Guerra Israele, ancora raid su Gaza. Colpito ospedale al-Ahli: 4 morti

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Un attacco con un drone israeliano ha colpito l'ospedale al-Ahli di Gaza City, nel nord della Striscia. Lo scrive Al Jazeera secondo cui nel raid sono morte almeno quattro persone di cui tre giornalisti. Tra loro, Ismail Badah e Sulaiman Haja che lavoravano per il canale Palestine Today. La Gaza Humanitarian Foundation ha ripreso le sue operazioni in un nuovo sito nei pressi del quartiere Tel Sultan di Rafah, dopo aver sospeso la distribuzione degli aiuti per oltre un giorno per risolvere problemi di sicurezza

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Un attacco con un drone israeliano ha colpito l'ospedale al-Ahli di Gaza City, nel nord della Striscia. Lo scrive Al Jazeera secondo cui nel raid sono morte almeno quattro persone di cui tre giornalisti. Tra loro, Ismail Badah e Sulaiman Haja che lavoravano per il canale Palestine Today. Molte persone sono rimaste ferite nell'attacco, l'ottavo bombardamento israeliano sulla struttura dallo scoppio della guerra a Gaza nel 2023.

La Gaza Humanitarian Foundation ha ripreso le sue operazioni in un nuovo  sito nei pressi del quartiere Tel Sultan di Rafah, dopo aver sospeso la  distribuzione degli aiuti per oltre un giorno per risolvere problemi di  sicurezza. Lo riferisce un portavoce dell'ong israelo-americana al  Times of Israel.

Secondo l'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Liberman, Israele sta armando una banda criminale di jihadisti di Gaza, legati all'Isis, per combattere Hamas. Lo ha annunciato alla  tv Kan. Si tratterebbe, riportano i  media israeliani, del clan Abu Shabab, che negli ultimi giorni è stato visto operare in una zona vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il  controllo militare israeliano.

Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione Onu che chiedeva l’immediato cessate il fuoco a Gaza: “è inaccettabile. Hamas non deve avere un futuro a Gaza”.  Quattordici i voti a favore. Zero gli astenuti. A causa del veto di Washington, uno dei cinque membri permanenti con potere di veto, la risoluzione è stata bocciata. Londra valuta sanzioni a Israele con gli alleati. Donald Trump ha rilanciato su Truth Social una testimonianza trasmessa dalla Cnn, in cui un ex ostaggio israeliano afferma che i suoi carcerieri di Hamas "avevano paura" del ritorno del presidente alla Casa Bianca e speravano invece in una vittoria della sfidante democratica Kamala Harris alle elezioni del 2024.

Gli approfondimenti:

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Israele: mozione ultraortodossi per sciogliere Parlamento

Agudat Yisrael, la fazione chassidica del partito haredi Giudaismo Unito della Torah (UTJ), ha annunciato che presenterà un disegno di legge per sciogliere la Knesset, il Parlamento israeliano. Gli ultraortodossi di Utj fanno parte della maggioranza che sostiene il Governo Netanyahu.

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Cpi replica a Rubio, continuiamo a lavorare senza macchia

La Corte penale internazionale dell'Aia (CPI) ha risposto sulle sanzioni imposte dall'amministrazione del Presidente statunitense Donald Trump a quattro giudici della Corte, affermando: "La Corte sostiene i suoi giudici e continuerà il suo lavoro senza macchia".

Libano, Israele viola il cessate il fuoco

I leader libanesi hanno accusato Israele di una "flagrante" violazione del cessate il fuoco, lanciando attacchi contro i militanti di Hezbollah a sud di Beirut stasera, prima della festa musulmana dell'Eid al-Adha. Il Presidente libanese Joseph Aoun in una dichiarazione ha espresso "ferma condanna dell'aggressione israeliana" e "flagrante violazione di un accordo internazionale alla vigilia di una festa religiosa sacra". Il primo ministro Nawaf Salam ha anche rilasciato una dichiarazione di condanna degli attacchi, che sono avvenuti nonostante un cessate il fuoco stabilito il 27 novembre che cerca di porre fine a piu' di un anno di ostilità tra Israele e Hezbollah.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

Usa: sanzionano 4 giudici Cpi, la Corte 'si tenta di minare nostra indipendenza'

Washington ha sanzionato quattro giudici della Corte Penale Internazionale, ritenendo che abbiano "attivamente partecipato alle azioni illegittime e infondate della Corte penale internazionale contro l'America o il nostro stretto alleato, Israele". Dura la reazione della Cpi, secondo cui le sanzioni statunitensi costituiscono un "chiaro tentativo di minare l'indipendenza di un'istituzione giudiziaria internazionale che opera sotto il mandato di 125 Stati Parte in tutto il mondo".

Raid israeliani alla periferia di Beirut dopo avvisi evacuazione

Almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito la periferia sud di Beirut, dove l'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira obiettivi appartenenti all'"unità aerea" di Hezbollah.   Colonne di fumo nero si sono alzate dalla periferia sud, secondo le immagini in diretta trasmesse da AFPTV. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'esercito israeliano per il pubblico di lingua araba, ha dichiarato a X che l'esercito israeliano sta "attualmente attaccando obiettivi terroristici appartenenti all'unità aerea di Hezbollah (Unità 127) nella periferia sud di Beirut". Ha anche lanciato un appello all'evacuazione del villaggio di Ain Qana, nel Libano meridionale, in previsione di imminenti attacchi contro quelle che ha descritto come installazioni di Hezbollah.

Mo: Hamas, 'pronti a seri colloqui su tregua a Gaza'

Hamas è pronto a un nuovo round di colloqui "seri" al fine di raggiungere un accordo di tregua a Gaza. Lo ha dichiarato il capo negoziatore del movimento islamico palestinese, Khalil al-Hayya, in un videomessaggio pubblicato stasera. "Riaffermiamo la nostra disponibilità per un nuovo round di seri negoziati al fine di raggiungere un accordo di cessate il fuoco permanente", ha dichiarato Al-Hayya nella registrazione, indicando che i contatti "con mediatori e altre parti interessate stanno continuando".

