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Medioriente, Israele: ritiro truppe dal sud di Gaza per preparare attacco a Rafah

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Medioriente, 7 bambini morti per esplosione ordigno in Siria
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Medioriente, 7 bambini morti per esplosione ordigno in Siria
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L'esercito israeliano ha annunciato di aver ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia, dopo circa 4 mesi di forti combattimenti. "Non è Israele a impedire un accordo ma Hamas", ha detto il premier israeliano. A sei mesi dall'inizio della guerra, centomila persone sono scese in piazza a Tel Aviv per chiedere la liberazione degli ostaggi e le elezioni anticipate. Alla Farnesina unione tra Katz e Tajani per Food for Gaza

in evidenza

"Ho detto chiaramente alla comunità internazionale: non ci sarà cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi". Lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, nella riunione di governo. "Questa - ha aggiunto - è la politica del governo israeliano e accolgo con favore il fatto che l'amministrazione Biden abbia chiarito l'altro giorno che questa è anche la sua posizione". "Vorrei chiarire ancora una cosa: non è Israele a impedire un accordo ma Hamas. Le sue richieste estreme hanno lo scopo di porre fine alla guerra e lasciare intatta" la fazione islamica, ha aggiunto. 


Nella notte Israele ha ritirato tutte le truppe di terra dal sud della Striscia di Gaza, dopo quattro mesi consecutivi di combattimenti nell'area di Khan Yunis. Lo riferisce il Times of Israel, sottolineando che solo la brigata Nahal rimane nell'enlave palestinese. Questa brigata ha il compito di proteggere il cosiddetto Corridoio Netzarim, che attraversa Gaza dall'area di Beeri, nel sud di Israele, fino alla costa. Centomila persone sono scese in piazza ieri a Tel Aviv, per chiedere la liberazione degli ostaggi, le dimissioni del premier Netanyahu e le elezioni anticipate. L'Iran minaccia Israele in risposta all'attacco del primo aprile a Damasco: "L'attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell'Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l'operazione di rappresaglia". A dirlo il capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammad Bagheri.


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Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi

È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella  Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni  dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti  nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi  sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre  risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e  gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza  abitativa e prestiti di emergenza LEGGI

Guerra Medioriente, Tajani a Katz: cessate il fuoco e rilascio ostaggi

Iraq invierà 10 mln di litri di carburante a Gaza e curerà i palestinesi feriti

L'Iraq ha accettato di inviare 10 milioni di litri di carburante nella Striscia di Gaza a sostegno del popolo palestinese. Lo ha annunciato in una nota il primo ministro Mohammed Shia al-Sudani. L’Iraq ha anche accettato di accogliere i palestinesi feriti da Gaza e di fornire loro cure negli ospedali statali e privati.

Standing ovation in sinagoga Milano per Segre e Cenati

Durante la cerimonia per i sei mesi dagli attacchi di Hamas, la sinagoga di Milano si è levata in una standing ovation e ha applaudito Milo Hasbani, vice Presidente Ucei, unione delle comunita' ebraiche, quando Hasbani, intervenendo, ha ringraziato "Roberto Cenati e Daniele Nahum, che si sono dimessi e non sono rimasti attaccati alla poltrona, perché non hanno accettato che si dica che Israele io ho male a ripetere questa parola: il genocidio è un'altra cosa". Cenati ha lasciato la presidenza Anpi mentre Nahum è andato via dal Pd per approdare nel gruppo dei Riformisti in consiglio comunale a Milano proprio in polemica con le loro organizzazioni per l'uso del termine genocidio in relazione alla guerra a Gaza. Anche la senatrice a vita Liliana Segre, a sua volta omaggiata da una standing ovation, si è alzata in piedi per applaudirli.

Al Sisi incontra il capo della Cia William Burns per cessate il fuoco

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha incontrato oggi il direttore della Cia, William Burns, per fare il punto sugli sforzi congiunti egiziano-qatarini-americani per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere il portavoce della presidenza egiziana. All'incontro ha partecipato anche il capo dell'intelligence egiziana, generale Abbas Kamel. Durante l'incontro sono stati esaminati gli ultimi sviluppi sul terreno, sottolineando - riferisce il portavoce - "la necessità cruciale di intensificare gli sforzi per ripristinare la calma e fermare l'escalation militare". Il presidente Al Sisi ha sottolineato l'urgenza di aumentare il flusso immediato e illimitato di aiuti umanitari e soccorsi. Burns, secondo la presidenza egiziana, ha concordato sull'"importanza vitale della protezione dei civili e la gravità dell'escalation militare nella città palestinese di Rafah, rifiutando categoricamente lo sfollamento dei palestinesi dalle terre".

Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo

Il  documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è  vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in  passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti,  ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO

Cogat, '322 camion d'aiuti entrati oggi a Gaza, numero più alto da inizio guerra'

 Il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat) ha annunciato che "oggi sono stati ispezionati e trasferiti a Gaza 322 camion di aiuti umanitari. Si tratta del numero più alto di camion di aiuti trasferiti a Gaza in un giorno dall'inizio della guerra".

In 50 mila manifestano fuori dalla Knesset per i 6 mesi di prigionia degli ostaggi

Almeno 50.000 manifestanti sono fuori dal palazzo della Knesset a Gerusalemme, alla manifestazione di massa di stasera per i sei mesi di prigionia per i 133 ostaggi ancora a Gaza. Lo ha riferito un portavoce del Forum sugli ostaggi e le famiglie scomparse che ha organizzato l'evento.

Bando per collaborazione con Israele, cosa succede all’Università di Torino?

Tensione per la decisione del Senato accademico di non partecipare al bando ministeriale di collaborazione con Israele. LEGGI L'ARTICOLO

Gallant: ritiro da Sud Gaza per preparare attacco a Rafah

Il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant ha spiegato che il ritiro delle truppe da Khan Yunis, nel sud della Striscia di gaza, serve a "preparare il prosieguo delle missioni" e in particolare una operazione a Rafah. "Le nostre forze si preparano a proseguire la loro missioni nella zona di Rafah", si legge in una nota del ministero. Si tratta della citta' all'estremo sud della Striscia dove oltre 1,5 milioni di abitanti di Gaza ha trovato rifugio dall'inizio della guerra e che l'intera comunita' internazionale sta chiedendo da tempo di non attaccare. 

Israele, Tajani incontra Katz: accordo su programma d'aiuti a popolazione Gaza


Giovani ebrei: non ci sentiamo al sicuro nelle università

"Anche i giovani ebrei d'Italia, che io rappresento, stanno combattendo la loro battaglia sottile e non violenta. Una battaglia di democrazia e diritti civili che ha luogo nelle aule e nelle strade quando dobbiamo nascondere le nostre abitudini, rivedere le nostre amicizie e quando non ci sentiamo sicuri all'interno delle nostre università". Lo ha detto Anna Tognotti, tesoriere Ugei, Unione giovani ebrei d'Italia, durante un evento organizzato alla Sinagoga di Milano a sei mesi dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. 

Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"

Giordania,  Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni  di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle  prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia  dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra,  meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI

Katz a Tajani, priorità rilascio rapiti e distruzione Hamas

"Sono stato felice di incontrare il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Roma. Gli ho chiesto di agire e di sostenere lo Stato di Israele per garantire che non venga presa alcuna decisione sul cessate il fuoco senza la condizione del rilascio immediato di tutti gli ostaggi. Insieme alle famiglie dei rapiti che mi accompagnavano, gli ho detto che gli obiettivi principali davanti ai nostri occhi sono il rilascio incondizionato di tutti i 133 rapiti e lo smantellamento dell'organizzazione terroristica Hamas". Lo scrive su X il ministro israeliano Israel Katz, postando una foto dell'incontro con Antonio Tajani.

Gallant, 'ritiro perchè Hamas non c'e' più a Khan Yunis'

"Il ritiro delle truppe da Khan Yunis è stato condotto nel momento in cui Hamas ha cessato di esistere come struttura militare in città". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant secondo cui "Le nostre forze hanno lasciato l'area per prepararsi alle loro future missioni, inclusa la missione a Rafah".

Tajani, 'raccapricciante che donne in ostaggio subiscano violenza'

"I familiari degli ostaggi mi hanno raccontato le loro storie drammatiche. Un conto è il dramma di chi combatte, un altro quello di chi subisce passivamente la violenza assieme alle conseguenze di una guerra.  Particolarmente raccapricciante è che le donne subiscano violenza. In Italia ci battiamo contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Anche i prigionieri di guerra devono essere rispettati. Se poi vengono trattati come schiavi del sesso, allora non stiamo più parlando di guerra, ma di è in un momento di violenza disumano che ricorda la Gestapo e le SS". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajano al termine del suo incontro alla Farnesina con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.

"Abbiamo parlato anche delle vittime dell'ong colpita l'altro giorno - ha aggiunto Tajani - e il ministro ha ribadito il dispiacere di Israele per quanto accaduto. Stanno accertando i fatti ed era sinceramente rammaricato". 


