Guerra Mo, Hamas: studiamo la proposta di una tregua di sei settimane

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Una fonte di Hamas ha affermato che il gruppo sta studiando la proposta per un cessate il fuoco a Gaza. Secondo la fonte vicina ai negoziati, l'accordo vedrebbe una tregua di sei settimane e la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di un massimo di 900 prigionieri palestinesi. Stamattina papa Francesco ha ricevuto in Vaticano i familiari di 5 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Ben Gvir: "Senza azione a Rafah, Netanyahu non più premier"

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"La proposta per il rilascio degli ostaggi è stata consegnata ad Hamas, ora aspettiamo la loro risposta e ci potrebbe volere un po' di tempo". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Una fonte di Hamas ha affermato che il gruppo sta studiando la proposta per un cessate il fuoco di 6 settimane a Gaza.

Fonti egiziane comunicano che i negoziati del Cairo sulla Striscia di Gaza registrano "grandi progressi" e che le trattative continueranno nelle prossime 48 ore. Israele però minimizza: "Non vediamo ancora nessun accordo all'orizzonte", ha detto una fonte israeliana. Anche Gaza gela l'ottimismo egiziano: "Non ci sono progressi, Israele ostinato". Stamattina papa Francesco riceve in Vaticano i familiari di 5 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. 

L'esercito israeliano annuncia di aver ritirato tutte le truppe di terra dal sud dell'enclave palestinese. E minaccia di passare "dalla difesa all'attacco" sul confine con il Libano. 



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Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"

Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro  nelle  prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia   dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra,   meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI

Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi

È  stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella  Striscia di  Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni  dipendenti  dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti  nell'assalto di  Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi  sociali alle  persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre  risalenti al  periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e  gestisce  scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza  abitativa e  prestiti di emergenza LEGGI

Ritiro truppe israeliane, la disperazione dei palestinesi a Khan Younis

Media: 'Raid a Gaza nel campo di Maghazi, morte 5 persone fra cui il sindaco'

Media palestinesi riferiscono di un attacco aereo israeliano contro l'edificio del ministero degli Interni di Hamas, nel campo di Maghazi, nel centro di Gaza. Secondo quanto riferito, nel raid sarebbero morte almeno cinque persone, tra cui il sindaco di Maghazi. 

Governo Hamas: almeno 33.207 palestinesi morti a Gaza

L'Ufficio stampa governativo di Gaza ha rilasciato "dati chiave" aggiornati "per ricordare i 185 giorni da quando Israele ha lanciato il suo assalto all'enclave assediata". Sono stati uccisi almeno 33.207 palestinesi, tra cui 14.520 bambini. Altre migliaia rimangono dispersi o intrappolati sotto le macerie. Almeno 485 membri del personale medico sono stati uccisi. Piu' di 75.930 palestinesi hanno riportato ferite. Almeno 11.000 palestinesi con ferite gravi necessitano di cure fuori Gaza. Circa 17.000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori. Oltre un milione di sfollati hanno contratto malattie infettive. Piu' di 310 operatori sanitari e 20 giornalisti sono stati arrestati dalle forze israeliane. Almeno due milioni di palestinesi sono ora sfollati interni a Gaza.



Guerra Gaza, Zuppi: "Non paragonare al genocidio compiuto dall'ideologia nazista"

Per il presidente della Conferenza episcopale italiana quello che  sta accadendo nella Striscia "è un'operazione militare che uccide innocenti e bambini, una cosa che nessuno può accettare". Sulla questione del rilascio degli ostaggi: "Il negoziato è l'unica via" LEGGI

Attivista palestinese, pace a Gaza nelle mani di Washington

La fine della guerra a Gaza senza arrivare all'attacco annunciato sulla Rafah palestinesi è nelle mani di Washington: è questa l'opinione di Ratiba Al Natsheh, componente del Comitato d'azione nazionale palestinese intervistata dall'emittente egiziana 'Nile News'. Al-Natsheh ha denunciato con forza la politica israeliana sulla Striscia di Gaza e Cisgiordania e in particolare "quella di sfollare il maggior numero possibile di palestinesi e ridistribuendo la loro demografia". "Israele ha violato tutte le leggi internazionali attraverso le sue azioni di fronte al mondo intero, provocando una tragedia umana senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, avvertendo al tempo stesso del pericolo di un'espansione della guerra a Gaza a livello regionale", ha aggiunto, definendo le spaccature all'interno del fronte israeliano e l'incapacità di giungere a un accordo di cessate il fuoco "un buon motivo per porre fine alla vendita di armi a Israele".

Attivista palestinese, pace a Gaza nelle mani di Washington

La fine della guerra a Gaza senza arrivare all'attacco annunciato sulla Rafah palestinesi è nelle mani di Washington: è questa l'opinione di Ratiba Al Natsheh, componente del Comitato d'azione nazionale palestinese intervistata dall'emittente egiziana 'Nile News'. Al-Natsheh ha denunciato con forza la politica israeliana sulla Striscia di Gaza e Cisgiordania e in particolare "quella di sfollare il maggior numero possibile di palestinesi e ridistribuendo la loro demografia". "Israele ha violato tutte le leggi internazionali attraverso le sue azioni di fronte al mondo intero, provocando una tragedia umana senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, avvertendo al tempo stesso del pericolo di un'espansione della guerra a Gaza a livello regionale", ha aggiunto, definendo le spaccature all'interno del fronte israeliano e l'incapacità di giungere a un accordo di cessate il fuoco "un buon motivo per porre fine alla vendita di armi a Israele".

