
Nuova rottamazione cartelle esattoriali: come potrebbe funzionare
L’operazione di “saldo e stralcio” potrebbe prevedere che siano cancellati gli importi fino a mille euro, mentre per quelli fino a 2 mila/2.500 euro risalenti fino al 2015 si parla del saldo del 20% del dovuto e del taglio del restante 80%: tutti i dettagli

Il nuovo governo Meloni vorrebbe cancellare le cartelle esattoriali di importo medio-basso. L’invio degli avvisi - sospesi durante l’emergenza sanitaria - era ripartito già a settembre 2021, ma è ora che il grosso degli invii potrebbe pesare di più su famiglie e imprese, anche considerato l’aumento del costo dell’energia e i rincari previsti per i prossimi mesi
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Il Fisco alla fine dell’estate ha già notificato 10 milioni di cartelle e per gli ultimi 4 mesi di quest’anno è previsto l’invio di almeno altri 5 milioni. Di queste, il 56% sono considerate “cartelle pazze”, vale a dire con errori, perché il debito è decaduto o perché è già stato pagato
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Nella bozza di convenzione tra Agenzia delle entrate e ministero dell’Economia per il triennio 2022-2024, come ricorda il Corriere, si stabilisce la riscossione entro quest’anno del 70% delle cartelle ricevute dagli enti impositori tra il 2020 e il 2021 (il restante 30% delle cartelle sospese saranno inviate nel 2023)

Inoltre si aggiungono i tempi dimezzati per pagare gli avvisi bonari inviati dall’Agenzia dopo i controlli formati sulle dichiarazioni dei redditi. Dal 4 settembre la regolarizzazione di quanto dovuto rispetto Irpef e Iva deve avvenire entro 30 giorni e non più entro 60

Ma qual è quindi il piano del governo su questo fronte? “Sarà necessario - ha detto Meloni nel discorso programmatico alla Camera - mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio”

L’idea sarebbe quella di avere un nuovo dl Aiuti, poi la Legge di Bilancio con una nuova sanatoria delle cartelle per il prossimo anno. L’operazione di “saldo e stralcio” potrebbe prevedere che siano cancellati fino a mille euro, mentre per quelli fino a 2 mila/2.500 euro risalenti fino al 2015 si parla del saldo del 20% del dovuto e del taglio del restante 80%

Si pensa poi a una rottamazione quater per i debiti con importi maggiori e relativi sanzioni e interessi ridotti tutti al 5% e con una rateizzazione almeno quinquennale, più probabilmente decennale. E un’altra ipotesi allo studio riguarda quelle pendenze che ancora non hanno ricevuto la cartella esattoriale. Per loro potrebbe avvenire una “tregua fiscale”. Il Messaggero parla di una formula 5+5: una sanzione forfettaria del 5% e la rateizzazione in 5 anni

Secondo gli ultimi dati del MEF (nella foto la sede del Ministero), i contribuenti che hanno un piano di pagamento ancora in essere e quindi devono pagare rate nel 2022 e 2023 o che hanno già concluso entro i termini i versamenti delle somme dovute sono 718mila. Altri 532mila hanno invece perso i benefici della definizione agevolata perché non hanno pagato regolarmente le rate originariamente in scadenza negli anni 2020-2021. Allo Stato mancano così circa 2,5 miliardi di introiti

La prossima data da segnare è il 30 novembre, termine ultimo per il pagamento delle rate delle cartelle dovute per il 2022. Si tratta nello specifico delle somme in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio (posticipate causa Covid), per le quali si può sfruttare la tolleranza di 5 giorni evitando di decadere in caso di pagamento entro il 5 dicembre 2022

Sempre sul versante fiscale, va poi ricordato che nella manovra allo studio del nuovo governo dovrebbero entrare anche un primo taglio del cuneo fiscale, la flat tax del 15% per le partite Iva fino a 80-100mila euro (si ragiona ancora sulla soglia definitiva) e quella incrementale sui redditi in più dichiarati rispetto agli ultimi 3 anni
Fisco, governo studia nuovo stralcio e rottamazione cartelle esattoriali: le ipotesi