730, dalle omissioni ai rimborsi persi: gli errori a cui fare attenzione

Economia
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Introduzione

La fretta e la mancanza di esperienza sono i peggiori alleati nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Quando si commettono errori materiali (come omissioni di redditi, familiari a carico inseriti impropriamente, calcoli imprecisi o bonifici errati), si rischia di perdere detrazioni o di avviare un recupero fiscale da parte dell'Agenzia delle entrate. Per questo è bene controllare ogni dato prima di inviarlo all'ente, anche quelli della precompilata semplificata

Quello che devi sapere

Quanti modificano il 730?

Nel 2024, i dati restituiti al Fisco raccontano che il 52% degli italiani ha inviato il modello 730 utilizzando la modalità precompilata semplificata. Tra questi, il 42% lo ha accettato senza apportare alcuna modifica. In sostanza, più di quattro su 10 tra chi sceglie il precompilato ha accettato il 730 esattamente così com’era, senza alcun intervento. Ma se si allarga lo sguardo all'intera platea dei contribuenti, includendo anche chi usa Caf, commercialisti o invia il 730 in modalità ordinaria, si scopre che solo il 21,84% del totale accetta davvero il modello senza modificarlo. In altre parole, poco più di un contribuente su cinque.

 

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La rapidità vince sulla precisione

I dati appena citati possono essere letti in due modi: da un lato, sembrano indicare una crescente fiducia da parte dei contribuenti nei confronti degli strumenti digitali messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate; dall’altro, sollevano alcune domande. In un contesto in cui la dichiarazione dei redditi viene spesso affrontata all’ultimo minuto, è probabile che la rapidità di invio prevalga sulla precisione. Non si tratta necessariamente di irresponsabilità, ma piuttosto di una combinazione tra fretta, mancanza di competenze tecniche e desiderio di togliersi il pensiero.

 

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I rischi della precompilata

Il punto è che il precompilato, spiega la startup Bonus X, "per quanto rappresenti un enorme passo avanti in termini di digitalizzazione e semplificazione, non è infallibile". Le banche dati dell’Agenzia "non sempre raccolgono tutte le spese detraibili, soprattutto quelle meno strutturate o caricate in ritardo, e capita spesso che dati mancanti o incompleti passino inosservati a chi si limita a cliccare su accetta senza una lettura attenta". In questi casi, il rischio è perdere rimborsi legittimi o, al contrario, inserire inconsapevolmente informazioni inesatte che potrebbero richiamare l’attenzione dell’Agenzia. Oltre all’impatto economico, questo può avere anche un peso psicologico, alimentando l’incertezza e il senso di insicurezza che già accompagna molti italiani in fase di dichiarazione.

 

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Un appuntamento che mette ansia

La dichiarazione dei redditi rappresenta per molti un momento critico: non solo una scadenza burocratica, ma un appuntamento annuale vissuto con ansia e senso di inadeguatezza. Per una parte degli italiani, affrontare il 730 significa confrontarsi con norme complicate, timore di commettere errori e poca fiducia nei propri mezzi. Tra raccolta dei documenti, interpretazione delle voci del precompilato e gestione delle detrazioni, l’idea di fare da sé può diventare una fonte di stress emotivo e mentale. Errori come inserire un familiare a carico non idoneo, dimenticare una spesa detraibile o utilizzare un bonifico non parlante possono costare caro: tradotto, migliaia di euro di rimborsi persi o il rischio concreto di accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate.

 

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La via della rinuncia

Il risultato, secondo la startup Bonus X, è che molti scelgono la via della rinuncia. C’è chi accetta il precompilato senza controllarlo, chi evita di inserire voci che richiedono più attenzione, e chi non approfondisce cosa viene effettivamente dichiarato. Affidarsi ad operatori abilitati è invece una pratica comune e utile, anche sul fronte della consapevolezza delle informazioni trasmesse e delle scelte effettuate nella dichiarazione. Il problema è che, in un contesto economico segnato da inflazione e incertezza, rinunciare a un rimborso per paura o confusione significa perdere risorse preziose. Non per mancanza di diritto, ma per mancanza di supporto, spiega Bonus X.

 

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Le spese da inserire manualmente

Affidarsi al 730 precompilato senza alcuna verifica può insomma sembrare la strada più semplice, ma espone a rischi concreti e spesso sottovalutati, come segnalato nella nota diffusa dall’Anc, l'Associazione nazionale commercialisti. Lo strumento digitale rappresenta certamente un passo avanti verso la semplificazione, ma non garantisce di per sé accuratezza, completezza né personalizzazione. In certi casi, accettare il modello così com’è significa rinunciare inconsapevolmente a centinaia o migliaia di euro, perché alcune spese (sanitarie, scolastiche, di ristrutturazione) non sono correttamente riportate o richiedono integrazioni manuali.

 

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Errori che possono costare caro

Il rischio cresce quando, per fretta o mancanza di esperienza, si commettono errori materiali: omissioni di redditi, familiari a carico inseriti impropriamente, calcoli imprecisi o bonifici errati. Anche un dettaglio formale, come usare un bonifico ordinario al posto di quello "parlante", può invalidare una detrazione fiscale. Oltre a perdere detrazioni, si rischia anche di dichiarare dati inesatti, con conseguente recupero fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. Oppure, all’opposto, si possono versare imposte non dovute. In tutti questi casi, l’apparente semplicità di accettare il modello precompilato così com’è può trasformarsi in un costo evitabile. E non si tratta solo di perdere un rimborso: le sanzioni per errori in dichiarazione partono da 250 euro e possono arrivare fino al 240% dell’imposta non versata, secondo quanto previsto dalla normativa.

 

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"Serve un giusto supporto"

"Il precompilato ha semplificato l’accesso, ma non ha risolto la complessità. Manca spesso ciò che fa davvero la differenza: alcune spese che generano rimborsi, le valutazioni da parte di un soggetto competente, la personalizzazione. Bisogna aiutare le persone a non fermarsi all’apparenza di un clic, ma a prendersi il rimborso che spetta loro, con il giusto supporto, senza ansie e con piena consapevolezza", spiegano Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci di BonusX, la startup a vocazione sociale nata per aiutare i propri utenti a scoprire bonus e agevolazioni. "In un sistema fiscale dove ogni dettaglio conta, trascurare la fase di controllo e verifica può trasformare una semplice dichiarazione in un’occasione mancata o, peggio, in un problema complesso da risolvere", conclude Pinci.

 

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