Attentato a Bruxelles, dai due omicidi alla morte del terrorista: cosa è successo
Dodici ore di paura nel cuore dell'Europa, che ripiomba nell'incubo attentati. Un uomo, identificato successivamente in Abdesalem Lassoued, ha colpito ieri tre persone nel centro della capitale belga, uccidendo due svedesi. Poi ha postato un video in cui ha rivendicato l'attacco, dicendo di essere un membro dell'Isis. Dopo una lunga caccia all'uomo, durata tutta la notte, l'assalitore è stato colpito a morte dalla polizia in un bar. Ecco tutte le tappe della vicenda
- Tutto in poco più di 12 ore. Questo il tempo trascorso dalla sparatoria in cui un uomo ha ucciso due persone in centro a Bruxelles a quella con la quale la polizia ha posto fine alla fuga del terrorista in un bar della città. L’assalitore, identificato poi con certezza come Abdesalem Lassoued, che in un video aveva annunciato l’assalto dicendo di appartenere all’Isis, è stato ucciso dagli agenti, ponendo fine a ore di terrore nel cuore dell’Europa. Dall’attentato all’epilogo, ecco le tappe della vicenda
- Erano le 19.15 del 16 ottobre quando un uomo ha aperto il fuoco in centro a Bruxelles, nei pressi di Place Sainctelette, colpendo tre persone prima all’interno e poi all’esterno di un edificio della zona. La sparatoria è avvenuta poco prima della partita Belgio – Svezia, sfida che sarà sospesa e poi annullata.
- Il dettaglio della partita serale non è casuale. Due delle persone colpite e uccise indossavano infatti le maglie della nazionale svedese, forse tifosi diretti verso lo stadio. Un dettaglio che si è appreso quasi subito dalle immagini di alcuni video amatoriali che hanno iniziato a circolare sui social, nei quali si vedono i momenti dell’attentato
- La terza persona ferita è invece un tassista, la cui auto era ferma all’esterno dell’edificio. Le prime testimonianze, circolate insieme ai video sui social, raccontano di un assalitore in fuga a bordo di uno scooter, ancora armato (si pensava all’inizio fosse un kalashnikov), con un giubbotto arancione.
- Subito vengono avvertite le autorità. Acquisite le prime testimonianze, la polizia sembra considerare da subito la pista del terrorismo. L'uomo – dice chi ha assistito alla scena - avrebbe gridato: "Allah Akbar". E di lì a poco inizia a diffondersi sui social un video che riporta le parole della prima persona sospettata di essere l’attentatore: immagini registrate poco dopo l’attacco.
- Il video del sospetto attentatore viene diffuso su Facebook e resta online per poco tempo, ma abbastanza da poter essere scaricato e ricondiviso. L’uomo, barba scura, cappello e un giubbotto arancione (simile a quello visto nei video amatoriali dell’assalto), rivendica la sua appartenenza all'Isis, l’organizzazione terroristica responsabile di altri attacchi in Europa e in Medioriente, e annuncia di aver ucciso degli “infedeli”
- "Sono un combattente di Allah, vengo dallo Stato islamico. Amiamo chi ci ama e odiamo chi ci odia. Mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione", sono le sue parole nella video-rivendicazione. Parole per cui si può ipotizzare una correlazione con la situazione in Medioriente, con il nuovo conflitto esploso tra Hamas e Israele e con l'omicidio di un bimbo di nazionalità palestinese-statunitense da parte di un 71enne in Illinois. Tutte notizie delle ultime ore.
- Scatta subito la caccia all'uomo, con le tracce a disposizione: testimonianze e video amatoriali che mostrano come erano vestito l’attentatore. È allarme in tutta Europa per il terrorista in fuga. Il Belgio porta il livello di allerta a quattro, il massimo previsto. Nella video-rivendicazione, il sospettato dice di essere diretto allo stadio, dove si sta svolgendo la partita Belgio-Svezia.
- Intorno allo stadio l'allerta è massima, vengono rafforzate le misure di sicurezza. La partita verrà dunque sospesa e poi annullata. I tifosi svedesi e belgi restano all'interno della struttura. Si diffonde la notizia delle due vittime con indosso la maglia della Svezia. In segno di solidarietà, i tifosi della squadra di casa alzano cori e accendono le torce dei cellulari per gli ospiti in lacrime.
- Il primo ministro del Belgio, Alexander De Croo, esprime le "più sincere condoglianze ai cari delle vittime del vile attentato di Bruxelles" e annuncia di essere riunito nel Centro nazionale di crisi per monitorare la situazione: "I cittadini di Bruxelles restino vigili", dice. Solo dopo diverse ore lo stadio verrà evacuato sotto gli occhi attenti di un massiccio spiegamento delle forze dell'ordine. Ma l'attentatore ancora non è rintracciabile
- La caccia all'uomo va avanti tutta la notte, ore interminabili che mettono in allerta le autorità di mezza Europa con il timore di una fuga in altri Stati dell'attentatore. Il sospetto era già noto ai servizi segreti del Paese come elemento radicalizzato e vicini alle posizioni dell'Isis, ma - viene precisato - non rappresentava "una minaccia concreta e imminente", come verrà poi precisato dal ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne
- La polizia setaccia per ore i luoghi frequentati dall'uomo. Scattano perquisizioni nella notte a Schaerbeek, uno dei comuni di Bruxelles, dove "avrebbe soggiornato l'attentatore", come precisa il procuratore generale belga Van Leeuw, secondo cui "non è stato trovato nessuno all'indirizzo indicato. Per sicurezza è stato perquisito tutto l'edificio", aggiunge
- Per prevenire qualsiasi strumentalizzazione dopo l'attentato e la successiva rivendicazione, il Consiglio musulmano del Belgio, l'organismo rappresentativo della fede islamica e l'interlocutore ufficiale della comunità musulmana belga, condanna con la massima fermezza l'attentato, invitando le autorità "ad essere estremamente ferme nel proteggere la nostra comunità nazionale e a far luce il prima possibile" su questo tipo di "conflitti che non ci riguardano".
- La svolta nelle indagini arriva circa 12 ore dopo l'attacco, all'alba. Grazie alle immagini e alle descrizioni, un testimone si accorge del sospetto attentatore di Bruxelles: si trova all'interno di un bar, a circa due chilometri dal luogo dell'attentato. Il testimone allerta la polizia. Gli agenti arrivano e si avvicinano cercando di identificare l'uomo. Il ricercato cerca di darsi alla fuga, ma la polizia apre il fuoco. L'attentatore viene colpito al torace
- L'uomo colpito viene identificato. Si tratta proprio di Abdesalem Lassoued, il protagonista della video-rivendicazione, di origini tunisine. Si saprà poi che era transitato nel 2021 anche in Italia, a Genova, prima di raggiungere illegalmente il centro Europa. La domanda di asilo venne rifiutata dal Belgio tre anni fa. Al momento della cattura aveva ancora l'arma automatica (non un kalashnikov) utilizzata durante l'attentato del giorno prima. Lassoued viene trasportato in ospedale e ricoverato in rianimazione: morirà poco dopo
- L'allerta resta comunque ancora alta. Sono infatti ricercate dalla polizia altre due persone che avrebbero in qualche modo un legame con i fatti accaduti nelle scorse ore a Bruxelles. Nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica "grave e imminente". "Le misure di sicurezza restano attualmente in vigore: maggiore vigilanza e rafforzamento della presenza visibile della polizia", scrive su X il Centro di crisi nazionale del Belgio