Aereo caduto a San Donato, da pilota nessuna segnalazione di emergenza

Lombardia

La sala radar si è accorta di un'anomalia nella traiettoria e ha contattato il pilota del Pilatus, il quale ha risposto spiegando che stava effettuando una "deviazione", pare abbia detto qualcosa come "little deviation". Successivamente è stato chiesto un "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto

Un volo durato tre minuti, poi lo schianto. Sono tutte morte le otto persone che si trovavano a bordo dell’aereo privato da turismo che nel primo pomeriggio di ieri è precipitato a San Donato Milanese su una palazzina adibita a uffici dopo essere decollato dall’aeroporto di Linate, in direzione Olbia (IL TRACCIATO DEL VOLO - LE FOTO DELL'INCIDENTE). Il velivolo, un Pilatus PC-12, era di proprietà di Dan Petrescu, uno dei principali investitori nel settore immobiliare in Romania, che era alla guida del mezzo. A bordo anche la moglie e il figlio. Insieme a loro c’erano due italiani: il manager pavese Filippo Nascimbene e il figlio di poco più di un anno, accompagnati dalla moglie di Nascimbene, di nazionalità francese, con la madre. L’ottava vittima è Julien Brossard, amico canadese di Petrescu. Tra le ipotesi sulle cause dell'incidente anche quella dello stallo del motore, da quanto apprende l''ANSA, a parlare di blocco è stato uno degli ingegneri delegati alleindagini sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull'edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.

Pilota ha comunicato una "piccola deviazione" poi la traccia è sparita dal radar

Secondo quanto appreso dall'Ansa da fonti qualificate, circa tre minuti dopo il decollo da Linate l'aereo, che avrebbe dovuto raggiungere una quota standard (così da indicazioni della rotta di partenza) di 5mila piedi, quando era a un'altezza di circa 3500-4000 piedi ha continuato in modo anomalo a virare verso destra, come emerso dai tracciati del Centro di controllo radar di Linate che si occupa del traffico nei cieli del nord-ovest Italia. Quando partono da Linate gli aerei procedono tutti verso nord e poi, se devono andare a sud (il Pilatus era diretto verso Olbia), virano inizialmente a destra per un tratto e poi vanno verso sud in una direzione che passa sopra Piacenza. In questo caso, invece, l'aereo ha continuato a girare verso destra senza andare a sud. La sala radar, accortasi della anomalia, ha contattato immediatamente il Pilatus e il pilota ha risposto spiegando che stava effettuando una "deviazione", pare abbia detto qualcosa come "little deviation", e successivamente ha chiesto anche quello che in gergo tecnico si chiama un "vettore", ossia spazio e coordinate per rientrare all'aeroporto. "Vettore" che dalla sala radar è stato subito indicato.

Dal pilota nessuna segnalazione di emergenza

Non sono arrivate più comunicazioni dopo la richiesta del "vettore", ma nella sala controllo si è capito subito che il Pilatus aveva chiesto il rientro perché evidentemente c'era un'emergenza (come un problema di maltempo o un'avaria al motore). Tanto che dalla stessa sala è partito il blocco momentaneo del traffico su Linate come previsto in questi casi. Dopo meno di un minuto dalle ultime comunicazioni (tra i 30 e i 60 secondi), il volo è sparito dalla traccia radar, come accade quando un aereo inizia improvvisamente a precipitare. Tuttavia dall'aereo non sarebbe arrivata, nel corso delle comunicazioni 'terra-bordo-terra' tra il pilota e il Centro di controllo radar di Linate, alcuna segnalazione di emergenza, né relativa ad un'avaria o a problemi al motore né legata al maltempo. E non ci sarebbe, dunque, alcuna evidenza nelle comunicazioni, stando a quanto riferito all'ANSA da fonti qualificate, di problematiche riferite dal pilota in merito alla deviazione dalla rotta 'standard'. 

Polizia: "Cadaveri sono tutti irriconoscibili"

Terminata la fase del repertamento dei corpi, e recuperata sul fronte tecnico la scatola nera, il lavoro degli investigatori si concentra "sull'effettiva identificazione delle vittime, sull'analisi delle telecamere locali, e sulle conversazioni radio, da cui emergerebbe una modifica di rotta appena dopo il decollo". Lo ha spiegato all'Ansa il dirigente dell'ufficio prevenzione generale della Questura, Giuseppe Schettino. "Per le vittime - ha aggiunto - si tratta di fare comparazioni genetiche per avere la certezza delle identità ricostruite, dato che tutti i cadaveri erano irriconoscibili. Per le telecamere, si tratta di acquisire i video di quelle dell'azienda dei trasporti milanese" dato che lo schianto è avvenuto su un'area di pertinenza dell'Atm.

