Università, nelle materie STEM resta il gender gap: donne immatricolate sono solo il 39%
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Secondo il "Rapporto Anvur 2023 - Analisi di genere”, le scelte accademiche delle donne si orientano prevalentemente verso facoltà umanistiche, artistiche, sociali e sanitarie. In dieci anni (dal 2012 al 2022) il numero di studentesse sul totale dei nuovi iscritti ai corsi di laurea tecnico-scientifici non è cresciuto. Di questo si è parlato nell’ultima puntata di Numeri, l’approfondimento di Sky TG24
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- Le scelte accademiche delle donne si orientano prevalentemente verso facoltà umanistiche, artistiche, sociali e sanitarie a fronte di scienze ingegneristiche, tecnologiche e matematiche-informatiche - le cosiddette discipline STEM - preferite dagli uomini. È quanto emerge dal "Rapporto Anvur 2023 - Analisi di genere". Il tema è stato al centro dell’ultima puntata di Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, andato in onda il 18 gennaio
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- In dieci anni (dal 2012 al 2022) il numero di donne sul totale dei nuovi iscritti ai corsi di laurea tecnico-scientifici non è cresciuto
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- Il dato sulle donne laureate è addirittura in calo. Le donne hanno carriere migliori degli uomini (la percentuale tra i laureati è maggiore che tra gli iscritti) ma il numero è leggermente inferiore a quello del 2012
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- Il focus sulle lauree ingegneristiche conferma lo stesso andamento. Dopo una crescita rilevante rispetto ai dati degli anni Novanta, la corsa delle “ingegnere” pare essersi fermata. Nel 2022 la percentuale di donne sul totale degli immatricolati era praticamente la stessa del 2012
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- La sproporzione tra uomini e donne nelle aule di ingegneria si traduce in una analoga asimmetria sui luoghi di lavoro. Nel 2022 ogni 4 ingegneri assunti nelle imprese italiane solo 1 era donna
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- Se il numero di iscritte a materie scientifiche non riprende a salire, non ci saranno realistiche possibilità di risolvere in futuro il tema del gender gap sui posti di lavoro. Una minor presenza nelle materie STEM significa una minor presenza in molte professioni ben retribuite in settori trainanti dell’economia contemporanea. Il fenomeno non è solo italiano (il numero di donne nei settori dell’hi tech è molto basso a livello globale)
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- Un’ulterIore complicazione deriva dal fatto che essere laureate in materie STEM non garantisce alle donne parità di salario. Le laureate in ingegneria, a 5 anni dalla laurea, prendono meno dei loro colleghi uomini. La forbice in certi settori STEM è addirittura più alta che nella generalità del mondo del lavoro
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- Nemmeno in Europa la situazione è rosea. Il dato di questa grafica si riferisce a un aspetto leggermente diverso (cioè il numero di laureate in ingegneria sul totale delle donne laureate). È un indicatore che fa capire quante ragazze scelgano di studiare ingegneria e quante scelgano altri percorsi. L’Italia ha il quarto dato più alto della UE. Ed è prima nell’Europa occidentale