Beirut, i danni delle esplosioni fotografati dallo spazio. FOTO

Scienze
ESA, elaborazione di e-GEOS

Grazie all'approccio della multi-coerenza, processo con cui vengono analizzate quattro immagini satellitari acquisite in momenti diversi, poi elaborate in modo congiunto, i satelliti dell'Esa hanno ripreso l'area interessata dallo spazio

Le fortissime esplosioni che hanno scosso Beirut, causando più di un centinaio di morti e migliaia di feriti, sono state fotografate anche dallo spazio. Precisamente dai radar del satellite Sentinel-1 che fanno parte del programma di osservazione della Terra “Copernicus”, gestito dall’European Space Agency (Esa) e dalla commissione europea.

La tecnica della multi-coerenza

Quella che si vede nell’immagine satellitare è una macchia rosso sangue sulla zona dove sono avvenute le detonazioni, quasi una sorta di “ferita” che ha colpito Beirut e che si estende per circa 4 chilometri quadrati. Lo scatto, elaborato da Leonardo tramite e-GEOS, è stata rielaborato grazie all'approccio della multi-coerenza, processo all’interno del quale vengono analizzate quattro immagini satellitari acquisite in momenti diversi, poi elaborate in modo congiunto. Si tratta di un approccio particolarmente utile perché, dicono gli esperti, rispetto ad altre tipologie di indagine, la multi-coerenza consente di visualizzare in maniera molto più nitida i danni. Il devastante impatto delle esplosioni, infatti, ha avuto ripercussioni non solo nell'area del porto, dove si è innescata la detonazione, ma anche nelle zone limitrofe, proprio come dimostrano la foto prodotta da Sentinel-1.

Police and forensic officers work at the scene of an explosion which took place yesterday at the port of Lebanon's capital Beirut, on August 5, 2020. - Rescuers worked through the night after two enormous explosions ripped through Beirut's port, killing at least 78 people and injuring thousands, as they wrecked buildings across the Lebanese capital. (Photo by ANWAR AMRO / AFP) (Photo by ANWAR AMRO/AFP via Getty Images)

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L’esplosione causata dal nitrato di ammonio

A provocare la sequenza di esplosioni, avvenuta il 4 agosto, è stato un incendio in un deposito nel porto della città libanese, dove erano stipate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, alcuni anni fa sequestrate ad una nave dalle autorità locali. Si tratta di un fertilizzante azotato, composto da sale dell’ammoniaca e acido nitrico, stabile nella maggior parte delle condizioni e poco costoso da produrre. Viene utilizzato in ambito agricolo come fertilizzante, ma è impiegato anche come esplosivo e per produrre bombe. A seguito del tremendo evento che ha scosso Beirut, queste sostanze, si sono sprigionate nell’aria, tanto che il ministro della Salute ha consigliato a chiunque riesca di andare via dal centro abitato. Questo anche se il parare di alcuni ricercatori dell'American University di Beirut sostenga che, con il passare delle ore, la qualità dell’aria sarebbe tornata a livelli normali e non ci sussisterebbero più minacce per la salute. Gli sfollati, a seguito dell’evento sono circa 300mila e lo stato d'emergenza è stato proclamato per due settimane.

A picture shows the scene of an explosion in Beirut on August 4, 2020. - A large explosion rocked the Lebanese capital Beirut on August 4, an AFP correspondent said. The blast, which rattled entire buildings and broke glass, was felt in several parts of the city. (Photo by Anwar AMRO / AFP) (Photo by ANWAR AMRO/AFP via Getty Images)

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