Usa a Israele, ribadiamo 'no' a invasione Rafah

Gli Stati Uniti hanno ribadito con forza la loro opposizione a qualsiasi operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di aver fissato "una data" per l'invasione. "Abbiamo chiarito a Israele che crediamo che una massiccia invasione militare di Rafah avrebbe un effetto estremamente dannoso su questi civili e alla fine danneggerebbe la sicurezza di Israele", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi che è stata fissata una data per un'offensiva sulla città di Rafah, che secondo Israele è una delle ultime roccaforti di Hamas nella Striscia di Gaza. La vittoria sul movimento islamico palestinese "richiede l'ingresso a Rafah e l'eliminazione dei battaglioni terroristici li'. Ciò sarà fatto - c'è una data", ha detto il primo ministro israeliano in una dichiarazione video. Gli Stati Uniti e molti altri Paesi temono per la sicurezza degli oltre 1,5 milioni di abitanti di Gaza che hanno trovato rifugio in quest'area nell'estremo sud della Striscia di Gaza, vicino al confine chiuso con l'Egitto. "Non si tratta solo di Israele che ci presenta un piano. Abbiamo chiarito loro che crediamo che ci sia un modo migliore per raggiungere un obiettivo legittimo, che è quello di smantellare e sconfiggere i battaglioni di Hamas che sono ancora a Rafah", ha aggiunto Miller. 

Usa, aperte diverse inchieste su crimini guerra Israele

Il Dipartimento di Stato americano ha aperto diverse indagini su presunti crimini di guerra israeliani a Gaza, ma non è ancora giunto alla conclusione che l'IDF abbia violato il diritto internazionale umanitario nella sua guerra contro Hamas nell'enclave. Lo afferma il suo portavoce Matthew Miller. "Abbiamo una serie di esperti diversi provenienti da tutti i nostri uffici che esaminano i fatti, li applicano al diritto internazionale e fanno valutazioni. Tali valutazioni sono in corso", ribadisce Miller durante una conferenza stampa. "Al momento non abbiamo ancora concluso che Israele abbia violato il diritto internazionale umanitario, ma abbiamo valutazioni in corso su diversi fronti", aggiunge.

Palestina, la richiesta di adesione piena a Onu momento storico

Questo è un momento storico". Così l'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour ha commentato la decisione del Consiglio di Sicurezza di pronunciarsi entro la fine di aprile sulla loro richiesta di diventare membri a pieno titolo delle Nazioni Unite. In realtà, il cammino per i palestinesi è tortuoso e il successo più che improbabile. Affinché la richiesta sia approvata è necessaria prima una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con almeno 9 voti favorevoli, senza veto di un membro permanente, mentre il rischio di un veto Usa è molto alto). E poi serve la maggioranza di due terzi dei voti dell'Assemblea Generale. 

Hamas, studiamo la proposta di una tregua di sei settimane

Una fonte di Hamas ha affermato che il gruppo sta studiando la proposta per un cessate il fuoco di 6 settimane a Gaza. Secondo la fonte di Hamas vicina ai negoziati, l'accordo di cessate il fuoco a Gaza vedrebbe una tregua di sei settimane e la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di un massimo di 900 prigionieri palestinesi. La prima fase della proposta prevedrebbe anche il ritorno dei civili palestinesi sfollati nel nord della Striscia di Gaza e la consegna di 400-500 camion di aiuti alimentari al giorno alla popolazione affamata.

Onu: Israele contro adesione Palestina "stato nazipalestinese"

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite ha bocciato con toni duri la richiesta palestinese di adesione alle Nazioni Unite come membro a tutti gli effetti. "Il Consiglio di sicurezza - ha accusato l'ambasciatore Gilad Erdan - nel discutere se riconoscere uno Stato 'nazipalestinese'" presenterebbe la "piu' abominevole ricompensa per i più abominevoli crimini". Già la semplice decisione di esaminare la richiesta, ha aggiunto il rappresentante di Israele, rappresenta "una vittoria" per "coloro che hanno commesso e sostenuto gli attacchi senza precedenti" di Hamas contro Israele il 7 ottobre. "Qual e' la prossima tappa - ha continuato Erdan - prendere in considerazione l'adesione all'Onu dell'Isis?". 

Netanyahu, 'lavoriamo per nostri obiettivi, rilascio ostaggi e totale vittoria su Hamas'

"Stiamo lavorando in ogni momento per ottenere i nostri obiettivi, principalmente il rilascio di tutti gli ostaggi e la vittoria totale su Hamas". Lo ha detto Benjamin Netanyahu in un video in cui ha detto di aver ricevuto un dettagliato aggiornamento sui negoziati al Cairo, secondo quanto riferisce Times of Israel.

Netanyahu, 'per ingresso nostre forze a Rafah c'è una data'

Benjamin Netanyahu afferma che "c'e' una data" per l'ingresso delle forze israeliane a Rafah. In un video, il premier israeliano ribadisce che non ci può essere vittoria su Hamas senza l'operazione nella città meridionale, si legge su Times of Israel. 

Ritiro truppe israeliane, la disperazione dei palestinesi a Khan Younis

Crosetto incontra ministro Katz, 'Italia amica di Israele'

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato oggi a Roma, presso la sede del ministero della Difesa, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "L'Italia è amica d'Israele; lo è stata quando ha subito il barbaro attentato terroristico da parte di Hamas e lo è in questo momento di difficoltà, caratterizzato da una preoccupante crisi internazionale e dalla crescente instabilità dell'area mediorientale - le parole di Crosetto -. Oggi ho manifestato al ministro Katz la mia amicizia, ma anche le mie preoccupazioni sull'evoluzione del conflitto a Gaza. Gli ho inoltre ribadito che la pace si fonda sul rispetto delle regole e del diritto internazionale e umanitario: regole che valgono per tutti. La guerra dev'essere lasciata agli eserciti e alle forze combattenti e non abbattersi sulla popolazione civile, soprattutto sui bambini e sulle persone più esposte e inermi. L'unica pace duratura, è quella che vede ripristinate le condizioni di legalità e rispettati i diritti fondamentali; quella ove i due popoli e i due stati possano coesistere con dignità e rispetto reciproco. In un momento di scontro militare così forte e di tensione in tutta l'area, una tregua sarebbe dunque un passo importante, nell'interesse di tutti, a tutela della popolazione. Con analoga fermezza ho anche chiarito che per arrivare alla tregua e poi alla pace, è necessario che tutti i civili israeliani tenuti in ostaggio dal 7 ottobre, siano liberati al più presto. Al contempo l'Italia si sta prodigando attivamente per una soluzione del conflitto e per alleviare le sofferenze della popolazione civile palestinese. Fin da subito abbiamo impiegato le nostre forze armate per soccorrere la popolazione".

