Manovra 2026, dal taglio Irpef a rottamazione e Tfr per le pensioni anticipate: le ipotesi
EconomiaIntroduzione
In attesa della presentazione del Documento programmatico di finanza pubblica, tra maggioranza e governo entra nel vivo il cantiere sulla Legge di bilancio per il 2026. Come chiarito dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, l’esecutivo è aperto a raccogliere "tutte le proposte" sulla prossima Manovra, in una sorta di "work in progress" che deve necessariamente tenere conto dei prossimi dati di contabilità nazionale, in arrivo intorno al 20 settembre. "Ancora bisogna fare tutti i conteggi e dobbiamo vedere i dati Istat", ha detto Leo a margine della presentazione dell’Osservatorio di Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna) sul fisco locale. Ecco le misure che potrebbero entrare in Manovra.
Quello che devi sapere
Giorgetti: "Non serve nessuna Manovra correttiva"
A dare il "calcio d’inizio" sull'interlocuzione era stato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che dal Forum di Cernobbio ha escluso la necessità di varare una Manovra correttiva ma ha frenato sulle ipotesi di misure circolate nei giorni precedenti. "Come c’è il calciomercato durante il mese di agosto, con notizie più o meno verosimili di scambi e di acquisti giocatori, c’è anche una Manovra di mercato ma per serietà penso che il Governo debba parlare semplicemente quando c’è un quadro di insieme e si è delineata una lista di priorità su cui intervenire", era stato il ragionamento del titolare del dicastero di via XX Settembre.
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Ipotesi taglio Irpef
Nel centrodestra il confronto è aperto sulle misure da inserire nella prossima Legge di bilancio, a partire dal tema del fisco con l’ipotesi di un taglio dell’Irpef per il ceto medio. Già lo scorso anno, il governo aveva aperto all’idea di prevedere due scaglioni di reddito con rispettive aliquote, ipotesi poi accantonata per la mancanza di risorse attese dal concordato preventivo. Dalla dichiarazione della premier Giorgia Meloni, lo scorso giugno, agli Stati Generali dei Commercialisti, a quelle più recenti del vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani, il taglio sull’Irpef in Manovra ha ripreso vigore nell'agenda di governo.
Per approfondire: Manovra 2026, le ipotesi dal congedo all’80% alle nuove detrazioni per le famiglie
Le risorse necessarie
Ma quanto costerebbe la misura? Secondo i commercialisti, una riduzione dal 35 al 33% dell’aliquota per il secondo scaglione Irpef costerebbe almeno 2,5 miliardi di euro. Tale sarebbe la cifra da mettere in conto anche per estendere la fascia di reddito da 28mila a 60mila euro, rispetto agli attuali 50mila. Non è poi escluso un "mix" tra i due interventi come ventilato dal segretario FI che vorrebbe un’aliquota al 33% per i redditi fino a 60mila euro, con un impegno finanziario maggiore. "Dobbiamo un po' vedere, perché ci sono tante proposte, vediamo come si può fare. Ma è una delle priorità", ha affermato il viceministro Leo aggiungendo che “i conteggi si stanno facendo”.
Rottamazione cartelle
Un secondo tema oggetto di discussione è quello della "pace fiscale" con la Lega che chiede una misura definitiva. Stando alla proposta del Carroccio, a tutti i contribuenti con cartelle esattoriali fino al 2023 verrebbe concessa la possibilità di rateizzare il dovuto nell'arco di 10 anni. Il testo, attualmente all’esame del Senato, potrebbe entrare in Manovra con le nuove regole per la definizione agevolata.
Leo: "Nessuno contrario a rottamazione ma…"
Sul punto Leo ha più volte sottolineato la necessità di tenere conto delle analisi condotte dalla Commissione incaricata di verificare il magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione dove sono custoditi debiti fiscali pendenti per un valore che supera 1,2 miliardi di euro. Non solo, dal viceministro Mef arriva l'indicazione di adottare criteri di selettività non previsti invece dalla proposta leghista. "Nessuno nella maggioranza di governo è contrario alla rottamazione ma va fatta cum grano salis", ha chiarito l’esponente del governo ribadendo la necessità di "interventi selettivi per chi si trova effettivamente in difficoltà", senza dare spazio ai "recidivi che possono pagare" e che usano "meccanismi pretestuosi" per non farlo.
Flat tax autonomi (e Paperoni)
Nei "desiderata" dei partiti trova spazio anche una misura destinata ai professionisti in Partita Iva. La Lega propone per esempio una flat tax per gli introiti fino ai 100mila euro, misura che se approvata supererebbe i limiti previsti dalle normative comunitarie. Il Carroccio però guarda anche a una flat tax sui Paperoni stranieri che investono nell'economia italiana, fondamentalmente Btp o start up. Il viceministro Leo non la esclude a priori ma invita a evitare di comprendere tra i destinatari chi è già residente in Italia. "La certezza del diritto è importante", spiega
Ires premiale e bonus dipendenti
Da Forza Italia arriva invece la proposta di una proroga dell’Ires premiale e il rilancio di un bonus per gli stipendi dei lavoratori dipendenti con la detassazione di straordinari, premi e tredicesime già previste nella legge che attua la delega fiscale.
Per approfondire: Manovra, sul tavolo ci sarebbe l’ipotesi di detassare anche la tredicesima. Cosa sappiamo
Proposta M5S sul fisco
Sempre sul fronte del potenziamento degli stipendi in chiave anti-inflazionistica, dall’opposizione il vicepresidente del Movimento 5 Stelle Mario Turco ha depositato una proposta per l’introduzione di un meccanismo di aggiornamento biennale degli scaglioni Irpef insieme a no tax area e detrazioni fiscali.
Pensioni, ipotesi Tfr per anticipate
Un capitolo è poi dedicato ai pensionati, con l’ipotesi ventilata dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) di impiegare il Tfr per raggiungere l’uscita dal lavoro a 64 anni. Il governo sarà inoltre chiamato a decidere sul futuro degli altri anticipi pensionistici, da Quota 103 a Opzione Donna e Ape Sociale.
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Il contributo dalle banche
E ancora, Matteo Salvini insiste su un contributo dalle banche: "Io da segretario di partito inviterò tutti gli ad delle banche perché penso che saranno ben contenti, senza interventi forzati e forzosi, di contribuire alla crescita di un paese straordinario come l'Italia"
Buoni pasto, detassazione libri
Oltre alle tematiche sistematiche, in questi giorni prendono forma proposte puntuali per rilanciare i consumi: su tutte la detassazione dei buoni pasto fino a 10 euro e la detrazione al 19% per i libri scolastici, misure che tuttavia dovranno fare i conti con l’impegno finanziario che il governo sarà in grado di garantire.
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