Assegno unico per i figli, cosa succede al bonus bebè e bonus mamma
La legge 46 del 2021 ha riordinato e semplificato le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale, in partenza nei piani del governo da luglio. Quest’ultimo “ingloberà” al suo interno i precedenti aiuti dell’Inps come il bonus bebè e il bonus mamma, destinati quindi a terminare la propria esistenza

La rivoluzione del welfare familiare in Italia passa dall’introduzione dell’assegno unico per i figli. Con l'approvazione del disegno di legge, il Parlamento ha delegato il governo a dare attuazione, entro 12 mesi, alla misura
Bonetti a Sky TG24: "Assegno unico a regime da gennaio 2022"
Il 6 aprile è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 46 del 2021 che riordina e semplifica le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale
Assegno unico, i possibili importi in base all'Isee
Con la definizione “unico” si intende che il nuovo aiuto andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno che il sistema oggi riconosce alle famiglie, dalle detrazioni Irpef per carichi familiari relative ai figli agli assegni al nucleo, dal bonus bebè a quello per la natalità o l’adozione, dal bonus mamme all’assegno per il terzo figlio
Assegnounico per i figli, ecco cosa prevede
Di fatto quindi con l’introduzione dell’assegno unico verranno “inglobati” i bonus oggi esistenti come l’assegno di natalità (il cosiddetto bonus bebè) e il premio alla nascita (bonus mamma domani), che erano entrambi misure universali e senza limiti Isee. Il 2021 sarà quindi l’ultimo anno in cui usufruire dei bonus. Ecco come funzionano
Assegno unico familiare: si parte a luglio 2021
IL BONUS BEBÈ - Nel 2020 il bonus bebè era stato sganciato dall’Isee. Tutte le famiglie che fino al 31 dicembre 2021 accoglieranno al loro interno un nuovo figlio, nato, adottato o in affidamento, potranno ancora contare sul bonus bebè, riconosciuto solo per il primo anno di ingresso del figlio in famiglia

L'Inps non richiede l'Isee perchè la misura è universale e spetta a tutte le famiglie. Sono comunque previsti dei benefici in termini di importi agevolati per le famiglie con un valore Isee particolarmente basso

In caso di figlio successivo al primo, nato o adottato tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2021 la maggiorazione del bonus è del 20% del beneficio. In questo caso la misura spettante è rispettivamente pari a 192 euro, 144 euro e 96 euro mensili a seconda del valore assunto dall'Isee minorenni

Per chi non vorrà presentare l'Isee, l'Inps richiede un'autocertificazione sull'esistenza degli altri requisiti: cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno Ue, residenza in Italia, convivenza con il figlio (figlio e genitore richiedente devono essere coabitanti e avere dimora abituale nello stesso comune)

La domanda va presentata direttamente all'Inps da uno dei genitori entro 90 giorni dalla nascita o dalla data di ingresso del minore affidato o adottato nel nucleo familiare. La domanda va presentata per ogni figlio, ed una sola volta. Anche se la domanda va presentata entro 90 giorni dall'evento, la data di decorrenza del pagamento del bonus è quella di presentazione della domanda
BONUS MAMMA - Dal 2017 l'Inps riconosce alla mamma che ha avuto un figlio, oppure ne ha adottato uno o preso in affidamento, un bonus chiamato premio alla nascita. L'importo del bonus mamma è di 800 euro una tantum. Anche questo bonus sarà assorbito dall'assegno unico ai figli

Per il bonus mamma, la richiesta può essere presentata a partire dal termine del settimo mese di gravidanza fino alla data dell'evento. Il bonus è rivolto alle donne in gravidanza oppure alle neo-mamme dalla data di nascita, adozione o affidamento del figlio

Il beneficio è concesso in un’unica soluzione per ogni evento (gravidanza, parto, adozione o affidamento) e in relazione a ogni figlio nato, adottato o affidato. Ogni mamma può presentare domanda già dall'inizio dell'ottavo mese di gravidanza ed ha tempo un anno dalla data dell'evento
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Nel caso la domanda sia presentata all'inizio dell'ottavo mese, la richiedente deve allegare anche la certificazione sanitaria rilasciata dal medico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) attestante la data presunta del parto. Alla nascita del figlio, la domanda non va presentata a meno che non si tratti di parto plurimo. In questo caso si dovrà presentare la domanda dopo la nascita indicando tutti i figli nati