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Israele-Hamas, a Tel Aviv manifestazione contro il governo: tensioni con la polizia

©Getty

Circa 200 persone si sono scontrate con le forze dell'ordine a Kaplan Street: alcuni sono stati arrestati. L'Unrwa ancora nel mirino dopo la notizia sul coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti negli attentati del 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele. Dopo Usa e Canada anche Italia, Regno Unito, Finlandia e Australia sospendono i fondi. Proseguono i raid americani nel Mar rosso contro i ribelli Houthi in seguito all'attacco ad una petroliera britannica

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Migliaia di persone hanno manifestato a Tel Aviv contro il governo per denunciare il fallimento dell'esecutivo dopo i fatti del 7 ottobre e chiedendo le dimissioni del primo ministro Benyamin Netanyahu. Circa 200 persone si sono scontrate con le forze di polizia: gli agenti hanno allontanato con la forza i manifestanti. L'Unrwa ancora nel mirino dopo la notizia sul coinvolgimento di alcuni suoi dipendenti negli attentati del 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele. Dopo Usa e Canada anche Italia, Regno Unito, Finlandia e Australia sospendono i fondi. Proseguono i raid americani nel Mar rosso contro i ribelli Houthi in seguito all'attacco ad una petroliera britannica. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha chiesto che Pechino usi la sua influenza sull'Iran per bloccare gli Houthi. 


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Continua a seguire tutti gli aggiornamenti sul liveblog di domenica 28 gennaio

Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"

Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. SFOGLIA LA GALLERY

Polizia a cavallo disperde manifestanti a Tel Aviv

Secondo il quotidiano Haaretz, gli agenti di polizia hanno anche allontanato con la forza i manifestanti durante una protesta delle donne per il rilascio degli ostaggi, che stava cercando di bloccare una strada a Gerusalemme. In un video della manifestazione, una di loro viene trascinata con la forza dai poliziotti, che la picchiavano e la prendevano a calci. La polizia poi l'ha presa da parte, ma non l'ha arrestata. La manifestante è andata in ospedale dopo aver sentito dolori per le contusioni provocate.

Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi. VIDEO

La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata. Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di poter accedere. La struttura è stata distrutta. LE IMMAGINI

Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu. FOTO

I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier. LA PROTESTA

Ministro israeliano Katz replica al commissario generale dell'Unrwa Philippe Lazzarini: "Dimettiti"

"Lazzarini, per favore dimettiti". Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz rispondendo alla dichiarazione del commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, che ha definito "scioccanti" le decisioni di alcuni Paesi di sospendere i fondi per l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. IL PROGRAMMA

Israele, ombre sugli attacchi del 7 ottobre: bufera sull'Unwra

Tagliati i contratti delle dodici persone sospettate di aver contribuito agli attentati, Washington sospende i fondi e l'Ue si dichiara preoccupata. Guterres: "Inorridito dalla notizia, si proceda rapidamente con le indagini". LEGGI L'ARTICOLO

Polizia a cavallo disperde manifestanti a Tel Aviv

La polizia a cavallo ha iniziato a disperdere i manifestanti durante una manifestazione antigovernativa a Tel Aviv dopo che questi si erano spostati da piazza Habima e avevano bloccato il traffico su Kaplan Street. Nei video della scena si vedono i manifestanti respinti dalla polizia a cavallo, con testimoni che affermano che e' stato effettuato almeno un arresto violento.

Lituana che nascose ebrei: 'Gente Gaza salvi ostaggi'

Nella giornata della Memoria dell'Olocausto, arrivano appelli alla liberazione degli ostaggi a Gaza da persone che salvarono la vita ad ebrei durante la Seconda guerra mondiale, riferisce Times of Israel. "Vorrei veramente rivolgermi alla gente di Gaza perché aiutino a far rilasciare chi è stato rapito. Mi rende conto che è difficile farlo con Hamas, ma proprio come noi abbiamo aiutato la gente contro i nazisti, voi potete aiutare e salvare i rapiti dando informazioni o in altro modo", ha detto la lituana Iga Sofiaja Bonkiene, la cui famiglia salvò ebrei dalla persecuzione nazista, parlando in collegamento video con la manifestazione di questa sera a Tel Aviv in favore della liberazione degli ostaggi.  Hamas dovrebbe rilasciare gli ostaggi, "non hanno fatto nulla", ha affermato, in un altro collegamento video, la 92nne polacca Janina Rosciszewska, riconosciuta fra i Giusti delle nazioni, assieme ai genitori e il fratello, per aver salvato la famiglia ebrea Bierzynski nascondendola nella loro casa vicino Cracovia durante l'occupazione nazista. 



La decisione della Corte dell'Aja: "Israele eviti il genocidio a Gaza"

La Corte internazionale di giustizia dell'Aja ordina a Israele di "prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza" ma non chiede il cessate il fuoco. LA DECISIONE

Israele: "L'Onu assuma azioni contro leader Unrwa". E l'Italia sospende i finanziamenti

Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano, ha anche ringraziato Usa e Canada per la decisione di sospendere i finanziamenti all'Unrwa, così come ha fatto anche il nostro paese subito dopo. LEGGI L'ARTICOLO

Netanyahu: "Se non distruggiamo Hamas nuovi massacri"

Il prossimo massacro di Hamas è "solo questione di tempo" se Israele non riuscirà a distruggere l'organizzazione terroristica nella sua guerra a Gaza, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa. Netanyahu ha negato che ci sia stata una crisi con l'Egitto, sottolineando che l'Egitto ha le sue ragioni per fare dichiarazioni. Netanyahu ha detto sul Qatar: "Non annullo nulla di ciò che ho detto. Il Qatar ospita Hamas, ha la responsabilità di garantire che le medicine raggiungano gli ostaggi".

Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora

I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. LA SENTENZA

Netanyahu: "Manifestazioni parenti ostaggi rafforzano Hamas"

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha accusato le famiglie degli ostaggi di "rafforzare le richieste di Hamas" con le manifestazioni a favore della liberazione dei loro cari. "Capisco che non possiate controllare le vostre emozioni, ma non è di aiuto e da quello che vedo ciò serve solo a rafforzare le richieste di Hamas", ha detto Netanyahu questa sera in conferenza stampa, riferendosi alle proteste dei parenti degli ostaggi. "Non c'è bisogno di incoraggiarmi, me ne occupo tutto il tempo. Non è di aiuto", ha aggiunto, mentre migliaia di persone manifestavano a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi.

Olanda cessa finanziamenti all'Unwra

Anche l'Olanda ha deciso di sospendere i finanziamenti all'Unwra, dopo che sono emerse prove della partecipazione di dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi al massacro perpetrato in Israele da Hamas il 7 ottobre. "Siamo estremamente scioccati. L'accusa è che il nostro denaro sia servito per condurre gli attacchi del 7 ottobre", ha detto il ministro olandese del Commercio Estero e la Cooperazione allo Sviluppo Geoffrey Van Leeuwen, citato dai media olandesi. La decisione olandese di sospendere i finanziamenti segue quella di Stati Uniti, Canada, Finlandia, Australia, Italia e Regno Unito.

L'Italia ha stanziato 10 milioni di aiuti per popolazione Gaza

L'Italia, tramite il ministero degli Esteri, ha varato, a dicembre 2023, lo stanziamento di 10 milioni di euro per aiutare la popolazione civile palestinese nel corso dell'attuale crisi umanitaria a Gaza. I fondi decisi, a quanto si apprende, sono stati destinati alle attività della Fao (4 milioni di euro), del Pam (1,5 milioni di euro), dell'Oms (1,5 milioni di euro), del Comitato Internazionale della Croce Rossa (1 milione di euro) e del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (2 milioni di euro). Il contributo italiano ha così risposto agli appelli umanitari pubblicati dai suddetti organismi internazionali, che affrontavano la necessità di fornire beni alimentari alla popolazione, permettere la continuazione dell'attività agricola e di allevamento, garantire l'accesso all'assistenza sanitaria e a cure mediche urgenti, sostenere le attività di attori locali quali la Mezzaluna rossa egiziana e palestinese, in prima linea nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione civile. L'assistenza italiana ai civili palestinesi verrà indirizzata anche alle operazioni di evacuazione da Gaza e poi assistenza medica in Italia di bambini e giovani che già nelle prossime ore potrebbero passare in Egitto per poi essere trasferiti in alcuni ospedali italiani.

Netanyahu: "Gli aiuti umanitari a Gaza sono necessità militare"

''Senza aiuti umanitari minimi, non potremo completare la nostra operazione, non potremo giungere alla fine della guerra a Gaza e al raggiungimento dei nostri obiettivi'': lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in risposta alla domanda di un giornalista relativa alle proteste dei familiari degli ostaggi israeliani che negli ultimi giorni hanno bloccato camion di aiuti diretti a Gaza. ''Comprendo i sentimenti delle famiglie - ha aggiunto Netanyahu - ma abbiamo una necessità bellica di consentire forniture minime. Questa è la nostra politica''. 

Netanyahu: "Qatar ospita leader Hamas, prema per ostaggi"

"Il Qatar ospita i leader Hamas, lo finanzia, ha leve su di loro. Il Qatar si è offerto di mediare: che eserciti pressioni": lo ha detto Benyamin Netanyahu incontrando la stampa. "Si sono impegnati a far pervenire medicine agli ostaggi: aspettiamo di vedere che lo facciano". Riferendosi  a tensioni con Qatar e l'Egitto ha ribadito: "Non rinuncerò ad alcuna strada pur di fare pressione su Hamas. Sono impegnato di continuo per gli ostaggi, non ho bisogno di essere spronato. Io stesso - ha ricordato - fui ferito nella liberazione di ostaggi in un aereo Sabena (nel 1972) e mio fratello morì in una operazione simile in Uganda", nel 1976. 

Raisi a Pakistan: non colpiranno le nostre cordiali relazioni

Il Presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha sottolineato la necessità sia per Teheran sia per Islamabad di lottare contro le misure di disturbo che mirano a colpire le loro cordiali relazioni. Lo scrive l'agenzia iraniana Irna. Il confine comune tra Iran e Pakistan offre ad entrambi i Paesi la possibilità di rafforzare ulteriormente le relazioni economiche che devono essere protette da qualsiasi fonte di insicurezza, ha affermato Raisi in un incontro sabato a Teheran, dove ha ricevuto le credenziali diplomatiche dell'ambasciatore del Pakistan in Iran Muhammad Mudassir. Riferendosi alla presenza di rappresentanti degli Stati Uniti nella regione, in particolare in Iraq e Siria, Raisi ha affermato che l'Iran è favorevole alla cooperazione regionale per contrastare il terrorismo. L'ambasciatore pakistano, da parte sua, ha affermato che il suo Paese non permetterà mai ai Paesi ostili di abusare dei confini con l'Iran. Islamabad si sente obbligata a salvaguardare le zone di confine e a lottare contro ogni fonte di insicurezza nella regione, ha affermato l'ambasciatore.

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