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE

Bombardamenti Israele nella periferia sud di Beirut

Bombardamenti israeliani hanno colpito la periferia sud di Beirut, poco dopo che l'esercito israeliano aveva emesso ordini di evacuazione per gli edifici di Hadath, Haret Hreik e Burj al-Barajneh. Lo rende noto Al Jazeera.

Idf, intercettato missile balistico degli Houthi

Un missile balistico lanciato contro Israele dagli Houthiè stato intercettato dalle difese aeree israeliane. Lo comunica l'Idf, come riporta il Times of Israel. Le sirene hanno suonato nell'area di Gerusalemme, negli insediamenti della Cisgiordania meridionale e in alcune zone del centro e del sud di Israele. Tre minuti prima del suono delle sirene, è stato diramato un avviso ai residenti, avvisando i civili dell'attacco missilistico a lungo raggio tramite una notifica push sui loro telefoni.

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Starmer: Israele si fermi a Gaza o azioni concrete

Il primo  ministro britannico Keir Starmer mette in guardia Israele contro  "ulteriori azioni concrete" in merito all'offensiva su Gaza e alle  restrizioni sugli aiuti, dopo un incontro a Londra con il Re di  Giordania Abdullah II. "Il Primo Ministro ha ribadito che se Israele non cesserà la  rinnovata offensiva militare e non revocherà le restrizioni sugli aiuti  umanitari, il Regno Unito e i suoi partner intraprenderanno ulteriori  azioni concrete in risposta", ha affermato in una nota un portavoce di  Downing Street.

Al Jazeera: oggi a Gaza almeno 52 palestinesi uccisi

Almeno 52  palestinesi sono stati uccisi oggi a Gaza. Lo hanno riferito fonti  ospedaliere ad Al Jazeera. Secondo le fonti, 31 corpi sono arrivati ​​all'ospedale Nasser di  Khan Yunis. Altri sette sono arrivati ​​all'ospedale arabo al-Ahli, noto  anche come ospedale battista, nella città di Gaza. Altri 14 sono  arrivati ​​all'ospedale Al-Shifa di Gaza City.

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso anno, il 1° ottobre 2024 l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. IL FOCUS

A luglio chiamata alle armi per 50mila ultraortodossi

La Procuratrice generale israeliana, Gali Baharav-Miara, ha annunciato che le Forze di difesa israeliane le hanno comunicato che emetteranno oltre 50mila ordini di leva per gli studenti ultra-ortodossi delle Yeshiva nel corso del mese di luglio e che l'esercito presentera' presto un piano di applicazione della legge contro coloro che rifiuteranno la leva. La questione dell'obbligo di leva per gli ultraortodossi sta mettendo in subbuglio la maggioranza che sostiene il governo Netanyahu.

Incendi a Gerusalemme, case evacuate: cosa è successo

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza nazionale'' in Israele, un mese fa, a causa dell'incendio partito dai boschi sopra Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un post, ''bruciate i boschi, le foreste, le case dei coloni, tutto ciò che potete''. LE FOTO

Meloni: "Israele si fermi subito e tuteli i civili"

"Ha assunto contorni inaccettabili la risposta di Israele che deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della seconda edizione de "Il giorno de La Verità", a Palazzo Brancaccio, a Roma.

Rubio: "Recupero corpi degli ostaggi mostra crudeltà Hamas"

Il recupero dei corpi degli ostaggi dimostra la "crudeltà persistente" di Hamas: lo ha detto il segretario di stato Usa Marco Rubio.

Conte: "A Gaza genocidio, scempio dell'umanità"

A Gaza c'è "un genocidio e chi oggi non lo guarda in faccia, dice che non si può fare la manifestazione, si assume una responsabilità storica. Siamo oltre la violazione del diritto, siamo di fronte a uno scempio dell'umanità". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, agli stati Generali europei sulla cultura della sostenibilità, in corso a Roma.

Macron: 'Linea più dura verso Israele da decidere nei prossimi giorni'

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che deciderà "nei prossimi giorni" se adottare una linea più dura contro Israele in merito alla guerra a Gaza, lasciando intendere anche la possibilità di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina in occasione della conferenza Onu che Parigi ospiterà insieme all’Arabia Saudita entro la fine del mese.

In una conferenza stampa congiunta a Parigi, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha accusato Israele di condurre "un genocidio premeditato" nella Striscia di Gaza. "È un genocidio premeditato da parte di un governo di estrema destra che conduce una guerra contro gli interessi del proprio stesso popolo", ha dichiarato Lula, rafforzando le pressioni internazionali su Israele in vista di possibili iniziative diplomatiche europee.

Mosca: veto Usa su Gaza "occasione persa" per una tregua

Un'altra  occasione per fermare il mostruoso spargimento di sangue e la carestia  nella Striscia di Gaza è stata persa a causa del veto degli Stati Uniti  alla risoluzione su Gaza", ha affermato il ministero degli Esteri russo. Ieri, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una bozza di risoluzione del  Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il  fuoco immediato e incondizionato a Gaza e la revoca delle restrizioni  sugli aiuti umanitari al territorio palestinese. "La parte americana ha  di fatto respinto il proprio piano per raggiungere un 'accordo'  tra Israele e Hamas, che era stato inserito nel testo e sviluppato  insieme ai mediatori egiziani e qatarioti. Si è persa un'altra occasione  per fermare il mostruoso spargimento di sangue e la carestia a Gaza,  che ha causato la morte di circa 55.000 palestinesi e il ferimento di  altri 125.000", ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, in un  comunicato pubblicato sul suo sito web.

