Funerali Cecilia De Astis, investita a Milano. Il parroco: “Nemico è il male, non bimbi”
Alle esequie erano presenti circa 200 persone. La bara è arrivata nella chiesa sormontata da una composizione di fiori bianchi e magenta, e gerbere gialle. Il figlio Filippo è arrivato ai funerali portando un'orchidea. Presente anche l'altro figlio Gaetano, le sorelle e i suoi familiari che l'hanno ricordata all'inizio della messa
I FUNERALI DI CECILIA DE ASTIS
- Si sono tenuti oggi, nella Chiesa di San Barnaba a Milano, i funerali di Cecilia De Astis, la 71enne travolta nel sud di Milano da un'auto rubata e guidata da 4 ragazzini rom. Alle esequie erano presenti circa 200 persone. La bara è arrivata nella chiesa sormontata da una composizione di fiori bianchi e magenta e gerbere gialle. Il figlio Filippo è arrivato ai funerali portando un'orchidea. Presente anche l'altro figlio Gaetano, le sorelle e i suoi familiari che l'hanno ricordata all'inizio della messa.
IL PARROCO: “UNICO NEMICO IL MALE”
- "Gesù, con il suo amore, ha insegnato che gli unici nemici sono la morte e il male. Il male e la morte sono gli unici nemici. Nessuna persona è da considerare nemica. Questo è il più grande insegnamento di Gesù. Anche se queste persone sono imprigionate dal male”, ha detto Don Davide Bertocchi durante l'omelia. “Tanto meno dei bambini. Tanto meno bambini ai quali è stata negata l'infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l'amore che vince il male".
IL PARROCO: “NON SERVE LA RABBIA”
- "C'è speranza. E dove non la vediamo andiamo a cercarla. Dai diamanti non nasce niente. Dal letame nascono i fiori e noi qui a Gratosoglio sicuramente non abbiamo diamanti. Ma abbiamo molti fiori, non dimentichiamoli. E se non li vediamo, andiamo a cercarli. Non servono gli scatti di rabbia”, ha detto don Paolo Steffano, parroco della comunità pastorale del Gratosoglio, durante i funerali di Cecilia De Astis.
IL PARROCO: “NON SERVE LO SCARICABARILE”
- "Certo, un po' di indignazione ce l'abbiamo tutti e non può non esserci. Ma non serve la rabbia. Sicuramente non servono i discorsi, i proclami, né tantomeno lo scaricabarile, lo scarico di responsabilità. È sempre colpa di un altro, di un'altra istituzione. Non servono neppure i documenti sulle periferie, nemmeno le encicliche sulla convivenza pacifica. Servono fatti concreti. Ecco di che cosa abbiamo bisogno" ha aggiunto.
IL PARROCO: “INVESTIRE SU POVERTÀ EDUCATIVA”
- Insomma, "ecco a me piace immaginare così, che Gratosoglio ha bisogno di istituzioni, di privati che investano con continuità sulla povertà educativa, sulla scuola, sulle associazioni sportive, le cooperative di quartiere e sulle parrocchie. Ma tutto questo lo vorrei affidare a Cecilia. Cecilia, mi permetto di affidarti le nostre speranze" ha concluso il sacerdote, ringraziando anche i parenti della vittima per non essersi fatti prendere dalla rabbia.
SORELLA DI CECILIA: “VITTIMA FALLIMENTO SOCIETÀ”
- "Insieme abbiamo condiviso grandi dispiaceri ma anche momenti belli che ci aiuteranno a sopportare un dolore misto a rabbia per il fallimento del sistema della società di cui sei stata vittima”, ha detto Lina De Astis, durante i funerali della sorella Cecilia.
FIGLIO DI CECILIA: “NON DIAMO TUTTE LE COLPE AI BIMBI”
- "Cerchiamo di fare qualcosa come Paese, dobbiamo prevenire questi eventi traumatici. Non è una morte casuale e poteva benissimo essere evitata”, ha detto Filippo Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis. “Ci vuole maggiore controllo del territorio" ha aggiunto, sottolineando che, comunque, quelli che hanno investito sua mamma "sono dei bambini, non avevano neanche 14 anni. Non possiamo mettere sulle loro spalle tutta la responsabilità del gesto".
FIGLIO DI CECILIA: “A 12 ANNI DEVI AVERE UN PO’ DI COSCIENZA”
- "A 12 anni un minimo di coscienza la devi avere. Devi sapere cosa è giusto e sbagliato, cosa è male e cosa è bene. Poi io posso capire che sono bambini, va bene, però dietro ai bambini c'è sempre..." la famiglia, ha detto Gaetano Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis. "Forse anche la legge trova qualcosa, ma il divino sistema tutto" ha aggiunto.
PRESENTE L’ASSESSORA AI SERVIZI CIVICI
- L'assessora ai Servizi Civici di Milano Gaia Romani ha partecipato, in rappresentanza del Comune, ai funerali di Cecilia De Astis. Romani ha sottolineato che l'amministrazione cercherà uno spazio all'interno del Municipio 5 da dedicarle: "Una messa toccante, in cui speranza è la parola più ricorrente. Una grandissima lezione di dignità dei figli, con cui in questi giorni ci siamo sentiti davvero sempre, e devo dire da tutto il quartiere. È stato importante per noi esserci" ha detto.
ASSESSORA MILANO: “GRATOSOGLIO NON ABBANDONATO”
- "Ovviamente c'è una richiesta di far sì che tutto questo non sia stato vano. Come istituzioni ci concentriamo ognuno per la propria parte per fare di più a fronte di quello che è accaduto". Gratosoglio "non è un quartiere abbandonato o senza risorse ma anzi è un quartiere in cui sono tante le persone per bene e realtà che si danno da fare. Come spesso accade non dobbiamo lasciare che i fatti di cronaca in qualche modo coprano e oscurino il lavoro che tutte le persone che abitano al Gratosoglio fanno ogni giorno".