Incendio a Milano, i vigili del fuoco: "Rogo spento, ora messa in sicurezza"

Lombardia
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Intanto i vigili del fuoco hanno fatto sapere su Twitter che è stata "ispezionata gran parte degli appartamenti, in corso la messa in sicurezza di tutta l'area"

E' ormai spento l'incendio che ha letteralmente divorato il grattacielo di via Antonini a Milano, l'edificio di 18 piani andato a fuoco ieri pomeriggio. I vigili del fuoco hanno raggiunto la cima e aperto tutti gli appartamenti, incluso quello al 15mo piano da cui sarebbero partite le fiamme, ed ora si stanno occupando dello smassamento e della messa in sicurezza delle parti pericolanti della facciata, soprattutto pannelli e lamiere delle vele.

Il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, ieri ha escluso vittime mentre sarà compito ora della magistratura stabilire le cause delle fiamme che sembra siano partite dalla facciata. Quest'ultima, ha spiegato l'amministratore del palazzo, Augusto Bononi, è composta di Alucobond, un materiale costituito da lamiere di alluminio. Il fascicolo sarà aperto a breve per disastro colposo (incendio colposo l'altra ipotesi di reato al vaglio) dal dipartimento guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano che effettuerà un altro sopralluogo sul posto coi vigili del fuoco. E tra le ipotesi, c'è quella di cortocircuito. (LE FOTO - MAHMOOD TRA GLI INQUILINI - LA TESTIMONIANZA DI MORGAN - LA TESTIMONIANZA DEL RAGAZZO CHE HA DATO L'ALLARME)

Le operazioni di spegnimento

Dopo il rogo divampato ieri, le operazioni di spegnimento sono continuate oggi all'interno del palazzo. "Ci sono ancora focolai dal piano dodici al diciannove - aveva detto in giornata un vigile del fuoco -. Bisogna smassare la cenere e spegnere ma ci vuole pazienza, quante ore ci vorranno non lo so, il lavoro è lungo perché la brace va smassata e col vento ricomincia a bruciare". Interpellato sul funzionamento dell'impianto anti incendio ha poi spiegato che "dal piano decimo in poi a salire ha funzionato". 

Più tardi i vigili del fuoco hanno fatto sapere su Twitter che è stata "ispezionata gran parte degli appartamenti, in corso la messa in sicurezza di tutta l'area". In un video, viene mostrata la rimozione del materiale bruciato caduto dal grattacielo sui tetti delle abitazioni vicine. Mentre le squadre proseguono le operazioni di messa in sicurezza, "è già operativo - viene spiegato in un altro tweet - il nucleo investigativo antincendi" per accertare le cause del rogo.

Infine, Felice Iracà, dirigente vicario del comando dei vigili del fuoco di Milano, ha annunciato che "L'incendio è spento dalle sei. C'è ancora fumo e vanno avanti le operazioni di smassamento", aggiungendo che i vigili hanno "raggiunto la cima e aperto tutti gli appartamenti". In uno degli alloggi ai piani alti è stato trovato un cagnolino morto. Al quindicesimo piano, da cui sembra siano partite le fiamme, Iracà non ha detto se c'erano segni di particolari o differenze dagli altri alloggi, si è limitato a dire che il lavoro è svolto "di concerto con la Procura e con il Nia (il nucleo investigativo antincenti, ndr) arrivato da Roma". Adesso l'impegno è per la "messa in sicurezza delle parti pericolanti della facciata" in particolare pannelli e lamiere delle due vele, in modo da salvaguardare chi deve entrare per lavoro. Un lavoro lungo che durerà "anche più di qualche giorno" e che include "l'assistenza" ai residenti "per recuperare gli effetti personali dove possibile".

Le indagini

Gli inquirenti che indagano dovranno acquisire tutta la documentazione relativa alle modalità di costruzione del grattacielo e ai materiali utilizzati. Nelle indagini, infatti, si dovrà verificare se il materiale che è stato usato per realizzare i pannelli di rivestimento del palazzo, ossia una sorta di 'cappotto termico', era indicato come ignifugo o meno. I pannelli sono "bruciati come il cartone", dichiarano nel frattempo gli inquirenti milanesi, spiegando che "evidentemente" il materiale con cui sono stati realizzati non era ignifugo.

Inoltre, hanno accertato al momento gli inquirenti, il sistema antincendio della Torre presentava diverse "criticità" e in particolare le "bocchette" dell'impianto da attivare manualmente funzionavano fino al quinto piano, non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre hanno funzionato in parte tra il decimo e il diciottesimo piano.Le scale, invece, hanno consentito alle persone che stavano lasciando il palazzo di scendere in sicurezza, perché hanno un meccanismo che evita che il fumo possa entrare nelle scale stesse. 

Il video di un residente della zona

Tra l'altro un video, girato da un residente della zona e acquisito dagli inquirenti, mostra che il fuoco si è sprigionato al 15esimo piano e poi in poco più di 15 minuti ha divorato l'intero edificio, intaccando soprattutto la struttura esterna di rivestimento costituita da lastre di polistirene e alluminio. Si è creato un 'effetto camino' dovuto allo spazio (pare di una quindicina di centimetri circa) tra i pannelli di rivestimento e l'ossatura principale del grattacielo. L'aria contenuta in quello spazio ha contribuito a far correre le fiamme che hanno trasformato la Torre in una torcia.

