
Emmanuel Macron compie 45 anni: la fotostoria del presidente francese
Convinto europeista, si è presentato per la prima volta come indipendente ed è stato rieletto al ballottagio del 24 aprile 2022. Dai gilet gialli ai rapporti tesi con l'Italia, il suo percorso è stato caratterizzato da alti e bassi

Il presidente Francese, Emmanuel Macron, compie oggi -21 dicembre 2022- 45 anni. Nato ad Amiens, nel 1977, è stato il più giovane presidente della storia della Repubblica di Francia. Il suo primo mandato, infatti, l'ha ottenuto a 39 anni, dopo una carriera da enfant prodige
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Domenica 24 aprile 2022 Macron ha sfidato, come nel 2017, la leader del Rassemblement National Marine Le Pen, al ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi. E si è aggiudicato la vittoria e un altro mandato all'Eliseo
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Macron aveva annunciato di volersi ricandidare con una lettera pubblicata sui giornali lo scorso 3 marzo. Come aveva anticipato in quell'occasione, non ha condotto una vera campagna elettorale "a causa del contesto" internazionale, ma ha potuto contare sull'appoggio di diverse personalità, dall'ex presidente francese Nicolas Sarkozy a Jean-Luc Mélenchon, il candidato della sinistra radicale arrivato terzo al primo turno delle Presidenziali
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Classe 1977, Macron è nato ad Amiens in una famiglia di medici e ha completato i suoi studi a Sciences Po e all'École Nationale d’Administration (oggi Istituto per il servizio pubblico), un prestigiosissimo centro per la formazione dell'alta funzione pubblica frequentato da molte figure di spicco. Per un periodo di tempo ha lavorato alla Rothschild & Cie Banque, una banca d’affari del gruppo Rothschild
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Si trova in politica da relativamente poco tempo. Dopo essere stato consigliere dell'ex presidente francese François Hollande, ha ricoperto la carica di ministro dell'Economia durante il governo socialista di Manuel Valls, tra il 2014 e il 2016. Il 30 aprile di quell'anno si è dimesso, per poi annunciare la sua prima candidatura all'Eliseo, con un comizio tenuto a Bobigny, nel dipartimento della Senna-Saint-Denis
Macron e la moglie Brigitte, dall'incontro al liceo all'Eliseo. FOTO
Allora Macron aveva già fondato un nuovo partito, En Marche, e aveva scelto di presentarsi come candidato indipendente, definendosi né di destra né di sinistra. Nel suo primo discorso disse di voler superare i "blocchi" che paralizzavano la Francia, e in quelli successivi ribadì più volte il suo convinto europeismo. "L’Europa siamo noi. Bruxelles siamo noi. Abbiamo bisogno dell’Europa", disse durante un comizio a Lille

Anche se, come sottolineano diverse testate, Macron all'epoca era semisconosciuto, la sua campagna elettorale fu molto efficace. L'allora candidato superò il primo turno delle presidenziali ottenendo il 23,8% dei voti e poi conquistò la presidenza sfidando Marine Le Pen al ballottaggio. Per lui votò il 66% degli elettori. Quando il risultato era oramai chiaro, Macron raggiunse i suoi sostenitori al Louvre e fece risuonare l'Inno alla gioia, che è l'inno dell'Unione europea

Anche in quell'occasione, al suo fianco c'era la moglie Brigitte. I due hanno 24 anni di differenza e si sono conosciuti durante un corso di recitazione scolastico. Allora lui era uno studente e lei una professoressa, sposata e con figli. Nel 2007, dopo il suo divorzio, la coppia si è sposata. Il presidente dice che sono "una cosa sola" e ha anche pubblicamente difeso la moglie quando il presidente brasiliano Jair Bolsonaro l'ha offesa commentando il post di un utente
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Durante la sua prima presidenza, Macron ha dovuto affrontare diverse crisi. Una delle più gravi è stata quella legata alle proteste dei gilet gialli, così chiamata perché i dimostranti indossavano giubbotti catarifrangenti gialli. Le proteste iniziarono il 17 e il 18 novembre 2018 a causa dell'introduzione di nuove tasse che avrebbero fatto aumentare il prezzo del carburante. Le manifestaizoni andarono avanti per mesi, diventando via via sempre più grandi e più sentite. In alcuni casi scoppiarono tafferugli e ci furono scontri anche violenti

