Coronavirus, Lombardia: cala il numero dei ricoveri in terapia intensiva

Lombardia

I pazienti che si trovano in quel reparto sono 1.202: lo riferisce il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala. I positivi totali sono 56.048, mentre i decessi sono 10.238

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia 

In Lombardia i casi positivi sono 56.048 con una crescita di 1.246, mentre ieri erano stati 1.388. Diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva che sono 1.202, con un calo di 34, mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 11.877 con un aumento di 81. Cala anche la crescita dei deceduti che sono con 10.238, con 216 morti mentre ieri erano 300. E' quanto ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, confermando che "il trend è in diminuzione".
Nel frattempo, il sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, a proposito dell'inchiesta avviata dalla procura di Bergamo sulle presunte irregolarità nella gestione dei primi pazienti di Coronavirus e sull'anomala chiusura e riapertura del pronto soccorso dell'ospedale del comune della Bergamasca che risale allo scorso 23 febbraio, ha dichiarato: "Valuterò qualsiasi azione che possa tutelare i miei cittadini qualora dovessero emergere responsabilità". "Non c'è stata alcuna contaminazione" da parte dei pazienti trasferiti dagli ospedali nelle Rsa, ha invece affermato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, nel corso di una conferenza stampa, specificando che i pazienti trasferiti sono stati collocati solo in case di riposo che avevano "strutture separate" rispetto a quelle per gli ospiti anziani. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

19:55 - InTwig: In Lombardia ci sarebbero "972mila contagi e 15mila morti"

In Lombardia ci sono stati finora "972mila contagi e 15mila morti". È il risultato di un'analisi svolta da InTwig, società bergamasca di data management e comunicazione, sui dati "provenienti dal monitoraggio dei decessi nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Milano integrati con i dati Istat diffusi il 9 aprile" e che riporta numeri, dunque, molto maggiori rispetto a quelli ufficiali. Solo a Milano, secondo l'indagine della società, ci sarebbero stati oltre 135mila contagi e 2100 decessi, mentre Bergamo, si legge ancora, ha il triste primato dei positivi (oltre 305mila) e dei morti (4800). Brescia, invece, conta oltre 188mila casi e 2800 morti. Secondo le stime, "nel bergamasco e nel cremonese hanno contratto il Covid19 rispettivamente il 27% e il 23% della popolazione, 1 abitante su 4. Nel lodigiano, primo 'focolaio ufficiale' della Lombardia, risulterebbe positivo 1 abitante su 5 (21%)". Le analisi sono effettuate, spiega la società, "sulla base di un algoritmo di stima che aggrega i dati su base di cluster territoriali omogenei".  

19:11 - Indagine tra donatori di sangue in ex zona rossa

Un'indagine epidemiologica per trovare l'eventuale presenza di anticorpi in grado di sconfiggere il coronavirus: una ricerca che non sarà condotta tra i pazienti guariti, ma tra i donatori di sangue sani dell'ex zona rossa della provincia di Lodi. Il progetto è stato presentato dal San Matteo di Pavia e dall'Asst di Lodi, con il supporto dell'Avis regionale della Lombardia. La ricerca punta a valutare l'efficacia e la sicurezza del trattamento con plasma iperimmune, raccolto da donatori residenti nella medesima area geografica dei pazienti affetti da coronavirus. Dal prossimo 15 aprile l'Avis collaborerà alla effettuazione dei prelievi di sangue su 10.000 donatori delle Unità di Raccolta di Avis Regionale Lombardia, dopo adesione volontaria, per l'identificazione degli anticorpi neutralizzanti.

18:55 - Brescia: don Marco Mori benedice Alfa Acciai

La via crucis che tocca i luoghi simbolici della comunità in tempo di coronavirus fa tappa anche all'acciaieria più grande di Brescia, una delle più grandi d'Italia, l'Alfa Acciai. Don Marco Mori oggi ha portato la croce fin dentro i capannoni vuoti dallo scorso 10 marzo, quando la produzione si è fermata e i 1200 operai rimasti a casa. Non era mai successo prima.