Media, Usa per 6 settimane di tregua in cambio 40 ostaggi

Sei settimane di tregua temporanea in cambio del rilascio di 40 ostaggi. Sarebbe questa la sostanza - secondo fonti egiziane citate dalla testata del Qatar 'Al-Araby Al-Jadeed', ripresa da media israeliani - della proposta avanzata dagli Usa per un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia ora all'esame di Hamas e di Israele. Ci sarebbe inoltre un parziale ritorno di sfollati nella parte nord di Gaza. La proposta prevede anche l'opzione di una tregua iniziale di 3 giorni, senza alcun obbligo, per i giorni di Eid el-Fitr, che comincia domani sera.

Piantedosi, 'rafforzata vigilanza a 100 obiettivi sensibili in Italia pur senza allarmi'

''Come più volte abbiamo detto già dopo il 7 ottobre noi abbiamo approfittato per fare una ricognizione di tutti gli obiettivi su cui rafforzare la nostra attenzione. A me piace dire che c'è molta attenzione pur senza allarmi particolari, bisogna essere rassicuranti. Noi abbiamo un centinaio di obiettivi sensibili che vigiliamo in maniera rafforzata''. Lo ha detto a 'Rainews' il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi

Onu chiede de-escalation al confine fra Israele e Libano

Funzionari delle Nazioni Unite hanno affermato che sei mesi di violenza al confine tra Israele e Libano “devono finire”, sollecitando la de-escalation e "maggiore spazio per la diplomazia". “Sono passati sei mesi da quando sono iniziati gli scontri a fuoco lungo la Linea Blu, e continuano senza sosta, mietendo pesanti perdite da entrambe le parti”, hanno affermato in una dichiarazione congiunta la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Joanna Wronecka, e Aroldo Lazaro, capo della Forza provvisoria delle Nazioni Unite in Libano (Unifil).

Israele, 'sirene d'allarme ripetute al confine con il Libano'

Le sirene di allarme razzi da oltre confine sono risuonate varie volte nelle ultime ore al confine nord di Israele con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. I media indicano soprattutto la zona di Kiryat Shmona dove si teme anche l'infiltrazione di un drone.

'Medici hanno cominciato la ricerca delle vittime a Al Shifa'

Dopo che la maggior parte delle forze israeliane si è ritirata da Gaza, medici e soccorritori hanno iniziato la ricerca dei cadaveri delle vittime dopo l'operazione di due settimane dell'esercito israeliano nell'ospedale di al Shifa. Lo riporta Sky News. Le immagini del complesso medico mostrano la distruzione, con sezioni dell'ospedale bruciate, detriti sparsi e attrezzature mediche rovinate.

Brigata ebraica Milano,'l'Anpi non dimentichi gli ostaggi'

"Spero in una dimenticanza anche questa volta. Gli accordi tra noi e Anpi erano chiarissimi. 'Cessate il fuoco' e 'liberazione degli ostaggi' vanno portati avanti insieme". Così Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, commenta con l'ANSA la decisone dell'Anpi di mantenere come slogan della manifestazione nazionale del 25 aprile a Milano, 'Cessate il fuoco ovunque'. "La settimana scorsa il presidente milanese di Anpi, Primo Minelli, ha dimenticato di citare gli ostaggi. E va bene, può capitare. Caso chiuso. Ora Pagliarulo dimentica, anche lui, di citare gli ostaggi - prosegue -. A questo punto mi permetto sommessamente di chiedere: cosa sta succedendo nell'Anpi? C'è un problema a ricordare 133 civili ebrei, donne e bambini compresi, che sono in mano a degli stupratori e degli assassini?". 

Teheran, 'la ritirata di Israele da Gaza sud è solo tattica'

"Il ritiro delle truppe di terra israeliane dal sud della Striscia di Gaza, compresa Khan Younis, è una tattica, perché attualmente ricorrono ai bombardamenti": lo ha detto il comandante dell'esercito iraniano Abdolrahim Mousavi. "La guerra a Gaza è una scialuppa di salvataggio per il premier israeliano Benyamin Netanyahu, e se la guerra finirà, il suo governo cadrà", ha detto Mousavi, citato dall'Irna, aggiungendo: "Negli ultimi sei mesi Netanyahu ha tentato di annientare Hamas e liberare gli ostaggi israeliani, con il pieno sostegno degli Stati Uniti, ma ha fallito".

Khamenei, 'escluso invio volontari a Gaza'

E' escluso l'invio di volontari iraniani nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, confermando che Teheran vuole evitare un coinvolgimento diretto nella guerra in corso. ''State certi che se fosse stato possibile mandare giovani in Palestina, sarebbe stato fatto prima che voi lo avreste detto'', ha affermato Khamenei.

ActionAid, a Gaza medici costretti a scegliere bambini da curare

"Siamo arrivati al punto di dover scegliere il bambino a cui dare la priorità rispetto a un altro, in modo che possa vivere. Abbiamo 3 o 4 bambini per incubatrice". A dirlo è Aaliyah, dottoressa del reparto di puericultura dell'Al Hilal Emirates Hospital di Rafah, specializzato in assistenza alla maternità e ai neonati, che lo ha raccontato ad ActionAid. "Ci sono molti casi che - riferisce la dottoressa all'organizzazione - richiedono la respirazione artificiale, ma non ci sono abbastanza dispositivi per questi bambini... Siamo arrivati al punto di dover scegliere il bambino a cui dare la priorità rispetto a un altro, in modo che possa vivere. Ogni incubatrice dovrebbe supportare un bambino. Ma a causa della guerra e dell'accumulo di casi, abbiamo tre o quattro bambini per incubatrice... Siamo costretti a farlo perché non ci sono abbastanza incubatrici disponibili". Aaliyah aggiunge: "Ad ogni turno, due o tre neonati muoiono, a causa di infezioni e della catastrofe sanitaria a Gaza... Ci sono casi che si trovano in una situazione molto difficile. Una donna partorisce qui e soffre già di stress e ansia, e questo si ripercuote sul suo bambino. Il bambino nasce con difficoltà a respirare e quindi ha bisogno di maggiori cure. Non possiamo fornire loro un'assistenza completa.... Ci sono bambini che sono nati nelle tende e hanno sofferto il freddo estremo, e quindi li perdiamo. Inoltre, la madre stessa non può allattare a causa della mancanza di cibo, bevande e nutrimento, e questo aumenta il carico su di noi".