A ogni modo, in Procura viene chiarito che è stata evitata una tragedia grazie anche al fatto che i primi inquilini che si sono accorti dell'incendio, sentendo l'odore del fumo, hanno avvisato gli altri presenti nel palazzo, bussando alle porte. Tempestivo, spiegano i pm, anche l'intervento dei soccorritori. E per fortuna, poi, nel grattacielo, dove abitano 60 famiglie, erano presenti in totale solo una trentina di persone, perché altre erano ancora fuori per le ferie. Tra l'altro, nel video sull'origine dell'incendio si vede anche a un certo punto del fumo bianco che può far presumere che il sistema antincendio si è attivato, ma non è riuscito a interrompere il propagarsi del fuoco.

L'incendio
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Le parole dei vigili del fuoco

"Mai vista a Milano una cosa così. È probabile che la facciata fosse fatta di materiale molto combustile", ha spiegato Giuliano Santagata, comandante dei vigili del fuoco di Milano. Poi: "Il rischio strutturale sarà verificato da uno strutturista. Noi diciamo per precauzione che adesso l'edificio è pericolante. Questa struttura è stata compromessa da un incendio e quindi potrebbe subire danni. La verifica sarà fatta nelle prossime ore, c'è qualche situazione di pericolo e questo non si può nascondere".

Beppe Sala: "Accertare subito responsabilità"

"La magistratura è già al lavoro per chiarire la dinamica dell'accaduto. Il mio auspicio è che le responsabilità siano accertate con rapidità". Lo ha scritto sui social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "La Torre del Moro è stata costruita poco piu' di 10 anni fa e non è accettabile che un edificio così moderno si sia dimostrato del tutto vulnerabile. Ieri la nostra città ha vissuto ore di profonda preoccupazione per le fiamme che hanno avvolto la Torre del Moro, nel quartiere Vigentino". E ancora: "Abbiamo assistito le famiglie che non avevano una sistemazione per la notte, offrendo loro una collocazione in hotel. Nelle prossime ore lavoreremo per garantire ai residenti tutto il supporto necessario. Appena sono stato messo al corrente di quello che stava accadendo mi sono recato sul posto e ho seguito le operazioni di spegnimento dell'incendio e di messa in sicurezza dello scheletro dell'edificio da parte dei Vigili del Fuoco, che come sempre hanno operato in modo encomiabile in una situazione di estremo rischio personale, avendo dovuto lavorare allo spegnimento dell'incendio dall'interno e mettendo in sicurezza un piano per volta. Chi abitava nello stabile ha mostrato grande senso di responsabilità, bussando alle porte dei propri vicini per informarli di ciò che stava accadendo e per accertarsi che tutto fosse sotto controllo, prima di abbandonare l'edificio".

Attilio Fontana: "Un miracolo nessun danno fisico" 

"Ho parlato con il sindaco Sala, il quale anche ieri mi ha rassicurato sul fatto che non ci sono conseguenze di carattere fisico" sui residenti del grattacielo divorato dalle fiamme a Milano. Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana in diretta ad Aria Pulita su 7 Gold, dicendosi "contento" di quanto "miracolosamente" avvenuto, grazie anche alla "grande capacità di intervento dei nostri vigili del fuoco". Inoltre, quello della messa in sicurezza degli edifici "è un problema che deve essere preso in considerazione. Bisogna cercare di intervenire subito affinché situazioni di questo genere non possano ripetersi. Una volta l'abilità e la velocità degli interventi è servita a evitare una tragedia, evitiamo una seconda volta. Credo che si debba essere più rigorosi, si debbano applicare le norme in maniera più attenta. Non è il caso di questo edificio che è stati realizzato 15 anni fa - ha poi aggiunto - ma credo che si debba intervenire con attenzione per eliminare tutte le situazioni che magari si riferiscono a periodi in cui certe normative non esistevano ancora". 

L'incidente a Milano

L'amministratore: "Presto per valutare danni"

"Adesso i vigili del fuoco stanno verificando le strutture e anche gli appartamenti che erano chiusi ieri sera. Non ci sono ancora notizie sulle cause e personalmente io non ho ancora un'idea". Lo ha spiegato l'amministratore del palazzo, Augusto Bononi, parlando con la stampa sul luogo dell'incidente. "Adesso siamo in contatto con la protezione civile. Per i primi giorni e penso che se ne occuperanno loro degli sfollati, poi entreremo in ballo noi e ci organizzeremo. È un casino", ha spiegato. Da ieri l'amministratore è in contatto con i costruttori dell'edificio: "Ho sentito i costruttori e non hanno detto nulla, si sono limitati a dire che loro sono rimasti molto sorpresi. Ci domandiamo tutti come ha fatto il palazzo a bruciare così velocemente. Penso che la Procura comincerà a capire, l'importante è che non ci siano stati feriti". Il palazzo da quanto ha spiegato l'amministratore è assicurato con Reale Mutua: "Ho messo in allerta anche loro e ci dobbiamo sentire per aiutare le persone che sono rimaste senza nulla. Per il calcolo dei danni è ancora presto". Infine, ha confermato che il rogo è partito dal 15esimo piano: "Sembra che la famiglia non ci fosse da due settimane come mi ha detto il custode".

Un abitante del palazzo: "Oggi ripartiamo da zero"

"Siamo 70 famiglie senza una casa e ripartiamo oggi da zero - ha spiegato una signora con le lacrime agli occhi - . Non è rimasto nulla del palazzo". Ieri in preda alla fretta di scappare "c'è chi ha lasciato gli animali domestici in casa perché non si pensava che sarebbe stata una cosa così veloce e così devastante - ha aggiunto -. Io abitavo al quarto piano". E altri testimoni: "Abbiamo fatto le 11 rampe di scale di corsa. Siamo scesi e abbiamo visto che c'erano delle fiamme al quindicesimo piano. In meno di mezz'ora anzi in pochi minuti c'è stato un effetto fiammifero. Io spero che la magistratura indaghi velocemente perché noi siamo rimasti senza casa. Un palazzo che ha dieci anni è finito così".

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