Secondo acconto Irpef 2020: la scadenza, chi deve pagare chi può usufruire della proroga
Per fronteggiare le difficoltà economiche dovute alla pandemia di coronavirus, il governo ha previsto nel decreto Agosto e nel decreto Ristori bis alcune eccezioni alla scadenza del 30 novembre. Possono beneficiarne soggetti Isa, partite Iva e alcune attività che operano nelle zone rosse e arancioni
Si avvicina la scadenza del secondo acconto Irpef 2020, fissata al 30 novembre. Il governo però, per aiutare i cittadini a fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia di Covid-19, ha previsto alcune proroghe
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I DECRETI - Le proroghe sono state stabilite nel decreto Agosto e nel decreto Ristori bis
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CHI DEVE PAGARE - L’acconto Irpef va pagato se l’imposta dichiarata in quell’anno al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze supera i 51,65 euro
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MASSIMO DUE RATE - L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo
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UNA RATA - Se la somma è inferiore a 257,52 euro va pagata in un'unica rata entro il 30 novembre
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DUE RATE - Se la somma è pari o superiore a 257,52 euro si può pagare in due rate: la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda, il restante 60%, entro il 30 novembre
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IL MODELLO F24 - Il pagamento del secondo acconto Irpef 2020 va fatto usando un modello F24, da compilare con il codice tributo 4034
LA PROROGA DEL DECRETO AGOSTO - Secondo quanto stabilito dal decreto Agosto, chi ha già usufruito della proroga al 20 luglio (poi al 30 ottobre, con maggiorazione dello 0,8%) del saldo e del primo acconto non paga il secondo acconto Irpef
In questa categoria rientrano i soggetti Isa e le partite Iva in regime forfettario
Requisito richiesto è il calo del fatturato di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019
LA PROROGA DEL RISTORI BIS - Al decreto Agosto si è poi aggiunto anche il decreto Ristori bis, che ha stabilito il rinvio dal 30 novembre 2020 al 31 aprile 2021 a prescindere dal calo di fatturato registrato
Possono usufruirne i titolari di partita Iva che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli Isa, che operano nelle zone rosse e che esercitano attività rientranti nei due elenchi dei codici ATECO
I RISTORANTI - Nelle zone arancioni, anche per i ristoranti non è richiesta la diminuzione di fatturato o corrispettivi del 33% nel primo semestre 2020 rispetto al 2019
IL METODO PREVISIONALE - È invece stata introdotta dal decreto Liquidità la possibilità di calcolare l’acconto delle imposte sui redditi usando il metodo previsionale e non quello storico
Con questo metodo basterà versare almeno l’80% dell’acconto per non incorrere in sanzioni
Il metodo previsionale si può usare per calcolare l’acconto delle imposte sui redditi (Ires, Irpef) e anche della cedolare secca