulteriore escalation da parte di Teheran.

Baerbock

©Ansa

Israele rilascia due membri della Mezzaluna Rossa palestinese

La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito, in un post su X, che le forze israeliane hanno rilasciato questa mattina due componenti degli equipaggi delle sue ambulanze dopo 50 giorni di detenzione. Erano stati sequestrati a un posto di blocco militare a Khan Younis mentre trasportavano pazienti dall'ospedale Al-Amal. Tuttavia, sei membri dell'equipaggio della Mezzaluna rossa palestinese restano in mani israeliane e il loro destino rimane sconosciuto. 

La Cina torna a chiedere "moderazione" per evitare l'escalation

Dopo il lancio di decine di droni e missili da parte dell'Iran contro Israele, la Cina ha chiesto ancora una volta "moderazione" a tutti le parti interessate. "La Cina invita le parti a mantenere la calma e la moderazione per evitare un'ulteriore escalation delle tensioni", ha risposto il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, quando gli è stato chiesto se la Cina abbia timore di essere coinvolta in un

conflitto. Domenica il ministero cinese degli Affari esteri aveva espresso preoccupazione "per l'attuale inasprimento della situazione" nella regione e aveva invitato "tutte le parti alla calma e alla moderazione"; aveva inoltre invitato la comunità internazionale, "soprattutto i Paesi influenti", a svolgere "un ruolo costruttivo nel mantenimento della pace e della stabilità regionale". 

Gaza, sale a 33.797 il numero dei palestinesi uccisi dal 7/10

E' salito ad almeno 33.797 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi nella Striscia di Gaza e a 76.465 il numero dei feriti dal 7 ottobre. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza spiegando che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 68 palestinesi mentre 94 sono rimasti feriti.

L'Iran: "L'Occidente apprezzi la nostra moderazione su Israele"

L'Occidente dovrebbe "apprezzare la moderazione dell'Iran" nei confronti di Israele. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, dopo l'attacco su larga scala allo Stato ebraico sabato notte in risposta al raid contro il consolato di Teheran a Damasco del 1 aprile scorso nel quale sono morti diversi Pasdaran, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi. I Paesi occidentali "dovrebbero apprezzare la moderazione adottata dall'Iran negli ultimi mesi", "invece di lanciare accuse... dovrebbero incolpare se stessi e rispondere all'opinione pubblica per le misure che hanno adottato contro i crimini di guerra commessi da Israele" nella sua guerra contro Hamas a Gaza, ha affermato Kanani.

Idf: "Gli aerei da combattimento dell'Iaf hanno intercettato con successo un Uav che si è avvicinato a Israele da est durante la notte"

Kenya: "Dall'Iran minaccia alla sicurezza internazionale"

Il presidente keniano William Ruto ha denunciato gli attacchi iraniani con missili e droni contro Israele, definendo la mossa di Teheran "una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale". In un comunicato reso ai media, riporta il sito Capital News, Ruto ha espresso la sua preoccupazione per quello che ha definito uno "sviluppo inquietante" che aggrava ulteriormente la già delicata situazione in Medio Oriente. "L'attacco rappresenta una minaccia reale e attuale alla pace e alla sicurezza internazionale, contravviene alla carta delle Nazioni Unite e dovrebbe essere condannato da tutti i Paesi che tengono alla pace", ha aggiunto Ruto, esprimendo anche un parere sull'eventuale risposta israeliana: "Nel rispondere a questo atto di aggressione, il Kenya esorta Israele a mostrare la massima moderazione, tenendo conto dell'urgente necessità per tutte le parti di allontanarsi dall'orlo del baratro, oltre il quale la ripresa sarà enormemente difficile". 

