Btp Valore, conviene di più rispetto ai conti deposito e ad altri bond?
La terza edizione del titolo di Stato ha chiuso con le cifre record di 18,3 miliardi raccolti e 656.369 contratti registrati. Secondo un’analisi de Il Sole 24 Ore, fra gli strumenti finanziari disponibili risulta in molti casi il più vantaggioso a livello sia di rendimento che di rischio
- La terza edizione del Btp Valore è stata da record con oltre 18,3 miliardi raccolti e più di 1,37 miliardi nell'ultimo giorno. I risparmiatori italiani sono tornati in massa sul mercato dei titoli di Stato e il Tesoro ha festeggiato ricordando come si tratti "del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 656.369, in un singolo collocamento di titoli" pensati esclusivamente per il retail
- Un successo in qualche modo annunciato fin dal primo giorno, chiuso con 6,4 miliardi sottoscritti: un primato rispetto ai 4,76 miliardi del debutto dell'emissione di ottobre e ai 5,4 miliardi registrati a giugno scorso. Dal secondo giorno, archiviato con 4,61 miliardi, i numeri sono diminuiti come di consueto mettendo a segno, nelle giornate di mercoledì e giovedì, rispettivamente 3,6 e 2,28 miliardi
- Il Tesoro ha confermato i tassi minimi garantiti al 3,25% per i primi tre anni, per poi salire al 4% dal quarto anno. Il Btp ha una scadenza al 2030, ossia 6 anni. Le cedole saranno pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base del meccanismo già sperimentato di 'step up'. Questa volta è 3+3 anni dal 3+2 di ottobre scorso. Per chi manterrà il titolo in portafoglio per tutti e sei gli anni sarà garantito un premio finale dello 0,7%, contro lo 0,5% dello scorso autunno
- Ma il Btp Valore è lo strumento finanziario più conveniente fra quelli disponibili? A fare un’analisi comparativa è Il Sole 24 Ore, che spiega come il tasso del Btp Valore sia ad esempio più alto di quello previsto dal Btp disponibile sul mercato secondario con la stessa durata (6 anni)
- Per quanto riguarda il confronto con i bond stranieri, il quotidiano economico spiega che i rendimenti dei Paesi che aderiscono all’area euro al momento sono tutti più bassi di quelli italiani. Quindi potrebbe essere interessante puntare su un titolo di Stato americano
- I motivi sono un rating più alto degli Stati Uniti e rendimenti più elevati, questi ultimi al 4,2% a 6 anni. Ma non va sottovalutato il rischio legato al cambio euro/dollaro, le cui prospettive sono difficili da prevedere soprattutto con un orizzonte a 6 anni
- Il Sole 24 Ore analizza poi il confronto fra Btp Valore e bond bancari di primario standing, con l’analista finanziario Gianluca Beccaria che spiega perché i primi siano più convenienti: “Sui bond corporate, anche delle primarie banche italiane, si paga una tassazione più elevata. Può capitare i bond bancari abbiano un vantaggio ma sulle emissioni destinate agli investitori professionali. Su quelle destinate ai retail il tasso lordo un po’ più elevato rispetto al BTp Valore viene neutralizzato dalla maggiore aliquota fiscale”
- Per quanto riguarda il confronto con i conti deposito, il quotidiano spiega che fino a qualche anno fa i primi vincevano facilmente perché la Bce fino al 2022 ha mantenuto il costo del denaro su livelli anche negativi che annullavano i rendimenti dei titoli di Stato. Ora però i Btp tornano a competere
- Il Sole 24 Ore riporta alcuni esempi di offerte di conti deposito di banche italiane citando il 4,75% a 5 anni di Banca Progetto e il 4,5% di Banca Ifis e Cherry Bank. Sottolineando che il confronto non è proprio alla pari per via della durata inferiore, il quotidiano ricorda poi che “sul tasso lordo va applicata una ritenuta più elevata (26% anziché 12,5%). Di conseguenza il 4,75% scende al 3,51% e il 4,5% al 3,33%. In entrambi casi siamo un po’ al di sopra del 3,2% netto del Btp Valore”
- Va anche considerato che queste offerte più “aggressive” riguardano depositi vincolati: dovesse esserci un’emergenza il cliente non potrebbe prelevare la somma. Al contrario, i Btp Valore possono essere venduti sul mercato secondario