Unicef Italia: 'A Gaza la più feroce strage di bambini'

A Gaza "la più feroce strage di bambini a memoria d'uomo". Sono le parole del portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, intervenuto questa mattina in Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, nel corso delle commissioni Giovani e Cultura riunite in seduta congiunta. "Ci sono mille camion di Unicef con aiuti umanitari pronti a entrare a Gaza. Abbiamo bisogno che all'Unicef e ai suoi partner umanitari sia permesso di fare il proprio lavoro: non stiamo chiedendo l'impossibile, ma il rispetto e l'applicazione del diritto internazionale", ha spiegato Iacomini. "Prima della ripresa delle ostilità le Nazioni Unite gestivano un vasto ed efficace sistema di distribuzione degli aiuti, che aveva raggiunto i 400 punti di distribuzione", ma ora "è stato messo da parte e, stando ai dati forniti dai soldati israeliani, i pochi punti di distribuzione sono riforniti da 60 camion al giorno, un decimo di quelli che entravano a Gaza durante il recente cessate il fuoco".     Per il portavoce di Unicef Italia "si tratta di numero che non può certo sostenere una popolazione di 2,1 milioni di persone, fra cui oltre un milione di bambini. Quanto sta avvenendo è incompatibile con i principi umanitari". Iacomini è netto: "Stanno morendo bambini, vittime innocenti, la sospensione delle vaccinazioni antipolio rischia di fare tornare la poliomielite con rischi anche per i bambini israeliani e giordani che vivono nella zona. Quello che più mi colpisce nei genitori palestinesi è che non solo si tolgono il pane di bocca per i loro figli, ma ci chiedono di ricostruire le scuole perché vogliono che, nonostante tutto, i loro figli abbiano un futuro". Dall'ottobre 2023 a oggi a Gaza sono stati uccisi o gravemente feriti oltre 50mila bambini. Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo scorso, nella Striscia sono stati uccisi 1.309 bambini e altri 3.738 feriti. Circa un bambino su 20 a Gaza è stato ucciso o ferito. Sempre a Gaza quasi mezzo milione di persone sono sull'orlo della fame e si stima che nei prossimi 10 mesi 71mila bambini e 17mila madri soffriranno di malnutrizione acuta.

Portuali Marsiglia bloccano spedizione militare a Israele

I portuali del porto di Marsiglia-Fos si sono rifiutati di caricare  componenti militari destinati a Israele. Nel mirino, 19 pallet di parti  per mitragliatrici prodotte dall'azienda marsigliese Eurolinks: si  tratta di piccoli componenti metallici, utilizzati per collegare i  proiettili delle mitragliatrici e consentire le raffiche. La decisione dei portuali è sostenuta dalla segretaria generale del  sindacato Cgt, Sophie Binet, che ha chiesto al governo francese di  "bloccare immediatamente" le consegne di armi a Israele. "Ovviamente,  siamo molto orgogliosi di questa azione, guidata dai nostri compagni e  che si inserisce nella lunga tradizione internazionalista per la pace  della Cgt", ha commentato da Strasburgo, mettendo l'accento sul rispetto  dei "principi fondamentali del diritto internazionale e i valori  francesi". "Non possiamo, come sta facendo ora Emmanuel Macron – e questo è  positivo – dire che (il premier israeliano) Benjamin Netanyahu è un  criminale di guerra e allo stesso tempo permettere che le armi partano  per Israele!", ha aggiunto. "Siamo per la pace" e "contrari a tutte le  guerre", ha ribadito il sindacato dei portuali Cgt in una nota,  rifiutandosi di "partecipare al genocidio in corso orchestrato dal  governo israeliano".

Vescovi toscani in Terra Santa: "Segno pace e vicinanza"

Sarà un pellegrinaggio di solidarietà verso i cristiani di Terra Santa,  quello che dal 9 al 13 giugno porterà a Gerusalemme e Betlemme una  nutrita delegazione della Conferenza Episcopale Toscana, assieme ad  alcuni collaboratori - sacerdoti e laici - in un momento ancora  particolarmente doloroso per la terra di Gesù. I vescovi, con a capo il  presidente Cet cardinale Augusto Paolo Lojudice, faranno tappa a  Gerusalemme e a Betlemme. Il pellegrinaggio sarà anche un’occasione per  esprimere un gesto concreto di carità. Infatti i vescovi della  Conferenza toscana lasceranno una donazione alle principali opere che  visiteranno.  “Il viaggio in Terra Santa – spiega il cardinale Lojudice -  tanto voluto e desiderato dai vescovi della Toscana si svolge in un  momento particolarmente drammatico e tragico per quella terra  martoriata. La nostra presenza vuole essere un segno di vicinanza verso  tutti coloro che hanno sofferto e soffrono gli effetti della guerra  senza distinzioni di nazionalità o di religione. In un conflitto non ci  sono vittime o carnefici. Tutti perdono qualcosa. Credo doveroso da  parte nostra portare una speranza di pace e di sostegno concreto per  tutti coloro che sono vittime innocenti della guerra. Abbiamo deciso di  andare per non voltarci dall’altra parte e per dimostrare che la Chiesa è  presente in quei luoghi con quella forza dell’amore evangelico che ci  invita ad incontrare ogni popolo anche per lenire ferite e dolori".

Wadephul: riconoscere ora Stato Palestina segnale errato

Riconoscere uno stato palestinese in questo momento manderebbe "un  segnale sbagliato" in quanto "prima devono essere conclusi i negoziati  tra Israele e i palestinesi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri  tedesco, Johann Wadephul, in conferenza stampa a Berlino con il suo  omologo israeliano Gideon Sa'ar. Wadephul ha dichiarato di essere "preoccupato per la situazione  estremamente tesa in Cisgiordania", dove Berlino, ha aggiunto il  ministro, "respinge" la creazione di nuovi insediamenti israeliani in  quanto illegali secondo il diritto internazionale. Il capo della  diplomazia tedesca ha quindi rinnovato la sua "richiesta urgente di  consentire l'invio di aiuti umanitari a Gaza" senza restrizioni, in  quanto alla popolazione civile ne stanno giungendo "troppo pochi".  Wadephul ha infine sottolineato che Israele ha il diritto di difendersi  da Hamas e da altri nemici e che "pertanto la Germania continuerà  naturalmente a sostenere Israele con la fornitura di armi, questo non è  mai stato messo in dubbio".