Guerra Medioriente, Tajani a Katz: cessate il fuoco e rilascio ostaggi

Tajani, Israele per cessate fuoco con liberazione ostaggi

"Israele ribadisce che se c'è la consegna e la liberazione degli ostaggi c'è anche il cessate il fuoco. E' la posizione che loro hanno e certo non si più prescindere dalla liberazione degli ostaggi". In ogni caso, "la reazione deve essere sempre proporzionata quindi mi auguro che si possa arrivare al cessate il fuoco ed evitare un attacco a Rafah ma allo stesso tempo mi auguro che ci possa essere la liberazione degli ostaggi. La liberazione dei rapiti contemporanea alla decisione di non attaccare Rafah è una soluzione che può rappresentare un passo importante verso la pace". Così Antonio Tajani dopo l'incontro con l'omologo Katz. 

Comune Milano, chiediamo liberazione ostaggi di Hamas

"Sono trascorsi 6 mesi dal massacro del 7 ottobre, un evento tragico, un attacco vile e mostruoso, che ha causato morte e dolore. Noi tutti, con una sola voce, dobbiamo chiedere la liberazione degli ostaggi di Hamas". Lo ha detto Elena Buscemi, presidente del consiglio comunale di Milano, in rappresentanza dell'amministrazione, durante la cerimonia per i 6 mesi dagli attacchi del 7 ottobre. "Siamo qui tutti insieme per ricordare le vittime, per non dimenticare chi ancora non è tornato a casa e per manifestare la nostra vicinanza alla comunita' ebraica di Milano e a quella internazionale, che stanno subendo il ritorno di un sentimento inaccettabile di odio nei loro confronti - ha aggiunto - l'antisemitismo non deve mai avere cittadinanza, va ribadito con forza in un momento in cui, purtroppo, in molti cercano di strumentalizzare e soffiare sul fuoco". In questo momento, ha concluso, "coloro che in Europa e nel mondo hanno il privilegio di non patire direttamente il dolore, di non vedere gli orrori che hanno visto il 7 ottobre, di non vivere sotto i missili e le bombe continuamente, di potere immaginare un futuro di speranza, devono provare a disinnescare l'odio, agevolare il confronto anche quando sembra impossibile e vigilare contro "le parole malate". Essere con la comunità ebraica non deve significare essere contro qualcun altro".

Artificieri israeliani neutralizzano grosso ordigno esplosivo in Cisgiordania

Gli artificieri israeliani hanno neutralizzato un grosso ordigno esplosivo che si trovava nel veicolo di un terrorista che ha compiuto un attacco sulla Route 55 in Cisgiordania, che ha ferito gravemente una soldatessa di 19 anni e ha lasciato un uomo lievemente ferito. L'uomo risulta essere al momento ricercato. Lo riporta Ynet News.

Tajani, a Katz ribadito che noi contrari ad attacco Rafah

"Ho ribadito al ministro" israeliano Israel Katz "la posizione italiana di un cessate il fuoco e di sospendere la decisione di attaccare Rafah ma allo stesso tempo gli ho ribadito che l'Italia chiede l'immediata liberazione degli ostaggi israeliani che sono nelle mani di Hamas, cosa che ho ribadito anche ai familiari degli ostaggi che ho incontrato con una particolare attenzione alle donne". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo aver incontrato l'omologo israeliano Katz. "Noi non siamo assolutamente favorevoli all'attacco a Rafah ma allo stesso tempo siamo per la liberazione immediata degli ostaggi senza condizioni".

Bilaterale Tajani-Katz, in corso riunione Food for Gaza

E' iniziata alla Farnesina la riunione operativa sull'iniziativa Food for Gaza presieduta dal ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, alla presenza del ministro israeliano, Israel Katz. Lo rende noto la Farnesina. La riunione operativa è stata preceduta da un incontro bilaterale tra Tajani e Katz. Alla riunione partecipano anche la vicedirettrice della Fao, Beth Bechdol, il vicedirettore esecutivo del Programma alimentare mondiale, Carl Skau, il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il presidente della Croce rossa italiana, Rosario Velastro, anche in rappresentanza della Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna

rossa. Le agenzie internazionali e il ministero degli Esteri

italiano stanno illustrando al ministro israeliano le loro valutazioni sulla drammatica situazione a Gaza e sulle

necessità della popolazione civile, elencando le richieste dei passi necessari a far entrare immediatamente materiali a Gaza e garantendo al tempo stesso la sicurezza degli operatori internazionali.

Rabbino capo di Milano, 'il 7 ottobre è stato dimenticato'

"È un dovere ricordare perché c'è stato un inizio di grande solidarietà dopo gli attacchi del 7 ottobre e dopo col tempo le cose sono state dimenticate. Soprattutto è importante ricordare dopo che abbiamo assistito a un'ondata di antisemitismo. Sentiamo molto questo problema". Così Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano, prima di un evento a 6 mesi dal 7 ottobre alla Sinagoga di via della Guastalla. "E poi l'altro elemento che si ricorda poco è che ci sono ancora 130 persone che sono state rapite e stanno ancora subendo delle violenze e non sono state liberate. Chiediamo che queste persone - ha concluso - siano liberate senza condizioni immediatamente e credo che questa debba essere la richiesta di tutti.

