
Abolita la storica sentenza “Roe v. Wade” con cui nel 1973 era stato legalizzato l'aborto negli Stati Uniti. Vuol dire che da ora i singoli Stati sono liberi di applicare le loro leggi in materia e alcuni si sono già mossi: l’interruzione di gravidanza è stata subito dichiarata illegale in Missouri e Texas. Il sindaco di New York Eric Adams: "A coloro che vogliono un aborto nel Paese, sappiate che qui siete le benvenute”

La Corte suprema degli Stati Uniti ha abolito la storica sentenza “Roe v. Wade” con cui nel 1973 aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Cosa vuol dire? Che da ora i singoli Stati sono liberi di applicare le loro leggi in materia e alcuni si sono già mossi
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Con questa decisione gli Stati Uniti diventano una delle 4 nazioni al mondo ad annullare il diritto all'aborto dal 1994. Gli altri Paesi sono Polonia, Salvador e Nicaragua. "La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto", si legge nella decisione della Corte suprema, passata con 6 voti a favore e 3 contrari. Davanti alla sede si sono riuniti diversi manifestanti, sia quelli favorevoli sia quelli contrari alla decisione. Se storicamente la Corte ha quasi sempre ribaltato le sentenze per ampliare i diritti, questa volta li ha ridotti
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Con l'annullamento della sentenza che quasi cinquant’anni fa aveva stabilito il diritto all’aborto, più di metà dei cinquanta Stati americani possono immediatamente vietare il ricorso all'interruzione di gravidanza, impattando sulla vita di decine di milioni di persone. Molti Stati conservatori, infatti, sono pronti ad agire dopo la decisione di oggi e alcuni si sono già mossi. Sono ventisei gli Stati che aspettavano il via libera della Corte: di questi, tredici sono in grado di dichiarare subito illegale l'aborto. In maggioranza sono Stati del Sud e del Midwest
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Dopo la decisione della Corte Suprema, il Missouri è stato il primo Stato statunitense a vietare l'aborto, tranne che per le emergenze sanitarie. Il governatore repubblicano Mike Parson, infatti, ha già firmato la legge che innesca il divieto di aborto elettivo nello Stato. "Nulla nel testo, nella storia o nella tradizione della Costituzione degli Stati Uniti ha dato ai giudici federali non eletti l'autorità di regolare l'aborto", ha detto
Le reazioni dopo la sentenza
"Questo è un giorno monumentale per la sacralità della vita", ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia dello Stato del Missouri, Eric Schmitt. Ha sottolineato che "a seguito della decisione della Corte Suprema di annullare ‘Roe vs Wade’, il Missouri è il primo a mettere fine all'aborto". "Oggi è un giorno storico, ma noi ricordiamo i 60 milioni di vite innocenti perse, c'è stato molto lavoro dietro le quinte per raggiungere questa incredibile vittoria", ha aggiunto Schmitt postando la foto mentre firma la misura
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Anche il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha dichiarato che l'aborto è illegale nello Stato con effetto immediato. Poi ha aggiunto che le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate da "responsabili penalmente a partire da oggi"

Ma altri Stati sono pronti a muoversi. Anche la Louisiana, per esempio, ha una legge che può entrare in vigore subito. L'Idaho tra trenta giorni. Il Michigan ne ha una che, al momento, è ferma in tribunale. Un altro gruppo di Stati vuole vietare l'aborto nei primissimi stadi, quando ancora le donne non sanno neanche di essere incinte

Negli Stati in cui verrà vietato l’aborto, per interrompere una gravidanza milioni di persone dovranno affrontare viaggi di migliaia di chilometri o fare a casa di nascosto, come negli anni '50. Secondo il Centro per i diritti riproduttivi, più del 58% delle donne in età fertile - una percentuale equivalente a quaranta milioni di persone - vive in Stati Usa che sono contrari all'aborto

La decisione della Corte, comunque, non significa che automaticamente c'è una legge nazionale che stabilisce il divieto di aborto. Quella eventualmente spetterà al Congresso, con la possibilità che, se le previsioni per le elezioni di Midterm a novembre verranno confermate, sia alla Camera sia al Senato i repubblicani anti-abortisti saranno in maggioranza. Ma bisogna vedere con quali numeri

Per essere approvata, infatti, una legge ha bisogno della maggioranza dei rappresentanti della Camera e di almeno 60 voti al Senato e poi della firma del presidente Usa, in questo caso Joe Biden (un cattolico, ma contrario a limitare i diritti delle donne). Al momento, al Senato la situazione vede 50 Democratici e 50 Repubblicani. I conservatori dovrebbero cercare di conquistare almeno una maggioranza di 8 senatori e poi puntare sull'appoggio di quei moderati incerti, tra cui Joe Manchin, che spesso ha oltrepassato il confine per votare insieme ai Repubblicani

In ogni caso, in alcuni Stati il diritto all’aborto rimarrà, come in California e New York. "L'accesso all'aborto è un fondamentale diritto umano e resta sicuro, accessibile e legale a New York", ha detto la governatrice dello Stato Kathy Hochul. "A coloro che vogliono un aborto nel Paese sappiate che qui siete le benvenute. Faremo ogni sforzo per assicurare che i servivi riproduttivi restino disponibili e accessibili per voi", ha assicurato il sindaco della Grande Mela Eric Adams

A difesa dell’aborto si sono schierati anche altri Stati. In particolare, tre Stati liberal della costa pacifica hanno annunciato un impegno comune a difendere i diritti all’aborto. "I governatori di California, Oregon e Washington hanno emesso un impegno Multi-Stato per difendere l'accesso alla sanità riproduttiva, compreso l'aborto e i sistemi contraccettivi, e si sono impegnati a proteggere pazienti e medici contro gli sforzi di altri Stati di esportare i loro bandi all'interruzione di gravidanza nei nostri Stati", si legge in una nota

L'unica possibilità che l'America progressista ha di salvare la “Roe v Wade” è di farlo attraverso una legge, vincendo nettamente le elezioni di novembre. Missione quasi impossibile, ma da oggi l'aborto sarà certamente il tema centrale su cui i Democratici punteranno per rianimare un elettorato meno motivato di due anni fa