Piantedosi incontra Katz, 'cessate il fuoco e liberare ostaggi'

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha incontrato oggi al Viminale il ministro degli Affari esteri israeliano Israel Katz, accompagnato da una delegazione di  familiari degli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas. In apertura dell'incontro Piantedosi ha espresso ai familiari degli ostaggi "la sua personale solidarietà e quella del Governo italiano per il terribile dolore", ribadendo che "il Governo ha condannato fin dall'inizio l'orribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso, ed è da tempo impegnato nel prevenire e contrastare ogni forma di antisemitismo, totalmente incompatibile con i principi e i valori della Costituzione". "Stiamo portando avanti attivamente - ha dichiarato il ministro - gli sforzi per un cessate il fuoco, come già dichiarato dal ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, la liberazione immediata degli ostaggi e l'ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza. Abbiamo un proficuo e regolare dialogo con la Comunità ebraica in Italia - ha continuato - e questo rapporto di reciproca fiducia si è rivelato cruciale per garantire le migliori condizioni di sicurezza della Comunità; infatti già all'indomani  del tragico attacco perpetrato da Hamas, ho dato massimo impulso al rafforzamento delle misure a protezione degli obiettivi israeliani sensibili su tutto il territorio nazionale. Inoltre - ha aggiunto il titolare del Viminale - grazie al potenziamento dell'attività info-investigativa e a un attento e costante monitoraggio ad opera delle Forze di Polizia e della nostra intelligence, siamo riusciti a intercettare pericoli di minacce terroristiche, procedendo anche con arresti".

Germania a Nicaragua, "Mai violata Convenzione Genocidio"

La Germania respinge l'accusa del Nicaragua davanti alla Corte internazionale di giustizia, la più alta corte delle Nazioni Unite, ovvero che offre il suo sostegno a Israele che sta facilitando "il genocidio a Gaza" e invece ricorda che difende pienamente il diritto internazionale. "La Germania respinge completamente le accuse. Non abbiamo mai violato la Convenzione sul genocidio o il diritto umanitario internazionale, né direttamente néindirettamente", ha dichiarato l'avvocato tedesco, Tania von Uslar-Gleichen, parlando ai giornalisti.

Reuters: "Un funzionario di Hamas ha affermato che non sono stati compiuti progressi nel nuovo round di colloqui per il cessate il fuoco a Gaza tenutisi al Cairo, a cui hanno partecipato anche delegazioni di Israele, Qatar e Stati Uniti, poco dopo che fonti egiziane avevano affermato che erano stati compiuti progressi nell'agenda"

Netanyahu nomina generale Gofman suo consigliere militare

Sarà il generale di brigata, Roman Gofman, il nuovo consigliere militare del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo indica il Times of Israel, precisando che la nomina è stata decisa a seguito di consultazioni con il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ed il capo di Stato Maggiore, Herzi Halevi.

Gofman, che recentemente ha ricoperto il ruolo di comandante della base di addestramento di Tzeelim, sarà promosso al grado di maggiore generale una volta assunta la carica, in una data ancora da definire. Sostituirà il maggiore generale Avi Gil, che ha ricoperto la carica per quasi tre anni. Gofman era rimasto gravemente ferito lo scorso 7 ottobre durante gli scontri con Hamas vicino a Sderot.

Egitto: "Passi avanti". I negoziati riprendono tra due giorni

I negoziati per raggiungere un accordo di tregua nella Striscia di Gaza hanno fatto "progressi" al Cairo visto che si è raggiunto un "consenso" tra "molti punti controversi": lo ha riferito l'emittente egiziana Al Qahera News, secondo cui le consultazioni riprenderanno nelle prossime 48 ore.

"Nei negoziati del Cairo si stanno facendo progressi significativi nel riunire i punti di vista", ha detto ad Al Qahera News una fonte informata e vicina all'intelligence egiziana, visto che si è raggiunto "un consenso su molti punti controversi". Sia la delegazione americana che quella israeliana "si ritireranno" oggi e le consultazioni "continueranno nelle prossime 48 ore", secondo il quotidiano, aggiungendo che le delegazioni del Qatar e di Hamas "partiranno e torneranno al Cairo tra due giorni", quando comincia proprio l'Eid al Fitr, la festa che conclude il mese sacro del Ramadan (che quest'anno cade il 10 o l'11 aprile).

Al loro ritorno concorderanno "i termini dell'accordo finale" sulla base degli "assi fondamentali" già concordati tra tutte le parti. Il round di trattative, che si tengono in assoluta segretezza, si è svolto ieri sera nella capitale egiziana, presenti le parti in conflitto e i mediatori. 

Il Papa ha incontrato le 5 famiglie di ostaggi israeliani

Papa Francesco ha ricevuto stamane in Vaticano cinque famiglie di ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Lo comunica il Bollettino della Sala stampa vaticana. I familiari degli ostaggi sono giunti ieri a Roma con il ministro degli Esteri Israel Katz, il quale in Vaticano incontrava oggi a sua volta il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher. L'incontro col Papa era invece riservato ai soli familiari. I parenti che hanno partecipato all'incontro col Pontefice sono quelli dei seguenti ostaggi: famiglia Bibas (Shiri, Yarden, Ariel, Kfir); Omri Miran; Agam Berger; Guy Gilboa Dalal; Tamir Nimrodi. Nel pomeriggio interverranno col ministro ad una conferenza stampa. 

Papa Francesco

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Nuova "Freedom Flotilla" salperà dalla Turchia per "abbattere il blocco a Gaza"

Salperà probabilmente il 15 aprile dalla Turchia una nuova 'Freedom Flotilla' con l'obiettivo - indicato dagli organizzatori - di rompere l'assedio a Gaza. Come riporta la stampa locale, la missione - che si terrà a quasi 14 anni da quella analoga in cui a causa di un blitz israeliano rimasero uccisi nove attivisti - vedrà operatori umanitari, volontari e attivisti di 12 Paesi, inclusi Stati Uniti, Inghilterra e Svezia, dirigersi alla volta dell'enclave palestinese a bordo di tre navi: 'Anadolu' (Anatolia), 'Akdeniz' (Mediterraneo) e 'Vicdan' (Coscienza). 