Jarach, il popolo israeliano vuole raggiungere la pace

"Sono di parte ma sono convinto fermamente che la volontà del popolo israeliano è quello di raggiungere la pace e tornare, anzi, arrivare finalmente a una vita di sicurezza e in pace per tutti gli abitanti della zona". Così il presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach prima di un evento alla Sinagoga di Milano. "Sappiamo tutti che il governo Netanyahu non sia un governo di larga maggioranza, per cui in situazioni di poco equilibrio la popolazione inizia a dare segni ancora più forti di non consenso" ha aggiunto Jarach replicando a chi chiedeva delle proteste contro il governo.   "Io sono convinto che la lotta armata sia sempre perdente e non può mai essere la soluzione perché non crea le premesse per la vita futura, di distensione di pace. Sono ancora non ottimista - ha concluso - ma penso che si stiano facendo degli sforzi molto seri per riuscire a sbloccare la situazione. Sono un po' preoccupato da certe interferenze di Emirati, Egitto e Usa. Anche in buona fede, difficilmente ciascuno riesce a fare qualcosa che porti veramente a uno sblocco".


Usa, 'Biden frustrato con Israele, deve fare di più'

L'amministrazione Biden è sempre più frustrata con la condotta militare di Israele e "questo è stato il messaggio centrale che il presidente ha recapitato al premier Benyamin Netanyahu nella telefonata dei giorni scorsi. Devono fare di più". Lo ha detto il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.

Israele andrà al Cairo per colloqui su tregua a Gaza e rilascio ostaggi

Una delegazione israeliana prenderà parte all'ultimo round di negoziati al Cairo volti a raggiungere una tregua nel conflitto di Gaza e un accordo sulla liberazione degli ostaggi. Lo scrive il Guardian riferendosi a un funzionario del governo israeliano, secondo cui Israele era in precedenza indeciso se partecipare, poiché l’evento sarebbe stato “più un teatro politico che un progresso reale”.

Le richieste di Hamas includono un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane da Gaza, il ritorno degli sfollati e un “serio” accordo di scambio di prigionieri palestinesi con ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Israele ha affermato, in una precedente tornata di colloqui, che le discussioni sul cessate il fuoco avrebbero vacillato se Hamas non avesse presentato un elenco degli ostaggi.

Universitari musulmani, sospendere lezioni per Ramadan

Sospendere le lezioni in occasione delle due grandi feste musulmane, la fine del Ramadan e per la festa di Eid al-Adha, a giugno: è la richiesta che sta valutando l'Associazione studenti musulmani del Politecnico di Milano alla quale potrebbero aderire anche altre associazioni di studenti musulmane presenti in alcune città italiane, sulla scorta di quanto deciso già quest'anno dall'università per stranieri di Siena che sospenderà la didattica il 10 aprile. "Sarebbe una richiesta sensata - spiega una delle responsabili dell'Associazione studenti musulmani del Politecnico - e se arrivasse anche dagli studenti di altri atenei sarebbe ancora meglio". 

Katz, 'grazie Papa, suo sostegno aiuterà ritorno ostaggi'

"Ringrazio il Papa per aver risposto alla richiesta di incontrare le famiglie dei rapiti per rafforzarle e sostenere il ritorno dei sequestrati a casa. Il sostegno del Papa ha un grande peso morale e pratico, e sono convinto contribuirà al ritorno a casa dei sequestrati". Lo ha affermato in una nota il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, da oggi in visita a Roma, dopo che il Vaticano ha annunciato che Papa Francesco incontrerà domani le famiglie degli ostaggi che accompagnano il capo della diplomazia israeliana nel suo viaggio in Italia. 


Fonte Israele, 'mandato significativo a team negoziale'

Il Gabinetto di guerra ha  conferito "un mandato significativo" alla squadra negoziale israeliana per i negoziati che da stasera ripartono al Cairo per una tregua e il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto una fonte israeliana, citata dai media. Della squadra dovrebbero far parte il capo del Mossad David Barnea, quello dello Shin Bet Ronen Bar e il generale Nitzan Alon, responsabile dello sforzo di intelligence per liberare i rapiti. 