L'ambasciatore di Israele: "Rispetto Crosetto ma Hamas rifiuta la tregua"

"Rispetto assolutamente il ministro della Difesa italiano Crosetto, ascoltiamo sempre quello che i nostri amici hanno da dirci, i loro suggerimenti per migliorare. Ma la preoccupazione per le persone a Gaza deve essere condivisa anche da Hamas, che però si rifiuta di accettare le condizioni per un cessate il fuoco. Finché Hamas continuerà a danneggiare gli israeliani e i palestinesi non ci sarà possibilità di un progresso politico. Perché Hamas non vuole che ci siano progressi politici". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar in un'intervista a Sky TG24. In precedenza il ministro Crosetto aveva dichiarato che c'è preoccupazione per l'azione israeliana a Gaza.

Scholz: "Anche Israele contribuisca alla de-escalation"

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato l'attacco iraniano contro Israele, che -ha detto- "non sarebbe mai dovuto accadere" e ha invitato sia Teheran che il governo di Benjamin Netanyahu a contribuire ad una "allentamento" delle tensioni. "Ribadisco il mio avvertimento: l'Iran non può continuare a gestire la situazione in questo modo. Per questo è importante che venga fatto tutto il possibile per ottenere una de-escalation sul terreno", ha detto incontrando la stampa tedesca nella citta' cinese. Scholz ha fatto riferimento alla videoconferenza tenutasi con gli altri capi di Stato e di governo del G7 e ha affermato che esiste una grande "unità" e che tutti condividono una "valutazione molto simile". Interrogato su una possibile ritorsione israeliana, il cancelliere tedesco ha affermato che il modo in cui Israele è riuscito a respingere l'attacco iraniano con la cooperazione di partner regionali e internazionali e' stato "molto impressionante". "Rappresenta una grande prestazione da parte dell'esercito e della difesa aerea israeliana. E' un successo che non dovrebbe essere sprecato. Da qui il nostro consiglio (a Israele) di contribuire essi stessi alla riduzione dell'escalation" e di non reagire in risposta

all'attacco. 

Scholz

©IPA/Fotogramma

Cremlino: "Moderazione, escalation non giova a nessuno"

Dopo l'attacco dell'Iran a Israele, il Cremlino ha invitato tutti i Paesi del Medio Oriente alla moderazione e fatto notare che "un'ulteriore escalation non giova a nessuna delle due parti".

Schlein: "Importante la richiesta di de-escalation del G7"

"Ieri c'è stato un incontro del G7" con "la richiesta di de-escalation" che "troviamo importante"."La richiesta al governo è fare tutto il possibile per contribuire ad una cessazione del conflitto e del fuoco".Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata alla Stampa Estera."Siamo allo scontro su tutto in politica interna ma su questi temi, a partire dalle nostre posizioni, dialoghiamo", ha aggiunto."Il Pd, sin dall'inizio di questa recrudescenza del conflitto, chiede con forza un cessate il fuoco,di liberare gli ostaggi e portare aiuti umanitari. E' importante trovare un terreno di dialogo in politica internazionale".

Ambasciatore Israele: "Iran dietro minacce a ambasciate, anche Roma"

"Ci sono minacce contro le ambasciate israeliane nel mondo, anche in Italia. E abbiamo indizi sul coinvolgimento dell'Iran". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, in un'intervista a Sky TG24, aggiungendo che Israele "condivide le informazioni" con le varie polizie locali. "Siamo preoccupati per i diplomatici e per i cittadini israeliani. E siamo grati alla polizia italiana che fa tutto il possibile per garantire la sicurezza degli israeliani", ha concluso. Nei giorni scorsi l'ambasciata israeliana a Roma era stata chiusa per motivi di sicurezza.

Iran: "Se Israele risponderà, reagiremo più duramente"

"L'attacco limitato dell'Iran contro Israele di sabato sera mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un colloquio telefonico con l'omologo russo Sergei Lavrov.

Premier Iraq al-Sudani da Biden, focus anche su Iran

Il presidente Joe Biden ospiterà questa sera alla Casa Bianca il leader iracheno Mohammed Shia al-Sudani, in un momento in cui le tensioni in Medio Oriente aumentano e poco dopo la rappresaglia iraniana contro Israele. Gli Stati Uniti e l'Iraq hanno avviato colloqui formali a gennaio per porre fine alla coalizione creata per aiutare il governo iracheno a combattere l'Isis, con circa 2mila soldati statunitensi rimasti nel Paese in base a un accordo con Baghdad. I funzionari iracheni hanno periodicamente chiesto il ritiro di tali forze.

