Chi era Abdesalem Lassoued, l'attentatore di Bruxelles

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Ha ucciso 2 persone il 16 ottobre 2023. Dopo una fuga durata tutta la notte, è stato individuato in un bar a Schaerbeek: ferito dalla polizia, è morto in ospedale. Il primo ministro belga ha detto che era un 45enne “di origine tunisina che soggiornava illegalmente” nel Paese. Si era visto respingere la domanda di asilo e “l'ordine di lasciare il Paese, emesso nel 2021, non è mai stato eseguito". Il suo caso era noto alla polizia ma non trattato come "minaccia concreta o imminente". Nel 2011 era sbarcato a Lampedusa

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È morto Abdesalem Lassoued, l’uomo che lunedì 16 ottobre ha ucciso due persone a Bruxelles. Dopo una fuga durata tutta la notte, è stato riconosciuto in mattinata in un bar a Schaerbeek da un passante, che ha allertato la polizia: c'è stato uno scontro a fuoco ed è stato ferito. Portato in ospedale, è morto poco dopo. Durante le perquisizioni nella sua casa sono state trovate diverse armi. Alexander De Croo, primo ministro del Belgio, ha detto che era un 45enne “di origine tunisina e soggiornava illegalmente” nel Paese. Poi ha spiegato che "ha agito in modo del tutto individuale" e che "non vi sono indicazioni che quest'uomo abbiamo collaborato con qualche o che faccia parte di una rete" di terroristi. Secondo quanto si apprende, era sbarcato a Lampedusa nel 2011, a bordo di un barchino. Poi era andato in Svezia, come confermato dal premier svedese Ulf Kristersson. Qui - a differenza di quanto emerso in un primo momento - aveva scontato una pena in prigione, riferiscono le autorità svedesi per l'immigrazione. "Quell'uomo ha cercato attivamente gli svedesi che erano a Bruxelles e ha commesso un atto assolutamente vigliacco e folle", ha detto De Croo. Tornato in Italia, nel 2016 Lassoued era stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. L'uomo è stato monitorato anche dall'intelligence (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Poi si era mosso verso il Belgio.

Chi era l'attentatore di Bruxelles

Il portavoce della Procura federale belga ha detto che l'attentatore era nato nel 1978 ed è stato identificato come Abdesalem Lassoued. La segretaria di Stato del Belgio per l'Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor, ha aggiunto che l’uomo si era visto respingere la domanda di asilo ma poi "era sparito dai radar" delle autorità belghe. De Moor ha spiegato che "aveva presentato una domanda di asilo nel nostro Paese nel novembre 2019. Ha ricevuto una decisione negativa nell'ottobre 2020 e poco dopo è scomparso dai radar". "È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un'intercettazione all'Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l'ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato eseguito", ha proseguito. L'uomo risultava domiciliato a Schaerbeek, quartiere della capitale tra i più densamente popolati dalla comunità turca e da quella nordafricana. “L'impressione è che si tratti di un lupo solitario", ha detto a Sky TG24 l'ambasciatrice d'Italia in Belgio Federica Favi.

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Le perquisizioni e la sparatoria

Il procuratore del Belgio Frédéric Van Leeuw ha confermato che nella notte tra il 16 e il 17 ottobre si è svolta un'operazione di polizia rafforzata, guidata da unità speciali, in avenue Huart Hamoir, a Schaerbeek, nel luogo in cui soggiornava l'autore dell'attentato. "L'intero edificio comprende una ventina di appartamenti ed è stato perquisito per intero" ma qui non era stato trovato, aveva spiegato Van Leeuw. In mattinata, poi, la procura federale belga ha annunciato l'individuazione proprio a Schaerbeek, dopo la segnalazione della presenza dell'uomo in un bar del quartiere: nella sparatoria con la polizia, l'attentatore è rimasto ferito e poi è morto. Durante le perquisizioni nella sua casa e in un parco vicino sono state trovate diverse armi, una di queste potrebbe essere quella utilizzata nell'attentato. In una conferenza stampa, il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne ha precisato che il caso di Abdesalem Lassoued era sotto esame presso la polizia già prima dell'attacco terroristico di ieri sera. L'uomo, all'inizio di quest'anno, era stato denunciato da un occupante di un centro d'asilo a Campine (non lontano da Anversa) per minacce via social. Il denunciante aveva detto alla polizia che Abdesalem era stato già condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia giudiziaria di Anversa si era quindi attivata e aveva fissato una riunione sul caso per questo martedì. Nel frattempo le autorità federali avevano indagato sul passato dell'uomo in Tunisia, scoprendo che la condanna era legata a reati comuni e non al terrorismo. Questo dato, ha sottolineato Van Quickenborne, aveva fatto in modo che il caso non fosse trattato come "minaccia concreta o imminente". L'uomo, negli ultimi mesi, avrebbe continuato a vivere a Schaerbeek, lo stesso quartiere dove risiedeva Najim Laachraoui, uno degli attentatori dell'aeroporto internazionale di Bruxelles nel 2016. E a una manciata di chilometri da Molenbeek, il rifugio di Salah Abdeslam, tra gli assassini della strage del Bataclan, nel novembre del 2015.

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Il video pubblicato su Facebook

L’accento tunisino di Lassoued era stato riconosciuto da diversi media belgi dopo che lui stesso aveva pubblicato un video sul suo profilo Facebook - ora bloccato - in cui ha rivendicato di essere l'attentatore e di appartenere all'Isis. Nel video ha detto di chiamarsi Abdesalem. Le autorità del Belgio hanno confermato l'autenticità del filmato. "Una rivendicazione è stata pubblicata sui social network e registrata da una persona che si è presentata come l'aggressore. Dice di ispirarsi allo Stato islamico", ha scritto ieri su X il centro di crisi belga. Nel video, l’uomo ha annunciato di aver "vendicato i musulmani". "Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione", avrebbe detto l'uomo in arabo. Secondo la ricostruzione dell'emittente LN24, nelle ore precedenti l’uomo avrebbe pubblicato su Facebook un altro post in riferimento all'omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato domenica vicino a Chicago.

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