Ministro Esteri Iran incontra leader Houthi in Oman

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato a Muscat il portavoce dei ribelli Hounthi Mohammed Abdel Salam e ha riaffermato il sostegno di Teheran agli attacchi sferrati dagli yemeniti contro le navi nel Mar Rosso. La visita di Amir-Abdollahian in Oman è la prima tappa di un "tour regionale", ha affermato il ministero degli Affari Esteri, senza specificare quali altri paesi saranno visitati. Secondo il quotidiano filogovernativo siriano Al-Watan il ministro si recherà domani a Damasco per una visita ufficiale e, al centro dei colloqui, potrebbero essere le ripercussioni dell'attentato del primo aprile, attribuito a Israele, contro il consolato iraniano a Damasco. A Muscat il capo della diplomazia iraniana "ha descritto gli attacchi americani e britannici contro lo Yemen come una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale di questo paese, nel contesto del loro pieno sostegno alla continuazione dei crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa e resistente", ha detto il ministero. Due nuove navi sono state intanto prese di mira al largo delle coste dello Yemen, ha annunciato domenica la società di sicurezza britannica Ambrey. 

Il Papa domani incontra 5 famiglie di ostaggi israeliani

Domani mattina, intorno alle 8.30, papa Francesco riceverà in Vaticano i familiari di cinque ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. Lo apprende l'ANSA da fonti diplomatiche. I familiari degli ostaggi sono giunti oggi a Roma con il ministro degli Esteri Israel Katz, che, sempre a quanto si apprende, domani incontrerà a sua volta in Vaticano il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher. L'incontro col Papa è invece riservato ai soli familiari.

Fonti Gaza, migliaia tornano a Khan Yunis dopo ritiro Idf

Migliaia di famiglie palestinesi sfollate da Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, sono sulla via del ritorno in città dopo il ritiro dell'esercito israeliano dalla zona. Lo hanno riferito fonti locali che si trovano a Rafah dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati. 

Media, 'possibile tregua temporanea per Eid al-Fitr'

Il quotidiano del Qatar 'Al-Arabi Al-Jadid', ripreso dai media israeliani, ha riferito da fonti egiziane di un possibile cessate il fuoco temporaneo a Gaza per la festa imminente di Eid al-Fitr che chiude il Ramadan. La festa dura tre giorni e comincia la sera di martedì 9 aprile.

Usa, ritiro Israele dal sud di Gaza forse solo per riposo truppe

Il ritiro delle truppe israeliane dal sud di Gaza è probabilmente solo un periodo di "riposo" per le truppe israeliane. Lo afferma la Casa Bianca.

Media, 'prossima settimana possibilità cessate il fuoco temporaneo a Gaza'

Ci sono possibilità di un accordo temporaneo di cessate il fuoco a Gaza durante la festività dell'Eid al-Fitr, che entrerà in vigore martedì e durerà fino a venerdì di questa settimana. Lo scrive il quotidiano del Qatar Alaraby Al-Jadeed riferendosi a fonti egiziane.

Houthi rivendicano 5 attacchi negli ultimi 3 giorni

Il portavoce delle milizie Houthi dell'Iran dello Yemen ha rivendicato in una dichiarazione ai media che il gruppo ha effettuato cinque attacchi negli ultimi tre giorni: un attacco con missili navali contro una nave britannica nel Mar Rosso, un attacco con missili balistici contro due navi israeliane in viaggio verso Israele dall'Oceano Indiano e dal Mar Arabico e raid con droni contro navi da guerra americane nel Mar Rosso. Lo scrive Ynet News.

Familiari di ostaggi israeliani incontrano i media domani a Roma

I familiari di alcuni ostaggi israeliani da sei mesi nelle mani di Hamas a Gaza terranno domani una conferenza stampa a Roma. Lo ha reso noto l'Ambasciata di Israele. Nella delegazione, accompagnata dal ministro degli Esteri Israel Katz, ci sono parenti dei due bambini ancora nella Striscia, Kfir (il più piccolo tra gli ostaggi, ha compiuto un anno in prigionia), il fratellino di 4 anni Ariel, la madre Shiri e il padre Yarden. Nei mesi scorsi, in un video diffuso dai miliziani, Yarden Bibas veniva informato in diretta della morte dei suoi familiari. Sulla circostanza non c'è stata finora alcuna conferma e non si conosce il destino dei due bambini e dei genitori rapiti il 7 ottobre nel kibbutz di Nir Oz. All'incontro con i giornalisti italiani prenderanno parte anche i familiari di Agam Berger, soldatessa di 19 anni, rapita nella base militare di Nahal Oz: di lei i terroristi hanno diffuso un filmato, insieme con altre ragazze, in cui appariva sporca di sangue e terrorizzata. Nessuna notizia invece sembrerebbe essere arrivata ai parenti (anche loro domani a Roma) del soldato 19enne Tamir Nimrodi, portato via da Hamas dalla base del Cogat, di Guy Gilboa Dalal, 22 anni, sequestrato al Festival Supernova, e Omri Miran, 46 anni, rapito a Nir Oz.