Ambasciatore Israele: "Non diremo come, ma fermeremo l'Iran"

"Non è una buona idea dire al nemico cosa faremo" per rispondere agli attacchi contro Israele, "ma finché non troveremo un modo di fermare l'Iran il rischio di escalation continuerà ad esistere". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano Alon Bar a Sky TG24.

Macron: "Chiederò aiuto a Xi per una tregua olimpica"

La Francia "farà di tutto per avere una tregua olimpica" durante i Giochi di Parigi. Lo ha dette il presidente Emmanuel Macron in un'intervista a Bfm Tv e Rmc, annunciando che ci lavorerà con il presidente cinese Xi Jinping. "Gli ho chiesto di aiutarmi", ha aggiunto, confermando che Xi sarà a Parigi "tra qualche settimana". Secondo fonti diplomatiche, il leader cinese è atteso in Francia all'inizio di maggio.

Scholz: "Israele partecipi a sua volta alla de-escalation"

"Ieri ho parlato con gli altri partner del G7, nel corso di una conferenza telefonica su cosa fare, e sono stato lieto di appurare che la nostra valutazione sia identica e il nostro appello è chiaro: l'Iran deve archiviare questa aggressione". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un incontro con la stampa a Shangai, trasmesso da Ntv in Germania. A una domanda sull'eventuale reazione di Israele, Scholz ha aggiunto: "Il nostro consiglio è di partecipare loro stessi alla de-escalation".

Generale Graziano: "Alleati operano per fermare escalation in Medioriente"

Borrell: "Il mondo contro l'Occidente, agire rispettando valori"

"Dobbiamo agire con decisione nei prossimi mesi per impedire il consolidamento di un'alleanza del 'resto del mondo contro l'Occidente', anche come conseguenza del conflitto in Medio Oriente. Per contrastare efficacemente questa minaccia, dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi. Ovunque. Non solo a parole, ma anche usando i nostri strumenti quando questi principi vengono violati: la fermezza che abbiamo dimostrato in Ucraina dovrebbe guidarci in qualsiasi altra parte del mondo". Lo scrive l'alto rappresentante Ue Josep Borrell nel suo blog. "Di fronte a decine di migliaia di morti, soprattutto donne e bambini, e a 2 milioni di persone che muoiono di fame, non siamo stati in grado finora di fermare i combattimenti a Gaza, di porre fine al disastro umanitario, di liberare gli ostaggi e di iniziare ad attuare efficacemente la soluzione dei due Stati, l'unico modo per portare una pace sostenibile nella regione", avverte Borrell. "La nostra limitata influenza su questo conflitto, che ha un impatto così diretto sul nostro futuro, non è dovuta alla mancanza di mezzi. Siamo il principale partner di Israele in termini di commercio, investimenti e scambi di persone e il nostro accordo di associazione con questo Paese è il più completo di tutti. Siamo anche il principale sostenitore finanziario internazionale del popolo palestinese. Ma finora siamo stati piuttosto inefficienti perché, come Unione - vincolata dall'unanimità - eravamo divisi".

Sicurezza aerea Ue, cautela su spazio aereo Israele e Iran

L'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) ha diffuso un avviso invitando all'attenzione sullo spazio aereo su Iran e Israele, incluso quello circostante per una distanza di 100 miglia nautiche. L'invito è a seguire tutte le pubblicazioni aeronautiche disponibili in vigore, compresi gli aggiornamenti dalla piattaforma europea per la condivisione e la cooperazione delle informazioni. Sull'Iran, segnala, "continua a esserci un aumento del rischio di errori di calcolo e/o di identificazione errata al momento sulla Fir Teheran", la regione di informazione dei voli di Teheran. 