La "International Freedom Flotilla" si propone di "abbattere" il blocco, ha dichiarato ai giornalisti Bulent Yildirim, fondatore e presidente dell'organizzazione non governativa turca Fondazione per il Soccorso Umanitario (Ihh). Secondo l'attivista, l' 'Anadolu' trasporterà aiuti umanitari, mentre sulla 'Vicdan' ci saranno attivisti e giornalisti tra cui la figlia di Che Guevara, Aleida Guevara, e la nipote di Nelson Mandela, Zwelivelile 'Mandla' Mandela. "Finora abbiamo completato l'acquisto di tre navi per la flottiglia. Dato che queste navi salperanno direttamente verso Gaza, è stato molto difficile ottenerle", ha aggiunto Yildirim, ricordando l'incidente che nel 2010 coinvolse la 'Mavi Marmara'.

Zerocalcare: "In Palestina abominio di dimensioni storiche"

"Quello che sta accadendo in Palestina è un orrore, un abominio che sta diventando qualcosa di storico a cui stiamo assistendo, senza che nessuno riesca a fare nulla per impedirlo". Lo ha detto Michele Rech, in arte Zerocalcare, protagonista oggi all'Aquila di una serie di appuntamenti organizzati dall'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. "La posizione che avevo espresso riguardo alla non partecipazione a Lucca Comics mi sembra confermata dagli sviluppi della situazione attuale - ha aggiunto in riferimento al suo forfait lo scorso ottobre in virtù del patrocinio alla manifestazione da parte dell'ambasciata israeliana in Italia -. Ci sono oltre 30mila vittime, sono veramente preoccupato". Protagonista dell'incontro  'vivisezionedelfumetto', a cura del professor Michael Rocchetti (Maicol&Mirco), Zerocalcare presenta all'Aquila anche 'Kobane Calling'. Non il suo ultimo lavoro, ma sicuramente il suo titolo più celebrato e, purtroppo, il più attuale.  "Non mi ha mai interessato raccontare la guerra in modo specifico - ha ricordato - per me è sempre stato importante raccontare l'esperienza che le popolazioni curde, e non soltanto loro, stanno vivendo nel tentativo di costruire una nuova società che ponga al centro l'emancipazione della donna e anche la convivenza pacifica. Occasionalmente, è stato impossibile non parlare della guerra vista la tensione con l'Isis e la Turchia nel periodo in cui ho viaggiato". "Sicuramente - ha aggiunto - in quel momento, arrivare in Siria era particolarmente complicato a causa del forte controllo esercitato allora dallo Stato Islamico. Attraversare quei confini e vedere comunque la relativa tranquillità in cui vivevano le persone in quei territori, nonostante la situazione fosse terrorizzante per noi, è qualcosa che mi ha colpito moltissimo".  

Nicaragua all'Aia: "Berlino smetta di fornire armi ad Israele"

Il governo di Berlino deve "urgentemente" smettere di fornire armi a Israele: lo ha detto il rappresentando del Nicaragua dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, il massimo organo giurisdizionale dell'Onu che sta esaminando la denuncia di Managua. Il Nicaragua accusa la Germania di "non aver impedito il genocidio" contro i palestinesi nella Striscia di Gaza visto che mantiene il suo "sostegno politico, finanziario e militare" a Israele. 

"Stop agli accordi con Israele": occupato il rettorato della Federico II a Napoli

La Rete Studentesca per la Palestina oggi a Napoli ha occupato il rettorato della sede centrale dell'Università in segno di protesta per il bando di collaborazione scientifica con Israele.  "Oggi la Federico II ed il suo rettore Matteo Lorito - è scritto in una nota - si sono svegliati così: abbiamo deciso di porre in essere un'azione forte occupando gli uffici del rettorato come è già avvenuto a Roma, a Torino, a Bologna. Siamo stanchi di attraversare i nostri atenei mentre vengono raccontate bugie su bugie, mentre i luoghi del sapere vengono militarizzati da una parte - sdoganando un linguaggio bellico più che preoccupante - e depoliticizzati".

Tajani: "Presentato piano da 20 mln di aiuti per la popolazione di Gaza"

"Ieri abbiamo presentato al ministro degli Esteri d'Israele il progetto italiano 'Food for Gaza' per far arrivare alla popolazione civile palestinese i nostri aiuti e investiremo 20 milioni dei fondi di cooperazione e sviluppo, assieme con la Fao, il Pam, la Croce Rossa, la Mezza luna rossa e la Protezione civile italiana". Lo ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno all'Irccs Crob di Rionero in Vulture (Potenza). "La nostra proposta è stata valutata positivamente tant'è che nel gruppo di lavoro - ha aggiunto - coinvolgeremo anche rappresentanti dell'Ambasciata di Israele per garantire l'ingresso degli alimenti"

Smotrich: "Netanyahu convochi il gabinetto di sicurezza sul ritiro dal sud di Gaza"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deve convocare immediatamente una riunione del gabinetto di sicurezza per far luce sugli ultimi sviluppi della guerra in corso nella Striscia di Gaza dopo l'annunciato ritiro dei militari dell'Idf dal sud dell'enclave. Lo ha chiesto il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, affermando che ''l'unico forum autorizzato a prendere decisioni significative in guerra è l'intero gabinetto di sicurezza, ma sfortunatamente non è stato così e stiamo assistendo a decisioni prese dal gabinetto di guerra più ristretto senza approvazione, senza aggiornare l’intero gabinetto, sotto la pressione internazionale''. E questo, secondo Smotrich, ''sta danneggiando la guerra e i nostri interessi di sicurezza''.

Raid di Israele in Cisgiordania, 23 arresti a Hebron e Tulkarem

Sono 23 i palestinesi arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in quelli che l'agenzia di stampa Wafa ha descritto come ''vasti raid'' nelle prime ore di questa mattina in Cisgiordania. I militari israeliani hanno operato in particolare a Hebron e Tulkarem dove, afferma la Wafa, hanno utilizzato bulldozer per demolire case.

