Usa, Corte suprema abolisce sentenza che da circa 50 anni garantiva il diritto all'aborto

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Revocata la Roe v. Wade del 1973 che aveva legalizzato l'interruzione di gravidanza. La decisione lascia liberi gli Stati di usare la loro legislazione in materia. Proteste degli abortisti. I leader repubblicani esultano. Biden: "Giorno triste, gatantiremo pillola abortiva". Obama: "Attaccate le libertà di milioni di americani". Il giudice capo: "I conservatori hanno esagerato"

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La Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. Pochi minuti dopo la decisione dei massimi giudici è scoppiata la protesta fuori dalla Corte. I manifestanti stanno aumentando ogni minuto che passa. C'è anche un contingente di anti-abortisti che si sono abbracciati e hanno esultato alla notizia.

I giudici: "La Costituzione non garantisce l'aborto"

"La Costituzione non garantisce un diritto all'aborto", si legge nella sentenza appoggiata dalla maggioranza conservatrice della Corte che ribadisce che "l'autorità di regolare l'aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti", vale a dire autorizza gli Stati alla possibilità di vietarlo. La decisione è stata presa nel caso "Dobbs v. Jackson Women's Health Organization", in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l'interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l'unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l'interruzione di gravidanza. 

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Tre giudici liberal votano contro: "Donne hanno perso una tutela costituzionale"

"L'aborto presenta una profonda questione morale. La costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno Stato di regolare o proibire l'aborto", scrivono i giudici. "La Roe vs Wade è stata sbagliata fin dall'inizio in modo eclatante", ha scritto il giudice Samuel Alito nel dispositivo. "Il suo ragionamento - aggiunge - è stato eccezionalmente debole, e la decisione ha avuto conseguenze dannose". "Ha infiammato il dibattito - continua - e allargato le divisioni".  Una bozza trapelata nelle scorse settimane (redatta dal giudice Alito, risalente a febbraio e confermata poi come autentica dalla corte) aveva indicato che la maggioranza dei 'saggi' erano favorevoli a ribaltare la Roe v Wade, suscitando vaste polemiche e proteste negli Usa. Tre giudici liberal - Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer - hanno votato contro la decisione. "Tristemente", molte donne "hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo", hanno dichiarato in una nota congiunta.

 

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Il giudice capo: "I conservatori della Corte hanno esagerato" 

Per il giudice capo della Corte Suprema John Roberts, che oggi ha votato con la maggioranza contro l'aborto, i cinque conservatori della Corte hanno esagerato nella decisione di cancellare con un colpo di spugna la sentenza Roe contro Wade. "La decisione ha dato un grave scossone al sistema legale. Una sentenza più limitata sarebbe stata meno sconvolgente", ha scritto Roberts allineandosi alla posizione della maggioranza ma volendo esprimere i suoi distinguo. Il giudice capo avrebbe preferito limitarsi alla convalida del caso in esame, la legge del Mississippi che vieta l'aborto dopo 15 settimane. Lo Stato non avrebbe voluto che la Corte facesse il passo drastico di cancellare 'Roe contro Wade', ha argomentato Roberts, ma la sua posizione moderata si è scontrata contro il blocco di destra in cui a Samuel Alito, che ha scritto il tranciante parere di maggioranza, e Clarence Thomas (che vorrebbe abolire anche la contraccezione) si sono uniti i tre giudici di nomina trumpiana, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett.

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In Usa 26 Stati hanno leggi restrittive in materia di aborto

Su 50 Stati degli Usa, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi più restrittive in materia di interruzione di gravidanza. Nove hanno dei limiti sull'aborto che precedono la sentenza 'Roe v. Wade', e che non sono ancora stati applicati ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti 'divieti dormienti' che dovrebbero entrare in vigore nei prossimi 30 giorni. Si tratta di Stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte Suprema. Ora che la sentenza del 1973 è stata capovolta, possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre sia in pericolo. L'attorney generale del Missouri, Eric Schmitt, ha subito annunciato che i suo Stato "è il primo a mettere fine all'aborto". Poi ha aggiunto: "Oggi è un giorno storico, ma noi ricordiamo i 60 milioni di vite innocenti perse c'è stato molto lavoro dietro le quinte per raggiungere questa incredibile vittoria".