Unicef, 'bambini a Gaza hanno bisogno di cessate il fuoco ora'

"La guerra a Gaza ha ucciso oltre 13.000 bambini e ne ha feriti molti di più. In rovina case, scuole e ospedali. Uccisi insegnanti, medici e umanitari. La carestia è imminente. Il livello e la velocità della distruzione sono sconvolgenti. I bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco ora". Lo ha scritto su X a direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell. "I due bambini ancora in ostaggio a Gaza, Kfir e Ariel, devono ancora essere rilasciati - aggiunge Russell - Sono passati più di 180 giorni di angoscia per gli ostaggi e le famiglie. I bambini hanno perso i familiari e mancano loro i genitori e i loro cari ancora in ostaggio. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati ora".

Suonano sirene a Eilat ma è falso allarme

E' stato un falso allarme a far suonare le sirene a Eilat, la città più a sud di Israele che si affaccia sul Mar Rosso, dove poco fa era scattato l'allarme a causa di una presunta "intrusione aerea ostile". Lo riportano i media locali.

Netanyahu, Israele a un passo dalla vittoria a Gaza

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele è a un passo dalla vittoria nella guerra di Gaza e ha promesso che non ci sarà alcun cessate il fuoco finché Hamas non avrà liberato tutti gli ostaggi. "Siamo a un passo dalla vittoria. Ma il prezzo che abbiamo pagato e' doloroso e straziante", ha detto in un discorso in occasione dei sei mesi di guerra scoppiata il 7 ottobre. "Non ci sarà un cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi. Semplicemente non accadra'", ha aggiunto.


Netanyahu: nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi

"Ho detto chiaramente alla comunità internazionale: non ci sarà cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella riunione d governo. "Questa - ha aggiunto - è la politica del governo israeliano e accolgo con favore il fatto che l'amministrazione Biden abbia chiarito l'altro giorno che questa è anche la sua posizione". "Vorrei chiarire ancora una cosa: non è Israele a impedire un accordo ma Hamas. Le sue richieste estreme hanno lo scopo di porre fine alla guerra e lasciare intatta" la fazione islamica, ha aggiunto. 

Hamas, '33.175 morti a Gaza dal 7 ottobre'

Sono 33.175 i palestinesi che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza a sei mesi esatti dall'inizio della rappresaglia. Nelle ultime 24 ore 38 palestinesi sono stati uccisi e altri 71 feriti.

Mo: lanciati 5 razzi da sud Gaza verso Israele, in azione Iron Dome

Cinque razzi sono stati lanciati verso Israele dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, precisando che il sistema Iron Dome ne ha intercettati alcuni. I razzi, sottolinea l'emittente, sono partiti dalla zona di Khan Yunis, nel sud dell'enclave, da dove nella notte sono state ritirate le truppe israeliane

Mo: consigliere Khamenei minaccia Israele, 'nessuna ambasciata è al sicuro'

"Nessuna delle ambasciate del regime sionista è più al sicuro". Lo ha dichiarato Seyyed Yahya Safavi, consigliere della Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, minacciando nuovamente Israele di ritorsioni per il raid contro il consolato iraniano a Damasco. Venerdì lo Stato ebraico ha chiuso una trentina delle sue ambasciate nel mondo, tra cui quella di Roma, per il timore di rappresaglie.

"Il fronte della resistenza determinerà il destino di questa regione sotto la guida dell'Iran", ha aggiunto il consigliere di Khamenei, secondo quanto riporta l'agenzia Tasnim. "Ovviamente - ha sottolineato - tutti i crimini che accadono nella regione si stanno verificando con il sostegno dell'America e nel silenzio di alcuni Paesi arabi".-

Israele, 'soldatessa ferita in un attacco in Cisgiordania'

E' una soldatessa israeliana di 19 anni la persona ferita in modo grave in un attacco a colpi d'arma da fuoco lunga la strada 55 in Cisgiordania all'altezza di due villaggi palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "il terrorista è arrivato in auto allo svincolo di Nabi Ilyas, ha lasciato il veicolo ed ha aperto il fuoco verso una serie di mezzi che erano nell'area". "Come risultato della sparatoria - ha aggiunto - la soldatessa è stata gravemente ferito e portata in ospedale". L'altro ferito - ha spiegato ancora - è un civile le cui condizioni non sono gravi. L'esercito ha circondato l'area di Nabi Ilyas in caccia dell'autore dell'attacco. 

