Inflazione, tra stipendi fermi e calo consumi. Ecco l’analisi Istat sul potere d’acquisto
Come ha evidenziato l’Istituto di Statistica la perdita di capacità di spesa degli italiani ha toccato soprattutto i lavoratori mentre i pensionati, grazie all’adeguamento per chi percepisce fino 2100 euro, sono riusciti a far fronte al caro prezzi. A risentirne è stata soprattutto la spesa per beni alimentari, crollata di 7,1 miliardi su base annua

Un potere d’acquisto sempre più ridotto. Questo è il bilancio che traccia l’Istat in merito alle famiglie italiane che hanno visto ridurre le proprie capacità del 3,7%, a causa di redditi, soprattutto stipendi, ancora al palo e un’inflazione che insidia invece soprattutto i consumi alimentari
GUARDA IL VIDEO: Istat, potere d'acquisto delle famiglie in calo: -3,7%
I DATI – Il fenomeno ha una ragione ben precisa: da un lato c'è un aumento dello 0,8 per cento del reddito disponibile, dall'altro un incremento ben più significativo, addirittura del +4,7%, del deflatore dei consumi, che misura per l’appunto come salgono i prezzi a livello aggregato
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
PER I LAVORATORI – Guardando più in dettaglio i dati, per i lavoratori il 2022 ha visto l'indice delle retribuzioni orarie crescere del solo 1,1 per cento, nonostante siano stati rinnovati molti contratti. Cifre decisamente più basse rispetto a quelle dei prezzi del consumo, che hanno avuto una dinamica superiore all'8%
Istat, in forte calo il potere d'acquisto delle famiglie: -3,7%
PER I PENSIONATI – Leggermente meglio è andata ai titolari di trattamenti pensionistici, che hanno incassato a inizio anno un adeguamento del 7,3% fino alla soglia dei 2.100 euro mensili lordi, che però è scattato solo in misura parziale (e ritardata) per i trattamenti superiori a questa soglia
Pensioni minime. aumento per assegni fino a 600 euro. Cosa sapereIL CALO DEI CONSUMI – La tendenza generale evidenzia un sostanziale aumento delle cifre pagate a seguito di un numero minore di acquisti. Il calo dei consumi è evidente con il dato di febbraio 2023, che sottolinea come il calo congiunturale per le vendite al dettaglio (-0,1% in valore) depurato dall'inflazione si trasformi in un calo dello 0,9% delle quantità acquistate. A sorprendere il calo delle vendite dei beni alimentari: gli acquisti registrano un -0,3% in valore della spesa, nonostante l'inflazione, a fronte di -1,8% per quantità messe nel carrello
Rivalutazione pensioni, Uil denuncia calo potere d'acquisto dal 2011
TENDENZA DI LUNGO PERIODO – Un dato ancora più evidente se prendiamo come riferimento l’intero anno: a febbraio 2023, le vendite al dettaglio sono arrivate al 5,8% in valore e registrano un calo in volume del 3,5%. In particolare, le vendite dei beni alimentari vedono la spesa aumentare del 7,9% in valore a fronte di una riduzione del 4,9% in termini di quantità, con una differenza di quasi 13 punti percentuali
Mutui, di quanto è sceso il potere d'acquisto con la corsa dei tassi
CROLLO DI 377 EURO – Come fa notare Assoutenti, tali dati evidenziano il crollo della spesa alimentare degli italiani di complessivi 7,1 miliardi di euro su base annua, con una riduzione media di -377 euro per un nucleo con due figli. Non solo. Secondo l'analisi dell'Unione Nazionale Consumatori, le vendite alimentari in volume precipitano non solo rispetto a febbraio 2022, ma anche rispetto a febbraio 2021 (-6,5%), a febbraio 2020 (-11,7%) o al 2019 (-4,4%). Una situazione simile, seppure con numeri attenuati, riguarda poi le vendite dei beni non alimentari

LE PREVISIONI – E i prossimi mesi? Se fino ad oggi la caduta dei consumi è stata tamponata dall'utilizzo dei risparmi degli italiani, da adesso in poi il peso dell'inflazione è destinato a farsi sentire di più. A fine 2022 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 5,3%, risultando in diminuzione di 2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Secondo Confesercenti, “l'inflazione scatenata dagli aumenti energetici ha bruciato 12 miliardi di potere dell'acquisto delle famiglie, costringendo gli italiani a tagliare il risparmio”
Tredicesima e inflazione: in due anni perdita di potere d'acquisto 2mila euro