Attacco Iran a Israele, allerta anche in Italia: oggi vertice sulla sicurezza al Viminale

Riunione fissata per le 15. La decisione arriva dopo l’attacco scagliato durante la notte di sabato da Teheran contro il territorio israeliano, che ha avuto inevitabili ripercussioni anche nel nostro Paese, con l’ennesimo ’aggiornamento’ degli obiettivi sensibili da tenere sotto il massimo controllo da parte delle autorità. LEGGI L'ARTICOLO

Macron vuole tregua Olimpica guerre, chiederà aiuto a Cina

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto di puntare a una tregua olimpica, durante i Giochi di Parigi, tanto per la guerra tra Russia e Ucraina che per quella tra Israele e Hamas.
"Lavoreremo alla tregua olimpica", ha detto, annunciando che chiederà al presidente cinese, Xi Jinping, che incontrerà a breve di "aiutarlo" sulla questione.

Cameron: "Israele pensi con la testa, no a escalation"

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha esortato Israele a non rispondere all'attacco iraniano, sostenendo che l'operazione di Teheran è stata un fallimento quasi totale; ha anche invitato l'Iran a fermarsi e ha osservato che per ora l'attenzione dovrebbe essere rivolta a concordare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. David Cameron ha detto che Israele sarebbe "perfettamente giustificato" a rispondere all'Iran, visto che è stato attaccato, ma di stare attenti e di "pensare con la testa, non con il cuore".

Macron: "Israele ai Giochi perché non è Paese aggressore"

"Non si può dire che Israele è aggressore": il presidente francese, Emmanuel Macron, ha spiegato così la presenza di Israele ai Giochi di Parigi 2024 mentre la Russia non è stata invitata e soltanto gli atleti russi sotto bandiera neutrale potranno sfilare. "Israele è stato vittima di un attacco terroristico e sta reagendo".

Macron: "Bisogna isolare l'Iran e aumentare le sanzioni"

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato stamattina di voler "fare di tutto per evitare un incendio" in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran contro Israele. Rispondendo in un'intervista a RMC Sport e BFM TV a 100 giorni dalle Olimpiadi, Macron ha detto: "Abbiamo condannato, siamo intervenuti, faremo di tutto per evitare un incendio e un'escalation. Bisogna isolare l'Iran, aumentare le sanzioni e ritrovare un cammino di pace nella regione".

Attacco Iran, Francia intervenuta su richiesta Giordania

Sabato notte, durante l'attacco iraniano a Israele, la Francia è intervenuta per "intercettare" i missili e i droni su richiesta della Giordania. Lo ha specificato il presidente Emmanuel Macron.

Macron: "Sproporzionata la risposta dell'Iran a Israele"

Parlando in un'intervista a 100 giorni dalle Olimpiadi su RMC Sport e BFM TV, il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato l'Iran di aver risposto "in modo sproporzionato" all'attacco al suo consolato a Damasco.

Macron: "Faremo tutto il possibile evitare escalation"

"Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare un'escalation e convincere Israele a non rispondere all'attacco dell'Iran": lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron. Il capo dell'Eliseo ha anche aggiunto che "l'Iran ha risposto in modo sproporzionato all'attacco israeliano a Damasco".

Iran: "Non sono in programma altre azioni militari contro Israele"

"L'attacco dell'Iran contro Israele, in risposta all'attacco dei sionisti contro i locali del consolato iraniano di Damasco, è stata l'azione punitiva minima necessaria per garantire i nostri interessi nazionali e la nostra sicurezza, sulla base del capitolo delle Nazioni Unite", ha dichiarato il Consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran. "L'Iran ha preso di mira esclusivamente le basi militari israeliane durante l'operazione e attualmente non è in programma alcuna azione militare contro il regime", ha sottolineato il Consiglio in un comunicato, citato dall'Irna, aggiungendo: "Il regime sionista ha oltrepassato le linee rosse. Se il regime continuerà le sue azioni malvagie contro l'Iran con qualsiasi mezzo e livello, riceverà una risposta 10 volte più forte".

