La donna aveva 92 anni. Almeno 10 nostri connazionali sarebbero tra i feriti. Il bilancio della deflagrazione, ancora provvisorio, è di almeno 137 morti. Il premier Conte ha avuto un colloquio telefonico con il Primo ministro libanese, Hassan Diab, nel quale ha espresso profonda solidarietà. Di Maio: "Partiti gli aiuti, non lasceremo solo il popolo libanese". Intanto il presidente francese Macron ha visitato Beirut e ha garantito: "Voglio organizzare aiuti internazionali". Arrestati 16 funzionari del porto
C'è anche una donna italiana di 92 anni fra le almeno 137 vittime delle devastanti esplosioni che il 4 agosto hanno avuto luogo al porto di Beirut (FOTO - VIDEO). A riferirlo sono fonti della Farnesina che segnalano anche che almeno 10 nostri connazionali sono tra i 5.000 feriti. La vittima italiana, secondo le prime informazioni, è Maria Pia Livadiotti, nata a Beirut nel 1928 e moglie di Lutfallah Abi Sleiman, già medico di fiducia dell'ambasciata d'Italia in Libano. Intanto sedici funzionari del porto sono stati arrestati: lo ha annunciato la procura militare libanese (BEIRUT IL GIORNO DOPO L'ESPLOSIONE - Anziana suona il piano nella casa tra le macerie: VIDEO).
Conte al Libano: "Sostegno incondizionato"
Mentre il bilancio, ancora provvisorio, continua a salire, la comunità internazionale si mobilita per aiutare il Libano. Il premier Conte ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Primo Ministro libanese, Hassan Diab: nel corso del colloquio ha espresso - si legge nella nota di Palazzo Chigi - profonda solidarietà del governo italiano per la tragica deflagrazione. Conte ha anche confermato che l'Italia ha già provveduto all'invio di personale e materiali ed è pronta a fornire ogni ulteriore assistenza richiesta.
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Di Maio: partiti aiuti, non lasceremo solo popolo libanese
A confermare che gli aiuti italiani sono già partiti è stato anche il ministro degi Esteri, Luigi Di Maio, che da Facebook ha spiegato: "Stamattina è partito dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi un volo umanitario diretto a Beirut - organizzato dal ministero degli Affari Esteri, insieme al Dipartimento della Protezione Civile e al Comando Operativo del vertice Interforze - con un carico di circa 8,5 tonnellate di materiale sanitario messo a disposizione dalla Cooperazione Italiana. Questo si aggiunge al primo volo che ha già trasportato in Libano una squadra di esperti CBRN (Chimici, Biologici, Radiologici e Nucleari) e di valutazione dei dissesti strutturali dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate".
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Macron in visita a Beirut
Intanto, in giornata è arrivato a Beirut il presidente francese Emmanuel Macron: “Voglio organizzare la cooperazione europea e più ampiamente la cooperazione internazionale", ha dichiarato. Macron ha anche detto che senza riforme il Libano "continuerà a sprofondare". Mentre sul fronte dei soccorsi, ci sono "buone possibilità" di trovare sopravvissuti sotto le macerie ha spiegato un soccorritore francese a Macron. "Stiamo cercando un gruppo di 7 o 8 dispersi che potrebbero essere rimasti intrappolati in una sala operativa sepolta nell'esplosione", ha poi aggiunto il colonnello che guida la squadra di soccorso francese arrivata ieri. "Pensiamo che ci siano buone possibilità di trovare persone vive", ha quindi aggiunto. Poi, una folla di libanesi riuniti attorno al presidente francese, ha lanciato un appello a Parigi affinché li aiuti a cacciare i dirigenti politici dal potere. "Aiutateci! Rivoluzione!", ha scandito il gruppo.
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La sostituzione del porto di Beirut
Un aiuto arriva anche dalle autorità del porto libanese del distretto di Tripoli che hanno annunciato di essere pronte a sostituire, temporaneamente, il porto di Beirut, completamente distrutto dall'esplosione. Interpellate dall'ANSA a Beirut, tre società di trasporti cargo internazionali hanno confermato che quanto prima, già nei prossimi giorni, l'attività portuale sarà trasferita da Beirut a Tripoli, nel nord del Libano.
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