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La protesta fuori dalla Corte Suprema delle organizzazioni pro choice

Già prima della diffusione, poco dopo le 10 ora locale, della decisione ufficiale con cui la Corte Suprema ha annullato la sentenza che da 50 anni garantisce il diritto all'aborto negli Usa, centinaia di persone, in maggioranza donne, si sono riunite per protestare di fronte all'edificio che ospita il massimo organismo giuridico americano. E le principali organizzazioni pro choice hanno diffuso un comunicato in cui denunciano "ogni tattica e minaccia di gruppi che usano la distruzione e le violenza come mezzo, non parlano per noi, i nostri sostenitori, le nostre comunità e il nostro movimento", si legge nella dichiarazione di Planned Parenthood, Naral Pro-Choice America e Liberate Abortion Campaign. "Siamo impegnati a proteggere ed espandere l'accesso all'aborto e alla libertà riproduttiva attraverso un attivismo pacifico e non violento", concludono.  Planning Parenthood ha assicurato che non smetterà mai di lottare: "Sappiamo che potreste provare molte cose in questo momento: dolore, rabbia, confusione. Qualunque cosa proviate, va bene. Siamo qui con voi e non smetteremo mai di lottare per voi", ha twittato l'organizzazione. 

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Biden: "Oggi è un giorno triste per l'America"

"Oggi è un giorno triste per la Corte suprema e il Paese", ha detto il presidente Usa Joe Biden.. "La Corte suprema Usa ha portato via un diritto costituzionale", ha sottolineato, spiegando che ora l'America è "una eccezione nel mondo". Per l'inquilino della Casa Bianca, ribaltare la sentenza 'Roe v. Wade' è "un tragico errore", frutto di una "ideologia estrema" dominante nella Corte suprema Usa. Biden ha aggiunto che ora "sono a rischio la salute e la vite delle donne nel Paese". Il presidente ha lanciato poi un appello a Capitol Hill per ripristinare la sentenza 'Roe v. Wade': "Ora la palla passa al Congresso", ha detto, promettendo che la sua amministrazione resterà vigile. Il diritto all'aborto e le libertà personali sono in gioco "sulla scheda elettorale" nelle prossime elezioni di Midterm, ha spiegato Biden, invitando gli elettori a mobilitarsi al voto di novembre per eleggere rappresentanti che possano difendere il diritto all'interruzione della gravidanza e le altre libertà individuali. Il presidente poi si è rivolto ai manifestanti, chiedendo di "mantenere pacifiche tutte le proteste".

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Casa Bianca: "Garantire pillola abortiva"

In serata, Biden ha dato mandato al segretario alla Salute di garantire l'accesso delle donne alla pillola abortiva ed altri farmaci per "l'assistenza riproduttiva" approvati dalla Food and Drug Administration. "Le donne devono rimanere libere di viaggiare in sicurezza in un altro stato per cercare le cure di cui hanno bisogno", ha poi aggiunto il presidente. "Se una donna vive in uno Stato che vieta l'aborto, la decisione della Corte Suprema non le impedisce di viaggiare in uno stato che lo consente",  ha sottolineato Biden, avvertendo che se qualche funzionario statale o locale cercherà di interferire con questo diritto fondamentale troverà l'opposizione della sua amministrazione.

Esultano i leader repubblicani

Il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, ha accolto alla decisione della Corte twittando: "Paludo a questa storica sentenza che salva vite umane".  Anche il capo dell'Elefantino in Senato, Mitch McConnell, ha esultato, definendo la sentenza come "coraggiosa" e "corretta. Una storica vittoria per al costituzione e la società".  L'ex vicepresidente americano Mike Pence ha affermato: "La vita ha vinto". 

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Obama accusa: "Attaccate le libertà di milioni di americani" 

L'ex presidente Usa Barack Obama si è schierato contro la sentenza della Corte Suprema, accusandola di aver "attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani". La speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha definito la decisione "crudele" e "scandalosa". Alle elezioni di novembre, aggiunge, ci saranno in gioco "i diritti delle donne".  L'aborto è "stato un diritto per 50 anni", ha sottolineato, la decisione della Corte Suprema per la dem è un "insulto".

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Per l'alto commissario Onu per i diritti dell'uomo, Michelle Bachelet, l'annullamento del diritto all'interruzione di gravidanza è "un colpo terribile per i diritti umani delle donne e per la parità di genere". Bachelet ha spiegato: "L'accesso a un aborto sicuro, legale ed efficace è ben radicato nel diritto umano internazionale ed è al cuore dell'autonomia delle donne e della loro capacità di fare le proprie scelte", ha scritto Bachelet in un comunicato, esprimendo disappunto per una decisione che rappresenta "un importante passo indietro". "Questa decisione strappa tale autonomia a milioni di donne negli Stati Uniti, soprattutto quelle a basso reddito e che appartengono a minoranze etniche, a detrimento dei loro diritti fondamentali", ha sottolineato. 

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