18:18 - Da Lombardia 100mila mascherine a forze dell'ordine

Centomila mascherine e 30mila guanti sono stati distribuiti alle forze dell'ordine dalla Regione Lombardia. I dispositivi sono stato consegnati questo pomeriggio nel magazzino di Areu alla Fiera di Rho dagli assessori regionale Pietro Foroni (Protezione Civile) e Riccardo De Corato. All'incontro hanno preso parte rappresentanti dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria ed Esercito. "Un segno d'attenzione - ha commentato in una nota il governatore Attilio Fontana - verso chi ogni giorno è in prima linea per combattere la diffusione del virus. A loro va, ancora una volta, il ringraziamento della Regione e di tutti i lombardi". I dispositivi sono destinati agli agenti e ai militari di tutte le province lombarde. La quota maggiore va alla città di Milano, con 41.400 mascherine e 10mila guanti.

18:13 - Ssp: "Morto detenuto ricoverato in ospedale Voghera"

E' morto un detenuto che era stato ricoverato nell'ospedale di Voghera (in provincia di Pavia). A comunicarlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp, sindacato di polizia penitenziaria, spiegando che "la morte del secondo detenuto nelle carceri italiane aumenta l'attenzione da parte nostra ancora di più sul contagio all'interno degli istituti della nazione dal Covid-19". "Sono molti gli istituti in Italia che sono oramai in enorme difficoltà per il propagarsi del virus tra i detenuti e i poliziotti - ha spiegato ancora Di Giacomo - Bologna, Verona, Voghera e Pisa sono solo alcuni delle carceri in cui i contagi si contano a decine da una parte e dall'altra; solo a Verona ci sono 50 contagiati tra poliziotti e detenuti".

18:09 - In Lombardia 56.048 positivi e 10.328 decessi

In Lombardia i casi positivi sono 56.048 con una crescita di 1.246, mentre ieri erano stati 1.388. Diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva che sono 1.202, con un calo di 34, mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 11.877 con un aumento di 81. Cala anche la crescita dei deceduti che sono con 10.238, con 216 morti mentre ieri erano 300. E' quanto ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, confermando che "il trend è in diminuzione".

17:45 - Pavia, 4 telefonini a pazienti in Rsa

Il Comune di Pavia ha consegnato oggi 4 telefonini cellulari (che sono in dotazione all'Amministrazione) ai responsabili dell'Asp, l'Azienda servizi alla persona che gestisce la casa di riposo "Pertusati" e l'istituto geriatrico "Santa Margherita". Lo scopo dell'iniziativa è quello di consentire agli anziani ospiti delle due strutture di avere più contatti (attraverso le video-chiamate) con i propri familiari, che non possono più andare a trovarli per l'emergenza coronavirus. "È fondamentale aiutare le persone a non perdere i contatti con la propria famiglia - spiega il sindaco Mario Fabrizio Fracassi -, soprattutto in un momento di grande apprensione come questo, in cui la preoccupazione per lo stato di salute dei propri cari può essere aggravata dalla mancanza di un contatto quotidiano e diretto. Quello che abbiamo realizzato è un piccolo gesto, ma l'idea che possa anche solo attenuare la solitudine di qualcuno, in special modo in occasione della Pasqua, ci riempie di gioia". I dispositivi sono stati oggi consegnati, a Palazzo Mezzabarba, a Cristina Domimagni, presidente del Consiglio di indirizzo dell' Asp di Pavia, e Maurizio Niutta, direttore amministrativo dell'ente

17:42 - Sindacati Lombardia: "Chiudere a Pasqua e Pasquetta"