Lula: a Gaza in corso genocidio premeditato di Israele

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha accusato Israele di  compiere un "genocidio premeditato" a Gaza. "(Si tratta di) un genocidio  premeditato da parte di un governo di estrema destra che sta conducendo  una guerra, anche contro gli interessi del suo stesso popolo", ha  dichiarato in una conferenza stampa congiunta a Parigi con il presidente  francese Emmanuel Macron. "Quello che sta accadendo a Gaza non è una guerra. È un genocidio  perpetrato da un esercito altamente preparato contro donne e bambini",  ha ribadito il capo di Stato brasiliano. "Vediamo un genocidio  consumarsi sotto i nostri occhi giorno dopo giorno", "non è più  possibile accettarlo". Macron ha affermato che i "prossimi giorni" saranno decisivi per  porre fine al conflitto. "Aumenteremo la pressione in coordinamento con  gli americani per ottenere un cessate il fuoco", ha concluso. Entro la  fine del mese, la Francia dovrebbe ospitare, insieme all'Arabia Saudita,  una conferenza delle Nazioni Unite a New York sulla soluzione a due  Stati. Il capo dell'Eliseo ha affermato di aspettarsi che la conferenza  adotti misure "verso il riconoscimento della Palestina", senza essere  più specifico.     Si è però rifiutato di usare il termine "genocidio", affermando il  mese scorso che non spetta a un "leader politico usare il termine, ma  agli storici farlo quando arriverà il momento".

Starmer: 'Aiuti devono arrivare a Gaza velocemente e in grandi quantità'

Gli aiuti umanitari devono raggiungere la Striscia di Gaza "velocemente e in grandi quantità". Lo ha affermato il primo ministro britannico, Keir Starmer, dopo le stragi nei pressi dei centri per la distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation. Ribadendo che la situazione attuale è "totalmente intollerabile", riporta l'agenzia di stampa Pa, Starmer ha auspicato - parlando con i giornalisti -che nell'enclave palestinese torni in vigore "con urgenza" il cessate il fuoco, evidenziando allo stesso tempo la necessità che gli ostaggi vengano liberati. "Gli aiuti umanitari devono arrivare rapidamente e in grandi quantità, ma ciò può avvenire solo se torniamo a un cessate il fuoco, quindi sono assolutamente chiaro che la situazione, così com'è, è totalmente intollerabile", ha spiegato il primo ministro britannico.

Berlino: "Riconoscere Stato di Palestina ora segnale sbagliato"

"Crediamo che riconoscere ora lo Stato di Palestina sarebbe un segnale sbagliato". È quanto ha affermato il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul a Berlino. Il ministro tedesco ha anche spiegato: "Sono convinto che la soluzione dei due Stati sia l'unica prospettiva realistica che consentirebbe a israeliani e palestinesi di vivere fianco a fianco in sicurezza e dignità in futuro ed è l'unica possibilità per noi di raggiungere una pace duratura nella regione, ma è quindi anche chiaro che questo processo deve concludersi in negoziati tra Israele e i palestinesi prima di riconoscere uno Stato di Palestina".

Strada (Pd): "L'Ue sanzioni Israele come ha fatto con Mosca"

"L'Unione europea dovrebbe agire con sanzioni, con il blocco del commercio e con un embargo generale da e verso Israele. Ci sono già le misure da mettere in campo. Basterebbe banalmente  prendere il quaderno degli appunti delle cose che sono state fatte contro Mosca". Lo ha detto l'europarlamentare del Pd, Cecilia Strada, conversando con i giornalisti all'Eurocamera.

Berlino: "Preoccupazione per nuovi insediamenti in Cisgiordania"

"Sono preoccupato per la situazione estremamente tesa in Cisgiordania a causa della decisione del governo israeliano di autorizzare 22 insediamenti. Anche come amici non possiamo ignorarlo e devo dire che ci opponiamo perché questa politica di insediamento è contraria al diritto internazionale, blocca letteralmente la soluzione di due Stati che è la soluzione che noi come governo federale tedesco continuiamo a sostenere". Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul incontrando a Berlino il suo omologo israeliano Gideon Sa'ar.     "Alcune voci nella politica israeliana, anche nel gabinetto, chiedono l'annessione della Cisgiordania. Questa non è un'opinione maggioritaria, ma comporta notevoli rischi per la reputazione di Israele e costa la fiducia nel governo tra i suoi vicini, tra i suoi alleati e tra i suoi amici più stretti", ha aggiunto il ministro tedesco.

Berlino: "L'Iran non deve avere armi nucleari"

"Nessuno può dubitare che il programma nucleare iraniano rappresenti una minaccia vitale per Israele, in particolare condividiamo la convinzione che non si debba permettere all'Iran di avere armi nucleari. Insieme a Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, la Germania sta lavorando alacremente a una soluzione diplomatica, ne abbiamo parlato a lungo oggi, Israele può contare sulla Germania". Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul incontrando a Berlino il suo omologo israeliano Gideon Sa'ar.

Todde su Gaza: "La Sardegna non può stare in silenzio"

"I sardi e la Sardegna non possono restare in silenzio. Di fronte a quanto sta accadendo in Palestina, non è più sufficiente esprimere solidarietà. Serve una presa di posizione netta, politica e istituzionale". Lo scrive su Fb la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde in merito alla mozione depositata ieri in Consiglio Regionale e firmata da quasi trenta consiglieri di maggioranza, che chiede alla Regione "di condannare le violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza e di sospendere ogni forma di cooperazione con lo Stato di Israele, fino a quando non verrà ristabilito il rispetto del diritto internazionale e dei diritti fondamentali".     "Non partiamo da zero. Con una mozione approvata il 24 ottobre 2024, il Consiglio regionale ha già riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina, aderendo alla posizione di oltre 140 Paesi delle Nazioni Unite - aggiunge la governatrice - La nostra vicinanza al popolo palestinese non è solo ideale, ma si è tradotta nel tempo anche in percorsi concreti di cooperazione. Come Autorità di Gestione del programma europeo Interreg NEXT MED, la Regione Sardegna ha sostenuto numerosi progetti che coinvolgono enti e realtà civili palestinesi, promuovendo scambi e collaborazioni nel campo dell'ambiente, della salute, dell'istruzione. Confermo fin da ora il mio pieno impegno e della Giunta a dare seguito a questa iniziativa politica, nella consapevolezza che la Sardegna non può voltarsi dall'altra parte".

