Domenica 24 aprile i francesi sono chiamati alle urne per il secondo turno delle Presidenziali: lo scorso 10 aprile il candidato di En Marche ha ottenuto il 27,8 per cento delle preferenze e la leader del Rassemblement national (RN) è arrivata seconda con il 23,1 per cento. I sondaggi preannunciano un duello più serrato rispetto al 2017, ma l’attuale capo dello Stato resta il favorito. Ma dovrà fare i conti con l’astensionismo e con chi al primo turno ha votato per altri nomi
Domenica 24 aprile, i francesi sono chiamati alle urne per il ballottaggio delle elezioni presidenziali. In corsa per l’Eliseo, dopo i risultati del primo turno, ci sono il presidente uscente Emmanuel Macron (FOTOSTORIA) e Marine Le Pen (FOTOSTORIA). Al primo turno del 10 aprile, il candidato di En Marche ha ottenuto il 27,8 per cento delle preferenze e la leader del Rassemblement national (RN) è arrivata seconda con il 23,1 per cento. I sondaggi preannunciano un duello più serrato rispetto al 2017 - quando lo scarto tra i due fu di 32 punti - ma l’attuale capo dello Stato resta il favorito: oscilla tra il 55,5 e il 57,5 per cento nelle intenzioni di voto. Ma dovrà fare i conti con l’astensionismo e gli indecisi (ELEZIONI IN FRANCIA: LO SPECIALE).
Il ballottaggio
Al ballottaggio possono votare tutti i cittadini francesi sopra i 18 anni iscritti nelle liste elettorali: si tratta di 48,7 milioni di persone, tra cui 1,4 milioni residenti all'estero. Può votare anche chi è positivo al Covid-19: il protocollo sanitario messo a punto dal governo, infatti, prevede che non possa essere chiesta agli elettori una prova di avvenuta vaccinazione né il certificato di test negativo. I seggi saranno aperti dalle 8 alle 19 in tutto il Paese, ma in alcune grandi città - Parigi, Lione, Marsiglia, Rennes, Tolosa, Grenoble, Nantes e Bordeaux - si potrà votare fino alle 20. Nel calcolo delle preferenze espresse non vengono considerate le schede bianche e le nulle. I primi exit poll saranno divulgati dai media a partire dalle 20, dopo la chiusura delle urne. Il ministero dell'Interno comunicherà i risultati ufficiali la sera stessa, dopo le informazioni inviate dai seggi.
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Rischio astensione
Secondo una recente stima di Ipsos-Sopra Steria, il 43 per cento dei francesi ha ritenuto Macron più convincente nel confronto tv dello scorso mercoledì - seguito da 15,6 milioni di spettatori - contro il 24 per cento di chi ha incoronato come vincitrice la candidata dell'estrema destra. Tra i sostenitori del leader della Republique en Marche e quelli di Le Pen c'è comunque un terzo blocco: quello degli astensionisti, che potrebbero essere quasi il 26 per cento del totale della popolazione, come al primo round. I politologi, infatti, avvertono che ad avere la “chiave” del secondo turno sono soprattutto i 12,8 milioni di francesi che il 10 aprile si sono astenuti, pari al 25,8% degli iscritti, e quei 780mila (1,51%) che hanno espresso un voto bianco o nullo. Gli analisti fanno notare che, tradizionalmente, la partecipazione non evolve molto tra il primo e il secondo turno, pertanto l'astensionismo potrebbe essere nuovamente alto.
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Gli indecisi
All'astensionismo si aggiunge l'incognita della preferenza degli elettori che lo scorso 10 aprile hanno votato per gli altri candidati e tra due giorni rappresenteranno anche loro l'ago della bilancia tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Secondo le ultime indagini Ipsos, il 41% dei cittadini che ha votato Me'lenchon ha previsto di astenersi oppure di optare per un voto bianco o nullo. La stessa scelta riguarderebbe il 26-29% degli elettori dell'ambientalista Yannick Jadot, il 24-28% di quelli della candidata di destra gollista Valérie Pécresse e il 14-13% di quelli dell'altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour. A chiedere espressamente ai propri elettori di scegliere Macron sono stati Pécresse (LR), Jadot (EELV), Anne Hidalgo (Partito socialista). Mélenchon, invece, ha detto ai suoi di "non dare un solo voto a Le Pen", ma non si è espresso a favore di Macron. Il comunista Fabien Roussel e l'anticapitalista Philippe Poutou hanno chiesto di bloccare l'estrema destra. Invece Jean Lassalle (Résistons) e Nathalie Arthaud (Lutte ouvrière) si sono rifiutati categoricamente di dare indicazioni per il ballottaggio. Zemmour e il sovranista Nicolas Dupont-Aignan - insieme il 9% dei suffragi - hanno chiesto espressamente ai propri elettori di votare per Le Pen.
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Aperte le votazioni Oltremare e all’estero
Intanto gli elettori d'Oltremare e dell'estero stanno già votando. Le urne sono state aperte dall'arcipelago di Saint-Pierre-et-Miquelon, al largo del Canada. Seguiranno la Guyana, le isole delle Antille, dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Indiano. Al primo turno il trionfatore in queste zone è stato Jean-Luc Mélenchon - terzo a livello nazionale con il 21,95% dei sostegni - arrivato largamente in testa nelle Antille, con oltre il 50% delle preferenze in Guadalupa, Martinica e Guyana.