Le categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia esprimono la loro "netta contrarietà" alla decisione della Regione di non imporre la chiusura dei supermercati e degli ipermercati a Pasqua e Pasquetta. Nel contempo annunciano che inviteranno i lavoratori della Grande distribuzione organizzata (Gdo) a "rimanere a casa consapevoli di non togliere nulla in termini di servizio essenziale ai cittadini"."Chiudere i supermercati e gli ipermercati durante le festività - spiegano le organizzazioni - sarebbe stata una misura coerente per arginare il contagio da Covid-19 a favore di una più efficace limitazione di mobilità delle persone, da tutti considerata decisiva per ridurre al minimo la trasmissione del virus". "Evidentemente - commentano - il presidente della Regione più colpita dalla pandemia, contrariamente a quanto deciso da diverse Regioni italiane, dimostra di essere più sensibile alle attese della grande distribuzione che alla salute di cittadini e lavoratori, in contraddizione con il reiterato invito a rimanere a casa in questo momento così decisivo".

17:32 - Fontana: "Non imposta la chiusura dei supermercati"

In Lombardia a Pasqua e Pasquetta "i negozi di generi alimentari potranno scegliere di rimanere aperti o se chiudere". Lo ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana, in un video messaggio ai cittadini su Facebook. "Non abbiamo imposto nulla - ha detto Fontana -, voi vi dovrete informare per evitare domani di fare troppe code, di fare assembramenti e che si possa creare qualche situazione di pericolo".

17:18 - A Erba obbligatorio acquistare almeno 8 prodotti durante spesa

Uscire di casa per fare la spesa è consentito, ma per evitare che la gente ne approfitti, ed esca magari soltanto per acquistare il pane o il latte, tutti i giorni o anche più volte al giorno, il sindaco di Erba Veronica Airoldi ha firmato un'ordinanza in cui consente sì l'uscita per la spesa(non potrebbe fare altrimenti), ma a condizione che si acquistino almeno otto prodotti alimentari e non, tra cui giornali e tabacchi. "Lo spostamento delle persone fisiche per recarsi a fare la spesa, eccezione ricompresa nelle motivazioni di situazioni di necessità, è ammessa sul territorio comunale, solo per l'acquisto di almeno 8 prodotti alimentari e non (giornali, tabacchi, generi alimentari…)", si legge nel provvedimento firmato ieri e pubblicato sul sito comunale. L'ordinanza, specifica il sindaco, è stata preventivamente inviata al prefetto di Como, e resterà in vigore sino al 13 aprile, con possibilità di proroga. La violazione del provvedimento è punita secondo quanto previsto dal decreto Conte ed è punita con il pagamento di una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro.

17:11 - Brescia, vescovo con la croce per vie deserte

Il Vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, ha portato la croce per le vie deserte del centro di Brescia in questo Venerdì Santo segnato dal Coronavirus. L'alto prelato ha fatto tappa nei luoghi più significativi: in piazzetta Vescovado, in corso Zanardelli davanti al teatro Grande, in piazza Vittoria, alla chiesa di Sant'Agata, in piazza Loggia, nel cortile del Broletto, infine in piazza Paolo VI sul sagrato della Cattedrale dove si chiude la Via Crucis nel silenzio surreale di una città ferma ormai da più di un mese.

17:10 - Sindacati: "A Marzo morti 1.100 ospiti Rsa nel Bergamasco"

Nel mese di marzo hanno perso la vita 1.100 ospiti nelle case di riposo (Rsa) della provincia di Bergamo, pari al 21% del totale. Lo denunciano Fp-Cgil, Fnp Cisl e Uilp-Uil che parlano di "dati ancora parziali". Secondo le Organizzazioni numeri "drammatici, con punte che lasciano senza parole, come nel caso della Fondazione Rsa casa di riposo Nembro onlus, dove a marzo è deceduto il 36,8% degli ospiti, ossia 32 persone contro le 3 morte nel marzo del 2019".