Strada (Pd): "Opposizione unita su Gaza, misero chi fa distinguo"

"Ho visto un po' di polemica su come veniva raccontata la manifestazione di sabato, sul fatto che opposizioni siano divise. La verità è che su Gazal'opposizione è unita. Chi ha indetto contromanifestazioni vuole tenere una propria agenda politica ma le accuse sulla nostra piattaforma sono false: noi manifestiamo per la liberazione degli ostaggi e per una fermissima condanna di Hamas. Mettersi ora a fare dei distinguo è veramente un atto politico misero davanti a una situazione di completa distruzione". Lo ha detto l'eurodeputata del Pd, Cecilia Strada  a due giorni dalla manifestazione di Roma. "Sento anche chi  accusa di antisemitismo coloro i quali saranno in piazza. Io - ha aggiunto - ho un quaderno di critiche nei confronti del Pd, ma certo non quella di essere antisemita. E' una cosa che fa ridere".

Ghf: "Aperto un nuovo centro distribuzione aiuti a Rafah"

La Gaza Humanitarian Foundation ha ripreso le sue operazioni in un nuovo sito nei pressi del quartiere Tel Sultan di Rafah, dopo aver sospeso la distribuzione degli aiuti per oltre un giorno per risolvere problemi di sicurezza. Lo riferisce un portavoce dell'ong israelo-americana al Times of Israel. Un messaggio in lingua araba inviato ai cittadini di Gaza informa che un centro nella cosiddetta area del "villaggio svedese", sull'estrema costa meridionale della Striscia, è stato chiuso, mentre un nuovo sito è stato aperto nel quartiere saudita di Tel Sultan.

Mattarella: "Guerre senza regole, violati diritti umani"

"Gravi attacchi in atto in tante parti del pianeta colpiscono, in modo drammatico, diritti umani fondamentali. Sempre più si ripropone la forza come misura dei rapporti tra gli Stati, anziché il diritto. Le popolazioni civili sono vittime di conflitti armati senza regole e senza misura, in aperta violazione del diritto internazionale umanitario". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell'Unione Europea. "Soltanto l'affermazione dell'autorità del diritto internazionale e il conseguente ruolo delle organizzazioni internazionali rendono possibile - ha aggiunto il presidente Mattarella nel messaggio - una positiva risoluzione delle controversie fra Stati, la prevenzione dei conflitti e la deterrenza nei confronti di coloro che minacciano la pacifica convivenza".

Emiliano ribadisce: "La condanna di Israele è verso Netanyahu"

"I palestinesi non sono Hamas. Sono persone che cercano la pace. La condanna di Israele è verso Netanyahu. Lo diciamo per amicizia e verità". Sono i concetti che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha ribadito a Matera parlando della situazione a Gaza e della rottura dei rapporti diplomatici con lo Stato di Israele, a margine di un'iniziativa a sostegno del candidato sindaco Roberto Cifarelli (centrosinistra).     "Siamo qui - ha aggiunto il governatore pugliese - per dire la verità perché noi non siamo mossi da antisemitismo. Io sono amico di Israele". Emiliano ha inoltre sottolineato che "per la mia generazione, Israele è stata sempre un punto di riferimento. Però, purtroppo, in una grande democrazia come Israele quando al governo va la persona sbagliata possono succedere cose gravissime e quello che sta succedendo è che la reazione contro un popolo inerme che non è Hamas, e nei suoi confronti la condanna è assoluta, e Israele ha il diritto di difendersi e reagire, ma i palestinesi non sono Hamas. I palestinesi sono bambini, vecchi, donne. Sono persone che sperano nella pace e non hanno alcun desiderio di far del male a Israele ed equiparare queste due cose è stato un errore gravissimo. Tant'è che la Corte di giustizia internazionale ha dovuto emettere nei confronti di Netanyahu un mandato di cattura internazionale".     Per il presidente della Regione, "è evidente che la Puglia non può parlare con esponenti di paesi amici come Israele che siano colpiti da mandati di cattura internazionale. La mia decisione è conseguente a quello che dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, o il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Non c'è alcuna differenza nell'analisi, ovviamente la Puglia non può avere relazione con un governo che è stato condannato. La scusa di dire che non bisogna prendere provvedimenti per evitare accuse di antisemitismo per favorire l'antisemitismo è un errore. A una sorella che sbaglia - ha concluso - occorre dire la verità, a maggior ragione e e quindi la nostra vicinanza al popolo di Israele oggi si esprime con la condanna del governo Netanyahu: perché questa è l'amicizia e questa è la verità'', ha concluso Emiliano.

Mattarella: "Italia promuove pace, lo scrive anche Trattato Ue"

"La pace è un principio divenuto cardine del diritto internazionale e rappresenta il fondamento dell'ordine giuridico globale, come solennemente affermato dalla Carta delle Nazioni Unite, che, all'articolo 1, individua nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale l'obiettivo primario dell'ONU. La Repubblica Italiana è impegnata a promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini, come recita l'art. 3 del Trattato UE al quale aderiamo". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell'Unione Europea

Da Parigi Lula accusa Israele di "genocidio premeditato"

Il presidente brasiliano Ignazio Lula da Silva accusa nuovamente Israele di ''genocidio premeditato'' a Gaza. Lula è tornato ad esprimersi da Parigi, dove si trova in visita di Stato, in occasione di una conferenza stampa congiunta con il presidente francese, Emmanuel Macron. ''Ciò che accade a Gaza - ha detto Lula durante la conferenza stampa congiunta all'Eliseo con Emmanuel Macron  - non è una guerra. E' un genocidio praticato da un esercito altamente formato contro donne e bambini'''. E ancora: ''Vediamo un genocidio sotto ai nostri occhi, giorno dopo giorno, non è più possibile poterlo accettare'', ha continuato Lula, che ha già usato più volte il controverso termine di ''genocidio'' per riferirsi al disastro di Gaza.

