Modello 730, cosa sapere sui tempi di conservazione dei documenti da inviare al Fisco

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Entro il 30 settembre i contribuenti potranno inviare la Dichiarazione dei redditi precompilata che dà diritto a ricevere eventuali rimborsi per le spese sostenute nel corso dell’anno precedente, dalla salute alla casa.

 

Dopo la scadenza, l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere a verifiche relative ai redditi inseriti ed è quindi consigliabile custodire, anche negli anni successivi, una serie di documenti. Ecco quali

Quello che devi sapere

Come avviene il rimborso

In primo luogo, il modello 730 garantisce rimborsi in tempi rapidi e per coloro che hanno un sostituto d’imposta vengono accreditati direttamente sulla busta paga o nella pensione. Nel caso in cui risulti un eccesso di tasse pagate nell’anno precedente, spetta allo Stato restituire la differenza tramite un accredito automatico. Ci sono poi spese, da istruzione e sport dei figli alle ristrutturazioni edilizie che danno diritto a rimborsi parziali spalmati nel corso degli anni

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “L'Europa al bivio, cambiare o condannarsi all'irrilevanza

Come avviene il rimborso

Case e terreni

Sia per i rimborsi sia per eventuali controlli retroattivi, i tempi di conservazione dei documenti differiscono in base al tipo di reddito dichiarato ma in linea generale vale la regola di non eliminarli troppo in fretta. Per quanto riguarda il “quadro A” del modello 730, relativo al possesso di terreni agricoli o non coltivati, documenti come la visura catastale e i certificati di successione andrebbero tenuti da parte per sempre anche per eventuali dispute legali. Una scelta simile riguarda il “quadro B” riservato ai redditi derivanti dagli immobili come garage, appartamenti e case, inclusa quella adibita ad abitazione principale

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Redditi da lavoro

Tempi diversi sono quelli relativi al “quadro C” occupato dai redditi da lavoro e assimilati e al “quadro D” per i redditi da capitale, lavoro autonomo o diversi. Per i documenti necessari a riempire le due caselle, la data da segnare sul calendario è il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, in questo caso fine 2030. Entro questa scadenza, l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di effettuare controlli sui contribuenti

Calcolo pensione o controversie

I tempi di conservazione potrebbero allungarsi fino a 10 anni nel caso di documenti particolarmente importanti come la certificazione unica, le buste paga, la lettera di assunzione, i certificati Inps e le ricevute per prestazioni occasionali che potrebbero tornare utili per il calcolo della pensione o nel caso di controversie di lavoro

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Spese mediche e scolastiche

Nel “quadro E” del modello 730 il contribuente ha la possibilità di mettere nero su bianco le spese detraibili e quelle deducibili. Rientrano in questa categoria i costi relativi alle cure mediche, a scuola e università e alle ristrutturazioni edilizie. Se si modifica la dichiarazione dei redditi, le ricevute per le spese sanitarie andrebbero tenute da parte per almeno 5 anni, periodo che sale a 10 nel caso delle ricevute scolastiche e universitarie

Mutuo

I finanziamenti concessi per la costruzione o la ristrutturazione della prima casa danno diritto alla possibilità di detrarre dalle tasse una quota delle spese, relative agli interessi passivi pagati sul mutuo stesso. L’orizzonte temporale di conservazione anche in questo caso raggiunge i 5 anni ma documenti come la copia del contratto di mutuo ipotecario, le fatture, le ricevute di spese e le autorizzazioni previste dalla legge andrebbero custodite sine die in caso di verifiche da parte dell’ente

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Bonus ristrutturazioni

Nel caso di opere edilizie realizzate sulla prima casa per la messa in sicurezza da calamità naturali, come i terremoti, lo Stato consente il recupero di una parte dei costi, di solito il 50%, attraverso detrazioni fiscali riconosciute nei 10 anni successivi alla dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate potrebbe però fare verifiche sui requisiti per ottenere il bonus anche dopo aver ricevuto l’ultima rata. Di conseguenza documenti come le fatture delle ditte, le ricevute di pagamento e le dichiarazioni di inizio lavori andrebbero conservate per 15 anni

Efficientamento energetico

L’orizzonte temporale dei 10 anni potrebbe riguardare anche le spese mirate a ridurre il consumo energetico dell’immobile come la sostituzione degli infissi o l’installazione di pannelli solari. L’accesso alle detrazioni è in ogni caso subordinato all’invio di una comunicazione relativa all'intervento di efficientamento all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea)

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Affitti

Nel modello 730 trova spazio poi la possibilità di detrarre l’affitto di casa tramite un rimborso ripartito tra eventuali cointestatari del contratto di locazione in base alla quota di spettanza. Documenti importanti sono quelli relativi alla registrazione del contratto e all’attestazione dell’utilizzo come abitazione principale, da conservare per almeno 5 anni. Dai canoni non pagati fino alla cauzione e ai danni all’immobile: l’affitto potrebbe innescare eventuali dispute con il proprietario o l’inquilino ed è quindi sempre prudente estendere la custodia dei documenti a 10 anni

Altre spese "quadro E"

La conservazione massima dei documenti a 15 anni che tiene insieme il periodo di riconoscimento dei rimborsi e quello dei controlli eventuali da parte dell’Agenzia, si estende a una batteria di spese da inserire nel “quadro E”. Tra queste spiccano il riscatto dei periodi senza contributi, l’acquisto di mobili per arredare immobili già ristrutturati, l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli, l’acquisto di immobili ad alta prestazione energetica e i lavori legati al vecchio Superbonus 110. In tutti questi casi andrebbero tenute da parte le fatture e le ricevute fiscali sulle spese effettuate, i contratti da appalto nel caso di lavori affidati a una ditta o a un professionista, la documentazione tecnica, le certificazioni che attestano la classe energetica dell’immobile ed eventuali permessi rilasciati dagli enti pubblici

 

Per approfondire: Modello 730/2025, cosa sapere sul rimborso e quando arriva

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