Manovra 2023, governo accelera ma nodo risorse

Economia

Simone Spina

Tra i dossier economici più urgenti c’è il contrasto al caro energia, visto che alcuni aiuti scadono a breve. L'argine all'aumento dei prezzi sarà anche il cuore della prossima legge di Bilancio, dove per gli altri interventi - dalla flat tax alle pensioni - ci saranno risorse limitate

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Un percorso in due tappe con l’obiettivo di fare presto. Il governo punta a dare il via libera ai nuovi aiuti contro l’inflazione nei prossimi giorni e ad accelerare sulla manovra, promettendo di inviarla a Bruxelles entro due settimane.

9,5 miliardi contro il caro energia

Per raffreddare la corsa dei prezzi ci sono a disposizione nove miliardi e mezzo, che dovrebbero essere destinati a prorogare le misure in scadenza. Tra queste, lo sconto di 30 centesimi al litro sui carburanti e le agevolazioni fiscali alle imprese sull’energia da confermare sino a fine anno. Il provvedimento, il quarto decreto Aiuti contro il caro vita, potrebbe poi contenere l’annunciato disco verde per l’estrazione di gas nell’Adriatico.

Manovra in deficit per 22 miliardi

Più complesso il quadro sulla legge di Bilancio: dovrebbe valere una trentina di miliardi, ma 22 (in deficit) sono destinati a contrastare l’aumento dell’energia, quindi bisogna trovarne altri 7-8. Nel menu ci sono alcuni cavalli di battaglia del centrodestra, che – con le poche risorse a disposizione – dovrebbero risultare meno ambiziosi di quanto promesso in campagna elettorale.

Flat tax e pensioni, spazi ridotti

E’ il caso della flat tax per le Partite Iva: la tassa piatta al 15% potrebbe essere estesa dagli attuali 65mila euro di ricavi a 85-90 mila, anziché ai 100mila auspicati. Per le pensioni, l’urgenza è evitare che da gennaio siano necessari 67 anni di età per lasciare il lavoro e l’ipotesi sul tavolo è di permettere l'uscita con 41 anni di contributi ma con 61 o 62 compleanni.

Stretta sul Reddito di Cittadinanza

Probabile una stretta sul Reddito di Cittadinanza: avanza l’idea di limitare la possibilità di rinnovo, di ridurre gradualmente il peso del sussidio nel corso dei mesi e la decadenza per chi rifiuta una sola offerta di lavoro anziché due come ora. 

Nuova rottamazione delle cartelle

Allo studio una nuova rottamazione delle cartelle fino a mille euro, dietro il pagamento del 5% su sanzioni e interessi a rate in cinque anni. Si va, poi, verso un innalzamento da 2mila a 5mila euro dell’uso del contante e nuove regole sul superbonus edilizio, che da gennaio dovrebbe scendere dal 110 al 90%, con la riammissione al beneficio delle villette da gennaio, ma solo se prima casa e con limiti di reddito.  

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