Ex ministro della Difesa israeliano: "Israele arma milizia filo-Isis a Gaza contro Hamas"

L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Liberman ha affermato alla tv Kan che Israele sta armando una banda criminale di jihadisti di Gaza, legati all'Isis, per combattere Hamas. Si tratterebbe, riportano i media israeliani, del clan Abu Shabab, che negli ultimi giorni è stato visto operare in una zona vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano. Fonti della Difesa hanno confermato a Times of Israel che Israele ha fornito Kalashnikov e altre armi ai membri di un gruppo armato di Gaza, con l'approvazione del premier Benyamin Netanyahu ma senza il consenso del gabinetto di guerra. Il gruppo, talvolta descritto come una milizia e talvolta come una banda criminale, è guidato da Yasser Abu Shabab, membro di un grande clan nella parte meridionale di Gaza, scrive il Times of Israel precisando che la censura militare ha autorizzato la pubblicazione della notizia.    Secondo fonti della difesa, tra le armi fornite da Israele alla banda di Abu Shabab figurano anche alcune armi sequestrate da Israele ad Hamas durante la guerra. La milizia opera a Rafah, in un'area sotto il controllo militare israeliano. La scorsa settimana Hamas ha pubblicato un video che la mostra mentre prende di mira i membri del gruppo.    Abu Shabab - prosegue il sito israeliano - sostiene di proteggere i convogli di aiuti umanitari che entrano a Gaza, mentre altri lo accusano di saccheggiarli.

Damasco, sequestrati missili anticarro diretti al Libano

Le forze di sicurezza siriane hanno sequestrato un carico di missili guidati anticarro e munizioni calibro 30 mm nella città di Al-Qusayr, vicino al confine libanese. Lo ha riferito il ministero dell'Interno di Damasco, precisando che le armi erano dirette nel Paese dei Cedri e che l'autista è stato arrestato. Ieri, ci sono stati due attacchi aerei israeliani nella Siria meridionale e occidentale dopo il lancio di missili contro lo Stato ebraico. Il nuovo regime di Damasco ha preso le distanze dal lancio di missili che in serata è stato rivendicato da una milizia sconosciuta, il Fronte della Resistenza Islamica. Della "situazione della Siria e della regione in generale" hanno parlato ieri a Gerusalemme l'ambasciatore Usa in Turchia e inviato speciale per la Siria, Tom Barrack, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Il presidente americano Donald Trump immagina una Siria che non possa essere utilizzata come piattaforma da alcuno Stato terzo, o non Stato, per minacciare i vicini, incluso Israele", ha sottolineato su X Barrack. 

Lieberman: "Israele arma la milizia di Gaza". Netanyahu non nega

L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha accusato il premier Benjamin Netanyahu di aver autorizzato l'invio di armi a una milizia a Gaza anti-Hamas e l'ufficio del capo di governo non ha smentito. Si tratterebbe del clan Abu Shabab, una banda armata di cui si è registrata attività negli ultimi giorni in un'area vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano. "Il governo israeliano sta fornendo armi a un gruppo di criminali, identificati con lo Stato Islamico, su ordine del primo ministro", ha dichiarato il leader del partito di opposizione Israel Beitenu all'emittente pubblica di Kan. "Per quanto ne so, questo non ha ottenuto l'approvazione del governo", ha aggiunto Lieberman, precisando che della questione è al corrente il capo dello Shin Bet "ma non so quanto ne fosse coinvolto il capo di Stato maggiore".

L'ufficio di Netanyahu, in una dichiarazione, non ha negato ma ha sottolineato che "Israele sta lavorando per sconfiggere Hamas con vari mezzi, sulla base delle raccomandazioni di tutti i vertici dell'apparato di sicurezza". 

Il Cremlino non risponde su una possibile visita di Putin a Teheran

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha risposto alla domanda se Vladimir Putin abbia in programma una visita a Teheran, affermando comunque che il presidente è pronto, "se necessario", a partecipare ai colloqui tra l'Iran e gli Usa per risolvere la questione nucleare. "Abbiamo stretti rapporti di partenariato con Teheran e, naturalmente, il presidente Putin ha affermato che siamo pronti a utilizzare questo livello di partenariato con Teheran per facilitare e contribuire ai negoziati in corso per risolvere il dossier nucleare iraniano", ha affermato il portavoce, citato dall'agenzia Interfax. Ieri, dopo la loro conversazione telefonica, il presidente Usa Donald Trump aveva riferito che "il presidente Putin ha suggerito che parteciperà alle discussioni con l'Iran e che potrebbe, forse, essere d'aiuto per giungere a una rapida conclusione". E oggi l'ambasciatore iraniano a Mosca, Kazem Jalali, ha detto che il capo del Cremlino andrà presto a Teheran. 

Iran, il Cremlino: "Putin pronto a contributo per risolvere la questione nucleare"

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha indicato al capo della Casa Bianca, Donald Trump, di voler "contribuire" a risolvere il braccio di ferro tra Washington e Teheran sul programma nucleare iraniano. Lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all'indomani del colloquio telefonico tra i due leader.

"Manteniamo una stretta collaborazione con Teheran. Il presidente Putin ha dichiarato di essere pronto a sfruttare questa partnership per contribuire alla risoluzione della questione nucleare iraniana", ha dichiarato il portavoce durante il suo briefing quotidiano.

Ieri Trump, al termine della telefonata con il presidente russo, ha scritto su Truth che "Putin ha proposto di partecipare ai colloqui con l'Iran e  potrebbe, forse, essere d'aiuto per giungere a una rapida conclusione".

Al-Jazeera, almeno 23 morti dall'alba: uccisi 3 reporter

Almeno 23 persone sono state uccise a Gaza dall'alba, tra cui tre reporter all'ospedale al-Ahli. E' quanto riportato da al-Jazeera, che ha citato il direttore del centro ospedaliero a Gaza City colpito da un drone. Nell'attacco, almeno quattro persone hanno perso la vita compresi tre giornalisti, tra cui Ismail Badah and Sulaiman Haja che lavoravano per Palestine Today. E' l'ottava volta che l'ospedale al-Ahli viene preso di mira dall'inizio della guerra, ha sottolineato il direttore. 

