Bonus Maroni, raggiunto il target delle 7mila adesioni: come funziona e quanto si guadagna

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il governo ha raggiunto e superato il traguardo delle 7mila adesioni al Bonus Maroni, l'incentivo che permette al dipendente pubblico o privato che ha diritto a Quota 103 o alla pensione anticipata di ritardare l'uscita dall'attività lavorativa in cambio di un cedolino più "pesante". La misura è stata riconfermata anche per l'anno 2026

Quello che devi sapere

Raggiunto il target

Sono state 7.126 le richieste arrivate all’Inps a fine agosto per usufruire del cosiddetto “Bonus Maroni”, l’incentivo destinato ai dipendenti che decidono di ritardare l’uscita anticipata dall’attività lavorativa pur avendo i requisiti per poterlo fare. Come riporta Repubblica, che ha pubblicato il dato, il governo ha raggiunto il target previsto nel 2025: nella Relazione tecnica all’ultima legge di Bilancio, l’esecutivo si prefiggeva infatti il traguardo delle 7mila richieste

 

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Cos'è il Bonus Maroni

Facciamo un passo indietro. Cosa si intende, nello specifico, quando si parla di Bonus Maroni? Da quest'anno, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che raggiungono i requisiti a fine 2025 sia per Quota 103 sia per la pensione anticipata, ma che decidono di restare al lavoro, possono chiedere al proprio datore di trattenere in busta paga i contributi previdenziali a proprio carico anziché versarli all’Inps. Tali contributi sono pari al 9,19% della retribuzione lorda imponibile per i dipendenti privati e all’8,85% per i dipendenti pubblici

 

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Quota 103 e pensione anticipata

Il diritto alla pensione con Quota 103 (62 anni con 41 di contributi) decorre dopo 7 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per i lavoratori dipendenti del settore privato (quindi da agosto) e 9 mesi dopo per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche amministrazioni (quindi da ottobre). La pensione anticipata, invece, decorre 3 mesi dopo la maturazione del requisito contributivo di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’età. Quest’ultimo incentivo si estingue se si esercita la revoca o al conseguimento di una pensione diretta, ad eccezione dell'assegno di invalidità

 

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Cosa cambia col Bonus Maroni

Il lavoratore che utilizza il Bonus Maroni, dunque, non aderisce a Quota 103 pur avendone i requisiti, e aspetta di aver maturato il diritto al trattamento di pensione ordinaria (67 anni anagrafici e almeno 20 anni di contributi versati). Non versando più la sua parte di contributi all’Inps, li trattiene in busta paga fino all’età della vecchiaia, quindi fino a 67 anni. Stessa sorte per chi, pur avendone i requisiti, decide di non chiedere la pensione anticipata, ritardando così l’uscita dal lavoro, ma assicurandosi una retribuzione più alta per almeno 5 anni. Come ribadito dall’Inps, resta l’obbligo per il datore di lavoro di versare i contributi della quota invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) a suo carico

 

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L'allargamento della platea

Per il governo il raggiungimento del target per il Bonus Maroni è un’ottima notizia. In primis, perché il traguardo prefissato dalla Relazione tecnica all’ultima legge di Bilancio era stato tenuto volutamente basso dopo le scarse adesioni del 2023 e del 2024. Va però ricordato che, in precedenza, la platea dei possibili beneficiari era limitata soltanto a chi poteva accedere a Quota 103. Ora, invece, possono accedere all’incentivo anche i lavoratori e le lavoratrici che rientrano nei meccanismi ordinari di anticipo della pensione. Proprio in virtù di questo allargamento successivo, più che di Bonus Maroni si parla sempre più spesso di "Bonus Giorgetti"

 

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Pensione... più bassa

Al momento dell’uscita dal lavoro, la pensione sarà lievemente più bassa rispetto a quanto sarebbe stata con l’eventuale contribuzione piena, perché ovviamente l’Inps terrà conto del mancato versamento della quota contributiva a carico del lavoratore. Se infatti non cambia l'importo della parte di pensione calcolata con il metodo retributivo, l’esonero dal versamento "produce effetti sul montante contributivo individuale che viene determinato applicando alla base imponibile, per i periodi interessati dall'incentivo, l'aliquota di computo nella percentuale prevista a carico del datore di lavoro"


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Il guadagno per il lavoratore

Ma a quanto ammonta il guadagno per chi usufruisce del Bonus Maroni? A calcolarlo è l’Ufficio parlamentare di Bilancio, che prende in considerazione un lavoratore di 62 anni, che quindi può sfruttare sia Quota 103 sia le forme ordinarie di flessibilità pensionistica, con un reddito di 40mila euro. Come riporta Repubblica, tale lavoratore incasserebbe per 5 anni 11.934 euro in più sul cedolino, ma ne perderebbe 11.687 sulla pensione futura. Tuttavia, l'esclusione dalle imposte permette da quest'anno di recuperare 6.629 euro. Guadagno che si restringe man mano che ci si avvicina all’età della pensione (5mila euro a 63 anni, 4mila euro a 62 anni, 2.700 euro a 65 anni, 1.400 euro a 66 anni)

 

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Bonus Maroni riconfermato

Visti i risultati di adesione, il governo ha riconfermato il Bonus Maroni anche per l’anno prossimo. Ma non è tutto: come scrive ancora Repubblica, l’Inps è già pronta a lanciare una nuova campagna informativa in autunno per aumentare le adesioni all’incentivo. L’obiettivo è aiutare i conti pubblici: se ci sono più lavoratori, ci sarà di conseguenza una minore erogazione di pensioni e Tfr, almeno temporaneamente

 

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