Procura indaga per disastro colposo

A seguito dell’accaduto, il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, ha dichiarato che si procederà per disastro colposo. Il magistrato ha spiegato che durante il breve volo non c’è stato alcun allarme, “però un'anomalia è stata segnalata dalla torre. Adesso bisogna verificare di che cosa si tratta”. A chiarire la dinamica dei fatti potrebbero essere le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, già acquisite dagli inquirenti.

Investigatori da Romania, Svizzera e Canada

All'inchiesta aperta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza al volo parteciperanno anche investigatori di Romania, Svizzera e Canada, ovvero i paesi di immatricolazione dell'aereo caduto, di costruzione del velivolo e di costruzione del motore. Lo rende noto la stessa Ansv sottolineando che la partecipazione degli esperti è prevista dalla normativa internazionale ed europea in materia di inchieste aeronautiche. Stamattina intanto il team investigativo dell'Ansv, in coordinamento con l'autorità giudiziaria, ha partecipato al sopralluogo nell'area dell'incidente dove tra i reperti è stato individuato anche il lightweight recorder (Ldr), assimilabile ad una "scatola nera".

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©Ansa

Proseguono i rilievi

Intanto, sono proseguiti tutta la notte, alla luce delle lampade fotoelettriche, i rilievi sul luogo dell’incidente. Gli ultimi vigili del fuoco sono tornati in sede stamani alle 7, mentre sul posto rimane la Polizia Scientifica, guidata dalla dirigente milanese, Anna Maria Di Giulio. Presenti anche funzionari di Atm, dell'Ente nazionale del volo e della Protezione civile. La Polizia Locale, che sta presidiando le aree coinvolte dallo schianto, ha riferito che è vietato l'accesso a un parcheggio d'interscambio dell'Atm (la società dei trasporti milanese) e a parte del grande spiazzo dove si trovano le banchine dei mezzi di superficie, abitualmente affollate di viaggiatori, che sono state spostate. La palazzina su cui è precipitato il velivolo, infatti, si trova molto vicino al cosiddetto 'parcheggio dei bus' antistante alla metro MM3 San Donato. 

I pm acquisiscono le carte sulla manutenzione dell'aereo

Sono in corso acquisizioni di carte e file anche audio su disposizione della Procura di Milano per far luce sull'incidente aereo. I pm Paolo Filippini e Mauro Clerici hanno individuato un lungo elenco di documenti da raccogliere: dai registri di volo al piano di manutenzione annuale dell'aereo costruito in Svizzera e con motore canadese fino alle registrazioni delle comunicazioni con la sala radar. Gli inquirenti dovranno nominare anche un consulente, esperto di disastri aerei, il quale attraverso l'analisi dei dati tecnici estrapolati, tra cui quelli della scatola nera (ci vorranno alcuni giorni per estrarli attraverso uno specifico software), dovrà chiarire le cause della tragedia per l'accertamento delle eventuali responsabilità. L'Agenzia nazionale per la sicurezza al volo, in base ai protocolli operativi, potrà acquisire, intanto, senza la necessità di dover ricorrere a rogatorie dell'autorità giudiziaria, informazioni e dati dalla società svizzera che ha prodotto l'aereo e da quella canadese che ha realizzato il motore, oltre che documenti in Romania relativi alla proprietà che era in capo al magnate Petrescu (da verificare se come persona fisica o attraverso una società).

Il racconto di un testimone

Diverse le persone che hanno sentito il boato dopo lo schianto. “Intorno alle 13 ho sentito le eliche dei motori che si spegnevano, l’aereo era abbastanza basso e ho sentito un’esplosione fortissima”, racconta un testimone. “I vetri di casa mia hanno iniziato a tremare”, ha proseguito. “Io ho aperto la finestra e, come in un film, ho visto questa colonna di fumo che si alzava. Ci siamo spaventati tutti. Pensavo fosse vicino, sono sceso di casa a piedi per vedere se era vicino, poi ho preso la macchina e sono venuto qua”.

Il cordoglio per le vittime

"E' stata una notizia veramente sconvolgente, siamo tutti addolorati. Era un ragazzo che aveva portato da noi una ventata di allegria, sempre gentile, sorridente, positivo", con queste parole Sandra Bo, titolare dell'agenzia assicurativa Generali di Casale Monferrato (Alessandria) ricorda Filippo Nascimbene, il 33enne morto nell'incidente aereo. L'uomo, molto conosciuto in Monferrato, aveva lavorato nella sede dell'agenzia in via Alerami 4, in centro a Casale, dove ora gli ex colleghi lo ricordano con commozione. "Era stato da noi due anni, con risultati proficui - ha detto Bo ai microfoni del Tg3 Piemonte - era un ragazzo che si impegnava, gli piaceva avere successo, e poi ha deciso di riprendere gli studi iscrivendosi all'Università". Su Facebook la pagina dell'agenzia ha scritto questa mattina un saluto rivolto a Nascimbene: "Ciao Filippo….Ricorderemo sempre il tuo sorriso, la tua cordialità e la tua positività. E' stato bello fare un pezzo di cammino con te, come colleghi e come amici".

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