
Fisco, governo studia nuovo stralcio e rottamazione cartelle esattoriali: le ipotesi
L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni starebbe lavorando all’azzeramento delle mini-cartelle tra i mille e i duemila euro, oltre a una “rottamazione-quater” con alcune novità: ecco quello che potrebbe succedere

Tra i possibili interventi in campo economico allo studio del neonato governo Meloni ci sarebbe anche lo stralcio integrale delle mini-cartelle per tasse e multe non pagate: a riportarlo è il Sole24Ore, secondo cui l’esecutivo starebbe valutando un intervento su una soglia compresa tra i mille e i duemila euro
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Il centrodestra, prima delle elezioni, ha presentato nel programma una proposta “per un fisco più equo”: uno dei punti di questa sezione del documento parla in effetti proprio di “pace fiscale e ‘saldo e stralcio’: accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso”
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L’ipotesi allo studio del nuovo governo, secondo quanto riportato dal quotidiano economico, si porrebbe in scia alle cancellazioni (seppur avvenute con modalità differenti tra loro) messe in atto nel primo caso dal Conte I tra il 2018 e il 2019, e nel secondo dall’esecutivo guidato da Mario Draghi
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Le misure adottate nella scorsa legislatura, secondo le stime della Corte dei conti, potrebbero aver riguardato in tutto più di 50 miliardi di euro. Si tratta sì di una cifra considerevole, ma solo una frazione dei 1.100 miliardi in carico all’Agenzia delle entrate-riscossione che però sarebbero molto difficili da incassare
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A spingere in questa direzione il governo guidato da Giorgia Meloni ci sarebbe - oltre alla priorità assegnata al tema in campagna elettorale - la volontà di alleviare le difficoltà per i cittadini alle prese con l’emergenza economica causata dal caro energia e al contempo sgravare l’Agenzia delle entrate dal cumulo arretrato

Sono due i punti su cui si starebbe ragionando: il primo è il livello a cui sarà fissata l’asticella dei debiti da stralciare. L’ipotesi di raggiungere quota 3mila euro per i singoli debiti per cui sono maturate le condizioni per la riscossione potrebbe essere troppo esosa per le casse dello Stato, e si starebbe dunque valutando una soglia compresa tra i mille e i duemila euro

Il secondo punto riguarda gli anni a cui si riferiscono le posizioni debitorie: nelle due precedenti azioni di stralcio, pur con le differenze normative tra le due, si è insistito sul periodo tra il 2000 e il 2010. Il bacino di quel periodo potrebbe dunque esser già stato sufficientemente assottigliato

L’impatto della misura, dunque, rischierebbe di essere troppo esiguo: per questo il nuovo governo starebbe valutando l’ipotesi di spingere più in avanti l’orizzonte temporale dell’intervento, arrivando a interessare le posizioni debitorie su anni più recenti

Tra le novità allo studio poi, riporta sempre il Sole24Ore, ci sarebbe anche una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, da affiancare allo stralcio integrale. La “rottamazione-quater” punterebbe a coinvolgere le cartelle inviate sia prima che dopo l’emergenza Covid-19

L’opzione allo studio prevederebbero il pagamento integrale delle imposte dovute e un forfait del 5% per sanzioni e interessi, con un piano di versamenti degli importi dovuti rateizzato in almeno cinque anni. Si punterebbe inoltre ad azzerare le posizioni dei decaduti dalle precedenti sanatorie, permettendo loro di rimettersi regolarmente in corsa
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