Donna investita Milano, in luogo sicuro 3 minori che si erano allontanati. Si cerca quarto
CronacaLa 71enne Cecilia De Astis, mentre camminava in via Saponaro, è stata travolta e uccisa da un'auto rubata con a bordo quattro ragazzini rom che hanno perso il controllo del veicolo. “Abbiamo avuto paura e siamo scappati”, ha raccontato uno di loro. Tre saranno collocati in comunità protette: il provvedimento d'urgenza dopo che le famiglie si erano allontanate dal luogo di dimora senza comunicare le loro intenzioni. Il quarto è irreperibile. Oggi i funerali della donna, il parroco: “Unico nemico il male, non bimbi”
Si sono tenuti oggi, nella chiesa di San Barnaba a Milano, i funerali di Cecilia De Astis: la donna di 71 anni è stata travolta e uccisa lunedì scorso, mentre camminava in via Saponaro, alla periferia Sud della città, da un'auto rubata con a bordo quattro ragazzini rom che hanno perso il controllo del veicolo. I ragazzi hanno un'età tra gli 11 e i 13 anni e tra loro c’è anche una ragazzina: avendo meno di 14 anni, non sono imputabili. Il parroco, don Davide Bertocchi, durante l'omelia ha detto: “Unico nemico il male, non bimbi”.
Nelle scorse ore tre dei giovani sono stati allontanati dalle famiglie e collocati in un luogo sicuro, mentre il quarto minore è irreperibile e sono in corso le ricerche. Il provvedimento d'urgenza, ha spiegato la polizia locale, "si è reso necessario in quanto le famiglie si erano allontanate dal luogo di dimora senza comunicare le loro intenzioni". I minori saranno poi collocati in comunità protette.
Tre minori in luogo protetto, il quarto irreperibile
Nella sera del 13 agosto e durante la notte, quindi, la polizia locale ha proceduto al collocamento in luogo sicuro di tre dei quattro minori coinvolti. “Il provvedimento d'urgenza – ha fatto sapere la polizia locale – si è reso necessario in quanto le famiglie si erano allontanate dal luogo di dimora senza comunicare le loro intenzioni, nonostante la buona collaborazione prestata durante la prima fase delle indagini. Il provvedimento ex art 403 cc è stato assunto d’intesa con la Procura minorile, che aveva appena avanzato dei ricorsi urgenti a tutela dei minori ed era in attesa delle necessarie determinazioni del Tribunale”. La polizia locale ha spiegato che una minore è stata fermata “sull'autostrada A6 Torino-Savona all'altezza del casello di Fossano in direzione Ventimiglia. Due fratelli, tra cui il conducente dell'auto che ha provocato il decesso di Cecilia De Astis, sono stati fermati in Piemonte in un terreno agricolo nel Comune di Beinasco. Tutti e tre i minori saranno collocati in comunità protette con la collaborazione del pronto intervento minori del Comune di Milano. Sono in corso le attività per rintracciare il quarto minore”.
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Il racconto dei ragazzini
I ragazzini, nati in Italia da famiglie Rom, negli uffici della Polizia locale di Milano avevano raccontato che domenica avevano rubato dei bagagli nell’auto di un turista francese. Nella valigia avevano trovato anche le chiavi di riserva, così erano tornati sul posto e l'avevano spostata. Poi l'hanno ripresa, accelerando fino a perdere il controllo della vettura in curva e travolgendo in via Saponaro al Gratosoglio, non lontano dall'area che le loro famiglie occupano con le roulotte, Cecilia De Astis. "Abbiamo avuto paura e siamo scappati", ha detto uno di loro per spiegare perché dopo l'impatto che ha scagliato la donna a metri di distanza sono fuggiti in direzioni diverse, senza fermarsi a controllare come stesse, senza chiedere aiuto. Gli agenti della Polizia locale li hanno individuati con l'aiuto delle telecamere di sorveglianza, anche perché i quattro ragazzini erano piuttosto riconoscibili: indossavano una maglietta di un giallo vivace dei Pokemon che avevano acquistato in un negozio, le cui telecamere sono servite a rendere ancora più nitidi i loro volti. La valigia del turista francese e le magliette, trovate in una perquisizione nelle loro roulotte, hanno dato la certezza che fossero loro a bordo dell'auto pirata. Dopo l'interrogatorio, non essendo imputabili perché hanno meno di 14 anni, i quattro ragazzini sono stati riconsegnati alle madri e uno a una zia (degli uomini delle tre famiglie uno è in carcere, gli altri due sono da tempo introvabili).
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I funerali di Cecilia De Astis
I funerali di Cecilia De Astis si sono tenuti oggi dalle 14:45 nella chiesa di San Barnaba, a Milano. A rappresentare l'amministrazione comunale c'è l'assessora Gaia Romani. Il sindaco Giuseppe Sala, nello scorse ore, ha sentito i figli della donna - Gaetano e Filippo Di Terlizzi - con l'intenzione di incontrarli prossimamente.
Parroco: “Unico nemico il male, non bimbi”
Don Davide Bertocchi durante l'omelia per i funerali al Gratosoglio di Cecilia De Astis, ha detto: "Gesù, con il suo amore, ha insegnato che gli unici nemici sono la morte e il male. Il male e la morte sono gli unici nemici. Nessuna persona è da considerare nemica. Questo è il più grande insegnamento di Gesù. Anche se queste persone sono imprigionate dal male. Tanto meno dei bambini. Tanto meno bambini ai quali è stata negata l'infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l'amore che vince il male", ha aggiunto.
Sorella di Cecilia: “Vittima del fallimento società”
"Insieme abbiamo condiviso grandi dispiaceri ma anche momenti belli che ci aiuteranno a sopportare un dolore misto a rabbia per il fallimento del sistema della società di cui sei stata vittima”, ha detto Lina De Astis, durante i funerali della sorella Cecilia, la donna travolta e uccisa a Milano da un'auto rubata con a bordo quattro ragazzini rom.
Figlio di Cecilia: “Non diamo tutte colpe ai bimbi”
"Cerchiamo di fare qualcosa come Paese, dobbiamo prevenire questi eventi traumatici. Non è una morte casuale e poteva benissimo essere evitata”, ha detto Filippo Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis, prima dei funerali di sua madre nella chiesa di San Barnaba al Gratosoglio, il quartiere dove viveva e dove è morta e dove lui è arrivato portando un'orchidea. "Ci vuole maggiore controllo del territorio" ha aggiunto, sottolineando che, comunque, quelli che hanno investito sua mamma "sono dei bambini, non avevano neanche 14 anni. Non possiamo mettere sulle loro spalle tutte la responsabilità del gesto".