Iran, 'nessuna ambasciata di Israele è più sicura'

Un alto funzionario iraniano Yahya Rahim Safavi ha dichiarato che nessuna delle ambasciate israeliane nel mondo è più sicura, come riferisce l'agenzia di stampa Tasnim citata dalla Reuters sul suo sito. Il funzionario, un consigliere della guida suprema Yahya Rahim Safavi, ha parlato in seguito all'attacco attribuito a Israele al consolato iraniano a Damasco del primo aprile. Per il quale Teheran ha minacciato ritorsioni. Nei giorni scorsi Israele ha chiuso 30 ambasciate, compresa quella a Roma. 

Papa: su Medioriente e Ucraina avere la forza di negoziare

Papa Francesco, dopo il Regina Coeli dal balcone di piazza San Pietro, ha rivolto nuovamente un appello alla pace e ha chiesto che "lo spirito del Signore illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire i gesti che rendano possibili i negoziati. Il Signore dia ai leader la capacita' di fermarsi un po' per trattare e per negoziare". "Non venga meno -ha insistito il Pontefice- la nostra preghiera per la pace. Pace giusta e duratura per la martoriata Ucraina, Palestina e Israele". 

Medioriente, Tajani: serve soluzione per civili palestinesi e ostaggi

"Siamo lavorando" all'ooperazione "Food for Gaza". "Ci sono state diverse riunioni e oggi chiederò al ministro degli Esteri di Israele di aiutare questa operazione che stiamo concretizzando e per la quale investiremo 20 milioni di euro". Antonio Tajani, ministro degli Esteri, lo ha detto a margine della presentazione della nuova segreteria di Forza Italia per aiutare la popolazione civile palestinese, c'e' una situazione gravissima che nessuno vuole che prosegua. Poi serve il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi israeliani", ha aggiunto. L'apertura del valico a nord, ha insistito, è positiva "come tutto quello che serve ad aiutare i civili. Mi auguro che con il confronto delle parti e con il sostegno degli Stati uniti, dell'Egitto e con il nostro appoggio si possa arrivare a un cessate il fuoco. 

Medioriente, Israele: soldatessa ferita in un attacco in Cisgiordania

E' una soldatessa israeliana di 19 anni la persona ferita in modo grave in un attacco a colpi d'arma da fuoco lunga la strada 55 in Cisgiordania all'altezza di due villaggi palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "il terrorista è arrivato in auto allo svincolo di Nabi Ilyas, ha lasciato il veicolo ed ha aperto il fuoco verso una serie di mezzi che erano nell'area". "Come risultato della sparatoria - ha aggiunto - la soldatessa è stata gravemente ferito e portata in ospedale". L'altro ferito - ha spiegato ancora - è un civile le cui condizioni non sono gravi. L'esercito ha circondato l'area di Nabi Ilyas in caccia dell'autore dell'attacco. 

Israele ha ritirato tutte le truppe di terra da Gaza sud

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia, dopo circa 4 mesi di forti combattimenti. Lo hanno riferito i media spiegando che solo la Brigata Nahal è rimasta sul posto con il compito di tenere in sicurezza il cosiddetto 'Corridoio Netzarim' che attraversa la Striscia, lungo la costa dal confine nord, nei pressi del kibbutz Beeri, fino al sud.

Gallant: "Pronta risposta per qualsiasi scenario con l'Iran"

"L'apparato della Difesa ha completato i preparativi di risposta in caso di  qualsiasi scenario che si possa sviluppare con l'Iran". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo tutte le valutazioni della situazione in atto. 

Medioriente, Gallant: pronta risposta per qualsiasi scenario con l'Iran

"L'apparato della Difesa ha completato i preparativi di risposta in caso di  qualsiasi scenario che si possa sviluppare con l'Iran". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo tutte le valutazioni della situazione in  atto. 

Sei mesi da attacco Hamas,Israele pubblica nuovi dati guerra

L'esercito israeliano ha diffuso nuovi dati relativi alle operazioni compiute a Gaza e in Libano, dopo il 7 ottobre. Dal giorno del sanguinoso attacco di Hamas, sono rimasti uccisi un totale di 604 tra soldati, riservisti e agenti di sicurezza; e altri 3.193 sono stati feriti. I soldati morti durante l'offensiva a Gaza sono stati 260, 41 dei quali uccisi dal fuoco amico.


Spari contro bus in Cisgiordania, feriti 2 israeliani

Sospetto attacco contro un bus con a bordo israeliani in Cisgiordania, tra le località palestinesi di Azzun e Nabi Ilyas. Secondo quanto riporta il Times of Israel, due israeliani sono rimasti feriti. Uno si trovava a bordo del bus colpito dagli spari, il secondo in un'auto. La dinamica del presunto attacco non è ancora chiara e sul posto si trova un'equipe di medici.

