Btp, nel primo trimestre 2026 emissioni per almeno 38 miliardi: calendario e cosa sapere

Economia
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Introduzione

Nei primi mesi del prossimo anno il Ministero dell’Economia tornerà sul mercato con un piano di collocamenti di ampia portata, per un ammontare minimo stimato in 38 miliardi di euro. La programmazione resa nota dal dicastero di Via Venti Settembre prevede il ricorso a diverse tipologie di Btp: strumenti a brevissima scadenza e titoli triennali per circa 9 miliardi ciascuno, affiancati da emissioni a medio termine con Btp quinquennali e settennali per 10 miliardi rispettivamente. Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

Il fabbisogno complessivo del debito nel 2026

Lo sforzo emissivo previsto per il 2026 sarà fortemente influenzato sia dalle scadenze dei titoli attualmente in circolazione sia dalle esigenze di finanziamento dello Stato. Al netto dei Bot, i rimborsi attesi per il prossimo anno si aggirano intorno ai 256 miliardi di euro, mentre il nuovo fabbisogno del settore statale, secondo le prime valutazioni allineate ai documenti ufficiali di programmazione economico-finanziaria, dovrebbe collocarsi su livelli prossimi ai 125 miliardi. L’entità complessiva delle emissioni sarà quindi il risultato della combinazione di questi due fattori chiave.

 

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Cosa succede nei primi mesi del 2026

Da metà gennaio il Tesoro avvia una serie di collocamenti: i BOT inaugurano il calendario con due appuntamenti ravvicinati, mentre le emissioni a medio e lungo termine si distribuiscono tra la seconda e la quarta settimana del mese. Spazio anche ai BTP Short e ai titoli legati all’inflazione europea, inseriti a ridosso della fine di gennaio. A febbraio e marzo si accelera e sarà un passaggio determinante per valutare la solidità del mercato. Un vero e proprio banco di prova dell’anno sul fronte della raccolta.

 

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Nel 2026 emissioni a medio-lungo per 350-360 miliardi

Nel 2026 "si prevedono emissioni lorde complessive di titoli a medio-lungo termine in un intervallo compreso tra i 350 ed i 365 miliardi di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 2025". La stima, contenuta nelle Linee guida di gestione del debito pubblico, tiene conto dei prestiti del pacchetto Ngeu e dell'attività di gestione delle disponibilità di cassa, e arriva dopo emissioni nel corso del 2025 di titoli a medio-lungo termine "per un totale di circa 380 miliardi di euro".

Il piano del Mef

Per l’anno prossimo il Tesoro prevede emissioni nette - cioè al netto di quelle necessarie a rifinanziare titoli che giungono a scadenza - negative per i Btp a 3 e 5 anni e per i 15 e 30 anni, e invece positive per i sette e dieci anni e per il 50 anni oltre che per il Btp Short Term. Sempre nel 2026 il Mef "continuerà a proporre" titoli retail per "consolidare il coinvolgimento di questa platea di investitori" "dopo "l'ottimo riscontro" dei mesi passati. Nel dettaglio "sarà valutata l'opportunità di effettuare una o più emissioni di Btp Valore, riservandosi massima flessibilità nella definizione della struttura finanziaria, con riferimento a scadenza, tipologia e periodicità delle cedole, premio finale riservato agli investitori retail, nonché previsione dell'opzione di rimborso anticipato del capitale". Il Mef poi "potrebbe valutare" una nuova emissione del Btp Italia di cui giunge a scadenza un titolo per circa 6,45 miliardi. Le Linee guida prevedono poi "l'ulteriore sviluppo del comparto dei Btp Green attraverso un volume complessivo di emissioni utile a favorire la liquidità dei singoli titoli e le necessità degli investitori specializzati Esg".

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Nel 2026 possibili riaperture dei Btp a 50 anni

Nel 2026 "per il Btp a 50 anni, qualora se ne ravveda l'opportunità e a seguito di approfondite analisi di mercato, il Tesoro si riserva la possibilità di riaprire i titoli esistenti sia tramite asta ordinaria sia attraverso sindacato di collocamento”. Le emissioni recenti di Btp a cinquant'anni della Repubblica italiana sono due, il Btp marzo 2072 lanciato tramite sindacato di banche nella primavera del 2021 e il marzo 2047 lanciato nel 2017, la prima emissione in assoluto con questa scadenza. Nel 2026 il Tesoro "prevede emissioni lorde sul tratto a lungo termine della curva Btp in linea con quelle del 2025" ma considerando le scadenze sui 15 e 30 anni per complessivi 31,6 miliardi, "si stimano emissioni nette negative".

Come è andato il 2025

Guardando più in generale, per l'Italia sui mercati l'anno si sta chiudendo con risultati forse insperati: lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso fino a 66 punti base, ai minimi dal 2009, con continue correzioni al ribasso del differenziale. L'indice Ftse Mib della Borsa di Milano si è confrontato con i record storici degli altri listini europei, ma intanto ha messo a segno un rialzo del 32%.

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Un anno molto positivo per i mercati

I mercati mondiali sono andati in genere molto bene. Guerre e conflitti commerciali hanno segnato la gran corsa delle materie prime. Le quotazioni di oro e argento sono salite finora rispettivamente di circa il 65% e di oltre il 130%. Ma è stato anche l'anno del rame, che ha raggiunto un nuovo massimo storico oltre i 12.000 dollari a tonnellata. Nelle Borse, specie europee, sono andati molto bene i titoli della Difesa. Ma anche i titoli dell'intelligenza artificiale: Nvidia ha messo a segno una crescita del 35%, diventando la prima società al mondo a toccare una capitalizzazione di 5mila miliardi di dollari. Qualche dubbio a livello sistemico anche per la tenuta delle criptovalute.

 

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