Idf, lanciato un razzo da Khan Younis

Un razzo è stato lanciato da Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, verso Israele ed è caduto in una zona non abitata. Lo riferiscono le Forze della difesa israeliana (Idf) dopo che i militari si sono ritirati dalla città di Khan Younis. Il razzo era diretto verso la comunità di Re'im, afferma l'Idf, ma non ha causato né feriti, né danni materiali.

Tajani: "L'Italia sconsiglia gli attacchi a Rafah"

"Ho detto al ministro degli Esteri israeliano che l'Italia sconsiglia qualsiasi attacco a Rafah e, ovviamente, chiediamo ci sia anche la liberazione degli ostaggi". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno all'Irccs Crob (Centro di riferimento oncologico di Basilicata) di Rionero in Vulture (Potenza). 

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Per il presidente della Conferenza episcopale italiana quello che sta accadendo nella Striscia "è un'operazione militare che uccide innocenti e bambini, una cosa che nessuno può accettare". Sulla questione del rilascio degli ostaggi: "Il negoziato è l'unica via". LEGGI L'ARTICOLO

Israele, Tajani: "Entrambe le parti allentino la tensione"

"Per noi il cessate il fuoco rappresenta una priorità, come rappresenta una priorità la liberazione degli ostaggi: è ovvio che se Hamas non libera gli ostaggi è difficile convincere Israele a un cessate il fuoco". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno all'Irccs Crob (Centro di riferimento oncologico di Basilicata) di Rionero in Vulture (Potenza). "Dovrebbe essere quindi una cosa congiunta: liberazione degli ostaggi e cessate il fuoco. Quindi serve da entrambe le parti un'azione di allentamento della tensione". 

Medioriente, il cardinal Zuppi: "Il negoziato è l'unica via". VIDEO

Capo Aspides: "Potrebbero servire più navi per la missione"

"Finora tutte le richieste di protezione avanzate dal settore marittimo sono state raccolte, ma se il numero aumenta dovranno crescere anche i nostri asset presenti nell'area". Lo ha detto il Contrammiraglio Vasileios Gryparis, Comandante strategico dell'operazione Aspides, precisando di aver già avanzato "richieste di capacità specifiche" agli Stati membri dell'Ue, in particolare sul "supporto logistico". "E' ancora presto per dire se Aspides abbia avuto un impatto sulla situazione, ma siamo pazienti e seguiamo il nostro mandato", ha detto. 

Uccisa la donna palestinese che ha tentato di accoltellare soldati dell'Idf

E' morta la donna palestinese che ha cercato di accoltellare alcuni soldati israeliani a un posto di blocco a Tayasir, nel nordest della Cisgiordania, e alla quale i militari avevano sparato. Lo hanno reso noto le Forze di Difesa israeliane affermando che la ''terrorista'' si era rifiutata di fornire le proprie generalità e aveva cercato di accoltellare i militari nella Valle del Giordano.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito su 'X' che a una sua ambulanza è stato impedito di raggiungere la zona e prestare soccorso alla vittima.

Idf: "Postazioni di lancio di razzi di Hamas sono state trovate incastonate all'interno di un'area umanitaria nella parte occidentale di Khan Yunis"

Borrell: "Con Aspides scortate 68 navi, respinti 11 attacchi"

"Quattro Stati membri hanno dispiegato le fregate e 19 Stati contribuiscono alla missione con il personale. In meno di due mesi della missione Aspides, sono state scortate 68 navi e sono stati respinti 11 attacchi". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in una conferenza stampa con il contrammiraglio Vasileios Gryparis, comandante della missione Aspides. 

Al Jazeera, il 90 per cento di Khan Yunis è distrutto

Al Jazeera, l'emittente qatariota, è entrata a Khan Ynis dopo che ieri Israele ha annunciato il ritiro dalla città: il 90 per cento "è distrutto", sostiene la tv aggiungendo che sono state abbattute case ma anche strutture pubbliche strade e intere aree. "La città è irriconoscibile", sostiene Al Jazeera.   Alcuni palestinesi, che stanno tornando nella parte orientale di Khan Younis, hanno detto alla tv qatariota che non riuscivano a riconoscere le strade dove avevano vissuto per tutta la vita. 

Tajani, 'ho presentato a Katz iniziativa 'Food for Gaza' per evitare catastrofe umanitaria'

“Ho presentato al ministro Katz l’iniziativa “Food for Gaza” in una riunione cui hanno preso parte tutti gli attori coinvolti per chiedere che Israele apra più valichi terrestri e renda subito operativo il corridoio marittimo per facilitare l’arrivo nella Striscia di Gaza di beni essenziali per la popolazione, in particolare aiuti alimentari, oltre a beni sanitari di prima necessità”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ieri dopo l'incontro alla Farnesina con il suo omologo israeliano Israel Katz, aggiungendo che “siamo estremamente allarmati per la gravissima situazione sul terreno e l’iniziativa che abbiamo messo in campo ha l’obiettivo di contribuire fattivamente a evitare una catastrofe umanitaria a Gaza”.

“Ho anche proposto al Ministro Katz di far partecipare al tavolo tecnico di Food for Gaza un rappresentante dell’Ambasciata israeliana a Roma per migliorare ulteriormente il coordinamento e l’efficacia dello strumento” – ha dichiarato Tajani, sottolineando come questa proposta sia subito stata accettata da Katz che ha definito l’iniziativa italiana “un modello”. Alla riunione erano presenti, oltre ai due ministri, rappresentanti di Fao e Pam, assieme al capo dipartimento della Protezione Civile italiana Fabrizio Curcio e al Presidente della Croce Rossa italiana Rosario Valastro che ha rappresentato anche la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficross). Hanno partecipato anche il Rappresentante Permanente presso la FAO e il Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo, responsabili dell’iniziativa per il Ministero degli Esteri.

Nel corso della riunione sono state condivise azioni concrete da perseguire per incrementare in modo sostanziale e determinante gli aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza. Il Governo italiano rimane inoltre in prima linea nel fornire assistenza, da ultimo con un ulteriore stanziamento di 20 milioni di euro da parte della Cooperazione allo Sviluppo, e cure mediche alla popolazione palestinese, sia attraverso l’attività di nave Vulcano sia attraverso il trasferimento in Italia di 58 minori palestinesi bisognosi di trattamenti sanitari, oltre che con l’invio di squadre mediche negli Emirati Arabi Uniti.

