Aborto negato a Malta, turista americana rischia la vita: trasferita in Spagna

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Andrea Prudente era in vacanza sull'isola quando ha avuto una emorragia e il distacco della placenta: il feto non ha possibilità di sopravvivere ma il cuore batte ancora. In queste condizioni la donna rischia la setticemia

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E’ stata trasferita in Spagna Andrea Prudente la donna incinta che ha avuto un’emorragia e il distacco della placenta mentre era in vacanza a Malta, Paese dell’Ue dove l'aborto è vietato in ogni sua forma. Tanto è vero che i sanitari maltesi hanno negato di interrompere la gravidanza nonostante le complicazioni avute alla sedicesima settimana di gestazione. Il feto dicono i medici, non ha più la possibilità di svilupparsi. Ma fino a quando continua ad esserci battito cardiaco, la legge della Valletta vieta di intervenire, salvo in caso di pericolo imminente di vita della donna. Dopo giorni di monitoraggi e l’alto rischio di infezioni a cui è esposta la donna, la coppia americana ha deciso di partire. Una situazione "di pericolo di vita", l’ha definita l'assicurazione dei coniugi, che copre parte dei costi del trasferimento in avio-ambulanza della donna in un ospedale in Spagna dove potrà interrompere la gravidanza.

Il marito della donna: il bambino non può sopravvivere

“Noi lo volevamo, l'amavamo, vorremmo che sopravviva ma non può”, ha dichiarato alla Bbc prima di partire per la Spagna, il marito della donna, Jay Weeldreyer.  "Siamo qui con l'idea che se arrivano le doglie, i medici si metteranno in moto, se il battito si ferma, aiuteranno, altrimenti non faranno nulla" ha detto l’uomo in lacrime. "Il bambino non può sopravvivere - ha poi aggiunto- e questo ospedale sta prolungando i rischi per Andrea". 

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A Malta l’aborto è vietato in ogni sua forma

Non è la prima volta che una turista è costretta lasciare l'isola per poter abortire: nel 2017 una donna fu trasferita in Francia. A Malta l'aborto è vietato in ogni sua forma, anche nei casi di stupro, incesto, anomalie del feto o rischi per la salute della madre. Il medico che aiuta una donna a interrompere la gravidanza rischia fino a 4 anni di carcere e il ritiro definitivo della licenza. La donna che abortisce rischia invece fino a 3 anni di carcere.

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