Israele all'Onu: "La piovra sciita si è tolta la maschera"

Durante una sessione notturna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'inviato di Israele Gilad Erdan ha dichiarato che "la maschera della negabilità iraniana è stata rimossa. Non ci si può più nascondere e non si può più bluffare. Non ci si può più sottrarre alle responsabilità. L'Iran ha attaccato Israele dal proprio territorio sovrano, pubblicamente e con orgoglio. La maschera è stata tolta". Ha scritto lo stesso Erdan su X. E ha continuato: "L'Iran, primo sponsor mondiale del terrore, ha svelato il suo vero volto di destabilizzatore della regione e del mondo... È ora che il mondo smetta di ignorare i crimini dell'Iran e agisca", ha detto. "Tutti i gruppi terroristici che attaccano Israele sono tentacoli della stessa piovra sciita, la piovra iraniana" e ha esortato i membri del Consiglio a "imporre tutte le sanzioni possibili all'Iran prima che sia troppo tardi".

Dopo attacco Iran, Israele deciso continuare azione a Gaza

L'esercito israeliano continua le sue operazioni nella Striscia di Gaza, insistendo sul fatto che l'attacco iraniano del fine settimana non lo distoglierà dal suo obiettivo di eliminare Hamas. "Nonostante gli attacchi dell'Iran, non abbiamo perso di vista, nemmeno per un momento, la nostra missione essenziale a Gaza, che è quella di salvare gli ostaggi tenuti da Hamas", ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari. Secondo i militari, gli ostaggi rapiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre contro Israele si trovano proprio a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza.

In Israele restrizioni allentate con un giorno anticipo

In Israele l'esercito ha deciso di revocare le restrizioni agli assembramenti e nel Paese, che aveva messo in atto poco prima dell'attacco missilistico e dei droni iraniani sabato notte. Le restrizioni inizialmente dovevano rimanere in vigore fino alle 23 di stasera. Le scuole potranno riaprire, dunque ad eccezione che nei villaggi e nelle località vicini al Sud del Libano e alla Striscia di Gaza, anche se questo avrà solo un impatto limitato poiché la maggior parte è attualmente in pausa per la Pasqua ebraica.

Isw: attacchi dell'Iran a Israele sul modello russo contro Kiev

L'attacco iraniano contro Israele è stato modellato su quelli che i russi usano a ripetizione contro l'Ucraina con grande efficacia, ma i danni a Israele sono stati più limitati del previsto, probabilmente perché gli iraniani hanno sottovalutato le enormi capacità di difesa del Paese rispetto a Kiev: Teheran imparerà la lezione e lavorerà per migliorare la capacità di penetrare le difese israeliane, come hanno fatto i russi. Lo scrivono gli analisti del Think tank americano Isw (The Institutte for the study of war). I droni iraniani sono stati lanciati molto prima dei missili balistici, probabilmente con l'aspettativa che arrivassero nella finestra di difesa aerea di Israele più o meno nello stesso momento dei missili da crociera. Anche i russi hanno utilizzato più volte questo approccio contro l'Ucraina. Lo scopo è quello di fare in modo che i missili da crociera e i droni più lenti distraggano e superino le difese aeree per consentire ai missili balistici, che sono molto più difficili da abbattere, di raggiungere i loro obiettivi. Gli iraniani - commenta l'Isw, molto probabilmente si aspettavano che pochi, se non nessuno, dei missili da crociera e dei droni avrebbero colpito i loro obiettivi, ma probabilmente speravano che una percentuale significativamente più alta di missili balistici lo facesse. In realtà solo pochi missili balistici sono penetrati nelle difese aeree israeliane e hanno colpito vicino alle basi militari israeliane, dei circa 120 lanciati dagli iraniani. "Le difese aeree ucraine hanno registrato tassi di intercettazione medi pari solo al 46% circa dei missili balistici russi durante i recenti attacchi di grandi dimensioni. Gli iraniani probabilmente si aspettavano che i tassi israeliani sarebbero stati più alti di quelli ucraini ma non superiori al 90% contro una salva di missili balistici così grande: i russi non hanno mai lanciato così tanti grandi missili balistici in un singolo attacco contro l'Ucraina", si legge sul sito del think tank. L'Ucraina intercetta spesso più del 75% dei missili da crociera e dei droni russi, ma molte di queste intercettazioni avvengono all'interno dell'ombrello della difesa aerea che si occupa anche della difesa dai missili balistici. Gli iraniani quindi probabilmente si aspettavano che almeno alcuni dei loro droni e missili da crociera avrebbero interferito con il targeting israeliano dei missili balistici in arrivo. "La capacità dell'Iran di penetrare le difese aeree israeliane anche con un piccolo numero di grandi missili balistici presenta seri problemi di sicurezza per Israele", dice l'Isw.