16:25 - Nel Cremonese Rsa isolata prima di Codogno: zero contagi

Una casa di riposo di Capralba (in provincia di Cremona) ha deciso di isolarsi una settimana prima del paziente uno di Codogno (in provincia di Lodi). Il personale sanitario ha dichiarato di aver preso precauzioni prima dell’emergenza coronavirus: “Sicuramente la paura ha giocato un effetto importante. La proprietà si era già portata avanti investendo diverse migliaia di euro per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti e quant'altro. Più virologi dicevano “la possibilità che arrivi in Italia è zero”, e ci sono al riguardo anche diversi video su YouTube. In effetti bisognava pensare che, come è successo in Cina e come è successo sulla nave da crociera, basta una persona che sia affetta dal virus e si rischiano davvero delle stragi”. 

16:04 - Direttore ospedale Alzano scrisse: "Pronto soccorso va chiuso"

“È evidente che in queste condizioni il Pronto Soccorso di Alzano Lombardo non può rimanere aperto". Il 25 febbraio scorso, appena due giorni dopo la chiusura e l'improvvisa riapertura dopo poche ore del presidio sanitario, diventato poi focolaio di Coronavirus nel Bergamasco, il direttore sanitario della struttura, Giuseppe Marzulli, aveva messo nero su bianco la sua contrarietà alla riapertura con una lettera inviata alla direzione generale dell'Azienda socio sanitaria Bergamo Est. La lettera, nella quale Marzulli chiedeva un "intervento urgente", è stata pubblicata dal sito Tpi.it. Sull'improvvisa riapertura del pronto soccorso e sulla gestione dei primi pazienti, come su altri filoni come la mancata 'zona rossa', ha aperto un'inchiesta la Procura di Bergamo che avrebbe anche iniziato a sentire i primi testimoni, tra medici ed operatori. A capo dell'Asst Bergamo Est c'è Roberto Cosentina condannato a 2 anni e 6 mesi in primo grado per favoreggiamento e omissione in atti d'ufficio nel processo sulle 'morti in corsia' con al centro la figura dell'ex medico di Saronno (Varese) Leonardo Cazzaniga.

14:00 - F. Sala: "In Lombardia terzo giorno con mobilità al 40%"

In Lombardia "siamo sempre al 40% di mobilità, questo è il terzo giorno consecutivo dopo che lunedì avevamo il 38%". A riportare il dato è il vicegovernatore della Regione, Fabrizio Sala, intervenuto ai microfoni di Sky TG24. "Rispetto a giovedì scorso, in cui avevamo il 37%, siamo al 3% in più, che vuol dire decine di migliaia di persone in più che si spostano", ha sottolineato Sala.
Si confermano anche i dati relativi alle fasce orarie in cui si concentrano i movimenti: "Abbiamo sempre il picco durante le ore centrali e abbiamo il dato delle 20 che è simile a quello delle 23. Su questo dato ci sarà un ulteriore approfondimento", ha spiegato il vicepresidente lombardo.

13:34 – Gallera: “Nessun contagio contaminazione nelle Rsa”

"Non c'è stata alcuna contaminazione" da parte dei pazienti trasferiti dagli ospedali nelle Rsa, lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, nel corso di una conferenza stampa, specificando che i pazienti trasferiti sono stati collocati solo in case di riposo che avevano "strutture separate" rispetto a quelle per gli ospiti anziani.

12:33 - Brusaferro: "In Lombardia 1.822 decessi nelle Rsa"

Se da un lato la Lombardia conferma il "trend positivo” dei dati epidemici, dall’altro emerge il numero dei decessi nelle Rsa regionali, che sono giunti a 1.822. A renderlo noto è il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che in conferenza stampa ha riferito come quello delle residenze sanitarie assistenziale sia un problema che interessa l’intera Penisola. “I numeri nelle Rsa sono molto cresciuti", ha spiegato.

