Secondo i dati UNESCO, circa il 40% delle popolazioni non ha accesso all’istruzione nella propria lingua madre e il patrimonio di tradizioni e culture ad essa legato rischia di non essere tramandato alle nuove generazioni. L’Italia rientra tra i 50 Paesi con le lingue più minacciate, occupando il 35° posto della classifica globale, con 21 realtà linguistiche da tenere sotto controllo. Lo studio di Preply
Globalizzazione, spopolamento di alcune aree del pianeta e una predilezione tra gli studenti per le lingue più parlate sono tra i fattori che minacciano la diversità linguistica nel mondo, mettendo a rischio estinzione un numero sempre maggiore di idiomi. Nella foto, inglese e gaelico a confronto
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Secondo i dati UNESCO, circa il 40% delle popolazioni non ha accesso all’istruzione nella propria lingua madre . Inoltre, il patrimonio di tradizioni e culture strettamente collegato alla lingua locale rischia di non essere tramandato alle nuove generazioni. Nella foto, inglese e gallese
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Preply, piattaforma di apprendimento delle lingue, ha realizzato uno studio dedicato alle lingue a rischio estinzione. Secondo la ricerca il Paese con il numero più alto di lingue minacciate è la Guinea, che ne conta 367, seguita dalla Papua Nuova Guinea, con 345 lingue a rischio. Nella foto, un guerriero della tribù Kunai in Papua Nuova Guinea
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Seguono Indonesia e Australia che, con un totale di 231 idiomi in pericolo, è anche il Paese con il più alto numero di lingue considerate “in pericolo critico”, ben 133. Al 5° posto c’è l’India, Brasile e Cina occupano la 6ª e la 7ª posizione seguite da Niger (146) e Nigeria (142). A chiudere la Top 10 stilata da Preply sono gli Stati Uniti d’America, con 124 lingue minacciate. Tra queste, ad esempio, il Lakota: un tempo lingua principale della tribù di nativi americani conosciuta come Teton Sioux, oggi è parlata correttamente da appena 2.000 persone
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Lo studio è stato realizzato a partire dai dati dell’Endangered Languages Project, evidenziando le seguenti categorie: a rischio; vulnerabile; minacciata; in pericolo; gravemente in pericolo; in pericolo critico; in rinascita; non attiva; sconosciuta. In alcuni casi sono state incluse informazioni aggiuntive provenienti da fonti governative locali, laddove i dati dei censimenti erano disponibili con una frequenza superiore ai 10 anni
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L’Italia rientra tra i 50 Paesi con le lingue più minacciate, occupando il 35° posto della classifica globale, con 21 realtà linguistiche da tenere sotto controllo
Lo studio di Preply segnala in particolare il vivaro-alpino, dialetto della lingua occitana diffuso a Guardia Piemontese in provincia di Cosenza (nella foto), in alcune valli occitane del Piemonte e in Francia. Parlato da circa 200mila persone, è incluso tra le lingue “in pericolo”
Figura tra i dialetti “minacciati” invece il romagnolo, dialetto gallo-italico proprio della Romagna e delle Marche Settentrionali, parlato da 1,5 milioni di persone. Il romagnolo è stato a lungo studiato dal linguista austriaco Friedrich Schürr (1888-1980), al quale oggi è dedicato l’omonimo istituto in provincia di Ravenna che si occupa proprio della tutela e della valorizzazione del dialetto. Nella foto, Ravenna
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Tra le lingue minacciate c'è anche il sardo logudorese, parlato da circa 500mila persone. E' la parlata più conservativa della lingua sarda ed è diffusa nella zona della Barbagia, in buona parte dell’area di Capo di sopra dell’Isola e nelle isole linguistiche di Luras e Olbia. Nella foto, una delle caratteristiche maschere della Barbagia