Pechino invita a "massima calma e moderazione" dopo attacco Iran

La Cina ha prima definito l'attacco di Israele all'ambasciata iraniana in Siria "estremamente feroce" e ha espresso, poi, "profonda preoccupazione" per la ritorsione dell'Iran contro Israele, sollecitando la "massima calma e moderazione" a tutte le parti coinvolte. È la posizione di Pechino ribadita durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'attacco iraniano. Il numero due della rappresentanza permanente cinese, Dai Bing, ribadito la richiesta di un cessate il fuoco immediato a Gaza, rilevando che la "catastrofe umanitaria è da considerare inaccettabile".

Scontro Israele-Iran al Consiglio di Sicurezza Onu

Israele: "Idf intercetta un drone in arrivo nel Paese da est"

L'aviazione israeliana ha intercettato, durante la notte un drone che si avvicinava al Paese da est. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui il drone è stato monitorato costantemente dall'Idf e non ha mai posto "una minaccia" e per questo non sono suonate le sirene di allarme.

Wsj: "Lancio non riuscito per metà missili Iran su Israele"

Secondo funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, per metà dei missili balistici dell'Iran contro Israele il lancio non è riuscito o sono caduti prima di raggiungere l'obiettivo. Secondo Israele, Teheran ha lanciato più di 170 droni carichi di esplosivo, circa 120 missili balistici e circa 30 missili da crociera, quasi tutti sono stati intercettati.

Iran, media: ripresi i voli negli aeroporti di Teheran

L'agenzia di stampa iraniana Tasnim afferma che gli aeroporti della capitale Teheran hanno ripreso i voli lunedì alle 6 di stamattina ora locale. Gli scali Imam Khomeini e Mehrabad avevano sospeso le loro operazioni in seguito all'attacco dell'Iran a Israele.

Usa, ieri distrutti 80 droni e 6 missili lanciati da Iran e Yemen

Tra il 13 e il 14 aprile le forze del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), supportate dai cacciatorpediniere del Comando europeo degli Usa, hanno distrutto con successo più di 80 droni e almeno sei missili balistici destinati a colpire Israele dall'Iran e dallo Yemen. Lo riferisce lo stesso Centcom in un post su X, sottolineando che "l'attacco senza precedenti e sconsiderato dell'Iran mette in pericolo la stabilità regionale e la sicurezza degli Stati Uniti e delle forze della coalizione". Le forze Usa, si legge ancora nella nota, "continueranno a difendere Israele contro queste pericolose azioni e a lavorare con tutti i nostri partner regionali per aumentare la sicurezza della regione". 

Speaker Usa vuole votare sugli aiuti a Israele questa settimana

Lo speaker della Camera americana Mike Johnson ha dichiarato che intende mettere al voto la legge sugli aiuti ad Israele questa settimana, ma non ha chiarito se i finanziamenti all'Ucraina faranno parte del pacchetto. "I repubblicani alla Camera e il nostro partito comprendono la necessità di stare dalla parte di Israele. Ci riproveremo questa settimana", ha detto Johnson alla Fox. 

Israele-Iran, Blinken sente i ministri di Regno Unito e Germania

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato ieri con i suoi omologhi del Regno Unito e della Germania, dopo l'attacco dell'Iran a Israele. Tutte le parti hanno concordato "sull'importanza di condannare l'attacco iraniano nei termini più forti possibili e di prevenire un'ulteriore escalation", si legge in comunicato del Dipartimento di Stato americano citato dai media Usa. 

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