Ministro Esteri Iran, 'raid Israele a Damasco nuovo tentativo allargare conflitto'

"L'attacco all'edificio dell'ambasciata iraniana a Damasco è un nuovo passo avanti del guerrafondaio Israele e del suo tentativo di espandere la guerra a livello regionale". E' quanto è tornato ad accusare il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, che ha parlato dall'Oman, prima di partire per una visita a Damasco. A Muscat il capo della diplomazia di Teheran avrebbe incontrato anche un rappresentante degli Houthi, Mohamed Abdelsalam, il gruppo yemenita sostenuto da Teheran responsabile degli attacchi contro le navi nel Mar Rosso.

Ben Gvir, senza azione a Rafah, Netanyahu non più premier

"Se Netanyahu decide di porre fine alla guerra senza un attacco esteso a Rafah per sconfiggere Hamas, non avrà il mandato per continuare a servire come primo ministro". Lo ha detto il ministro della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir, citato dai media. Prima di lui l'altro ministro di destra radicale di 'Sionismo religioso', e responsabile delle finanze, Bezalel Smotrich, secondo i media, ha convocato il suo partito per valutare la situazione dopo l'annuncio dell'esercito del ritiro da Khan Yunis, nel sud di Gaza. 

Donna tenta di accoltellare soldati Idf in Cisgiordania, fermata

Una donna palestinese ha cercato di accoltellare alcuni soldati israeliani a un posto di blocco in Cisgiordania, ma l'attacco è stato sventato. Lo riferisce il Times of Israel spiegando che la donna è arrivata a piedi al checkpoint di Tayasir, vicino all'omonima città della Cisgiordania, e "dopo aver rifiutato di identificarsi, ha cercato di pugnalare i soldati dell'Idf che erano sul posto", hanno riferito i militari.

Nessun soldato è rimasto ferito nella tentata aggressione, precisano le Idf.

Zuppi, negoziare non è cedevolezza ma unica via

Per il rilascio degli ostaggi in Medio Oriente "bisogna negoziare. E' l'unica via". Così il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, nel programma Start su Sky TG24. Per Zuppi "l'insistenza di Papa Francesco" su questo "non è cedevolezza" ma "è proprio l'unica via". 

Israele rivendica uccisione capo forze speciali Hezbollah

L'esercito israeliano ha confermato l'uccisione nel Sud del Libano del comandante delle forze Radwan, il corpo d'e'lite della milizia sciita Hezbollah, un miiziano identificato come Ali Ahmed Hasin, ucciso insieme ad altri due presunti membri del gruppo. L'attacco è avvenuto nella zona di Sultaniyeh, nel sud del Libano, e secondo Israele Hasin aveva un grado equivalente a quello di comandante di brigata ed era stato "responsabile della pianificazione e dell'esecuzione di attacchi" contro i civili israeliani nel nord del Paese.

Idf conferma, ucciso comandante forze elite Hezbollah

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l'uccisione di un comandante delle forze di elite Radwan di Hezbollah in un attacco aereo nel sud del Libano durante la notte. Si tratta di Ali Ahmed Hassin, spiegano le Idf, aggiungendo che si tratta di un comandante di brigata. Il miliziano è stato accusato dalle Idf di aver organizzato diversi attacchi con razzi, missili e droni contro la zona Ramim Ridge, nel nord di Israele al confine con il Libano.

''Come parte del suo ruolo, era responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici nell’area di Ramim Ridge contro il fronte interno israeliano'', si legge in una nota delle Idf. Hassin è stato colpito nel villaggio di as-Sultaniyah, nel Libano meridionale, e con lui sono stati uccisi altri due miliziani di Hezbollah.

Papa incontra famiglie di cinque ostaggi israeliani in mano ad Hamas

Il Papa oggi incontra in Vaticano i familiari di cinque ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Si fratta di una delegazione che accompagna il ministro degli Esteri dello Stato ebraico Israel Katz, che vedrà anche il segretario per i Rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher.   In una nota, Katz ha ringraziato il Pontefice “per aver risposto alla richiesta di incontrare le famiglie dei rapiti per rafforzarle e sostenere il ritorno dei sequestrati a casa. Il sostegno del Papa ha un grande peso morale e pratico, e sono convinto contribuirà al ritorno a casa dei sequestrati”. 

Israele, 'ucciso un comandante Forze Radwan in Libano'

Aerei israeliani hanno colpito ed ucciso la notte scorsa "Ali Ahmed Hassin, comandante delle Forze Radwan dell'organizzazione terroristica Hezbollah nella regione di Hajir". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, spiegando che il raid "è stato condotto nella zona di Sultaniyeh nel Libano sud". "Ali Ahmed Hassin - ha aggiunto - aveva il rango equivalente a quello di comandante di Brigata. Nel suo ruolo era responsabile di programmare e attuare attacchi contro civili israeliani nel nord de Paese". Insieme a lui, ha concluso, "sono stati eliminati altri due terroristi Hezbollah". 

Egitto ottimista su negoziato, chiede "più flessibilità"

I negoziati al Cairo tra Israele e Hamas si sono svolti "in un'atmosfera positiva": lo ha riferito una fonte egiziana all'emittente saudita Al-Sharq. La fonte ha però invitato a una maggiore elasticità: "Ci aspettiamo -ha detto- una maggiore flessibilità da parte delle parti". 

Edith Bruck, Netanyahu ha attizzato l'odio antisemita

"Netanyahu è il responsabile di una reazione enorme, ingiusta, così inappropriata da aver provocato uno tsunami contro gli ebrei, attizzando il fuoco di un antisemitismo che non aveva bisogno di prove per alzare alte le sue fiamme". Lo spiega Edith Bruck, scrittrice e poetessa in un'intervista a Il Fatto Quotidiano in cui parla del conflitto tra Israele e Hamas. "Bastava una scintilla per restaurare un sentimento antiebraico oramai radicato nei meandri di una storia manipolata e bugiarda. Netanyahu ha preparato un falò contro chi pensa che gli ebrei non abbiano diritto ad esistere - prosegue -. Penso che il governo non esprima la volontà del popolo. Non più, non adesso". La scrittrice contesta l'uso della parola genocidio per descrivere quello che avviene a Gaza. "Il genocidio è un'altra cosa. Quella di Gaza è l'esito di una terribile, abnorme risposta militare - conclude -. Trentaduemila morti, migliaia di bambini innocenti. Vivo l'angoscia di queste esistenze che si spengono". 