Consigliere di Khamenei: "La proposta Usa sul nucleare non professionale"

Ali Shamkhani, consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, ha definito "non professionale e non tecnica" la proposta inviata dagli Usa all'Iran per arrivare a un accordo sul nucleare, dove Washington ha chiesto a Teheran di fermare l'arricchimento dell'uranio, per il timore che la Repubblica islamica possa sviluppare la bomba atomica, nell'ambito dei negoziati sul nucleare in corso da aprile. "La proposta degli Usa addirittura non menziona l'allentamento delle sanzioni, che per noi è una questione fondamentale", ha detto Shamkhani, riferisce Mehr, annunciando che l'Iran sta preparando un'offerta per gli Stati Uniti. 

Al Jazeera: "Raid su ospedale al-Ahli a Gaza, 4 morti"

Un attacco con un drone israeliano ha colpito l'ospedale al-Ahli di Gaza City, nel nord della Striscia. Lo scrive Al Jazeera secondo cui nel raid sono morte almeno quattro persone di cui tre giornalisti. Tra loro, Ismail Badah e Sulaiman Haja che lavoravano per il canale Palestine Today. Secondo il Times of Israel, il canale è affiliato alla Jihad islamica palestinese. Secondo il direttore della struttura, citato da Al Jazeera, molte persone sono rimaste ferite nell'attacco, specificando che si tratta l'ottavo bombardamento israeliano sulla struttura dallo scoppio della guerra a Gaza nel 2023. 

Attacchi ai convogli degli aiuti, sciopero autisti dei camion a Gaza

Gli autisti che trasportano aiuti umanitari nella Striscia di Gaza hanno iniziato uno sciopero dopo gli attacchi armati contro i convogli costati la vita ad alcuni autotrasportatori ieri. L'Associazione dei Trasporti Privati ha spiegato in una nota che uomini armati hanno sparato e ucciso diversi autisti nella zona di Deir al-Balah, mentre altri sono rimasti feriti e rapiti.

Il Times of Israel scrive che non è chiaro quale sarà l'effetto dell'attacco sulle consegne di aiuti all'interno della Striscia, dove Israele afferma che centinaia di camion carichi di cibo, medicine e altri aiuti sono in attesa di essere trasportati dal valico di Kerem Shalom ai magazzini gestiti dalle Nazioni Unite e da gruppi umanitari in tutta Gaza.

Herzog: "Faremo di tutto per riportare indietro i nostri fratelli e sorelle"

''Continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare indietro dall'inferno i nostri fratelli e sorelle. I vivi, per la guarigione e la riabilitazione, e i caduti, per essere sepolti in dignità. Fino all'ultimo di loro!''. Lo ha scritto su 'X ' il presidente israeliano Isaac Herzog esprimendo ''profondo dolore, ma anche di conforto e di risoluzione dell'incertezza'' per il ''recupero e la restituzione dei corpi di due ostaggi crudelmente tenuti da Hamas i cittadini israeliano-americani Judith Weinstein Haggai e suo marito Gad Haggai''.

Herzog ricorda che ''Judith e Gad sono stati assassinati e rapiti insieme dalla loro casa nel pacifico kibbutz Nir Oz, il luogo dove hanno vissuto, cresciuto una famiglia numerosa e costruito la loro vita. Ora, grazie all'operazione di salvataggio, saranno sepolti insieme in dignità, nella terra che hanno amato così profondamente. Invio il mio più sentito abbraccio e le mie condoglianze alla loro famiglia e a tutti i membri della comunità di Nir Oz, ed esprimo profonda gratitudine alle forze di difesa israeliane e allo Shin Bet che hanno effettuato il salvataggio''.

L'Idf conferma l'identità dei corpi di 2 ostaggi recuperati

Gli esami forensi condotti dalle forze armate israeliane hanno confermato che i corpi recuperati a Khan Yunis sono degli ostaggi israelo-americani Gadi Haggai e Judy Weinstein-Haggai, uccisi il 7 ottobre 2023. "A seguito di una procedura di identificazione condotta dall'Istituto nazionale di medicina legale, dalla polizia israeliana e dalla task force ostaggi, la famiglia e la comunità di Nir Oz sono state informate", ha dichiarato l'esercito. 

Khamenei: "I Paesi musulmani cooperino per Gaza"

"I governi musulmani possono avere opinioni politiche divergenti su diverse questioni, ma questo non dovrebbe impedire loro di cooperare nel caso della terribile situazione a Gaza". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, aggiungendo che "i governi musulmani devono bloccare ogni via di assistenza al regime sionista e impedire alle sue mani criminali di continuare queste azioni barbariche a Gaza". In una serie di messaggi condivisi su X, Khamenei ha anche dichiarato che "gli Stati Uniti sono complici incondizionati dei crimini del regime sionista". 

L'ambasciatore iraniano a Mosca: "Putin visiterà presto Teheran"

Il presidente russo Vladimir Putin si recherà presto in visita in Iran. "Presto assisteremo alla visita di Vladimir Putin a Teheran", ha annunciato l'ambasciatore della Repubblica islamica a Mosca, Kazem Jalali, riferisce Mehr, aggiungendo che le relazioni tra Teheran e Mosca sono ormai elevate al livello di relazioni strategiche e vi sono scambi di alto livello tra funzionari dei due Paesi, durante un incontro con attivisti russi. 

Ehud Olmert: "Netanyahu cadrà alle prossime elezioni"

"Io sono stato primo ministro di Israele e certo non posso dire a cittadini o governi stranieri di fare qualcosa contro il nostro governo, dobbiamo farlo da soli, da dentro. Dobbiamo essere noi a occuparci del nostro governo". Lo spiega al Fatto Quotidiano l'ex primo ministro israeliano Ehud Olmert. Secondo Olmert è "difficile dare numeri esatti" di quanti in Israele sostengono ancora Natnyahu "ma a mio parere circa un 40%, quindi in teoria alle prossime elezioni il governo dovrebbe finalmente cadere - sottolinea - anche grazie alle continue manifestazioni della popolazione, sempre che l'attuale opposizione, che è molto divisa, riesca a trovare un accordo e a collaborare". "Nel suo tentativo di dittatura, Netanyahu farà il possibile per evitarle ma a mio parere non ci riuscirà - rimarca - Ci saranno elezioni e spero che il popolo lo punirà. Così come spero che i palestinesi puniranno Hamas per ciò che ha provocato al suo popolo". "Giorno dopo giorno, in tutta Israele, da quasi due anni centinaia di migliaia di israeliani dimostrano, da Tel Aviv a Gerusalemme a Haifa, dal nord al sud, in una mobilitazione pubblica che non ha uguali nel mondo occidentale", conclude. 

