
Mutui, arriva il sorpasso: il tasso variabile è più caro del fisso. Ecco pro e contro
Il 2023 si prospetta un anno complesso per i mutuatari, alle prese con la recente decisione della Bce di alzare i tassi di 50 punti base. Tuttavia molti esperti immaginano una fine piuttosto vicina per questa stagione dei rialzi: questo significa che scommettere su un tasso sottoposto alle fluttuazioni del mercato potrebbe essere più conveniente rispetto ad affidarsi a uno fisso, almeno sul lungo periodo

Il 2023 si prospetta un anno complesso per i mutuatari. La ragione? La Banca centrale europea ha mantenuto il polso duro e ha ulteriormente alzato i tassi di 50 punti base nell’incontro di febbraio, annunciando una pari stretta in quello di marzo. A conti fatti, fra qualche settimana gli Euribor 3 mesi, che oggi viaggiano al 2,57%, dovrebbero raggiungere la soglia del 3%, allineandosi alla soglia a cui dovrebbe approdare il tasso sui depositi della Bce dopo il meeting di marzo
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I DEPOSITI PIÙ BASSI – Tra le buone notizie si segnala che gli Euribor, indice su cui si calcola la rata dei mutui, sono agganciati al tasso sui depositi, più basso di 50 punti base rispetto all’altro tasso di rifinanziamento principale della Bce, proiettato al 3,5%
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DOPO MARZO? - Altrettanto importante l’intenzione, annunciata dalla Bce, di valutare lo stato dell’inflazione da marzo in poi, prima di optare per ulteriori strette
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IL MERCATO DEI FUTURE – Certamente una notizia positiva è quella che giunge dal mercato dei future, che sostiene un picco degli Euribor al 3,4% per fine anno e poi una discesa nel 2024-2025 sotto il 2,5%
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LA RELAZIONE TRA FED E BCE – È inoltre importante guardare a quanto succede Oltreoceano: la Fed americana ha abbassato i toni delle strette e va tenuto conto di un ragionevole differenziale di tasso intorno ai 150-200 punti base. È macroeconomicamente impossibile immaginare una parità, supponiamo intorno al 5/5,5%, per le due banche centrali
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COME NEL 2008 - I tempi economici sono ormai cambiati: se fino a un anno fa, l’Euribor aveva tassi addirittura negativi (-0,5%), oggi si viaggia a valori addirittura superiori all’Eurirs, parametro usato per bloccare il tasso fisso. Una storia che sembra non molto diversa da quella del 2008: guardando ad allora, epoca di recessione, più di qualcuno può immaginare che prima o poi i tassi dell’Euribor possano essere tagliati per sostenere l’economia in difficoltà
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IL BIVIO – Chi scelse questa strada allora ebbe ragione: da lì a qualche trimestre i tassi furono tagliati, rendendo il variabile decisamente più vantaggioso. La stessa cosa potrebbe succedere oggi, con più di qualche futuro mutuatario, o qualcuno che pensa a una surroga, che potrebbe decidere di optare per un variabile, sperando che i valori tornino nella media
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UNA SCELTA FORSE VINCENTE – “L’impennata dei tassi e la convergenza tra fisso e variabile ha compresso nel 2023 le richieste di mutui a tasso variabile che a gennaio rappresentavano solo il 13% del totale, un crollo rispetto al 60-70% dell'estate scorsa, sommando variabile puro e variabile con cap. Alcuni clienti continuano a preferire il variabile, una scelta che a prima vista è più coraggiosa, ma che dal punto di vista finanziario nel lungo periodo può essere la più vincente”, spiega Alessio Santarelli, amministratore delegato MutuiOnline, a "Il Sole 24 Ore"

I RISCHI – Chi decide di stipulare un mutuo a tasso variabile deve conoscere anche i rischi. “È importante che i mutuatari variabili siano consapevoli della sostenibilità dei mutui che sottoscrivono e quindi dei rischi a cui si espongono se i tassi andassero a convergere verso i livelli americani rispetto alla certezza dello sposare un tasso fisso”, evidenzia sempre Santarelli

LA TERZA VIA - C’è anche un’altra possibilità, più prudente: è infatti possibile partire col fisso (proteggendosi dal cigno nero rappresentato da una seconda più violenta ondata di inflazione in stile anni ’70) e poi, a seconda del contesto, effettuare una surroga a tasso variabile. Confidando però che nel frattempo le banche non aumentino gli spread sull’opzione, che a quel punto diverrebbe la più scelta
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