Reddito di cittadinanza, si cerca una sintesi per le modifiche: cosa potrebbe cambiare
Il governo ha detto più volte che non cancellerà la misura ma vorrebbe cambiarla, e fra le ipotesi in vista della Manovra c’è quella di un intervento restrittivo per liberare risorse da destinare a famiglie e imprese contro il caro energia. La Lega propone un sostegno rinnovabile e con un assegno a scalare, con la possibilità di perdere il sussidio dopo il primo rifiuto a un'offerta di lavoro. Ma il ministro del Lavoro Calderone frena: “Sono le posizioni della Lega, poi il mio compito è quello di fare sintesi”
I tempi della Manovra stringono, e il governo lavora per trovare una sintesi sul Reddito di cittadinanza. L’esecutivo, coma ha ribadito più volte, non punta alla cancellazione della misura di sostegno ma a vorrebbe modificarla. Cambiamenti in senso restrittivo che, sostengono alcuni, potrebbero liberare risorse da destinare alle famiglie e alle aziende che si scontrano con il caro energia
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Quello che sostiene Giorgia Meloni è che il reddito di cittadinanza dovrebbe spettare a chi non è in grado di lavorare. Per gli altri, ha detto il presidente del Consiglio intervistata da Bruno Vespa nel suo libro, “intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita”
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Ma su come mettere in pratica il tutto bisogna trovare una sintesi all’interno dell’esecutivo. "Nella maggioranza c'è chi ha posizioni ben più nette, io invece ho un approccio più soft e punto a dare una prospettiva futura al Reddito di cittadinanza", dice il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, in un'intervista a La Stampa
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Poi Durigon rilancia la sua proposta in base alla quale basterà rifiutare anche una sola offerta di lavoro per perdere il sussidio. "L'obiettivo è quello di spronare i percettori del reddito facendo capire loro che l'obiettivo non può essere incassare questo sussidio a vita ma piuttosto cercare trovare assieme allo Stato un lavoro”
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“Di qui poi la proposta di décalage del sussidio - prosegue Durigon - sia in termini di durata che di importi, e l'intenzione di potenziare i piani di formazione. Io sono per trovare un'altra soluzione, anche perché siamo di fronte a una situazione economica davvero brutta e finora trovare lavoro per i soggetti a bassa scolarizzazione si è rivelato impossibile"
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Nei giorni scorsi, Durigon aveva spiegato la proposta a Il Corriere della Sera: un Reddito di cittadinanza non a vita ma rinnovabile per periodi sempre più brevi e con un assegno a scalare. Un percorso "ragionevole", secondo Durigon, "prevede, dopo i primi 18 mesi di Reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un décalage". In sostanza dopo i primi 18 mesi, se la persona non ha trovato un lavoro, viene sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro
Se dopo 6 mesi la persona è ancora senza lavoro, potrebbe ottenere di nuovo il Rdc, "ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi", durante i quali continuerebbe a fare formazione. Se anche dopo questo periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro, verrà sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrà chiedere per l'ultima volta il Rdc, questa volta "solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%. Prenderà cioè la metà di quanto prendeva all'inizio"
Sul quadro generale, il ministro del Lavoro Marina Calderone, in passato, ha più volte sostenuto l’idea della separazione delle misure di sostegno economico per le famiglie sotto la soglia di povertà dalle politiche attive del lavoro rivelatesi fallimentari. Ma, nonostante i dettagli forniti da Durigon, il ministro - a margine della presentazione del Rapporto Inapp - ha detto che “sono le posizioni della Lega, poi il mio compito è quello di fare sintesi. È una delle posizioni”
"Il Reddito di cittadinanza è stata una misura fondamentale, soprattutto nel periodo pandemico, perché ha evitato che le persone sprofondassero in una situazione di indigenza. Si può fare di più, ed è onere dei Comuni per quanto riguarda i progetti di utilità e oneri delle Regioni e dei Centri per l'impiego per quanto riguarda le politiche attive", sostiene il presidente dell'Inps Pasquale Tridico
"Il Reddito di cittadinanza ha alleviato la povertà - ha aggiunto Tridico - in un periodo in cui è cresciuta moltissimo, siamo a oltre 5 milioni di persone in povertà, siamo scesi a 2,5 grazie al Reddito. Le truffe e le frodi esistono su ogni prestazione erogate da qualsiasi Ente e per questo l'Inps, nel 2019, ha creato una direzione ad hoc, che si chiama direzione antifrode, con l'obiettivo di stoppare rapporti di lavoro fittizio, redditi di cittadinanza indebiti, pensioni false e contrastare frodi sull'invalidità"
Incentivi, defiscalizzazioni e politiche attive sono, secondo Tridico la strada da intraprendere attraverso una "migliore integrazione tra reddito del lavoro e reddito di cittadinanza, anche con una defiscalizzazione di chi percepisce il reddito e accetta un lavoro, quindi riducendo l'imposta marginale dei percettori"
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