
L'Assegno unico entrerà a regime da gennaio 2022: tutto quello che c'è da sapere
Come ha spiegato la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, la misura entrerà in vigore all'inizio del prossimo anno. Per i prossimi mesi saranno ancora erogati assegni famigliari e bonus bebè. L'assegno, a regime, assorbirà tutti gli altri strumenti di welfare parentale

"L'assegno unico universale completo partirà a regime da gennaio 2022, ma il percorso comincerà dal primo luglio. Non vogliamo che accada che le famiglie italiane abbiano dei disagi". A dirlo, alcuni giorni fa, a Sky TG24, è stata la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Ecco le tempistiche e le ultime novità
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“Siccome i dipendenti oggi stanno percependo le loro detrazioni in busta paga e ci sono stati degli anticipi, questi primi 6 mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare. Le detrazioni fiscali saranno poi completamente assorbite nell'assegno unico da gennaio”, ha spiegato Bonetti
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Come ha detto anche il premier Mario Draghi illustrando il Recovery plan nell'Aula della Camera, “l’assegno unico diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti. È una riforma che rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e a sostegno della natalità”
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Per 6 mesi, dunque, saranno ancora erogati assegni famigliari e bonus bebè, ma intanto verranno raccolte le domande per il nuovo assegno universale che a regime assorbirà tutti gli altri strumenti di welfare parentale

L’assegno unico sarà un contributo mensile o un credito d’imposta di cui le famiglie potranno beneficiare per ciascun figlio da 0 fino ai 21 anni di età. In caso di maggiore età potrà essere erogato direttamente ai figli

L’assegno unico è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva. Spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico

Mentre per i cittadini Ue o extra Ue è necessario: avere il permesso di soggiorno; versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno 2 anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale