Pensionati all’estero, al via i nuovi controlli dell’Inps: cosa sapere

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Continuano i controlli sui pensionati italiani all’estero, residenti sia in Europa che in Africa e in Oceania, ad esclusione dei Paesi scandinavi e di quelli dell’Est Europa che sono già stati interessati da una prima fase di accertamenti. L’Inps ha comunicato, con il messaggio 2624 del 9 settembre, che dal 17 settembre Citibank N.A. curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita nei confronti dei pensionati all’estero, da restituire alla banca entro il 15 gennaio 2026.

 

Secondo l’ultimo Rapporto annuale dell’Inps, ogni 100mila titolari di pensione, 33 emigrano all’estero. Si tratta di un andamento triplicato rispetto a 15 anni fa. In particolare, nel 2024, sono stati 37.825 i pensionati che hanno lasciato l’Italia. A spingere il flusso in uscita ci sarebbero condizioni fiscali più favorevoli, un clima migliore e una qualità della vita più elevata

Quello che devi sapere

Le tempistiche

Come specifica l’Inps stesso, se l’attestazione non verrà prodotta nei tempi indicati, “il pagamento della rata di febbraio 2026, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2026, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2026

 

Per approfondire:

Pensionati italiani all’estero, ecco quanti sono e le loro mete preferite

Verifiche generalizzate

Non solo. L’Inps avverte anche che, “al fine di ridurre il rischio di pagamenti di prestazioni dopo la morte del beneficiario e in una logica di prevenzione delle criticità derivanti dalle eventuali azioni di recupero delle somme indebitamente erogate, alcuni pensionati potranno essere interessati dalla verifica generalizzata dell’esistenza in vita indipendentemente dalla propria area geografica di residenza o domicilio”.

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Le lettere

Ma come funziona la verifica? Citibank N.A. avvierà la verifica dell’esistenza in vita con la spedizione della lettera esplicativa e del modulo standard di attestazione, agli interessati dai controlli. “La modulistica”, precisa l’Inps, “è stata redatta sia in lingua italiana sia, a seconda del Paese di destinazione, in inglese, francese, tedesco, spagnolo o portoghese”. Con riferimento ai pensionati residenti in Svizzera, Citibank N.A. invierà la lettera e il modulo in tre lingue, italiano, francese e tedesco. Nelle lettere esplicative è indicata anche la data di restituzione del modulo.

 

La lettera riporta le seguenti informazioni:

  • le istruzioni per la compilazione del modulo di esistenza in vita;
  • la richiesta di documentazione di supporto (fotocopia di un valido documento di identità del pensionato con foto);
  • le indicazioni per contattare il Servizio Citibank N.A. di assistenza ai pensionati.

 

Come dimostrare l’esistenza in vita

Ci sono tre modi per dimostrare l’esistenza in vita:

  • Modalità cartacea: i pensionati devono fare pervenire il modulo di attestazione dell’esistenza in vita, correttamente compilato, datato, firmato e corredato della documentazione di supporto, alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom, entro il termine indicato nella lettera esplicativa.
  • Portale web predisposto da Citibank N.A.: per i pensionati residenti in Australia, in Canada, nel Regno Unito e negli Stati Uniti, a partire dalla verifica dell’esistenza in vita riferita all’anno 2015, l’Inps ha fornito a Citibank N.A. una lista di operatori di Patronato che, in base alla normativa locale, hanno qualifiche che rientrano fra quelle dei “testimoni accettabili”. Tali soggetti, previa verifica da parte di Citibank N.A. del possesso della qualifica di “testimone accettabile”, sono autorizzati ad accedere al portale specificamente predisposto dalla Banca, al fine di attestare essi stessi, con modalità telematiche, l’esistenza in vita dei pensionati. 
  • Riscossione personale presso gli sportelli Western Union: la riscossione personale agli sportelli Western Union di almeno una delle rate, entro il termine di restituzione dell’attestazione indicato nelle lettere esplicative, costituisce valida prova di esistenza in vita, sollevando il pensionato dall’invio del modulo cartaceo alla Banca.

 

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I numeri dei pensionati all'estero

Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2024 erano 228.600 i pensionati italiani residenti al di fuori dei confini nazionali. Non tutti però sono “pensionati emigrati”: se si considerano infatti solamente quelli che hanno lavorato in Italia per tutta la carriera, e poi sono andati all’estero, la cifra scende a 37.825. Tra il 2011 e il 2019 si è registrata una crescita costante dell’indicatore, che passa da circa 10 a oltre 20 emigrati ogni 100 mila pensionati, e nel 2023 l’incidenza è salita a 33 emigrati ogni 100mila pensionati.

 

I picchi dell’esodo dei pensionati italiani all’estero si sono registrati negli anni 2020 e 2023. Mentre sono molto pochi quelli che hanno deciso di rientrare in Italia. 

Le mete

Ma dove vanno i pensionati italiani che decidono di trasferirsi all’estero? Tra il 2010 e il 2024 sono stati in 2.800 a scegliere di andare in Spagna: tra questi, circa due su tre sono di sesso maschile. Secondo un'analisi svolta dal Sole24Ore, il Paese è risultato attrattivo per via del clima, della presenza consolidata di concittadini italiani e per la vicinanza tra le due culture. I pensionati diretti in Spagna sono partiti soprattutto dalla Lombardia. Sul secondo gradino del podio si trova poi il Portogallo, anche grazie alle politiche fiscali, mentre in terza posizione c’è la Svizzera.

 

Per approfondire:
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