Guterres a 6 mesi da strage Hamas: "Niente può giustificare orrore"

"Il 7 ottobre è un giorno di dolore per Israele e per il mondo. Niente può giustificare l'orrore scatenato da Hamas. Condanno ancora una volta l'uso della violenza sessuale, della tortura e del rapimento di civili e chiedo il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi". Così sul social X il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a sei mesi esatti di distanza dalla strage di Hamas.

Katz partito per Roma, vedrà Tajani, Crosetto e Piantedosi

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è partito questa mattina per Roma per una visita diplomatica. Con lui - ha fatto sapere il ministero - famiglie degli ostaggi. Katz incontrerà il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell'Interno Matteo Piantadosi e i vertici della Comunità ebraica in Italia. "Gli incontri - ha aggiunto il ministero - si concentreranno sugli sforzi per il rilascio degli ostaggi e preservare la legittimità internazionale per la continuazione della guerra a Gaza". 

Israele, "morti 4 soldati a Gaza sud, bilancio ora a 260"

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di 4 soldati in combattimento a Gaza, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che "uomini armati usciti da un tunnel in un edificio distrutto hanno aperto il fuoco contro le truppe di pattuglia lungo la rotta logistica dell'Idf a Khan Yunis". Si tratta di Ido Baruch (21 anni), Amitai Even Shoshan (20), Ilai Zair (20) e Reef Harush (20). Il bilancio dei soldati uccisi dall'inizio dell'operazione di terra a Gaza sale ora a 260. 

Keret: "Israele come un bus guidato da un irresponsabile"

"La preoccupazione è generale: Israele è su un autobus che viaggia da mesi con un autista irresponsabile. I soldati siedono in posti più rischiosi di altri: ma in pericolo c'è l'intero autobus. Chi guida l'autobus sta usando i soldati e i loro sacrifici per condurre l'autobus in un posto più sicuro? A me non pare". Così a Repubblica lo scrittore israeliano Etgar Keret. "Andrò alle manifestazioni per chiedere le dimissioni del governo - aggiunge - Accanto a me ci saranno familiari degli ostaggi e riservisti appena tornati da Gaza. Facce diverse della società. Fra di noi c'è solidarietà, la stessa che c'è fra le diverse anime della società che in questo momento combattono in prima linea. Ma io so l'unità è solo di facciata: perché dietro c'è un vulcano di divisioni. C'è gente che parla di ricostruire insediamenti a Gaza, gente che è felice guardando la morte e la distruzione. Non ho mai pensato che potessero essere le minacce esterne a mettere a rischio Israele: né Hamas, né Hezbollah, né l'Iran. Ma il fanatismo e le divisioni".

Katz parte per Roma con famigliari ostaggi, vedrà Tajani

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è partito alla volta di Roma con i parenti degli ostaggi. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri a Tel Aviv. Il capo della diplomazia israeliana avrà incontri con le autorità italiane, tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il vicepremier Matteo Salvini, e vedrà anche i capi della comunità ebraica. 

Cameron: sostegno a Israele "non è incondizionale"

Il sostegno della Gran Bretagna a Israele "non è incondizionato": lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, che così aumenta la pressione su Benjamin Netanyahu sempre più isolato. Scrivendo per il Sunday Times, a sei mesi esatti dall'attacco di Hamas a Israele, Lord Cameron di Chipping Norton ha lanciato un avvertimento a Israele richiamandolo al suo rispetto del diritto umanitario internazionale.

100mila in piazza a Tel Aviv per le elezioni e gli ostaggi

Sono circa 100mila - secondo gli organizzatori - gli israeliani scesi in piazza a Tel Aviv in un protesta contro il governo di Benyamin Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora a Gaza a 6 mesi dal loro rapimento da parte di Hamas. I media parlano invece di "decine di migliaia" ma la definiscono "la più grande dal 7 ottobre". La protesta si è svolta lungo il ministero della Difesa - l'unico a Tel Aviv - per concentrarsi all'incrocio della Ayalon, la tangenziale, rinominata 'Piazza della democrazia'. Tra gli slogan campeggiano quelli che chiedono "elezioni subito" e "Liberate gli ostaggi subito".

Scontri tra polizia e manifestanti a Tel Aviv

I manifestanti di Tel Aviv hanno acceso diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Lo riferisce Haaretz aggiungendo che la polizia ha usato la forza per allontanare i manifestanti mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava "Polizia, chi proteggete esattamente" e "Ben-Gvir è un terrorista".

Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo

Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti, ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO

Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"

Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra, meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI

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