11:18 - Sindaco Nembro: "Pronti a fare test su anticorpi"

"È importante riuscire a fare una mappatura per tutta la popolazione che permetta di sapere chi ha sviluppato gli anticorpi, e quindi è entrato in contatto col virus, e chi non ha ancora incontrato il Covid-19". Lo scrive sui social Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, comune della Bergamasca tra i più colpiti dal Coronavirus, annunciando ai cittadini un "progetto" scientificamente "molto valido" di screening sugli anticorpi da estendere "a tutta la popolazione" della cittadina. "È un progetto molto ambizioso - spiega Cancelli - perché richiede procedure scientificamente validate e ovviamente richiede uno sforzo economico importante. Per questo - aggiunge - abbiamo avviato una serie di contatti, in particolare col Centro Medico Sant'Agostino che si è fatto promotore dell'iniziativa e ad oggi abbiamo una proposta scientificamente valida e la disponibilità di partner che assicurano oltre alla competenza tecnica le risorse economiche per realizzare il progetto. Finora non ne abbiamo parlato - chiarisce il sindaco - perché preferiamo sempre essere concreti e non illudere nessuno, ma è giusto che sappiate che ci stiamo lavorando da tempo".  

10:33 – A2A rafforza sostegno a famiglie e imprese

A2A Energia rafforza ed estende il sostegno a famiglie e imprese, con particolare riguardo ai clienti in situazione di disagio economico, in cassa integrazione o beneficiari di altre misure di sostegno al reddito. Il gruppo conferma la sospensione delle attività di sollecito dei pagamenti e di interruzione delle forniture su tutto il territorio nazionale per i clienti in difficoltà a seguito del protrarsi dell'emergenza Coronavirus. Permane poi la chiusura dei canali fisici di contatto con i clienti, di tutti gli sportelli territoriali, dei negozi e dei presidi 'SpazioA2A'. Il canale telefonico, la chat e il canale digitale restano invece pienamente operativi e vengono gestiti interamente da remoto, garantendo tanto la salute e la sicurezza dei dipendenti quanto il necessario supporto ai clienti per fronteggiare le difficoltà e accedere alle agevolazioni a loro dedicate.

10:17 – Fondazione Gimbe: “Da Lombardia dati distorti sui guariti”

La Lombardia "non trasmette il numero dei soggetti guariti, ma solo dei dimessi dagli ospedali. Questi casi nel report della Protezione Civile vengono conteggiati tra i guariti, con conseguente distorsione della comunicazione sull'andamento dell'epidemia da coronavirus", afferma la Fondazione Gimbe, sottolineando come si tratta di "falsi guariti" e la necessità di "mettere fine alle ambiguità". Per questo, Gimbe chiede calla Protezione Civile e al Ministero di non conteggiare più tra i "guariti" i casi che la stessa Lombardia dichiara "in isolamento domiciliare". "La sovrastima del numero dei casi guariti - rileva il presidente Nino Cartabellotta - condiziona la percezione sull'andamento dell'epidemia e influenza le decisioni sanitarie e politiche. In particolare, la pianificazione della fase 2 deve essere informata da dati reali, evitando distorsione che induce decisioni finalizzate a tutelare interessi economici, piuttosto che la salute delle persone".

7:01 - Il sindaco di Alzano: "Valuterò azioni tutela cittadini"

"Valuterò qualsiasi azione che possa tutelare i miei cittadini qualora dovessero emergere responsabilità". L'ha detto Camillo Bertocchi, sindaco di Alzano Lombardo a proposito dell'inchiesta avviata dalla procura di Bergamo sulle presunte irregolarità nella gestione dei primi pazienti di Coronavirus e sull'anomala chiusura e riapertura del pronto soccorso dell'ospedale del comune della Bergamasca che risale allo scorso 23 febbraio. L'indagine, che ha già visto l'acquisizione di documenti e cartelle cliniche da parte dei Nas, è stata aperta il 31 marzo e ha 'assorbito' anche un precedente fascicolo iscritto il 18 marzo dopo la denuncia di un cittadino che dovrebbe riguardare la partita Atalanta-Valencia, ritenuta pure dall'Istituto superiore di sanità tra i possibili detonatori di contagio. In generale l'indagine, che non è escluso si possa allargare ad altre strutture, punta a far luce sulla diffusione dell'epidemia che ha martoriato la Bergamasca e potrebbe anche accendere un faro sulla mancata istituzione della zona rossa per isolare i comuni di Nembro e Alzano.

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