Crisi dell'auto in Europa, cosa sta succedendo e cosa c’entra la Cina. I DATI
Il comparto dell’auto è in difficoltà in tutto il Continente e anche i primi due gruppi europei, Volkswagen e Stellantis, stanno vivendo momenti di crisi. Guardando ai dati, nel 2023 la produzione di autoveicoli nell’Unione Europea si è fermata a 12 milioni, cioè la metà della capacità produttiva teorica del Continente. Oggi, inoltre, più o meno un’auto elettrica su 5 arriva dalla Cina. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24
- I primi due gruppi automobilistici europei, Volkswagen e Stellantis, stanno vivendo momenti di grande difficoltà. Difficoltà che, in realtà, riguardano tutto il comparto dell’auto del Continente. Conciliare la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica e proteggere il settore industriale più importante d’Europa si sta rivelando molto complicato. E, secondo le previsioni, andrà ancora peggio prima di andare meglio. Da non sottovalutare, poi, il ruolo della Cina. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24 del 2 dicembre
- Guardiamo i numeri. Nel 2023 la produzione di autoveicoli nell’Unione Europea si è fermata a 12 milioni, cioè la metà della capacità produttiva teorica del Continente. Nel 2013 la stima è di 9,5 milioni, quindi con un’ulteriore contrazione
- I numeri europei sono simili a quelli italiani. L’obiettivo del governo è quello di arrivare a 1 milione di autoveicoli prodotti, ma nel 2023 siamo fermi a 751mila e la stima per il 2024 è meno di 500mila
- I numeri sfatano anche il mito dell’Italia come ancora grande produttrice di automobili in Europa: ci superano in tanti, tra cui Germania, Spagna, Paesi del blocco dell’Est, la Francia, il Regno Unito. Poi arriva l’Italia con mezzo milione di autoveicoli prodotti nel 2023
- La classifica rimane sostanzialmente la stessa anche se guardiamo a quanti impiegati lavorano nel settore dell’auto, componentistica compresa: per l’Italia è il 5%
- La paura arriva soprattutto dalla Cina, dove produrre auto costa decisamente meno: sia per un costo del lavoro più basso sia per i sussidi dati dal governo cinese. Oggi più o meno un’auto elettrica su 5 arriva dalla Cina, anche se buona parte sono di brand europei che hanno delocalizzato lì. Nel 2035 la stima vede un raddoppio
- Cina che domina la filiera delle materie prime che servono a costruire una batteria delle auto elettriche
- Dominio che si coglie bene da questo grafico: il rosso è la porzione del mercato che viene controllata dalla Cina
- Tra il 2024 e il 2025 sono in arrivo (o arrivati da poco) alcuni modelli di auto elettriche che costano meno di 25mila euro da listino
- Le case se non venderanno queste auto rischiano delle multe salate. Multe che potrebbero arrivare per chi non riduce le emissioni delle auto che vende. Soldi che rischiano di appesantire ulteriormente i bilanci delle case automobilistiche europee
- Tornando alla Cina, qual è il suo ruolo in queste dinamiche? Il Paese nel 2000 produceva il 4% della quota mondiale di auto, nel 2023 è arrivata al 32%: è diventato il più grande produttore mondiale
- Le produce e le esporta anche: se fino a pochi anni fa la Cina non rientrava tra i grandi esportatori mondiali di auto, ora è al primo posto con 5,7 milioni di veicoli. Il boom delle auto elettriche ha trovato la Cina prontissima
- Per cercare di competere con la Cina, gli altri Paesi hanno introdotto dei dazi
- Ma con i dazi non ci si riesce del tutto a difendere dalla competizione cinese, basta guardare la comparazione dei prezzi: anche se l’Ue applicasse dei dazi molto forti, il mercato cinese resterebbe comunque più economico di quello europeo. Oggi l’Europa è ancora esportatore netto in Cina, nel senso che mandiamo lì più auto di quelle che compriamo, ma tutte le tendenze ci fanno dire che sull’elettrico i cinesi sono avanti
- Guardando all’Italia, i numeri sulle immatricolazioni di nuove auto nel mese di novembre 2024 sono negativi: sono state immatricolate in Italia 124.251 autovetture, con un calo rispetto allo stesso mese del 2023 del 10,8%. Stellantis ha venduto, sempre a novembre in Italia, 30.817 auto: il 24,6% in meno dello stesso mese del 2023
- Per Stellantis la quota di mercato a novembre è in calo dal 29,3% al 24,7%. Negli undici mesi il gruppo ha venduto 428.205 auto, con una flessione del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e la quota che scende dal 32,4% al 29,4%
- Numeri che sono anche tra le motivazioni delle dimissioni anticipate di Carlos Tavares, come anche l’andamento del titolo in Borsa: -47% in un anno e -6,3% il 2 dicembre, il giorno dopo l’annuncio del passo indietro
- Quasi tutti gli stabilimenti di Stellantis oggi in Italia sono fermi o si fermeranno a breve o stanno lavorando solo qualche giorno a settimana. Molti degli ultimi modelli arrivati sul mercato non sono stati messi in produzione nel nostro Paese, ad esempio la Panda in Serbia o la nuova Lancia in Spagna o l’Alfa Romeo Junior in Polonia
- Ecco dove produce Stellantis in Europa, ora e prima della fusione
- La crisi di Stellantis, comunque, non è solo frutto della crisi dell’automotive europea: i due terzi delle perdite dei ricavi per il gruppo arrivano dal Nord America, dove le vendite sono andate male rispetto alle aspettative
- Nelle 18 aziende che investono di più al mondo, comunque, c’è pochissima Europa ma la poca che c’è riguarda due case automobilistiche tedesche: Volkswagen e Mercedes