Iran, Usa non possono sottrarsi a responsabilità sostegno Israele

"L'Iran ha inviato un messaggio alla Casa Bianca attraverso la sua sezione d'interesse presso l'Ambasciata svizzera, affermando che gli Stati Uniti non possono sottrarsi alla loro responsabilità per il sostegno ai crimini del regime sionista": lo ha detto ieri sera il ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri dell'Oman, Sayyid Badr Albusaidi, a Muscat. Amirabdollahian ha sottolineato che Teheran e Muscat si impegneranno per trovare soluzioni alle tensioni regionali, inclusa la crisi di Gaza, e ha invitato i Paesi islamici ad adottare misure forti e collettive per fermare gli attacchi israeliani. Secondo i media dell'Oman, Albusaidi ha affermato che il suo Paese sostiene gli sforzi per ridurre l'escalation nella regione, affrontare varie questioni e conflitti e far prevalere la voce della saggezza. 

Ministro Esteri Iran a Damasco dopo raid Israele su consolato

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha lasciato Muscat, in Oman, per recarsi a Damasco, in Siria, in visita ufficiale. Lo riporta l'agenzia di stampa Tasnim. La sua visita arriva una settimana dopo il raid aereo attribuito a Israele contro il consolato di Teheran a Damasco nel quale sono rimasti uccisi due importanti generali dei Pasdaran.

Hamas, da inizio guerra 33.137 morti a Gaza

Il ministero della sanità della Striscia di Gaza gestita da Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime della guerra: i morti sono 33.137, di cui 46 nelle ultime 24 ore, e i feriti 75.815. 

Tre morti in raid Israele in Libano, ucciso comandante Hezbollah

Tre persone sono state uccise in un raid aereo israeliano condotto nel sud del Libano. Lo riferiscono due fonti della sicurezza citate dall'emittente al-Arabiya, secondo le quali tra i tre morti si conta anche un comandante sul campo della forza di elite di Hezbollah, al-Radwan. Il raid aereo ha colpito il villaggio di Al Sultanya.

Israele, pronti a collaborare a indagine indipendente su raid Wck

Le autorità israeliane si sono dette disponibili a collaborare con una inchiesta esterna e indipendente sui raid aerei che hanno colpito un convoglio dell'ong World Central Kitchen (Wck) causando la morte di sette operatori umanitari. Lo riporta l'emittente televisiva Kan.

Fonti Israele: "Nessun accordo ancora all'orizzonte"

Israele minimizza le aspettative di un accordo con Hamas dopo che fonti egiziane hanno parlato di progressi nei negoziati al Cairo. "Non vediamo ancora nessun accordo all'orizzonte - ha detto una fonte israeliana a Ynet - La distanza tra le parti è ancora grande".

Gaza, media Israele: ai negoziati del Cairo l'accordo è vicino

"Questa volta è diverso, erano mesi che non eravamo così vicini a un accordo", afferma una fonte dell'emittente israeliana Channel 12 in merito ai negoziati del Cairo tra Israele e Hamas sulla Striscia di Gaza. Poco prima una fonte egiziana aveva rivelato che i colloqui hanno registrato "grandi progressi" e che le trattative continueranno nelle prossime 48 ore. 

Australia nomina perito per uccisione operatori a Gaza

L'Australia ha incaricato un ex comandante militare di investigare sull'uccisione dei sette operatori umanitari nella Striscia di Gaza a opera delle forze armate israeliane. Nel raid, che ha già portato al licenziamento di due ufficiali israeliani, è morto anche il cittadino australiano Lalzawmi "Zomi" Frankcom che faceva parte dello staff di volontari di World Central Kitchen. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha rivolto una dura critica a Israele e ha nominato un consigliere speciale per la valutazione del caso nella persona del comandante in pensione Mark Binskin, che si aggregherà all'indagine in corso. "L'Australia ha chiarito al governo israeliano le nostre aspettative e la fiducia che il nostro impegno sarà assecondato", ha detto Wong, aggiungendo l'auspicio che siano chiarite fino in fondo le responsabilita' del caso. 

Gaza, delegazione Hamas a Cairo incontra capo 007 egiziani Kamel

Hamas afferma che la sua delegazione arrivata al Cairo per i negoziati sulla Striscia di Gaza si è incontrata ieri sera con il direttore generale dell'intelligence egiziana Abbas Kamel. In un comunicato citato dai media locali, il movimento islamista palestinese ha ribadito le sue richieste: la completa cessazione dell'aggressione da parte delle forze israeliane, il ritiro di queste dalla Striscia, il libero ritorno degli sfollati dell'enclave palestinese alle loro aree e luoghi di residenza, soccorsi per i palestinesi e inizio della ricostruzione, un accordo per il rilascio dei prigionieri palestinesi in cambio degli ostaggi israeliani.

Media egiziani, progressi significativi negoziati Gaza

I negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas hanno registrato "progressi significativi". Lo riporta Al-Qahera News, di orientamento filogovernativo egiziano, citando una fonte dei servizi di sicurezza del Cairo. Le delegazioni del Qatar e di Hamas sono ripartite dalla capitale egiziana e vi ritorneranno entro un paio di giorni per finalizzare i termini dell'accordo, spiega Al-Qahera News. Anche le delegazioni americana e israeliana lasceranno Il Cairo nelle prossime ore

Gaza, media: 7 morti in raid Israele su campo profughi Shujaiya

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno sette persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stamattina ha colpito il campo profughi di Shujaiya, nel centro della Striscia di Gaza. Altre sei persone erano rimaste uccise ieri sera in un raid a sud del campo di Nuseirat, sempre secondo la Wafa. Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 33.175 morti e circa 75.886 feriti, rende noto il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas

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