
Elezioni Francia: chi è Marine Le Pen, la sovranista che ha sfidato Macron
Come cinque anni fa, il voto francese si risolve al secondo turno tra il presidente uscente Emmanuel Macron e la leader del partito Rassemblement National. Anche questa volta Le Pen cede il posto all'avversario, pur guadagnando terreno rispetto al 2017. Dalla militanza nel partito del padre all’Assemblea, ecco la sua storia

Domenica 24 aprile in Francia si è tenuto il secondo turno per le elezioni presidenziali in Francia. Come cinque anni fa la corsa all'Eliseo è stata una sfida fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. E come cinque anni fa a vincere è stato ancora una volta Macron
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Dopo l'uscita degli exit poll c'è stata grande delusione al Bois de Boulogne, alla periferia di Parigi, nel quartier generale del Rassemblement National. Le Pen ha comunque portato l'estrema destra francese a un livello mai così alto dall'inizio della Quinta Repubblica francese nel 1958. Ecco chi è e la sua storia politica
Elezioni Francia: Macron rieletto
Nata nel 1968 a Neuilly-Sur-Seine, vicino Parigi, è la più piccola delle tre figlie di Jean Marie Le Pen, fondatore del partito di estrema destra Front National. Avvocata, esercita per breve tempo la professione legale a Parigi per poi entrare in politica
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Entra nel Front National a 18 anni e nel 1998 diventa consigliera regionale nel Pas-de-Calais. Nel 2004 entra al Parlamento europeo, dove verrà rieletta nel 2009 e nel 2014. Dal 2017 è deputata all'Assemblea nazionale francese
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Sul piano personale, la leader è madre di tre figli, di cui due gemelli, avuti tra il 1998 e il 1999. Divorziata due volte, è stata dal 2009 la compagna del vicepresidente del suo partito, Louis Aliot. Louis Aliot ha annunciato la loro separazione nel settembre 2019
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Nel 2011 Marine succede al padre come leader del Front National. Il suo obiettivo è rinnovare l'immagine del partito, ritenuto troppo estremista per i suoi toni dichiaratamente razzisti e anti-migranti

Nella visione di Le Pen il Fronte deve essere un partito di gente che vuole riappropriarsi del proprio Paese. Così nel partito fanno l'ingresso nuovi dirigenti provenienti da una destra più istituzionale, come Florian Philippot

Nell’aprile 2015 la leader caccia il padre dal partito. In quel caso il vecchio Le Pen aveva parlato di nuovo delle camere a gas naziste come di un "dettaglio della storia", usando toni dichiaratamente antisemiti

Dopo il suo lungo impegno per “normalizzare” (i media francesi hanno usato la parola “dédiaboliser”) il partito, il Front National ha cambiato nome nel 2018, diventando il Rassemblement national (RN)

Il partito rimane una forza anti immigrati, soprattutto musulmani. Le Pen è fautrice della politica “prima i francesi” in materia di occupazione, stato sociale e alloggi. Promuove una riforma dei regolamenti sulla nazionalità

Per le elezioni del 2022 il suo programma è andato a toccare circa 20 temi, tra i quali spiccano anche la sicurezza, l’immigrazione, la famiglia e l’economia

"Sconfitta? No, questa è una forma di speranza. L'aspirazione al cambiamento non può essere ignorata", ha detto Marine Le Pen nel suo discorso dopo il voto che ha riconfermato Macron all'Eliseo. "Con oltre il 43% dei voti, il risultato di questa sera è di per sé stesso una eclatante vittoria", ha dichiarato Le Pen, riconoscendo la sconfitta ma assicurando che continuerà “il suo impegno per la Francia e i francesi" e lanciando la “grande battaglia delle legislative” di giugno