Netanyahu: "Avanti finché non riporteremo tutti a casa"

"In un'operazione speciale condotta dallo Shin bet e dall'esercito nella Striscia di Gaza, i corpi di due dei nostri ostaggi detenuti dall'organizzazione terroristica assassina Hamas sono stati restituiti a Israele: Judih Weinstein-Haggai e Gad Haggai del kibbutz Nir Oz, che la loro memoria sia benedetta". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un comunicato. "Vorrei ringraziare e onorare i combattenti e i comandanti per la loro esecuzione determinata e riuscita. Non ci fermeremo né resteremo in silenzio finché non riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i caduti", ha sottolineato citato da Ynet. 

Netanyahu

©Ansa

A Berlino Wadephul incontra il ministro degli Esteri israeliano

Atteso a Berlino l'incontro tra il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, e l'omologo israeliano, Gideon Saar. Si erano già visti l'11 maggio in occasione della prima visita di Wadephul in Israele. La situazione nella Striscia di Gaza, teatro di operazioni militari israeliane contro Hamas dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, e le condizioni catastrofiche per i civili dell'enclave palestinese restano in cima all'agenda.

Ieri Wadephul, durante un'interrogazione parlamentare al Bundestag, ha promesso ulteriori forniture di armi a Israele, motivate dalle minacce rappresentate da Hamas, dagli Houthi dello Yemen e dagli Hezbollah libanesi. Parole arrivate dopo che in dichiarazioni al quotidiano Sueddeutsche Zeitung Wadephul aveva subordinato l'invio di armi a una valutazione ai sensi del diritto delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

Recuperati a Gaza i corpi di 2 ostaggi uccisi il 7 ottobre

L'esercito israeliano ha recuperato nella notte nella Striscia di Gaza, i corpi di due ostaggi uccisi il 7 ottobre. Lo annuncia il kibbutz Nir Oz. Si tratta di Gadi Haggai e Judih Weinstein, una coppia di sposi assassinata durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la cui morte era stata confermata dall'esercito a dicembre. Le IDF non hanno ancora confermato la notizia. 

Khamenei: "Da Israele ferocia senza pari, tragedia a Gaza incredibile''

Israele ''ha portato la tragedia di Gaza a un livello incredibile, con orribile crudeltà, ferocia e malvagità senza pari''. Lo ha scritto su 'X' la Guida suprema dell'Iran, il, grande Ayatollah Ali Khamenei, denunciando che ''oggi i bambini palestinesi vengono uccisi non solo da bombe, proiettili e missili, ma anche dalla sete e dalla fame'' e si chiede ''chi deve fermare questa catastrofe umana?''.

''Il numero di famiglie in lutto per la perdita dei propri cari, dei propri giovani, dei propri padri e delle proprie madri in Palestina aumenta di giorno in giorno'', ha proseguito il leader iraniano. ''Il mondo islamico ha bisogno di mettere in pratica gli insegnamenti dell'Hajj ora più che mai. Questa è la seconda stagione dell'Hajj che si svolge contemporaneamente alle catastrofi che si stanno verificando a Gaza e in Asia occidentale'', ha aggiunto.

Live In, Pizzaballa: “Fermare guerra che alimenta l’odio”. VIDEO

Veto Usa su risoluzione Onu per cessate il fuoco immediato e senza condizioni a Gaza

Gli Stati Uniti hanno di nuovo posto il veto, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su una risoluzione con la richiesta di un cessate il fuoco "immediato, senza condizioni e permanente" nella Striscia di Gaza. Hanno votato favorevolmente invece gli altri 14 Paesi membri del Consiglio. La bozza di risoluzione, definita da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia, definiva anche la situazione a Gaza come "catastrofica" e sollecitava il sollevamento "immediato e senza condizioni di tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione sicura e non ostacolata, incluso da parte dell'Onu e dai suoi partner umanitari". E' il quinto veto degli Usa a una bozza di risoluzione con una richiesta di cessate il fuoco a Gaza.

Protezione civile Gaza, "almeno 10 morti nei raid israeliani"

La Protezione Civile nella Striscia di Gaza ha riferito che almeno 10 persone sono morte negli attacchi israeliani in diverse località del territorio palestinese. Il portavoce dell'organizzazione di soccorso, Mahmoud Bassal, ha parlato di "10 martiri finora, a causa degli attacchi israeliani dall'alba". Una casa in un quartiere sudorientale di Gaza City, un'area che ospita sfollati a Khan Younis, nel sud del territorio, e una casa a Deir el-Balah, nel centro, sono state prese di mira dagli attacchi, ha detto all'Afp.

Parolin: "Speriamo in risultati da negoziati Gaza"

"Ci sono negoziati in corso speriamo abbiamo qualche risultato. Il problema è sempre lo stesso: il cessate il fuoco, la restituzione di tutti gli ostaggi, vivi o morti, e l'accesso sicuro degli aiuti umanitari e delle cure mediche". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha commentato, a margine di un evento a Roma, la situazione di Gaza.

Onu, Usa dichiarano "inaccettabile" risoluzione su Gaza

Gli Stati Uniti hanno definito "inaccettabile" la risoluzione presentata in Consiglio di sicurezza dell'Onu in cui si chiede l'immediato cessate il fuoco permanente nel conflitto tra Israele e Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas e il via libera all'ingresso degli aiuti umanitari. Lo ha dichiarato la rappresentante americana al Consiglio di sicurezza nel suo intervento.

Usa bocciano risoluzione Onu su cessate il fuoco

Gli Stati  Uniti hanno votato contro la risoluzione Onu che chiedeva l’immediato  cessate il fuoco a Gaza. Quattordici, invece, i voti a favore. Zero gli  astenuti. A causa del veto degli Usa, uno dei cinque membri permanenti  con potere di veto, la risoluzione è stata bocciata.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

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