
Russia, cala il rischio default ma è in stagflazione: Pil a -10% e inflazione al 23%
Il pagamento in dollari per cedole su eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 per 648 milioni ha fatto scendere la probabilità di un fallimento del Paese, ma la situazione economica è difficile. Secondo i numeri della Banca centrale russa sono diminuiti i rischi di una spirale inflazionistica e si assiste a un rafforzamento del rublo

Il ministero delle Finanze russo ha comunicato di aver effettuato un pagamento in dollari per cedole su eurobond in scadenza nel 2022 e 2042 per 648 milioni di dollari. Così lo spettro di un default finanziario di Mosca si allontana, mentre la Banca centrale cerca di rilanciare l'economia con un nuovo taglio ai tassi d'interesse
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Ora la Russia si trova a fronteggiare una situazione di stagflazione che vede l'effetto combinato di un calo del Pil stimato tra l'8% e il 10% e di un'inflazione che entro la fine dell'anno dovrebbe assestarsi tra il 18% e il 23%
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I dati sono resi noti dalla governatrice della Banca centrale Elvira Nabiullina e delineano una situazione difficile ma che secondo i vertici economici russi permetterà comunque di resistere alle sanzioni occidentali e di far ripartire il Paese in seguito ad "aggiustamenti strutturali"
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La Banca centrale prevede che il Pil si ridurrà ancora del 3% il prossimo anno, per tornare a crescere tra il 2,5% e il 3,5% nel 2024. L'inflazione invece, dopo aver toccato il picco alla fine di quest'anno, dovrebbe ridursi tra il 5% e il 7% nel 2023 e scendere al 4% nel 2024. "Sono diminuiti i rischi di una spirale inflazionistica", ha sottolineato Nabiullina
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Il rallentamento della crescita inflazionistica è stato accompagnato a un progressivo rafforzamento del rublo, dopo il crollo del valore a inizio conflitto, grazie a misure come l'obbligo per gli esportatori di convertire in moneta locale almeno l'80% della valuta estera incassata
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Ciò ha permesso il nuovo sconto sul tasso di interesse, che dopo l'invasione dell'Ucraina era stato raddoppiato al 20%. Dopo una prima riduzione al 17%, ora è stato portato al 14%. Secondo Nabiullina ci sono margini per ulteriori ritocchi al ribasso fino al 12,5% entro la fine dell'anno. Ciò permetterà di "limitare la portata del declino delle attività economiche"
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Ma il segnale più importante per l’economia russa è il pagamento da parte del ministero delle Finanze di cedole pari a 648 milioni di dollari su eurobond in scadenza nel 2022 e 2042: dopo l’operazione è sceso il costo per assicurare i bond governativi russi contro il rischio di un default

La Russia avrebbe usato una banca non sanzionata, Bank Dom.RF, per effettuare i pagamenti delle cedole sugli eurobond utilizzando le sue riserve in dollari. Lo scrive Bloomberg citando una fonte a conoscenza della questione. La Bank Dom.RF ha poi passato i fondi alla BNY Mellon e quest'ultima, ottenute le garanzie adeguate dai regolatori, ha inoltrato il pagamento a Citigroup

L'operazione, che fa seguito a quella del 14 aprile pari a 447 milioni di dollari, è stata possibile grazie a una deroga alle sanzioni decisa dagli Usa che autorizza i titolari di debito russo negli Stati Uniti a riscuotere cedole e capitale in dollari fino al 25 maggio

Non si sa ancora se la proroga verrà rinnovata da Washington. A Mosca restano da pagare altri 2 miliardi di dollari entro la fine dell'anno. Le autorità russe sottolineano che un'eventuale impossibilità a pagare non sarebbe determinata da difficoltà finanziarie di Mosca, ma “imposta dagli stessi creditori” per ragioni politiche

La Russia può contare su riserve valutarie e in oro pari a oltre 600 miliardi di dollari, continua a incassare un miliardo di dollari al mese grazie alle esportazioni energetiche e ha un debito pubblico di appena il 17% del Pil. Soltanto il 21% di questo debito è denominato in valuta estera

"Un default è fuori discussione", ha affermato la governatrice Nabiullina, ribadendo che la Russia sta "preparando tutte le iniziative legali" che si renderanno necessarie per ottenere lo scongelamento delle riserve valutarie e di oro bloccate all'estero in seguito alle sanzioni, "a seconda dello sviluppo della situazione”