Scuola, la Lega propone lezioni di dialetto per gli studenti del Veneto

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Disegno di legge alla Camera presentato da 18 deputati del Carroccio: la prima firma è Massimo Bitonci, attuale sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico

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Inserire il dialetto veneto tra le lingue delle minoranze tutelate dall’articolo 6. Questa l’ultima battaglia della Lega, che si allaccia a quella aperta sull'Autonomia differenziata. Il Carroccio ha infatti presentato alla Camera un disegno di legge per poter insegnare le lingue regionali nelle scuole “di ogni ordine e grado con una particolare attenzione alla scuola materna”.

Disegno di legge a prima firma di Bitonci

L’iniziativa parlamentare, a prima firma di Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero dello sviluppo Economico, e presentata insieme ad altri 17 deputati leghisti, vuole quindi aggiungere il veneto tra le lingue minoritarie prevedendone l’obbligatorietà dell’insegnamento. Se la riforma andasse a buon fine, servirebbe però un ulteriore passo. La Regione guidata da Luca Zaia dovrebbe infatti siglare un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione per definire i criteri generali. 

Reddito di Cittadinanza. Documentazione all’ufficio postale di via Carlo Freguglia (Milano - 2019-03-06, SEBASTIANO        TERRENI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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La norma punta a diffondere il dialetto anche tramite i media

Il disegno di legge coinvolge anche i media del territorio: un articolo infatti prevede che la Regione possa ratificare “accordi con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e con le emittenti radiotelevisive locali, anche a tal fine appositamente costituite, per la promozione di trasmissioni giornalistiche e di programmi generali in lingua minoritaria”.

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Provvedimento simile in Piemonte

Anche in Piemonte si discute di una proposta di Legge simile, a firma del consigliere regionale leghista Andrea Cane. Il provvedimento vorrebbe salvaguardare il patrimonio linguistico e dialettale regionale, “in quanto elemento qualificante dell’identità piemontese”, prevedendo che il dialetto venga utilizzato anche nella cartellonistica, nella segnaletica turistica e per i segnali stradali e introducendo a scuola un’ora facoltativa di piemontese.

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