Elezioni Francia, Macron in testa col 27,85% andrà al ballottaggio con Le Pen

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I dati definitivi del ministero dell'Interno di Parigi vedono il presidente uscente davanti alla leader del Rassemblement National, che sta al 23,15%. Il terzo classificato, Jean-Luc Mélenchon, ottiene il 21,95%. L'astensione è stata del 26,31%, il livello più alto dal primo turno presidenziale del 2002, quando fu del 28,4%

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I RISULTATI DEFINITIVI

 

Dopo il primo turno delle elezioni presidenziali francesi si delinea un ballottaggio, che si terrà il 24 aprile, tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, proprio come 5 anni fa (ELEZIONI FRANCIA: TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE - I CANDIDATI).  Dai risultati definitivi diffusi dal ministero dell'Interno francese, il presidente uscente si conferma in testa con il 27,85% dei voti, davanti alla leader di Rassemblement National, al 23,15% Il terzo classificato, Jean-Luc Mélenchon ottiene il 21,95%. Zemmour si è fermato al 7,1%. L'astensione è stata del 26,31%, il livello più alto dal primo turno presidenziale del 2002, quando fu del 28,4%. Minimo storico assoluto per i socialisti francesi, rappresentanti dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo che si è fermata al 2%.

Le Pen: "Vedo la speranza di risollevare il Paese"

"Vedo una speranza: la speranza di risollevare il Paese", ha detto Le Pen che, come ha riferito il suo portavoce Sébastien Chenu, ha ottenuto un risultato migliore rispetto all'ultimo turno. "In gioco non c'è un semplice voto di circostanza, ma una scelta di società e direi anche di civiltà", ha proseguito la leader invitando tutti i francesi "di ogni sensibilità" e "tutti coloro che non hanno votato per Macron" a sostenerla in occasione del ballottaggio. Macron, dal canto suo, dopo il voto, ha esortato i suoi sostenitori a creare, "al di là delle differenze", "un grande movimento politico di unità e di azione". (COME FUNZIONA IL SISTEMA ELETTORALE). 

I dati definitivi del primo turno delle Presidenziali francesi
I dati definitivi del primo turno delle Presidenziali francesi

Macron: "Fermiamo ultradestra"

Quello del 24 aprile sarà dunque un testa a testa. Macron promette: "Potete contare su di me per attuare il nostro programma di apertura" e di "indipendenza francese ed europea". "Nulla è acquisito, il dibattito che avremo nei prossimi quindici giorni è decisivo per la Francia e per l'Europa'', avverte, invitando i connazionali a sbarrare la strada "all'estrema destra" di Marine Le Pen.

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L'affluenza e l'astensione

Alle 12 l'affluenza era di 3 punti inferiore a quanto registrato nel 2017 e si attestava al 25,48%. Alle ore 17 la percentuale è poi salita al 65%, in calo comunque di 4,4 punti rispetto a 5 anni fa. Il tasso di astensione  si è attestato al 26,2%: più alto rispetto al 22,2% del primo turno delle precedenti elezioni del 2017, ma più basso del record toccato nel 2002, quando non aveva votato il 28,4% degli elettori francesi.

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Cosa c’è da sapere

Tra i quasi 49 milioni di elettori, circa un milione e mezzo sono residenti all’estero. Se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta - 50% più uno degli aventi diritto - i due candidati maggiormente votati accedono al secondo turno, in programma domenica 24 aprile. In corsa 12 candidati in totale: Emmanuel Macron, Marine Le Pen, Eric Zemmour, Valerie Pecresse, Jean Luc Melenchon, Anne Hidalgo, Yannick Jadot, Philippe Poutou, Fabien Roussel, Nathalie Arthaud, Jean Lassalle e Nicolas Dupont Aignan. Hanno potuto votare tutti i cittadini francesi di almeno 18 anni e iscritti nelle liste elettorali. Chi compie 18 anni tra il 10 e il 24 aprile potrà esprimere la propria preferenza solo al secondo turno.

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La campagna elettorale anomala

Azzoppata prima dal Covid, poi dal conflitto in Ucraina, la campagna elettorale si è sviluppata lungo binari imprevisti: poco o niente dei grandi temi che hanno dominato questi ultimi anni, a cominciare dal riscaldamento climatico - praticamente ignorato - e spazio quasi assoluto per il potere d'acquisto dei francesi: salari da aumentare, pensioni minime, sussidi. Persino i cavalli di battaglia dell'estrema destra, dall'immigrazione alla sicurezza, sono stati abbandonati da Le Pen, che li ha lasciati al concorrente di area, Eric Zemmour (CHI È). La leader del Rassemblement National si è presentata con un'immagine mite, arrivando negli ultimi giorni anche a riproporre per sé lo slogan della 'forza tranquilla' che fu dei socialisti all'epoca di François Mitterrand. Niente tensioni, niente gaffe, niente proclami aggressivi.

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Le indicazioni di voto per il ballottaggio

Intanto, dopo i primi dati dalle urne, arrivano già gli appelli degli esclusi dalla corsa per il ballottaggio. Mélenchon ha detto che "non bisogna dare un solo voto a Marine Le Pen" così come la candidata socialista e sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che ha lanciato un appello "a votare contro l'estrema destra di Marine Le Pen e per Emmanuel Macron". A sostegno del presidente si è schierata anche la candidata dei Republicains Valerie Pecresse, che ha accusato la sfidante di essere "vicina a Putin". Eric Ciotti ha fatto sapere che non voterà per Macron, ma ha precisato che non darà "nessuna indicazione" agli elettori, mentre Zemmour ha detto: "Ho molti disaccordi con Marine Le Pen, ma davanti a lei c'è un uomo che ha fatto entrare milioni di immigrati e che farà di peggio se sarà rieletto. Invito quindi a votare per Le Pen".

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