Le proteste coinvolsero direttamente Macron perché i manifestanti lo additarono come il presidente dei ricchi, arrivando a chiederne le dimissioni. Successivamente, le persone cominciarono a scendere in strada anche a causa di un malcontento più generale, che aveva solo in parte a che fare coi rincari. Macron non fece un passo indietro, ma a gennaio dell'anno successivo tenne un discorso alla nazione in cui criticò le violenze dei gilet gialli, promise una serie di riforme e l'avvio di un "grande dibattito nazionale"

I gilet gialli furono motivo di rinnovata tensione anche tra la Francia e il nostro Paese. A febbraio 2019 Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, che allora era il capo politico del M5s, incontrarono uno dei leader dei gilet gialli che apparteneva alla fazione più estremista. Non era la prima volta che il M5s appoggiava le proteste e nei giorni seguente Parigi richiamò il suo ambasciatore in Italia sostenendo che il nostro Paese aveva violato "il rispetto che deve esistere tra governi democraticamente e liberamente eletti"

Successivamente i rapporti sono molto migliorati. Lo scorso novembre, Macron e l'allora presidente del Consiglio, Mario Draghi, hanno firmato il Trattato del Quirinale, un accordo bilaterale di cooperazione che tocca svariati settori, dalla lotta al terrorismo al coordinamento delle strategie per l’esplorazione dello spazio, e serve più in generale a rafforzare la relazione tra Parigi e Roma
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Macron ha anche firmato un altro importante documento, il Trattato di Acquisgrana. Si tratta di un accordo di amicizia con la Germania, siglato nel 2019, quando alla guida del Paese c'era la cancelliera Angela Merkel, che prevedeva tra l'altro la creazione di un consiglio di difesa comune e una maggiore integrazione economica
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Il giorno della firma Macron disse: "In un momento in cui l’Europa è minacciata al suo interno dal risorgere dei nazionalismi Germania e Francia devono assumersi la loro responsabilità e indicare la strada". Il presidente ha infatti visto nella cancelliera un'alleata anche per il progetto europeo su cui tuttora continua a lavorare. Non a caso, a gennaio ha fissato tre obiettivi principali per l'attuale semestre, che vede la Francia presidente di turno del Consiglio dell'Ue (Nella foto Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen)

Per quanto riguarda la pandemia di Covid-19, il presidente francese ha assunto da subito un atteggiamento molto rigorista, annunciando chiusure e limitazioni simili a quelle che abbiamo visto in Italia, e ha spinto molto anche sulla campagna vaccinale. All'inizio dell'anno, disse in un'intervista di voler "rompere le palle" il più possibile a chi non aveva ancora ricevuto la sua dose per convincerlo a porvi rimedio
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Nel 2022 una delle sue priorità è stata lavorare per la fine della guerra in Ucraina che ha definito una "follia" aggiungendo che "è stato accertato che sono stati commessi crimini di guerra"
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A fine 2022 Macron ha affrontato un periodo turbolento. Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Parisien, risulta indagato, nell’ambito di un'indagine giudiziaria, con l'accusa di "favoritismo" e "finanziamento illecito della campagna elettorale" del 2017 da parte della Procura finanziaria nazionale (PNF). Le indagini, in base a quanto emerso, riguardano i legami tra lo stesso premier francese e la società di consulenza McKinsey
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Inoltre è calato in patria l'indice di popolarità del Presidente. Lo dice il barometro Kantar, citato da Le Figaro, secondo cui la fiducia dei francesi per l'inquilino dell'Eliseo è scesa al 32%. Su questo indice peserebbero le tensioni tra Francia e gli altri membri Ue, tra cui l'Italia sul fronte migranti che hanno portato il governo transalpino a cedere sui ricollocamenti
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